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23 febbraio 2014

Gita a Pskov: in cerca di eroi, cavalieri, principesse e santi.

Il grande territorio della Federazione Russa risulta tra i più estesi al mondo, ma nonostante i cospicui finanziamenti dell'Agenzia Federale per il turismo, rimane in gran parte terra incognita.
Non è difficile constatare questa affermazione e voi stessi potete verificarlo: provate a elencare a memoria almeno tre città russe e vi renderete subito conto che oltre a Mosca e San Pietroburgo alle quali aggiungerete forse reminiscenze di nomi come Stalingrado o Leningrado non più esistenti e oggi forse inserirete Sochi sede delle Olimpiadi invernali, un medio cittadino europeo sconosce persino quella decina di città russe, che hanno da tempo superato il milione di abitanti.

Ovviamente qualche nome in più ricorderà chi ha percorso il classico tour da Mosca detto dell'Anello d'Oro che comprende località e monumenti che riportano indietro nei secoli tra i cremlini di Rostov e Suzdal, monasteri e antiche cattedrali dalle cupole multicolore, mentre gli intrepidi che hanno viaggiato in Transiberiana non possono dimenticare il nome dell'ultima stazione: Vladivostok.
Risulta ovvio quindi che solo il viaggiatore intraprendente, non intimorito dai 9 fusi orari del suo smisurato territorio  oggi abbia, con l'evolversi del settore turistico , l'opportunità di conoscere autonomamente decine di località anche meno popolate ma ricchissime di storia, personaggi ed eventi utili a comprendere non solo il passato di certe aree ma certe situazioni critiche del mondo attuale.Se tuttavia siete poco interessati al passato siamo certi che sarete in grado di apprezzare i panorami inusuali di queste terre a lungo inesplorate, soprattutto se non vi lascerete intimorire dal clima e dalla scarsa propensione dei russi per le lingue straniere.
Chi ama viaggiare in auto programmando in anticipo tappe e pernottamenti, includendo i passaggi di frontiera, potrebbe oggi pensare di raggiungere l' Estonia o la verde Lituania che sono entrambe nella comunità europea e poi, dotati di regolare visto, passare in territorio Russo.
Abbiamo scelto di portarvi lontano dalle mete consuete, raccontandovi il viaggio fatto in gennaio che ci ha fatto scoprire Pskov, una tranquilla cittadina della provincia russa abitata da circa 203.000 abitanti.La cittadina ignorata dai tour operator in favore di Veliky Novgorod, ha tuttavia forti potenzialità essendo ubicata a breve distanza dal confine con l'Estonia ( posto di controllo provenendo da Riga a Luhama sulla E 77) ma è una meta ideale per una gita di 2 giorni da San Pietroburgo. L'itinerario richiede circa 4 ore di auto, ma potrete raggiungere la cittadina senza difficoltà anche in bus (Napiter e Eurolines) e in treno dalla stazione Vitebsky. Chi è stato o vive a San Pietroburgo sa che tale metropoli di 5 milioni di abitanti ha festeggiato nel 2013 i suoi 310 anni, essendo stata fondata nel 1703 da Pietro il Grande; raggiungere Pskov consente tuttavia di fare uno straordinario balzo all'indietro, alle origini della storia russa: Pskov ha festeggiato nel 2013 il suo 1110° anniversario : le antiche Cronache indicano infatti come data di fondazione l'anno 903.

Pskov: il Cremlino e la Cattedrale della Trinità
Il viaggio in auto o bus attraverso i 280 km di percorso non presenta particolari problemi, se non il fatto che viaggiando d'inverno e quindi con la neve sempre presente, la velocità media sarà di 80 Km l'ora, anche a causa dei limiti imposti e dei controlli elettronici piuttosto frequenti.
Tranne qualche dosso, le curve sono rare e il panorama esterno é suggestivo. Le temperaure esterne sotto lo zero limiteranno le vostre fermate, pertanto munitevi di bevande calde e cibi calorici..Prevedete una breve tappa intermedia dopo 90 minuti di viaggio presso il distributore di carburante Neste, visibile poco dopo il cartello per Luga.
Il distributore fornisce cibi, bevande calde e spremute d'arancia fresche e all'esterno in un'apposita cabina protetta, anche acqua calda non per farvi il tè ma per l'eventuale pulizia rapida dei vetri e dei fari. Bene, dopo queste premesse diciamo che sarete in grado di raggiungere da soli Pskov, ma per non trasformare il vostro viaggio in un tour de force vi consigliamo di pernottare almeno una notte nella cittadina per aprezzarne i monumenti e i suggestivi tramonti e poi eplorare anche le vicine località di Pechory e Izborsk. A Pskov vi sono un buon numero di hotel e di ristoranti, tuttavia tenete presente che la cittadina si è aperta di recente al turismo europeo quindi potrebbe capitarvi di pernottare in un hotel di stile sovietico sulla via principale di Pskov. Informatevi bene se non volete ritrovarvi in una stanzetta quasi studentesca a due letti, con lenzuola lise e bagni con minuscoli rubinetti e poi fare la fila la sera per ritirare le coperte.Inoltre nonostante le vostre inutili proteste vi verrà richiesto di pagare un extra in quanto stranieri, per una registrazione che le norme in realtà escluderebbero per chi ha già una registrazione sul passaporto. Se invece cercate questo tipo di esperienze tipiche e appetibili per scrittori di viaggio, vi forniremo in basso l'indirizzo. Se riposti i bagagli sentirete la necessità di calorie vi suggeriamo il simpatico caffè ristorante Epoca (ЭПОХА ) che troverete al N° 45 di Ulitsa Sverdlova dove vi aspetta un comodo tavolo che accoglie anche 8 persone, posto proprio davanti al camino acceso. I prezzi sono corretti e potrete rifocillarvi con zuppe calde, prodotti semplici come patate al forno e peperoni ripieni ma anche piatti di carne della tradizionale cucina russa. Un breve riposino ed eccovi in pieno medio evo.In pochi minuti raggiungerete lo splendido Cremlino ubicato proprio alla confluenza di 2 fiumi che in gennaio saranno entrambi gelati.Il più piccolo è la Pskova, mentre l'altro è veramente grande e non poteva che chiamarsi: reka Velikaya cioè " fiume Grande", come l'attributo dello zar Pietro I che essendo di genere maschile diventa "Veliky".

La Pskova gelata in gennaio
Una passeggiata, con abbigliamento adatto ai 10° sotto zero, intorno alle possenti mura del cremlino o Krom, come lo chiamano gli abitanti di Pskov, risulterà piacevole ma soprattutto inusuale per molti , specialmente se proverete anche a passeggiare sulle acque gelate della Pskova e che se avrete l'abbigliamento adatto vi farà  riconsiderare e forse apprezzare l'inverno russo. La vostra emozione potrà accrescere se attenderete il tramonto che tingerà le altissime e bianche pareti della Cattedrale della Trinità e che sembrerà far risplendere solo per voi  la maggiore delle 5 cupole rivestita da 1,3 kg di oro. Sarete portati allora a rammentare la vicenda-leggenda riportata dalla Cronaca di Nestore che racconta di quando la principessa Olga passando un giorno sulla sponda opposta della Velikaya vide tre raggi di luce colpire proprio questo angolo di terra circondato dall'acqua e poichè le sembrò che tale evento rappresentasse un segno divino, diede poi disposizione che in quel luogo venisse edificata una chiesa.
Questa venne realizzata in legno e poi negli anni venne trasformata usando elementi meno deperibili e  oggi si offre ai fedeli della chiesa ortodossa e ai viaggiatori con lo stesso aspetto che aveva alla fine del 1600. Varcando il grande portone ed entrando nel cortile acciottolato del Cremlino stupiscono le dimensioni di questa piazza un tempo anche mercato e luogo simbolico di partenza per battaglie e spedizioni speciali di principi. Si fa fatica a contenere con lo sguardo l'intera struttura della cattedrale, non percepibile da lontano.Questa piazza ha un valore storico notevole:qui si riuniva in assemblea la popolazione di Pskov per prendere le decisioni collettive.Questa sorta di assemblea popolare della città denominata Veche sembra fosse comune anche alla vicina e importante Repubblica di Novgorod. La cosa che stupisce sta nel fatto che gli pskoviani come gli abitanti di Veliky Novgorod non amavano sottostare nè ai poteri regali nè a quelli religiosi e infatti erano i cittadini liberi cioè gli artigiani, i boyari proprietari terrieri e i commercianti a decidere collettivamente di affidare ad un principe l'arduo compito di "governare e mettere ordine", come si legge nelle antiche cronache, fino a quando la  Veche lo avesse voluto e in certi casi si procedeva alla defenestrazione anche violenta del principe di turno. Ripensando a queste antiche abitudini tribali slave, salite i gradini che vi condurranno alla cattedrale:solitamente è affollata di fedeli in preghiera ma nei momenti di calma potrete apprezzare le numerose icone antiche e soprattutto l'incredibile iconostasi su 7 livelli che arriva fino alla base delle cupole che si trova a 72 metri di altezza..Non mancheranno le scenette curiose che vi rammenteranno certe descrizioni di Dostoevsky o Cechov.
Ecco quella osservata durante la nostra visita: da una porticina dietro l'iconostasi esce una vecchietta con un panno vellutato in mano;comincia a passare tra i fedeli che sono sparpagliati nella cattedrale secondo l'uso ortodosso.Una signora vicino a noi flette leggermente la schiena e rivolta alla vecchina le dice che poco prima è già passata un'altra incaricata per ritirare le offerte; a quel punto la vecchina senza mutare espressione del viso rigira il suo panno e ritorna sui suoi passi senza dire nulla sparendo dalla stessa porticina da cui è venuta. Pertanto se il postino suona sempre due volte, qui a Pskov per le offerte si passa solo una volta ! Prendete nota che Pskov è piena di chiese ma essendo questa una città piccola vi potrebbe capitare di entrare casualmente in una di esse durante le funzioni e sentire ad un tratto lo sguardo respingente dei fedeli nei vostri confronti specie da parte di uomini con lunghe barbe tra i quali avrete notato figure adatte per un dipinto, dall'aspetto inquietante che vi ricorderanno il noto Rasputin. Per cena vi suggeriamo di dirigervi al ristorante Trapetzie Palati ubicato all'interno della casa di un mercante della fine del XVIII sec., oggi sapientemente ristruttura e ben gestita.La struttura comprende vari esercizi commerciali non visibili a prima vista e prende il nome di Dvor Podznoeva e si trova in Ulitsa Nekrasova 3 . Andate nella sala superiore dove l'atmosfera è più calda e vivace e dove sarete allietati per cena anche da due bravi e attempati musicisti con un repertorio assai variegato e che potrebbe spingervi ad un ballo improvvisato.
Nel ristorante troverete coppie, gruppi familiari e pochi turisti nel periodo invernale.Salta all'occhio la differenza di abbigliamento:qui non vi sono i redditi della grande città e le cameriere hanno lo sguardo ingenuo di contadinelle e sembra trovarsi in un antico dipinto alla Brueghel quando tre o quattro camerieri in costume tipico fanno l'ingresso in sala con i grandi portavivande lucidi portati in corteo; il contrasto tra questa quieta cittadina di provincia ricca di chiese e monasteri e le tenute shick e il trucco smagliante delle ragazze presenti nei ristoranti di San Pietroburgo è notevole.

Monastero Mirozhskij sulla Velikaya gelata a Pskov
 Il mattino dopo lo dedicherete alla visita dell'antico monastero Mirozhsky ubicato sulla riva opposta della Velikaya che potrete attraversare tramite un ponte, ideale per foto panoramiche o a piedi per osservare dal letto del fiume gelato i resti delle mura difensive costruite dal principe Davmont tra il 1260 e il 1290 e in lontananza il cremlino e le cupole della Cattedrale della Trinità.
Il monastero Mirozhsky prende il nome da un fiumiciattolo che fuoriesce dalla grande Velikaya e che in tempi remoti veniva usato dagli abitatori di queste rive per procurarsi il cibo per mezzo di reti e che consentivano di incanalare su questa via d'acqua secondaria carpe, lucci e forse anche incauti barcaioli di tribù non autorizzate al passaggio di persone e merci se non previo pedaggio magari in natura.. 
Voi pagherete oggi un modesto tributo di 300 rubli che vi consentirà di ammirare quel che rimane di alcuni affreschi bizantini in lista nel patrimonio dell'Unesco e che gli esperti hanno datato al XII secolo.Sembra siano stati realizzati da maestranze greche ma ormai ricordano solo vagamente la brillantezza di certi pigmenti naturali ormai introvabili come il cinabro cinese o il raro blu oltremare; tenete conto che parte degli affreschi ha subito varie operazioni di occultamento e ripristino nei secoli e gli ultimi restauri hanno solo evitato il loro dissolvimento. Ma visto che tale luogo è riconosciuto dall'Unesco bisogna considerare il valore storico del sito e i suoi legami con l'impero Romano d'oriente e Costantinopoli, più che quello artistico ormai poco percepibile.
La chiesa vicina dedicata a S.Stefano e la canonica non presentano elementi di particolare interesse. A questo punto se la fame si fa sentire farete uno spuntino ritornando da Dvor Podznoeva ma stavolta andrete alla deliziosa caffetteria specializzata in Piroghi ovvero in  torte di pasta sfoglia imbottite di verdure, carne, salmone o con frutta e marmellate. La via è sempre la stessa, ulitsa Nekrasova 3, ma entrerete nella corte e poi nella prima porta a destra. Andando via non dimenticate di acquistare anche l'ottimo pane scuro di avena sempre caldo o provate a ordinate 7 bulochki: piccoli panini tondi, profumati e caldi di forno.Noi siamo riusciti a farcene dare solo 3 !ПАЧЕМУ 3 ? Perchè solo 3 ? Nessuna risposta.Poniamo anche questo episodio tra i misteri del comportamento russo.

Montiamo in auto, mentre se siete venuti in bus o treno, chiedete prima dove prendere l'autobus per Pechory. Passando da una rotatoria vediamo la statua della principessa Olga che tiene una croce sulla mano destra e poggia l'altra su un bambino.Se non sapete nulla di Olga eccovi qualche aiuto:lei era figlia di un personaggio di rilievo di una comunità di Variaghi forse Kolbiaghi, che era stanziata in un villaggio chiamato Vybutas ubicato ad una decina di Km da Pskov. Le cronache raccontano che il principe Igor partì da Kiev per arrivare fino a Pskov per prenderla come sposa, probabilmente per suggellare anche un accordo di cooperazione tra diverse comunità o unire le forze verso un comune nemico o per sviluppare meglio certi commerci che nell'area erano gestiti da un variegato numero di soggetti non tutti raccomandabili, la cui elencazione potrebbe mettere in crisi chi non ha mai sentito parlare di  Variaghi, Kolbiaghi, Ciudi, Cazari e naturalmente dei Rus' di Kiev.
 Mi risparmio la fatica e vi rimando all'esperto in materia che per fortuna ha condiviso la sua passione per la storia medievale russa in rete e vi condurrà in queste terre inesplorate: Aldo C. Marturano.
 Comunque Olga è ricordata per essere stata la prima principessa russa convertitasi al Cristianesimo e dalle antiche Cronache si desume che verso l'anno 957 si recò a Costantinopoli su invito di Costantino VII Porfirogenito e in quella occasione ricevette il battesimo e il nome di Elena.

Diciamo che le antiche abitudini tribali e pagane di Olga non vennero dimenticate e forse i manoscritti redatti nei monasteri hanno enfatizzato nel tempo l'evento legato alla conversione di Olga essendo poco interessati a tramandare questioni politiche e commerciali. Altre leggende ad esempio ricordano che molti anni dopo l'uccisione del  principe Igor, marito di Olga e figlio del mitico Rjurik, lei si vendicò prima facendo seppellire da vivi gli ambascatori della tribù dei Derevljani che l'aveva resa vedova e che erano venuti per proporle un accordo matrimoniale. Olga era una donna paziente, qualità che forse aveva appreso da giovane facendo la traghettatrice fluviale, quindi attese i successivi inviati e poi li lascio ad arrostire a fuoco lento chiudendoli in uno di quei tipici Banja a vapore russi ancora molto in uso.Infine organizzò una banda e la mandò direttamente al villaggio dei Derevljani  ordinando la strage di tutti gli abitanti presenti e ai superstiti impose un tributo annuo.
Comunque è assodato che dopo la sua morte Olga venne canonizzata e il suo nome di santa è presente nei calendari ortodossi e spiega perchè questo nome è così diffuso in Russia.
Il bambino presente nella statua con Olga è il figlio Svyatoslav che divenuto adulto divenne principe nella Rus' di Kiev, impegnando gran parte della sua vita in continue battaglie soprattutto contro Bulgari e Cazari e rimanendo fedele al paganesimo dei suoi avi che adoravano Perun e Veles.
         
Il principe Svjatoslav
Nelle storie dell'impero bizantino scritte da Leone il diacono viene descritto come un fiero guerriero dagli occhi blu, baffi spioventi e testa rasata; portava però un ciuffo di capelli biondi al centro del capo alla maniera dei cosacchi e un abbigliamento costituito da candide casacche sempre linde e a completare il quadro c'era anche un vistoso orecchino d'oro con incastonate una pietra preziosa e due perle.
Prima di lasciare definitivamente Pskov recatevi se avete tempo al Museo Pogankin dove nei locali, un tempo dimora di un mercante del XVII secolo ripercorrete tra armi, tessuti e numerosi reperti archeologici la storia antica di Pskov.Una guida vi farà apprezzare meglio i reperti , in alternativa fate in modo che qualcuno traduca per voi dal russo quanto spiegato dal personale esperto del museo, abituato a spiegare con dovizia di particolari le antiche vicende di Pskov a scolari e pensionati in gita. Uscendo dalla cittadina passate per la collina Sokolina dove si erge uno spettacolare monumento in bronzo e granito alto circa 30 metri e dedicato al principe Alexander Nevskij in ricordo della vittoria riportata dalle forze congiunte di diverse comunità contro i cavalieri teutonici.Era il 5 di aprile del 1242 e le truppe al seguito dei cavalieri teutonici, speciali incaricati del papa Innocenzo III intendono estendere ai rozzi pagani al di là del lago Peipus le loro credenze e accaparrarsi quel che gli è dovuto, cioè un terzo dei territori e parte del bottino di questi commercianti senza dio. Ma la temperatura quell'anno non fu d'aiuto ai cavalieri che attaccati da un numeroso corpo di arceri da fronti opposte(tecnica questa che Nevskij aveva appreso dai mongoli) vennero spinti sulla superficie in disgelo del lago e si ritrovarono in breve in acqua intrappolati dalle loro stesse armature e quelli che erano sfuggiti vennero inseguiti e fatti prigionieri.ponendo così fine alla cosiddetta crociata del nord.(in basso il link del film ).
La tappa successiva è Pechory, cittadina che si trova a 52 Km da Pskov e che vi consentirà di immergervi in un' area particolamente suggestiva visto che la strada per raggiungerla attraversa splendidi boschi di abeti che in inverno assumono un aspetto quasi fiabesco.
A Pechory è d'obbligo visitare il suggestivo Monastero delle grotte al cui interno sono ubicate ben 10 chiese e una necropoli assai estesa. Le Cronache antiche fanno risalire la sua fondazione al 1473 ma vi sono elementi che indicano che anche in precedenza, l'area ricca di cavità naturali era frequentata da eremiti in cerca di isolamento e solitudine.

Monastero delle grotte a Pechory
Oggi entrando nel monastero, particolamente suggestivo in inverno, si ripercorre un sentiero detto del sangue, in ricordo della decapitazione dell'abate Cornelius avvenuta il 20 febbraio del 1570 da parte dello zar Ivan il terribile che tuttavia si pentì subito del gesto e condusse lui stesso il corpo verso la chiesa fatta costruire dallo sfortunato abate e poi continuò ad inviare doni e regalie ai monaci. Cornelius aveva speso una vita per costruire alte mura difensive, chiese anche fuori dal suo territorio,biblioteche che raccoglievano antichi manoscritti e scuole per dipingere e restaurare antiche icone e prima della sua morte con lungimiranza aveva fatto costruire anche alloggi per i pellegrini che sarebbero poi venuti ad onorare le sue reliquie. Ebbe tuttavia un premio: divenne infatti santo e le sue reliquie sono ancora conservate in quello stesso monastero dove aveva accolto i frequenti feriti e dove con una vista guidata potrete visitare una estesa necropoli dove si trovano monaci ma anche le vittime delle tante scaramucce tra le tribù di queste aree, per anni in lotta tra principi incaricati di far rispettare un'unica legge:quella del più forte. Un ultimo luogo merita una visita:si tratta di Izborsk, a soli 30 km da Pskov. In questa località potrete ammirare un'antica fortezza medievale già esistente secondo i documenti nel XII secolo.Ricerche archeologiche recenti li ritengono  insediamenti di Krivici. Gli appassionati di storia vanno ancora su questo promontorio, verdissimo in estate, per rendere omaggio alla tomba del principe Trevor che considerano un loro lontano e nobile progenitore:Trevor era fratello di Sineus e del mitico Rjurik.
L'arrivo di Rjurik, Sineus eTrevor nella terra dei Rus'
Conviene visitare questa località nella bella stagione per apprezzarne la splendida posizione panoramica che aveva convinto nella scelta anche i suoi antichi abitanti. Per chi avesse più tempo a disposizione suggerisco di dirigersi verso  il grande lago Peipus o Peipsi detto anche lago dei Ciudi: molti battelli portano turisti e merci lungo le rive suggestive del lago dove si svolse la famosa battaglia dei ghiacci, mentre se siete dotati di lingua russa o amici al seguito che tradurranno per voi, suggerisco di far visita ad una tra le tante comunità di Vecchi credenti che da tempo vivono sulle sponde di questo lago e non dimenticate di far scorta di cipolle, ottime da queste parti e provare anche l'ottimo luccio perca visto che è a km zero. Il grande storico Karamazin, narratore delle vicende del popolo russo mostrò quanto complesse e appassionanti queste storie potessero essere e non c'è dubbio che quasi tutti gli scrittori sia di favole che di novelle o lunghi romanzi abbiano attinto da esse per scrivere pagine su pagine senza sforzo .Lo stesso compositore Rimskij Korsakov scrisse un'opera in tre atti intitolata "la fanciulla di Pskov" di cui scrisse anche il libretto.Su you tube si trovano frammenti di un film realizzato da Eisenstein (link in basso) ai primordi della cinematografia e avente per tema la grande vittoria di Alexander Nevskij sui cavalieri teutonici, mentre centinaia sono i dipinti riguardanti mitici personaggi e momenti cruciali della storia russa visibili nei musei di Mosca e San Pietroburgo.

 Ecco qualche link utile per approfondimenti e per organizzare al meglio il vostro viaggio.
 Sito turistico della città di Pskov in inglese
 Sito ricco di itinerari e descrizioni in russo, traducibile aprendolo con Google Chrome: Old Pskov
 L'hotel Dvor Podzoeva  ideale per un soggiorno "sentimentale" che include Spa e piscina.
Per masochisti che amano sperimentare le stravaganze di un hotel in stile sovietico: Oktiabrskaya
Il film storico di Eizenstein su Alexander Nevskij con le musiche composte da Prokofiev 
Buon viaggio !