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3 agosto 2015

Viaggio alla scoperta della Cornovaglia

Vorrei uscire e vivere la mia vita in qualche nuova colonia, dove le cose siano appena all'inizio, nuove.Un posto lontano dalla decadenza e dal materialismo moderno.
Daphne Du Maurier (autrice di Cornovaglia magica) 


Sempre alla ricerca di luoghi nuovi da esplorare, cerchiamo talvolta di trarre suggerimenti dai tanti filmati presenti su you tube e da altri elementi a prima vista casuali e insignificanti che a poco a poco acquisiscono invece maggiore forza e determinano infine la motivazione prioritaria nella scelta della meta da raggiungere.
Il filmato che vedete in basso ci aveva colpito per la quasi assenza di insediamenti urbani e l'estensione di verde ma anche per i colori inaspettati del mare.Il video scelto tra i tanti visibili online, consente di esplorare virtualmente, con una visione aerea, il territorio della contea più a sud dell'Inghilterra, nota come Cornovaglia che vanta una linea costiera di oltre 600 chilometri.
Vi daremo quindi qualche suggerimento frutto della nostra esperienza, per creare il vostro itinerario, e se vorrete potrete utilizzare come orientamento la mappa che troverete più in basso contenente i luoghi da noi prescelti per il viaggio effettuato alla fine di maggio del 2015.
Ecco il link per visualizzare altri filmati presenti nel sito web ufficiale della Cornovaglia, chiaro e ricco di informazioni e of corse solo in inglese: Visit Cornwall .



L'elemento che durante le ricerche ci aveva particolarmente incuriosito era la sigla AONB che avevamo trovato nelle descrizioni di varie zone del sud dell'Inghilterra. Si tratta dell'acronimo di Area of Outstanding Natural Beauty ovvero Area di Eccezionale Bellezza Naturalistica; cliccando sulla sigla otterrete dalle pagine di Wikipedia ulteriori dettagli in lingua italiana, mentre se avete dimestichezza con la lingua di Shakespeare andate al sito web originale landscapeforlife dove troverete molti suggerimenti per andare alla scoperta di tali aree sparse in varie contee del Regno Unito.
Bene ! Con questi elementi abbiamo cominciato ad esplorare con largo anticipo il territorio usando Google map che ci ha consentito di valutare distanze e individuare anche alloggi durante l'itinerario. Per capire la tipologia delle strade (alcune suggestive ma dove a malapena passava un'auto) si è mostrato utilissimo a questo proposito Google street che ci ha permesso di percorrere in anticipo molti degli itinerari inizialmente previsti e selezionarne o depennarne altri anche se ritenuti interessanti.
La Cornovaglia è una delle contee che contribuisce meno al Pil della Gran Bretagna: il reddito dei suoi abitanti è tra i più bassi tra le contee inglesi. A salvare la Cornovaglia c'è il turismo, soprattutto interno e il fatto che il Principe Carlo d'Inghilterra oltre ad essere Principe del Galles è anche Duca di Cornovaglia e quindi ha tutto l'interesse nel salvaguardare un'area dove si trovano sue fattorie, vivai di piante ben connessi con i club del giardinaggio cornico, assai attivi nell'area, incluse strutture ricettive di alto livello , le quali producono ricavi ma anche reddito per le diverse comunità locali, supportate anche da speciali fondi creati ad hoc per la salvaguardia dei territori rurali.
Non stupisce quindi che sia stato per iniziativa di HRH il Principe Carlo che dal 1983 in una delle aziende lattiero-casearie ubicate in Cornovaglia, si è cominciato a produrre anche un formaggio denominato Yarg meno noto del Cheddar ma che cela nella sua denominazione attuale, il nome di colui che aveva molto tempo prima creato la ricetta per realizzarlo: un certo sig. Gray .
I tempi ristretti a nostra disposizione ci hanno impedito di visitare una Nursery per amanti del giardinaggio e dotata anche di aree per la ristorazione, ubicata vicino al castello di Restormel e chiamata appunto Duchy of Cornwall: se passate da quelle parti dateci un'occhiata.
Un viaggio in Cornovaglia è particolarmente indicato quindi a chi ama i paesaggi naturali, le scogliere aspre che in certi punti superano i 200 metri di altezza, ma anche un mare che si affaccia sul'Oceano Atlantico dai colori cangianti, incluso un inaspettato azzurro cobalto che sorprende al pari delle giornate soleggiate che ci hanno accompagnato per quasi una settimana.Il numero di giardini sia privati che gestiti dal Trust britannico è notevole e tutti sono in grado di riservare sorprese e curiosità, ma visitarli tutti è un'impresa quindi fate una scelta visitando il sito web GreatGardenofCornwall che vi consentirà di avere una panoramica di questi luoghi e delle specie botaniche, alcune ignorate dalle nostre parti in cui sono specializzati e poi godetevi le magnifiche residenze sparse nel territorio.Quella di Hiclere è veramente splendida, ma non sempre aperta al pubblico. Qui potrete trascorrere una mezza giornata intorno al castello dei Carnarvon il cui nome è legato alla scoperta della tomba di Tutankhamen e magari immaginando per un momento di essere uno dei personaggi di Downtown Abbey , lo sceneggiato che viene girato all'interno del castello.

Se avete pargoli al seguito non perdetevi l' Eden Project: un incredibile posto dove all'interno di smisurate cupole trasparenti vi ritroverete in una foresta tropicale....ma non mancano i ristoranti e la parte educativa ma pur sempre ludica: c'è sempre fila nel marchingegno che produce suoni intuibili in relazione alla produzione di gas intestinali; molto seguite sono anche le lezioni di chimica divertente con i prodotti casalinghi.Ma cliccate sui luoghi presenti nella mappa e leggerete le informazioni utili.
Il nostro tour inglese è stato effettuato con an'auto noleggiata all'aeroporto di Stanstead, dove siamo arrivati con un volo low cost della Ryan Air con partenza da Roma. In realtà sarebbe stato preferibile scegliere un aeroporto posto a sud di Londra, come Gatwich ma il costo dei voli era decisamente superiore. Suggeriamo però di valutare opportunamente queste opzioni anche in relazione al grosso traffico incontrato in uscita dall'area londinese che potrebbe farvi risparmiare varie ore di strada e km se arriverete a Gatwich.
Altro suggerimento legato alla nostra esperienza :non scegliete auto particolarmente voluminose in quanto vi capiterà di percorrere vostro malgrado strade particolarmente strette benché poco trafficate.Se usate i navigatori di molti smartphone tenete conto che per default i loro software tenderanno a farvi percorrere le strade più brevi ma anche quelle meno agevoli per chi deve guidare tra strette pareti ricoperte d'erba, mantenendosi sulla sinistra come vuole il sistema inglese. Cercate pertanto di mantenevi su strade più ampie visto che i km risparmiati sono molto pochi.
Come noterete nella mappa abbiamo segnalato anche le località non facenti parte della Cornovaglia e sarebbe da segnalare in particolare la cittadina di Salisbury dove nella cattedrale si trova una delle 4 copie della Magna Charta. Nelle vicinanze si trova inoltre la ben nota Stonehenge, tappa d'obbligo per patiti di luoghi ricchi di energia mistica e da visitare soprattutto durante i solstizi.
Se avete letto i libri di Daphne Du Maurier non potete non fermarvi a Fowey ed esplorare i luoghi da lei descritti e amati.
Per quanto riguarda la ricettività, non è difficile trovare bed and breakfast lungo il percorso, tuttavia vi suggeriamo di premunirvi prenotando l'alloggio per i primi due o tre giorni e poi cercare laddove si intende fermarsi, visto che in alcuni posti varrebbe la pena di spendere più tempo per godersi paesaggi, maree, giardini e tramonti e in altri risultano sufficienti anche solo poche ore.
Invece di annoiarvi con descrizioni di tutte le località toccate, abbiamo deciso di condividere la mappa di Google da noi usata e che include tutte le nostre tappe con le descrizioni salienti, ovvero la ragione che ci ha spinto a inserirla nel nostro itinerario di viaggio.
Con ulteriori ricerche (provate a zoommare nelle mappe di google per far apparire foto e dettagli di zone poco note:è così ad esempio che abbiamo scoperto la Lulwort Cove ma potrete tuttavia aggiungere luoghi di vostro interesse, non inseriti nella nostra mappa, per personalizzare così il vostro viaggio secondo le vostre preferenze non necessariamente uguali alle nostre.
Troverete in basso anche una selezione delle nostre foto che rappresentano alcune tappe del nostro tour in Cornovaglia.


Nel caso invece qualcuno dei lettori avesse utili suggerimenti o volesse condividere la sua esperienza di viaggio in Cornovaglia è il benvenuto e potrà contattarci con il modulo a sinistra o inserendo qualche riga nei commenti.
Buon viaggio !


17 ottobre 2014

Antiche foreste russe: sulle tracce dei larici piantati dallo zar Pietro I il Grande


Tra quegli intrepidi viaggiatori che ogni anno affrontano le forche caudine per l'ottenimento del visto necessario per recarsi nella Federazione Russa, è raro trovare qualcuno che si sia azzardato ad allontanarsi dagli itinerari consueti offerti dai tour operator. Inoltre gli itinerari offerti non tengono conto di coloro che hanno già visto sia Mosca e il suo Cremlino, sia San Pietroburgo nella classica sequenza: Ermitage, Peterhof, Pushkin e passeggiata su Nevskij, associata alla immancabile gita sui canali. Il massimo che ci si sente offrire dalle nuove leve del turismo è un sovietic-tour a bordo di una vecchia Volga del 1979 dai sedili color senape o una funambolica passeggiata sui tetti dei vecchi edifici della città non certo ideale per chi ha raggiunto l'età pensionabile.

A questa considerazione si aggiunga che molti espatriati che vivono o lavorano in terra russa, non sembrano cogliere l' opportunità di vivere, anche se temporaneamente, nel paese non solo più esteso al mondo, ma anche dotato di ettari ed ettari di aree naturali di incredibile bellezza a completa disposizione e facilmente raggiungibili a basso costo con i mezzi di trasporto pubblici.
Essendo questo post dedicato in particolare a coloro che vivono o intendono visitare la regione di Leningrado (l'area che circonda la città di San Pietroburgo) daremo qualche spunto e racconteremo qualche curiosità sui luoghi e le gite che è possibile auto-organizzare per andare alla scoperta degli ambienti naturali di questa estesa"oblast" = regione.
Citiamo senza entrare nei dettagli, alcuni dati della regione che dovrebbero convincere i prossimi viaggiatori a guardare oltre Prospektiva Nevskij, magari visitando Kronstadt e Gatchina e ricordare di aggiungere al bagaglio il necessario per effettuare gite fuori città ,alla scoperta di laghi e foreste; va detto poi che gran parte del territorio è pianeggiante visto che qui la massima altura non arriva neanche ai 300 metri s.l.m.
L'oblast di Leningrado occupa un'area di 83.908 Km.quadrati ed al suo interno scorrono vari fiumi: oltre la ben nota Neva ce ne sono molti altri, che creano insieme ad affluenti e tributari minori una rete fluvale di 50.000 Km.
Il numero dei laghi è impressionante: ce ne sono ben 1800 , senza contare il più grande bacino europeo che è il lago Ladoga (vedi post su Shlisselburg) che da solo occupa un'area di 17.700 Km quadrati; citiamo anche l'Onega poco più a nord-est che non è da meno con i suoi 9.890 Km quadrati.

Passiamo adesso alle foreste che secondo i dati ufficiali occupano  il 55,5% dell'intera oblast di Leningrado.
Stiamo parlando di un'area di 8.590 ettari, mentre le aree paludose ricche di avifauna coprono il 17% del territorio. Chi dispone di più tempo e ama i paesaggi incontaminati dovrebbe tener conto che la vicina Repubblica di Karelia, a nord di San Pietroburgo, dispone di 17.240 ettari di foreste (il parco d'Abruzzo esteso in tre regioni del centro Italia occupa 4.680 ettari).Se poi facciamo la somma dell'intero territorio della sola Russia europea, raggiungiamo i 383.180 ettari di foreste.Vi risparmio i dati per l'intera Russia solo perché alcuni imponenti incendi avvenuti in Buriazia e in altre aree siberiane hanno distrutto recentemente migliaia di ettari di foreste e quindi occorre ricalcolare i dati complessivi.
Avrete tuttavia intuito da questi pochi numeri come oltre le dimore degli zar e i giardini imperiali ci sia da scoprire questo straordinario patrimonio naturale a portata di mano ma defilato e sconosciuto a gran parte dei viaggiatori, inclusi molti cittadini russi, che conoscono magari il nome di certe riserve naturali protette, ma sono pochissimi poi quelli che realmente le hanno visitate.
Molti preferiscono infatti ritornare nello splendido parco di Pavlosk con il comodo treno dalla stazione di Vitebsk o passare una giornata nel parco Alexandrovsky a Pushkin in autunno, quando i colori dorati della vegetazione attirano un folto pubblico  fornito di macchine fotografiche, per godere degli ultimi tepori e portare a casa un ricordo vivace di quei suggestivi paesaggi tanto amati da Pushkin.

Ma prima di parlarvi della più antica foresta di larici vi faremo fare un bel salto all'indietro ai tempi dello zar Pietro I e dei suoi decreti imperiali dedicati proprio alla conservazione delle foreste.
Va detto che fino alla fine del XVII secolo non si era fatto molto in tema di protezione dell'ambiente.
Si riteneva infatti che chiunque avesse avuto bisogno di tronchi per costruire una casa o un ponte o legna per riscaldarsi o per costruire utensili, potesse farlo senza limitazioni vista l'enorme disponibilità e la scarsa densità della popolazione.La situazione cambiò allorquando lo zar Pietro I , fondata San Pietroburgo nel 1703 e avendo necessità di controllare le foreste, riservate a fornire il legname necessario alla costruzione della prima flotta dell'Impero russo, emanò vari decreti che regolamentavano sia l'accesso che l'uso delle foreste. Per la prima volta venivano anche comminate multe in denaro e pene severe, inclusi lavori forzati e pena di morte a chi avesse abbattuto querce, pini o larici  che avessero una circonferenza superiore ai 53 cm.
Alle norme e ai regolamenti fece seguito anche la nomina di speciali controllori di specifiche aree forestali e già nel 1719 esisteva il Waldmeister, un ispettore forestale incaricato di far rispettare i regolamenti imperiali.
A questa carica derivata da modelli tedeschi vennero poi associate le figure di guardie forestali di diverso grado e livello a cui vennero impartite speciali istruzioni redatte secondo i modelli stabiliti da Pietro I. La grande lungimiranza dello zar era evidente in ogni sua decisione, come quella di far piantare centinaia di ghiande di quercia lungo la strada che portava alla dimora imperiale di Peterhof.
A chi gli faceva notare sarcasticamente che lui non sarebbe sopravvissuto tanto da vedere quelle querce mature , lui replicava alla loro stupidità rispondendo che le successive generazioni avrebbero avuto grazie a lui, legna per costruire nuove navi e che lui, lo zar, non pensava a se stesso ma al futuro del suo paese.Ovviamente Pietro il Grande non si limitò a qualche decreto ma si adoperò per la creazione di un Collegio statale per esperti forestali che vide tra i primi ideatori dei programmi di studio, il grande Mikhail Vasiliyevich Lomonosov, una sorta di Leonardo da Vinci in terra russa che aveva scritto tra le tante opere riguardanti vari rami delle scienze, anche un trattato sulle foreste.
Vi abbiamo sintetizzato i primordi della scienza forestale e chi volesse approfondire la materia assai vasta ma anche appassionante, troverà in questo link maggiori informazioni in inglese.


Gli svettanti larici della Foresta Lendolovskaya (Roshino,Russia)
Passando adesso dalla teoria alla pratica, vi sveliamo che a circa 70 km da San Pietroburgo procedendo in direzione nord , ubicata a circa tre km dalla stazione ferroviaria di Roshino si trova la più antica foresta di larici d'Europa. Tale foresta chiamata Lendulovskaya rosha è stata voluta da Pietro I il Grande e i suoi esperti botanici hanno realizzato in questo luogo, ritenuto ideale, un esperimento volto alla creazione di una foresta artificiale di larici.
Essa è stata realizzata a partire dai semi raccolti nelle foreste che si affacciano sul Mar Bianco, nella regione di Archangelsk. Per i neofiti in materia diremo che quello del larice è  ritenuto tra i legni più compatti e resistenti: resiste infatti al calore, ai gas, all'umidità, agli attacchi di funghi ed anche agli insetti, ed è in grado di resistere parecchi anni senza deteriorarsi. Non è certo casuale che Pietro il Grande avesse fatto costruire una flotta di oltre 500 navi realizzate con resistentissimo legno di larice.
Lo zar del resto aveva fatto tesoro delle relazioni di Peter Simon Pallas che per parecchi anni aveva esplorato le aree siberiane collezionando e studiando piante e minerali.Il naturalista tedesco, figlio di un medico chiamato da Caterina di Russia, era stato il primo a magnificare le straordinarie qualità del larice siberiano dimostrandone scientificamente la sua resistenza alla putrefazione.
Pochi sanno che la città di Venezia come la Cattedrale di Sant'Isacco a San Pietroburgo sono entrambe costruite su una miriade di pali di larice.

Oggi a distanza di trecento anni, nella foresta protetta Lendulovskaya non si trovano più i larici originari piantati da Gabriel Fokel ed i suoi allievi, ma quelli che sono stati piantati successivamente dai forestali eredi di quella antica tradizione che accanto al taglio degli alberi, prevedeva anche l'inserimento di nuovi esemplari e di nuove specie. Oggi nei quasi 1000 ettari della foresta Lendulovskaya troverete anche pini, abeti, frassini ma anche ontani e qualche quercia.
La cura non sempre costante, qualche rovinosa tempesta e le guerre hanno fatto dei danni, ma nonostante tutto riusciamo ancora oggi ad ammirare splendidi esemplari di larici di specie diverse, dagli aghi dorati, durante l'autunno, svettanti per oltre trenta metri tra pini e cespugli di bacche eduli. Sul terreno estesi e morbidi tappeti spugnosi di sfagno color smeraldo e ovunque funghi di ogni genere e colore.
Non manca un laghetto che tuttavia non riesce a far specchiare le alte cime degli alberi che lo circondano. L'itinerario è agevole con qualche dislivello e una radura iniziale consente la sosta, per un rapido spuntino. Guardando con attenzione si potranno trovare le etichette poste sugli alberi più vetusti e la loro numerazione. La foresta Lendulovskaya è visitabile in qualsiasi periodo ma ovviamente nel periodo invernale offrirà panorami ben diversi dai colori dorati autunnali: andateci in periodi diversi e godetevi la bellezza di questi luoghi unici.
Se disponete di un'auto partendo da San Pietroburgo dovrete procedere verso Kamarovo e superato il ristorante Russkaya Ribalka (che vi consigliamo vivamente) procedete ancora per una decina di minuti fino ad un bivio dove svolterete a destra in leggera salita fino a raggiungere la stazione di Roshino; quindi riattraversate i binari a sinistra seguendo le indicazioni per Lendulovskaya Rosha e dopo pochi minuti sulla vostra sinistra troverete un grosso cartello e la strada di accesso all'area forestale che si trova 300 metri più avanti, dove si trovano tavoli con tettoie e spazi per il  parcheggio.
Un'altra località molto piacevole da visitare è Sestroretsk ubicata a Nord est sul Golfo di Finlandia e raggiungibile con i bus e marshrutke che partono da Chёrnaya Rechka di fronte alla stazione della metropolitana.Guardando lo stemma della cittadina, nota per una delle prime fabbriche di munizioni della Russia, si scopre un ramo di quercia e le onde blu del Baltico.
Le querce del Parco Dubki in un dipinto di Shishkin

Oltre al piacevole lago Razliv che forma anche un' inusuale cascata e su cui si affaccia la grande cattedrale ortodossa di San Pietro e Paolo, vale la pena di recarsi a Sestroretsk, che ha da poco festeggiato lo scorso settembre i 300 anni dalla sua fondazione risalente al 1714, soprattutto per visitare il Parco Dubky affacciato sul golfo di Finlandia sul Mar Baltico.

Qui non troverete larici siberiani ma numerose querce eredi di quelle fatte piantare da Pietro il Grande nel 1719 intorno a una residenza di cui non rimane più traccia. Si rimane alquanto stupiti nel trovare grandi alberi di questa specie protendersi verso il mare quasi a volersi tuffare nelle trasparenti ma poco invitanti acque del Baltico. Ancora di più sorprende nel vedere decine di grosse cozze variopinte fare quasi da ornamento alla base delle radici coperte di morbido muschio.Ne troverete molte anche sulla riva del mare, un mare senza odore e senza onde, ma a noi quelle cozze hanno ricordato certi dipinti di De Chirico per la forma smorta e allungata dei pallidi molluschi sparpagliati ovunque vicine e lontane dall'acqua.
Le spiagge dorate del parco invitano tuttavia a prendere il sole nella stagione estiva, fare un tour in bici o godere dei colori dorati in autunno; ricordate tuttavia che siete pur sempre sul Baltico e le brezze nordiche si fanno sentire.
Il noto pittore russo Shishkin (vedi il suo dipinto in alto a destra) diceva che la Russia è la terra dei paesaggi, se avete dubbi su questa definizione guardate con calma la galleria dei numerosi dipinti in questo link, resterete affascinati anche voi dalle foreste, gli alberi e la natura della Russia.
Il numero esteso delle riserve e delle aree protette ci obbliga a nuove esplorazioni e ricerche: non escludiamo altre entusiasmanti scoperte, quindi seguiteci o dateci i vostri suggerimenti.
A completamento di questo post dedicato a un appassionato piantatore di foreste inseriamo uno dei più noti e poetici film d'animazione realizzato da Frédérick Back e vincitore di un oscar nel 1988.
Si tratta della trasposizione del ben noto racconto di Jean Giono: L'uomo che piantava gli alberi. Fatelo vedere a figli e nipoti: vale più di tanti proclami sull'ambientalismo corrente.
  ▶ L'uomo che piantava gli alberi - YouTube


                                   

23 febbraio 2014

Gita a Pskov: in cerca di eroi, cavalieri, principesse e santi.

Il grande territorio della Federazione Russa risulta tra i più estesi al mondo, ma nonostante i cospicui finanziamenti dell'Agenzia Federale per il turismo, rimane in gran parte terra incognita.
Non è difficile constatare questa affermazione e voi stessi potete verificarlo: provate a elencare a memoria almeno tre città russe e vi renderete subito conto che oltre a Mosca e San Pietroburgo alle quali aggiungerete forse reminiscenze di nomi come Stalingrado o Leningrado non più esistenti e oggi forse inserirete Sochi sede delle Olimpiadi invernali, un medio cittadino europeo sconosce persino quella decina di città russe, che hanno da tempo superato il milione di abitanti.

Ovviamente qualche nome in più ricorderà chi ha percorso il classico tour da Mosca detto dell'Anello d'Oro che comprende località e monumenti che riportano indietro nei secoli tra i cremlini di Rostov e Suzdal, monasteri e antiche cattedrali dalle cupole multicolore, mentre gli intrepidi che hanno viaggiato in Transiberiana non possono dimenticare il nome dell'ultima stazione: Vladivostok.
Risulta ovvio quindi che solo il viaggiatore intraprendente, non intimorito dai 9 fusi orari del suo smisurato territorio  oggi abbia, con l'evolversi del settore turistico , l'opportunità di conoscere autonomamente decine di località anche meno popolate ma ricchissime di storia, personaggi ed eventi utili a comprendere non solo il passato di certe aree ma certe situazioni critiche del mondo attuale.Se tuttavia siete poco interessati al passato siamo certi che sarete in grado di apprezzare i panorami inusuali di queste terre a lungo inesplorate, soprattutto se non vi lascerete intimorire dal clima e dalla scarsa propensione dei russi per le lingue straniere.
Chi ama viaggiare in auto programmando in anticipo tappe e pernottamenti, includendo i passaggi di frontiera, potrebbe oggi pensare di raggiungere l' Estonia o la verde Lituania che sono entrambe nella comunità europea e poi, dotati di regolare visto, passare in territorio Russo.
Abbiamo scelto di portarvi lontano dalle mete consuete, raccontandovi il viaggio fatto in gennaio che ci ha fatto scoprire Pskov, una tranquilla cittadina della provincia russa abitata da circa 203.000 abitanti.La cittadina ignorata dai tour operator in favore di Veliky Novgorod, ha tuttavia forti potenzialità essendo ubicata a breve distanza dal confine con l'Estonia ( posto di controllo provenendo da Riga a Luhama sulla E 77) ma è una meta ideale per una gita di 2 giorni da San Pietroburgo. L'itinerario richiede circa 4 ore di auto, ma potrete raggiungere la cittadina senza difficoltà anche in bus (Napiter e Eurolines) e in treno dalla stazione Vitebsky. Chi è stato o vive a San Pietroburgo sa che tale metropoli di 5 milioni di abitanti ha festeggiato nel 2013 i suoi 310 anni, essendo stata fondata nel 1703 da Pietro il Grande; raggiungere Pskov consente tuttavia di fare uno straordinario balzo all'indietro, alle origini della storia russa: Pskov ha festeggiato nel 2013 il suo 1110° anniversario : le antiche Cronache indicano infatti come data di fondazione l'anno 903.

Pskov: il Cremlino e la Cattedrale della Trinità
Il viaggio in auto o bus attraverso i 280 km di percorso non presenta particolari problemi, se non il fatto che viaggiando d'inverno e quindi con la neve sempre presente, la velocità media sarà di 80 Km l'ora, anche a causa dei limiti imposti e dei controlli elettronici piuttosto frequenti.
Tranne qualche dosso, le curve sono rare e il panorama esterno é suggestivo. Le temperaure esterne sotto lo zero limiteranno le vostre fermate, pertanto munitevi di bevande calde e cibi calorici..Prevedete una breve tappa intermedia dopo 90 minuti di viaggio presso il distributore di carburante Neste, visibile poco dopo il cartello per Luga.
Il distributore fornisce cibi, bevande calde e spremute d'arancia fresche e all'esterno in un'apposita cabina protetta, anche acqua calda non per farvi il tè ma per l'eventuale pulizia rapida dei vetri e dei fari. Bene, dopo queste premesse diciamo che sarete in grado di raggiungere da soli Pskov, ma per non trasformare il vostro viaggio in un tour de force vi consigliamo di pernottare almeno una notte nella cittadina per aprezzarne i monumenti e i suggestivi tramonti e poi eplorare anche le vicine località di Pechory e Izborsk. A Pskov vi sono un buon numero di hotel e di ristoranti, tuttavia tenete presente che la cittadina si è aperta di recente al turismo europeo quindi potrebbe capitarvi di pernottare in un hotel di stile sovietico sulla via principale di Pskov. Informatevi bene se non volete ritrovarvi in una stanzetta quasi studentesca a due letti, con lenzuola lise e bagni con minuscoli rubinetti e poi fare la fila la sera per ritirare le coperte.Inoltre nonostante le vostre inutili proteste vi verrà richiesto di pagare un extra in quanto stranieri, per una registrazione che le norme in realtà escluderebbero per chi ha già una registrazione sul passaporto. Se invece cercate questo tipo di esperienze tipiche e appetibili per scrittori di viaggio, vi forniremo in basso l'indirizzo. Se riposti i bagagli sentirete la necessità di calorie vi suggeriamo il simpatico caffè ristorante Epoca (ЭПОХА ) che troverete al N° 45 di Ulitsa Sverdlova dove vi aspetta un comodo tavolo che accoglie anche 8 persone, posto proprio davanti al camino acceso. I prezzi sono corretti e potrete rifocillarvi con zuppe calde, prodotti semplici come patate al forno e peperoni ripieni ma anche piatti di carne della tradizionale cucina russa. Un breve riposino ed eccovi in pieno medio evo.In pochi minuti raggiungerete lo splendido Cremlino ubicato proprio alla confluenza di 2 fiumi che in gennaio saranno entrambi gelati.Il più piccolo è la Pskova, mentre l'altro è veramente grande e non poteva che chiamarsi: reka Velikaya cioè " fiume Grande", come l'attributo dello zar Pietro I che essendo di genere maschile diventa "Veliky".

La Pskova gelata in gennaio
Una passeggiata, con abbigliamento adatto ai 10° sotto zero, intorno alle possenti mura del cremlino o Krom, come lo chiamano gli abitanti di Pskov, risulterà piacevole ma soprattutto inusuale per molti , specialmente se proverete anche a passeggiare sulle acque gelate della Pskova e che se avrete l'abbigliamento adatto vi farà  riconsiderare e forse apprezzare l'inverno russo. La vostra emozione potrà accrescere se attenderete il tramonto che tingerà le altissime e bianche pareti della Cattedrale della Trinità e che sembrerà far risplendere solo per voi  la maggiore delle 5 cupole rivestita da 1,3 kg di oro. Sarete portati allora a rammentare la vicenda-leggenda riportata dalla Cronaca di Nestore che racconta di quando la principessa Olga passando un giorno sulla sponda opposta della Velikaya vide tre raggi di luce colpire proprio questo angolo di terra circondato dall'acqua e poichè le sembrò che tale evento rappresentasse un segno divino, diede poi disposizione che in quel luogo venisse edificata una chiesa.
Questa venne realizzata in legno e poi negli anni venne trasformata usando elementi meno deperibili e  oggi si offre ai fedeli della chiesa ortodossa e ai viaggiatori con lo stesso aspetto che aveva alla fine del 1600. Varcando il grande portone ed entrando nel cortile acciottolato del Cremlino stupiscono le dimensioni di questa piazza un tempo anche mercato e luogo simbolico di partenza per battaglie e spedizioni speciali di principi. Si fa fatica a contenere con lo sguardo l'intera struttura della cattedrale, non percepibile da lontano.Questa piazza ha un valore storico notevole:qui si riuniva in assemblea la popolazione di Pskov per prendere le decisioni collettive.Questa sorta di assemblea popolare della città denominata Veche sembra fosse comune anche alla vicina e importante Repubblica di Novgorod. La cosa che stupisce sta nel fatto che gli pskoviani come gli abitanti di Veliky Novgorod non amavano sottostare nè ai poteri regali nè a quelli religiosi e infatti erano i cittadini liberi cioè gli artigiani, i boyari proprietari terrieri e i commercianti a decidere collettivamente di affidare ad un principe l'arduo compito di "governare e mettere ordine", come si legge nelle antiche cronache, fino a quando la  Veche lo avesse voluto e in certi casi si procedeva alla defenestrazione anche violenta del principe di turno. Ripensando a queste antiche abitudini tribali slave, salite i gradini che vi condurranno alla cattedrale:solitamente è affollata di fedeli in preghiera ma nei momenti di calma potrete apprezzare le numerose icone antiche e soprattutto l'incredibile iconostasi su 7 livelli che arriva fino alla base delle cupole che si trova a 72 metri di altezza..Non mancheranno le scenette curiose che vi rammenteranno certe descrizioni di Dostoevsky o Cechov.
Ecco quella osservata durante la nostra visita: da una porticina dietro l'iconostasi esce una vecchietta con un panno vellutato in mano;comincia a passare tra i fedeli che sono sparpagliati nella cattedrale secondo l'uso ortodosso.Una signora vicino a noi flette leggermente la schiena e rivolta alla vecchina le dice che poco prima è già passata un'altra incaricata per ritirare le offerte; a quel punto la vecchina senza mutare espressione del viso rigira il suo panno e ritorna sui suoi passi senza dire nulla sparendo dalla stessa porticina da cui è venuta. Pertanto se il postino suona sempre due volte, qui a Pskov per le offerte si passa solo una volta ! Prendete nota che Pskov è piena di chiese ma essendo questa una città piccola vi potrebbe capitare di entrare casualmente in una di esse durante le funzioni e sentire ad un tratto lo sguardo respingente dei fedeli nei vostri confronti specie da parte di uomini con lunghe barbe tra i quali avrete notato figure adatte per un dipinto, dall'aspetto inquietante che vi ricorderanno il noto Rasputin. Per cena vi suggeriamo di dirigervi al ristorante Trapetzie Palati ubicato all'interno della casa di un mercante della fine del XVIII sec., oggi sapientemente ristruttura e ben gestita.La struttura comprende vari esercizi commerciali non visibili a prima vista e prende il nome di Dvor Podznoeva e si trova in Ulitsa Nekrasova 3 . Andate nella sala superiore dove l'atmosfera è più calda e vivace e dove sarete allietati per cena anche da due bravi e attempati musicisti con un repertorio assai variegato e che potrebbe spingervi ad un ballo improvvisato.
Nel ristorante troverete coppie, gruppi familiari e pochi turisti nel periodo invernale.Salta all'occhio la differenza di abbigliamento:qui non vi sono i redditi della grande città e le cameriere hanno lo sguardo ingenuo di contadinelle e sembra trovarsi in un antico dipinto alla Brueghel quando tre o quattro camerieri in costume tipico fanno l'ingresso in sala con i grandi portavivande lucidi portati in corteo; il contrasto tra questa quieta cittadina di provincia ricca di chiese e monasteri e le tenute shick e il trucco smagliante delle ragazze presenti nei ristoranti di San Pietroburgo è notevole.

Monastero Mirozhskij sulla Velikaya gelata a Pskov
 Il mattino dopo lo dedicherete alla visita dell'antico monastero Mirozhsky ubicato sulla riva opposta della Velikaya che potrete attraversare tramite un ponte, ideale per foto panoramiche o a piedi per osservare dal letto del fiume gelato i resti delle mura difensive costruite dal principe Davmont tra il 1260 e il 1290 e in lontananza il cremlino e le cupole della Cattedrale della Trinità.
Il monastero Mirozhsky prende il nome da un fiumiciattolo che fuoriesce dalla grande Velikaya e che in tempi remoti veniva usato dagli abitatori di queste rive per procurarsi il cibo per mezzo di reti e che consentivano di incanalare su questa via d'acqua secondaria carpe, lucci e forse anche incauti barcaioli di tribù non autorizzate al passaggio di persone e merci se non previo pedaggio magari in natura.. 
Voi pagherete oggi un modesto tributo di 300 rubli che vi consentirà di ammirare quel che rimane di alcuni affreschi bizantini in lista nel patrimonio dell'Unesco e che gli esperti hanno datato al XII secolo.Sembra siano stati realizzati da maestranze greche ma ormai ricordano solo vagamente la brillantezza di certi pigmenti naturali ormai introvabili come il cinabro cinese o il raro blu oltremare; tenete conto che parte degli affreschi ha subito varie operazioni di occultamento e ripristino nei secoli e gli ultimi restauri hanno solo evitato il loro dissolvimento. Ma visto che tale luogo è riconosciuto dall'Unesco bisogna considerare il valore storico del sito e i suoi legami con l'impero Romano d'oriente e Costantinopoli, più che quello artistico ormai poco percepibile.
La chiesa vicina dedicata a S.Stefano e la canonica non presentano elementi di particolare interesse. A questo punto se la fame si fa sentire farete uno spuntino ritornando da Dvor Podznoeva ma stavolta andrete alla deliziosa caffetteria specializzata in Piroghi ovvero in  torte di pasta sfoglia imbottite di verdure, carne, salmone o con frutta e marmellate. La via è sempre la stessa, ulitsa Nekrasova 3, ma entrerete nella corte e poi nella prima porta a destra. Andando via non dimenticate di acquistare anche l'ottimo pane scuro di avena sempre caldo o provate a ordinate 7 bulochki: piccoli panini tondi, profumati e caldi di forno.Noi siamo riusciti a farcene dare solo 3 !ПАЧЕМУ 3 ? Perchè solo 3 ? Nessuna risposta.Poniamo anche questo episodio tra i misteri del comportamento russo.

Montiamo in auto, mentre se siete venuti in bus o treno, chiedete prima dove prendere l'autobus per Pechory. Passando da una rotatoria vediamo la statua della principessa Olga che tiene una croce sulla mano destra e poggia l'altra su un bambino.Se non sapete nulla di Olga eccovi qualche aiuto:lei era figlia di un personaggio di rilievo di una comunità di Variaghi forse Kolbiaghi, che era stanziata in un villaggio chiamato Vybutas ubicato ad una decina di Km da Pskov. Le cronache raccontano che il principe Igor partì da Kiev per arrivare fino a Pskov per prenderla come sposa, probabilmente per suggellare anche un accordo di cooperazione tra diverse comunità o unire le forze verso un comune nemico o per sviluppare meglio certi commerci che nell'area erano gestiti da un variegato numero di soggetti non tutti raccomandabili, la cui elencazione potrebbe mettere in crisi chi non ha mai sentito parlare di  Variaghi, Kolbiaghi, Ciudi, Cazari e naturalmente dei Rus' di Kiev.
 Mi risparmio la fatica e vi rimando all'esperto in materia che per fortuna ha condiviso la sua passione per la storia medievale russa in rete e vi condurrà in queste terre inesplorate: Aldo C. Marturano.
 Comunque Olga è ricordata per essere stata la prima principessa russa convertitasi al Cristianesimo e dalle antiche Cronache si desume che verso l'anno 957 si recò a Costantinopoli su invito di Costantino VII Porfirogenito e in quella occasione ricevette il battesimo e il nome di Elena.

Diciamo che le antiche abitudini tribali e pagane di Olga non vennero dimenticate e forse i manoscritti redatti nei monasteri hanno enfatizzato nel tempo l'evento legato alla conversione di Olga essendo poco interessati a tramandare questioni politiche e commerciali. Altre leggende ad esempio ricordano che molti anni dopo l'uccisione del  principe Igor, marito di Olga e figlio del mitico Rjurik, lei si vendicò prima facendo seppellire da vivi gli ambascatori della tribù dei Derevljani che l'aveva resa vedova e che erano venuti per proporle un accordo matrimoniale. Olga era una donna paziente, qualità che forse aveva appreso da giovane facendo la traghettatrice fluviale, quindi attese i successivi inviati e poi li lascio ad arrostire a fuoco lento chiudendoli in uno di quei tipici Banja a vapore russi ancora molto in uso.Infine organizzò una banda e la mandò direttamente al villaggio dei Derevljani  ordinando la strage di tutti gli abitanti presenti e ai superstiti impose un tributo annuo.
Comunque è assodato che dopo la sua morte Olga venne canonizzata e il suo nome di santa è presente nei calendari ortodossi e spiega perchè questo nome è così diffuso in Russia.
Il bambino presente nella statua con Olga è il figlio Svyatoslav che divenuto adulto divenne principe nella Rus' di Kiev, impegnando gran parte della sua vita in continue battaglie soprattutto contro Bulgari e Cazari e rimanendo fedele al paganesimo dei suoi avi che adoravano Perun e Veles.
         
Il principe Svjatoslav
Nelle storie dell'impero bizantino scritte da Leone il diacono viene descritto come un fiero guerriero dagli occhi blu, baffi spioventi e testa rasata; portava però un ciuffo di capelli biondi al centro del capo alla maniera dei cosacchi e un abbigliamento costituito da candide casacche sempre linde e a completare il quadro c'era anche un vistoso orecchino d'oro con incastonate una pietra preziosa e due perle.
Prima di lasciare definitivamente Pskov recatevi se avete tempo al Museo Pogankin dove nei locali, un tempo dimora di un mercante del XVII secolo ripercorrete tra armi, tessuti e numerosi reperti archeologici la storia antica di Pskov.Una guida vi farà apprezzare meglio i reperti , in alternativa fate in modo che qualcuno traduca per voi dal russo quanto spiegato dal personale esperto del museo, abituato a spiegare con dovizia di particolari le antiche vicende di Pskov a scolari e pensionati in gita. Uscendo dalla cittadina passate per la collina Sokolina dove si erge uno spettacolare monumento in bronzo e granito alto circa 30 metri e dedicato al principe Alexander Nevskij in ricordo della vittoria riportata dalle forze congiunte di diverse comunità contro i cavalieri teutonici.Era il 5 di aprile del 1242 e le truppe al seguito dei cavalieri teutonici, speciali incaricati del papa Innocenzo III intendono estendere ai rozzi pagani al di là del lago Peipus le loro credenze e accaparrarsi quel che gli è dovuto, cioè un terzo dei territori e parte del bottino di questi commercianti senza dio. Ma la temperatura quell'anno non fu d'aiuto ai cavalieri che attaccati da un numeroso corpo di arceri da fronti opposte(tecnica questa che Nevskij aveva appreso dai mongoli) vennero spinti sulla superficie in disgelo del lago e si ritrovarono in breve in acqua intrappolati dalle loro stesse armature e quelli che erano sfuggiti vennero inseguiti e fatti prigionieri.ponendo così fine alla cosiddetta crociata del nord.(in basso il link del film ).
La tappa successiva è Pechory, cittadina che si trova a 52 Km da Pskov e che vi consentirà di immergervi in un' area particolamente suggestiva visto che la strada per raggiungerla attraversa splendidi boschi di abeti che in inverno assumono un aspetto quasi fiabesco.
A Pechory è d'obbligo visitare il suggestivo Monastero delle grotte al cui interno sono ubicate ben 10 chiese e una necropoli assai estesa. Le Cronache antiche fanno risalire la sua fondazione al 1473 ma vi sono elementi che indicano che anche in precedenza, l'area ricca di cavità naturali era frequentata da eremiti in cerca di isolamento e solitudine.

Monastero delle grotte a Pechory
Oggi entrando nel monastero, particolamente suggestivo in inverno, si ripercorre un sentiero detto del sangue, in ricordo della decapitazione dell'abate Cornelius avvenuta il 20 febbraio del 1570 da parte dello zar Ivan il terribile che tuttavia si pentì subito del gesto e condusse lui stesso il corpo verso la chiesa fatta costruire dallo sfortunato abate e poi continuò ad inviare doni e regalie ai monaci. Cornelius aveva speso una vita per costruire alte mura difensive, chiese anche fuori dal suo territorio,biblioteche che raccoglievano antichi manoscritti e scuole per dipingere e restaurare antiche icone e prima della sua morte con lungimiranza aveva fatto costruire anche alloggi per i pellegrini che sarebbero poi venuti ad onorare le sue reliquie. Ebbe tuttavia un premio: divenne infatti santo e le sue reliquie sono ancora conservate in quello stesso monastero dove aveva accolto i frequenti feriti e dove con una vista guidata potrete visitare una estesa necropoli dove si trovano monaci ma anche le vittime delle tante scaramucce tra le tribù di queste aree, per anni in lotta tra principi incaricati di far rispettare un'unica legge:quella del più forte. Un ultimo luogo merita una visita:si tratta di Izborsk, a soli 30 km da Pskov. In questa località potrete ammirare un'antica fortezza medievale già esistente secondo i documenti nel XII secolo.Ricerche archeologiche recenti li ritengono  insediamenti di Krivici. Gli appassionati di storia vanno ancora su questo promontorio, verdissimo in estate, per rendere omaggio alla tomba del principe Trevor che considerano un loro lontano e nobile progenitore:Trevor era fratello di Sineus e del mitico Rjurik.
L'arrivo di Rjurik, Sineus eTrevor nella terra dei Rus'
Conviene visitare questa località nella bella stagione per apprezzarne la splendida posizione panoramica che aveva convinto nella scelta anche i suoi antichi abitanti. Per chi avesse più tempo a disposizione suggerisco di dirigersi verso  il grande lago Peipus o Peipsi detto anche lago dei Ciudi: molti battelli portano turisti e merci lungo le rive suggestive del lago dove si svolse la famosa battaglia dei ghiacci, mentre se siete dotati di lingua russa o amici al seguito che tradurranno per voi, suggerisco di far visita ad una tra le tante comunità di Vecchi credenti che da tempo vivono sulle sponde di questo lago e non dimenticate di far scorta di cipolle, ottime da queste parti e provare anche l'ottimo luccio perca visto che è a km zero. Il grande storico Karamazin, narratore delle vicende del popolo russo mostrò quanto complesse e appassionanti queste storie potessero essere e non c'è dubbio che quasi tutti gli scrittori sia di favole che di novelle o lunghi romanzi abbiano attinto da esse per scrivere pagine su pagine senza sforzo .Lo stesso compositore Rimskij Korsakov scrisse un'opera in tre atti intitolata "la fanciulla di Pskov" di cui scrisse anche il libretto.Su you tube si trovano frammenti di un film realizzato da Eisenstein (link in basso) ai primordi della cinematografia e avente per tema la grande vittoria di Alexander Nevskij sui cavalieri teutonici, mentre centinaia sono i dipinti riguardanti mitici personaggi e momenti cruciali della storia russa visibili nei musei di Mosca e San Pietroburgo.

 Ecco qualche link utile per approfondimenti e per organizzare al meglio il vostro viaggio.
 Sito turistico della città di Pskov in inglese
 Sito ricco di itinerari e descrizioni in russo, traducibile aprendolo con Google Chrome: Old Pskov
 L'hotel Dvor Podzoeva  ideale per un soggiorno "sentimentale" che include Spa e piscina.
Per masochisti che amano sperimentare le stravaganze di un hotel in stile sovietico: Oktiabrskaya
Il film storico di Eizenstein su Alexander Nevskij con le musiche composte da Prokofiev 
Buon viaggio !


10 dicembre 2013

Il sogno nel cassetto dei viaggiatori fotografi: vedere l'aurora boreale




Quando viene l'idea di effettuare una vacanza o un viaggio di scoperta o una fuga romantica o sentiamo un impulso irrefrenabile di cambiare aria, ognuno di noi segue metodi e riti diversi, alcuni rapidi, altri meno. Mentre fino a qualche anno fa si andava nelle agenzie di viaggio e si faceva incetta  di cataloghi, ormai questo genere di ricerche si effettua comodamente a casa o al bar davanti ad un cappuccino, esplorando immagini, itinerari su mappe e offerte tagliate sui nostri gusti, con i tablets e gli smartphone ormai perennemente connessi ad internet.
Nei giorni scorsi tra i tanti post ricevuti con Google + (ormai defunto) ce n'era uno particolarmente attraente che conteneva una splendida immagine di un'aurora boreale verde brillante; i commenti erano numerosi e indubbiamente tali fenomeni naturali affascinano in tanti ma non sono numerosi quelli che l'hanno vista dal vivo, essendo il fenomeno limitato a certe località, vicine al circolo polare artico. Più numeroso è il numero dei viaggiatori che durante il solstizio d'estate raggiungono Capo Nord per assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte.
Il fenomeno dell'aurora boreale è raro alle latitudini italiane o mediterranee dove statisticamente parlando è possibile osservarne una, solo una volta ogni cento anni. La rarità dell'evento fa sì che chi ha avuto la fortuna di vederne una, descrive lo spettacolo come un'esperienza unica e in grado di suscitare forti emozioni.

Ci sono alcune località specializzate nell'offrire servizi aggiuntivi legati a tale fenomeno e quindi particolarmente adatte a chi è predisposto ad andare altrove e fare l'esperienza polare pur rimanendo in Europa. Abbiamo deciso quindi di realizzare un piccolo prontuario di viaggio e se volete anche di conoscenza, per coloro che invece di mettere sotto l'albero l'ennesimo regalo-oggetto, volessero investire una quota dei loro risparmi, la tredicesima, la vincita al lotto o il regalo dei nonni per la recente laurea, per organizzare un viaggio allo scopo di provare questa esperienza inusuale, in uno dei luoghi ubicati nell'emisfero settentrionale dove l'aurora boreale è statisticamente più frequente.
Essendo questo post dedicato soprattutto ai lettori italiani, escluderemo l'Alaska e il Nord del Canada, la Groenlandia e anche la Russia a causa della necessità del visto e accenneremo all'Islanda più adatta tuttavia per distanza ai viaggiatori britannici. Passiamo quindi alle mete non solo più facilmente raggiungibili ma anche maggiormente organizzate per l'osservazione dell'aurora boreale.

 Luoghi ideali per osservare l'aurora boreale
Abbiamo selezionato in particolare la cittadina di Tromsø nel nord della Norvegia, il parco montano di Abisko in Svezia e le località di Inari e Luosto in terra finlandese. Luosto in particolare con i suoi 200 abitanti  si trova al 67° N di latitudine e rappresenta con il suo basso inquinamento luminoso, il luogo ideale per i fotografi più esigenti ed esperti. Da queste parti se il cielo fosse sempre terso e il vento solare di media intensità , si vedrebbe l'aurora per 200 giorni all'anno. Nella mappa che simula un itinerario continuo ad anello, abbiamo aggiunto anche la nota località di Rovaniemi sia perchè dotata di aeroporto, sia per  consentire valutazioni economiche, dopo aver deciso il budget di spesa, su itinerari e distanze, in particolare a coloro che volessero regalare ai pargoli una visita al luogo di residenza di Babbo Natale, che ricordiamo può essere raggiunto anche da Helsinki con un comodo treno.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Tre sono le compagnie aeree (SAS, Finnair e Norvegian Airline) che coprono le tratte di nostro interesse e l'offerta di pacchetti tutto incluso è ampia e diversificata (vedi in basso). I tour operator ovviamente offrono diverse soluzioni e attività che non sono legate solo all'osservazione dell'aurora boreale visto che questa impegnerà solo un paio d'ore, se il cielo è senza nuvole, solitamente tra le 22 e le 2 del mattino. Il restante spazio può essere occupato con corsi di fotografia ad hoc, saune purificatrici e naturalmente con attività sportive. Mentre ad ottobre si ammireranno gli splendidi colori autunnali riflesssi nei laghi artici, da dicembre ci sarà carenza di  luce solare ma non di neve e  andare in slitta trainata da renne o husky a poca distanza dal circolo polare artico potrà per molti rappresentare un'esperienza entusiasmante anche a meno 10° sotto zero.
Se poi vi incuriosisce la vita quotidiana a queste latitudini potrete partecipare a qualche evento che vi farà conoscere cibi, cultura e tradizioni del Finnmark o del Lappland e della locale comunità Sami.

 Quando conviene partire ?
Adesso che abbiamo individuato grosso modo le mete eventuali ( benchè ce ne siano molte altre) dobbiamo decidere quando sia conveniente partire. Ve lo diciamo subito, a Natale rimanete a casa in quanto gli esperti dicono che questo, a parte le temperature, è il periodo meno favorevole, climaticamente parlando, per vedere un'aurora boreale al di sopra del 65°Nord.
L'intervallo in cui l'evento si presenta però, è  ampio e va dal 15 settembre al 31 marzo. Avete un po' di tempo quindi per riflettere, organizzarvi o costituire un gruppo per ottenere sconti ma tenete conto che da fine dicembre agli inizi di gennaio e poi da fine febbraio all' inizio di marzo è alta stagione nei paesi scandinavi, quindi non siate precipitosi ma non aspettate neanche l'ultimo momento per le vostre prenotazioni. Vorrei inoltre ricordarvi, che nonostante l'ampia attività informativa e di marketing turistico operata via web da operatori e istituzioni locali scandinave, il fenomeno dell'aurora boreale, la cui denominazione, dobbiamo a Galileo, dipende dal verificarsi di eventi extraterrestri che si verificano con un processo ciclico della durata di 11 anni e da altre decine di variabili, alcune prevedibili altre meno.

Scienza per i più curiosi
Sono stati i numerosi satelliti come il SOHO e STEREO (fate caricare le immagini in real time e stupitevi) con i loro complessi strumenti, che ci hanno permesso di ampliare le ipotesi di sir Edward Halley che aveva nel lontano 1716 postulato che l'aurora boreale e quella australe si formassero seguendo le linee del campo magnetico terrestre.
Studi recenti hanno confermato come l'apparizione delle macchie solari, peraltro già individuate in antichità e studiate e disegnate anche da Galileo sin dal 1613, (tali disegni sono conservati alla biblioteca Vaticana) sia correlato con un aumento del flusso di particelle cariche di energia (vento solare), che emesse dal sole viaggiano nello spazio ad una velocità che può variare dai 400 ai 750 Km al sec. sino a raggiungere anche la Terra. Giunte nella nostra atmosfera vengono incanalate secondo le linee del campo magnetico terrestre, verso le estremità polari; qui formano una sorta di anello chiamato ovale aurorale in continua trasformazione.
Allorquando queste particelle raggiungono la parte alta dell'atmosfera, si scontrano con atomi di ossigeno o di azoto, innescando un processo a catena che dà luogo all'emissione di luce di forma e  intensità cromatiche diverse legate anche all'altezza in cui tale collisione si verifica:
  • Verde - ossigeno, sopra i 200 Km di altezza dalla superfice terrestre
  • Rosso - ossigeno, sotto 200 Km di altezza
  • Blu - azoto, sopra i 60 Km di altezza
  • Porpora/violetto - azoto, sotto i 60 Km di altezza
http://www.swpc.noaa.gov/rt_plots/kp_3d.html
I dati scientifici hanno evidenziato che tanto più intenso è il vento solare e maggiore la sua densità, tanto più probabile sarà la formazione di una aurora boreale e maggiore sarà la sua estesione che la renderà visibile anche a latitudini lontane dal circolo polare artico.
Oggi le strumentazioni dei satelliti in orbita intorno alla terra dedicati a queste misurazioni sono decine e quindi anche noi comuni mortali possiamo conoscere da casa tali dati in tempo reale accedendo al sito web del Nooa , che fornisce l'indice Kp, il quale quando supera il valore di Kp 5 e oltre, indica una cospicua attività geomagnetica (visualizzata in rosso nel grafico del Noaa).

Siti web e link utili per organizzare il viaggio
 Qui di seguito sono riportati alcuni link utili ad organizzare il viaggio; i fotografi meno esperti troveranno specifiche indicazioni per fotografare l'aurora boreale ma vi è anche la possibilità di essere seguiti da esperti professionisti che vi forniranno anche tutta l' attrezzatura pronta ad operare anche a basse temperature e con sistemi di scatto in remoto che vi consentiranno di stare al caldo ma al tempo stesso di scattare splendide immagini temporizzate per realizzare filmati time lapse unici come quello posto in alto o come i numerosi esempi presenti nel sito ricco di tutorial di Timelapseitalia o esplorando you tube.

Molti siti sono in inglese ma qualcuno ha la traduzione italiana: se preferite potete copiare i link su Google Crome e poi salvare la versione tradotta.

Sito ufficiale del Turismo svedese
Sito ufficiale del Turismo norvegese
Sito ufficiale del Turismo finlandese 
Sito delle ferrovie finlandesi VR con sconti, mappe e suggerimenti
La pagina di Wikitravel sul Lappland Finlandese
Il sito della Finnair con offerte da Roma a Tromsø  dal 1° genn. al 28 marzo .
Il sito della Norvegian Airlines con interessanti offerte per la Scandinavia ma anche per Londra.
Il sito della Sas con speciali tariffe di sola andata da Roma a Tromsø , Helsinki e Oslo.
Il sito della località di Kiruna in Svezia
Il sito della stazione montana e resort sportivo di Abisko nell'estremo nord della Svezia
Il sito della Lapplandmedia : per corsi di fotografia dedicati all'aurora boreale in collaborazione con Canon.
Sito del Noaa con tanti suggerimenti e link per osservare un'aurora boreale (in inglese).
Altre pagine utili con i dati ottenuti dai satelliti:  http://www.swpc.noaa.gov/pmap/
Le previsioni circa l'intensità  dell'aurora  http://www.spaceweatherlive.com/en/auroral-activity/auroral-oval
Siti turistici
Il sito web dell' Icehotel tra i più originali al mondo
http://www.abiskomountainlodge.se/en/info-contact/getting-here/
Per chi preferisce il prodotto finito e accompagnatori italiani: la Giver viaggi  offre soggiorni di 4 giorni a Tromso voli compresi.
Siti meteorologici
Il sito del Foreca per le previsioni meteo in Finlandia, Norvegia e Svezia.
Nel sito di Google Play trovate le app realizzate per avvisarvi della probabilità di aurora, per cellulari Android; ovviamente tali app esistono anche per Iphone e Ipad.

Buon viaggio e raccontateci se volete il vostro incontro con l' Aurora Boreale.

15 febbraio 2013

Andare in Russia: istruzioni di viaggio. Parte prima


Ci capita spesso di fornire chiarimenti a coloro che incuriositi dai nostri resoconti, stanno maturando l'idea di passare un periodo di vacanze in Russia magari facendo tappa a Mosca per poi visitare anche San Pietroburgo. 

Occorre dire che non tutti hanno l'abitudine di acquistare guide cartacee e sono numerosi coloro che sui siti web specializzati cercano di risolvere i loro dubbi ottenendo  qualche informazione utile. Ci preme tuttavia avvisare che molte pagine web e forum di viaggio contengono notizie errate, poco atttendibili ma soprattutto non aggiornate. Abbiamo deciso quindi di redarre una sorta di sintetico vademecum per quei lettori che si trovano nella stessa situazione.
Cominciamo con l'avvertirvi che se volevate andare in Botswana o in Giappone o addirittura a Hong Kong, non vi avrebbero chiesto nessun visto d' ingresso, mentre se la vostra intenzione è quella di visitare a fini turistici il territorio della Federazione Russa e visitare Mosca o San Pietroburgo dovrete avere un passaporto con validità estesa ai sei mesi successivi al viaggio e con almeno un mese di anticipo dovrete richiedere un visto d'ingresso ai consolati generali della Federazione Russa presenti in Italia. Nel link dell'Ambasciata Russa in Italia trovate maggiori informazioni e dettagli sulle varie tipologie di visto e gli indirizzi nelle varie città italiane. Per richiedere il visto a fini turistici occorrono oltre alle vostre foto, tre elementi essenziali che rappresentano la "conditio sine qua non", per entrare nel territorio della Federazione  Russia. Di recente ma in via sperimentale è stata introdotta una nuova modalità che prevede richiesta e rilascio del visto totalmente on line per i quali esistono tuttavia regole e limitazioni di durata.
 1)La lettera d'invito: essa può essere redatta da un vostro amico o parente stretto o dalla fidanzata residente in Russia; se invece organizzate da soli il viaggio , la lettera d'invito vi verrà fornita dal soggetto che vi affitta l'alloggio o  dall 'albergo o anche dall'agenzia russa o italiana che organizza il vostro tour o gestisce le prenotazioni alberghiere. Se invece avete intenzione di acquistare un tour organizzato, penserà a tutto l'agenzia in Italia facendovi pagare tale servizio extra.
 2)I biglietti aerei di andata e ritorno (non le sole prenotazioni) dall'Italia per la località o le località (inclusi i diversi itinerari che si ha intenzione di effettuare nel territorio della Federazione Russa).
 3)Assicurazione sanitaria per il periodo di permanenza nella Federazione Russa (del tipo offerte da Allianz e Europ Assistance e acquistabili anche on line da ogni singolo passeggero). Inoltre va ricordato di custodire in luogo sicuro la carta di immigrazione che vi verrà consegnata allo sbarco in aeroporto al momento del vostro ingresso o sul treno (per chi proviene ad esempio dall'Estonia o dalla Finlandia). Ricordiamo che dal giugno 2013 la carta di ingresso viene compilata direttamente dagli agenti della polizia di frontiera. Giunti a destinazione, occorre poi entro sette giorni lavorativi registrarsi presso gli uffici dell' UFMS ovvero Ufficio Federale per l'Immigrazione (il sito web è in russo ma usando Google Chrome si ottiene una discreta traduzione.
Tale registrazione viene comunque eseguita al check in, dagli stessi albergatori o dall'agenzia che vi ha affittato l'alloggio. Chi è ospite di parenti , amici o della fidanzata, dovrà recarsi invece personalmente all'Ufms o trovare un'agenzia che lo faccia in sua vece, dietro compenso. Segnaliamo per i pignoli che unica eccezione a quanto detto è applicabile a coloro che giungono a San Pietroburgo per via marittima quindi tramite crociera organizzata. Infatti  in tal caso si ha diritto di sbarcare senza visto e visitare la città ma solo per 72 ore. Generalmente sono le stesse compagnie di navigazione a offrire brevi tour cittadini con guide. Chiarito quindi il fatto che per andare a San Pietroburgo non sarà applicabile l'ipotesi di cercare offerte last minute sia per alloggi che per i voli aerei, vi suggeriamo quindi di cominciare sin da adesso a tenere sotto controllo le compagnie aeree che volano sulla tratta di vostro interesse. Attraverso internet potrete prenotare i voli con Alitalia o quelli della Aeroflot o della Transaero o della compagnia S7. Altre compagnie prevedono uno scalo come quelli della KLM e della Luftansa che hanno prezzi abbordabili se l'acquisto viene effettuato lontano dai mesi di giugno e luglio o dalle vacanze natalizie.
Solo nel periodo estivo poi è possibile trovare voli con scalo intermedio a Roma con partenza da Catania, offerti da Alitalia e dalla compagnia spagnola Vueling.
Noi abbiamo simulato di acquistare in febbraio un volo andata e ritorno da Roma a San Pietroburgo e il sistema ci ha offerto per 338 euro un biglietto AR con partenza il 20 e ritorno il 28 giugno. Pochi sanno che i passeggeri di sesso femminile che hanno superato il 55° anno di età godono sui vettori russi di una riduzione sul prezzo del biglietto. Se volete provare l'esperienza delle notti bianche chiariamo allora che mentre in inverno a queste latitudini nordiche si possono avere al massimo 5 ore di luce, ecco che nel mese di giugno si arriva a ben 18 ore: il sole sparisce per pochi gradi sotto l'orizzonte e la città rimane pertanto illuminata anche a tarda notte senza  l'utilizzo di illuminazione artificiale. Ormai da tempo i vari enti preposti all'organizzazione di eventi e le autorità cittadine scelgono questo periodo per offrire ai pietroburghesi, ai numerosi turisti russi e internazionali una serie di spettacoli che si svolgono sia al chiuso che nelle piazze, nei palazzi imperiali fuori città e sulle acque della Neva non più gelata . In tanti amano passare da un canale all'altro a spasso per la città per godere della luce, dell'agognato tepore estivo (temp.max media 20-22°) che risveglia anche numerosi artisti di strada che si esibiscono ovunque e a qualsiasi ora. Sulle ampie Prospettive, non solo sulla notissima Nevskij (attenzione si legge Nieskj e non Neviski ) oltre a poter effettuare acquisti e fare pause gastronomiche, assisterete a parate in costume; gli amanti del mare potranno seguire regate o navigare su vascelli dalle vele multicolore; numerosi e originali sono i cortei matrimoniali solitamente seguiti da amici e parenti in limousine, ma non mancano moto e auto raduni. Numerosi sono ovviamente gli spettacoli musicali ed i generi: si va dal jazz al rock alle star del pop internazionale, ma imperdibili sono soprattutto i concerti e i balletti che varrebbero da soli una vacanza a queste latitudini.

Vi avvisiamo che è bene prenotare con largo anticipo, cosa ormai semplice, visto che il teatro Mariinski ma anche la storica Phlilarmonia, esistente dal 1802, hanno  siti web ben fatti e anche in lingua inglese e lo stesso dicasi per il teatro dell'Ermitage ospitato in un'ala del museo o l' Opera Mussorgsky.
Se invece siete certi del vostro viaggio ma non amate leggere troppi dettagli sul paese che intendete visitare, ma solo potervi muovere facilmente nella città, vi suggeriamo di acquistare la guida di San Pietroburgo del National Geographic che contiene tutto il necessario, mappa inclusa, per chi ha a disposizione tra i 7 e i 10 giorni, per apprezzare una delle metropoli più eclettiche e vivaci a settentrione del pianeta, raggiungibile da Roma in circa 3 ore e 30 minuti di volo. Chi ha più tempo o dispone di un visto multiplo o è particolarmente curioso opti per la guida della Lonely Planet più completa ma a nostro parere alquanto dispersiva per il turista occasionale.
Per una permanenza  breve è inutile pensare di poter apprendere qualche frase in lingua russa se non avete qualche ragione personale per usare il cirillico anche in futuro. Se tuttavia fate parte di quella categoria di viaggiatori che considerano il viaggiare anche come un' opportunità di apprendimento, potreste procurarvi un volumetto della Lonely Planet intitolato: Capire e farsi capire in russo; per una comprensione maggiore risulta utile un vocabolario compatto di russo come lo Zanichelli. Se la vostra permanenza in terra russa prevede tempi più lunghi vi suggeriamo di iscrivervi ad un corso presso l'Istituto Derzhavin (San Pietroburgo) e procedere con gradualità evitando i corsi intensivi. Vi suggeriamo tuttavia di imparare da subito almeno i numeri: vi consentiranno di acquistare biglietti sui bus e i tram e di richiedere i gettoni alle casse della metropolitana (non ci sono biglietti). Lo stesso vale per i biglietti di ingresso nei parchi imperiali e nei musei. Va detto a chiare lettere che da queste parti l'inglese non è molto praticato, quindi armatevi di pazienza e in caso di difficoltà dite solo: "ia italianiez ia ni panimaiu" ,cioè io sono italiano non capisco.
Nei prossimi post tratteremo di stagioni ideali per il viaggio, abbigliamento, trasporti e telefoni.
Chi avesse quesiti particolari potrà contattarci tramite il guestbook a sinistra. I commenti sono graditi soprattutto se avete qualche segnalazione o suggerimento aggiuntivo utile ad altri lettori.
A presto !