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16 settembre 2016

Alla scoperta di Zacinto (Zante), tra verdi colline, rugginosi relitti, mare turchino, tartarughe e mitiche arpie

Esplorando il web agli inizi di maggio, avevamo scoperto dell'esistenza di un volo diretto da Roma Fiumicino della compagnia spagnola Vueling, che in circa un'ora e trenta minuti consentiva di raggiungere un'isola greca vicina ma non ancora assuefatta dal turismo estivo. La brevità, più dell'economicità del volo ci aveva convinto che l'isola di Zante di foscoliana memoria, o Zakhintos per i suoi abitanti, fosse la meta ideale per quest'anno. La mattina del 19 luglio eccoci incolonnati in aeroporto con altre centinaia di viaggiatori che  a prima vista sembrano tutti aver avuto la nostra stessa idea.



Nell'unica magmatica fila, avanzano invece , come scopriremo dopo, passeggeri diretti verso destinazioni diverse, operate però dallo stesso vettore spagnolo che serve molte destinazioni "estive".Risulta palese tuttavia una certa inesperienza del personale addetto alla gestione dei gates e  assai scarso è il supporto ai passeggeri in cerca di indicazioni certe sulla  fila da seguire.
Armati di pazienza alla fine otteniamo l'agognata carta di imbarco e superati i controlli, ci rilassiamo in attesa della partenza. Volontariamente ci sottoponiamo a ulteriori file, prima per un cappuccino e poi per acquistare a scopo preventivo, una bottiglia d'acqua. Il tempo scorre e avvicinandosi l'ora degli imbarchi ecco agglutinarsi passeggeri, valigie e accessori che, dopo un certo tempo a causa della stanchezza, perdono di continuità: molti infatti si accovacciano sul pavimento e ci si sarebbe aspettato anche un giro di calumet della pace se non ci fosse stato, il divieto di fumare.
Il tempo passa e una dopo l'altra le file come per magia si estinguono  e quelle residue si compattano; si visualizza adesso con l'ampliarsi dello spazio, il gate con la magica scritta Zacinto e una voce femminile prima in inglese e poi in italiano invita all'imbarco immediato.
Fugace controllo del passaporto e breve tragitto in bus con gli altri vacanzieri la cui età media è intorno ai 25 anni. Ecco l'aereo lucido e con tanti pallini sulla coda distintivo del logo Vueling. Prendiamo posto e alle 9,07 italiane si decolla con solo... 1 ora e 27 minuti di ritardo.
Dopo una quindicina di minuti, raggiunta la quota di crociera, le gentili hostess dall'idioma spagnolo, passano per offrirci graziosamente a pagamento e senza scusarsi per il ritardo: caffè Illy, panini visivamente appetitosi e bevande ipocaloriche contenenti E 960, ovvero edulcoranti naturali estratti dalla pianta di stevia rebaudiana. Sorridiamo alla hostess, declinando con un rapido movimento del capo la gentile offerta e preferendo bere normalissima acqua San Pellegrino, senza additivi né edulcoranti e tanto meno coloranti.
Volo tranquillo tuttavia e splendida vista aerea delle suggestive scogliere calcaree delle isole Ionie, qualche minuto prima dell'atterraggio avvenuto alle 10,35 ora greca. Tempo bello e temperatura di 28° C.

ARRIVO A ZANTE (ZAKHINTOS)
I controlli allo sbarco sono inesistenti, c'è una certa osmosi di lingue all'unico nastro di consegna dei bagagli, ci sono infatti passeggeri danesi, inglesi e italiani; recuperiamo infine le valigie e usciamo dal piccolo aeroporto: siamo al caldo su un'isola greca a noi ignota ed è già mezzogiorno..
Una decina di minuti di attesa ed ecco il nostro turno: un giovane tassista dotato di inglese e originario dell' isola ci conduce a destinazione in 45 minuti fino a Agios Nikolaos per 43 euro. Abbiamo deciso di non noleggiare l'auto via web ma di prenderne una sul posto a prezzi più convenienti la settimana dopo. La tariffa del taxi ci era invece già nota, essendo riportata su un sito web inglese dedicato ai trasferimenti sull'isola di Zacinto che riportava la lista dei prezzi per le principali destinazioni dell'isola.
Cordialissima accoglienza da parte del giovane Stamatis e poi del fratello Dyonisios, che partecipano attivamente insieme ai familiari( Luciana,Alexis,Nickos) alla oculata gestione del residence da noi prenotato (via mail), e ancor di più a quella del gustoso ristorante biologico che, scopriremo essere ben noto anche ai naviganti in transito dal porticciolo di Agios Nikolaos.
Il mare è azzurro e invitante ma gli zuccheri sono in calo e si decide di testare da subito la cucina greca di casa Nobelos. Testiamo alcune saporitissime bruschette, diverse da quelle della tradizione romana e passiamo subito dopo al polipo stufato con cipolle, aceto, capperi e pomodorini, presentato in una mini casseruola in alluminio.Completo il pranzo con una tipica ma delicata moussaka cosparsa di uvetta di Corinto. La mia metà si gode con la vista ed il palato una smisurata insalata greca i cui colori mettono già allegria, mentre i sapori ricchi e intensi della locale feta, irrorata di olio profumato e un piatto di freschissime alici marinate soddisfa ampiamente le aspettative. Difficile cambiare le italiche abitudini e terminiamo il pasto con un'espresso. Recuperiamo l'alzataccia delle 4,30 del mattino e tornati in camera sprofondiamo nel regno di Morfeo per un paio d'ore.
Al risveglio in pochi minuti ci impossessiamo di due sdraio poste a pochi passi dall'acqua che benchè non proprio calda, tuttavia è trasparente e dai riflessi verde azzurri, assai invitanti. Nella baia di fronte stazionano 4 natanti: due belle barche a vela, uno yacht color porpora ormeggiato a ridosso di un' isolotto che un tempo, ci hanno riferito, apparteneva al Vaticano e infine un lucido catamarano dove gli occupanti sembra stiano facendo il bucato, stendendo al sole colorati pareo e costumi che la brezza marina scambia per bandiere e fa sventolare allegramente.
Una spiaggetta a Agios Nikolaos a nord di Zacinto
Verso le 18,30 raggiungiamo il vicino porto dove è appena attraccato un grosso traghetto proveniente dal porto di Pessada nel sud dell'isola di Cefalonia: sbarcano una decina di viaggiatori attesi da bus turistici e poche auto. Esploriamo due piccoli supermarket dove scopriamo vari tipi di ouzo, incluso quello più rinomato prodotto a Lesbo, ritenuto il migliore e dal costo di 5 euro. Numerose le tipologie e dimensioni delle olive in vendita e ovviamente non manca l'olio greco vista la gran quantità di uliveti presenti in tutta l'isola. Un anziano su un trabiccolo a motore vende origano, olio e qualche ortaggio.Vicino al molo si trovano chioschi che preparano la pita, la versione greca del calzone italico, farcito con spinaci, formaggio locale, salsiccia o a vostro gusto. Diverse sono le taverne affacciate sul mare dalle quali fuoriesce una invitante scia che viene dalla brace e dai cibi grigliati. C'è una certa competizione tra i ristoratori e c'è addirittura chi usa il binocolo per spiare se i concorrenti abbiano dei clienti e quanti tavoli risultino già occupati. Notiamo che le giovani commesse dei negozi non parlano con accento greco: una ci dice infatti di essere serba, un'altra assai loquace è albanese, tuttavia entrambe parlano un inglese decente. Decidiamo di fare una buona scorta di frutta: pesche profumatissime e ciliege giganti a prezzi, lo scopriremo in seguito, assai maggiorati rispetto al centro di Zante distante tuttavia 45 minuti di auto. Più avanti una fanciulla premurosa ci viene incontro e ci informa che la loro imbarcazione ormeggiata poco distante, parte alle 9,30 ogni mattina per un tour di tre ore che porta alla famosa spiaggia del naufragio (in greco Navagio, in inglese shipwreck) e alla grotta blu al costo di 15 euro a persona; scopriremo nei giorni successivi che tante sono le compagnie locali, attive per pochi mesi all'anno, che offrono allo stesso prezzo tale gita con imbarcazioni più o meno simili.
Si torna al residence e ci si dedica alla sistemazione più ordinata del resto del bagaglio. Cominciamo a prendere dimestichezza con la lingua greca tramite un manualetto della Lonely Planet, piccolo ma utile, visto che come d'abitudine intendiamo apprendere qualche frase da utilizzare in giro per l'isola. Decidiamo di iniziare da subito sfoggiando a fine pasto un bell Efkaristò! = grazie ! , con i camerieri del ristorante Nobelos ed in particolare con Stephanos, che con il passare dei giorni e l'aumentata confidenza, dichiara simpaticamente che potrebbe considerarci come degli zii, ma soprattutto ci rivela non solo di essersi innamorato di Marta, una bella e brava studentessa italiana ma di volerla addirittura sposare al più presto. 
Inutile dire che presso il residence del Nobelos il relax è assicurato: questa bella struttura con una storia ormai ventennale è posta  direttamente sul mare e dispone di solo quattro appartamenti da due, quattro e sei posti letto. Non si può definirlo economico ma ha l'indubbio vantaggio di avere tutto a portata di mano:mare cristallino, lettini, sdraio, ombrelloni, docce, un bar sempre aperto, camerieri gentili che parlano anche inglese, toilette impeccabili, una pineta ombreggiata e un ristorante biologico fiore all'occhiello dell'attività della famiglia. L'abitudine greca di non avere spiagge private, tuttavia crea qualche problema nelle domeniche estive, allorquando gli spazi antistanti le spiaggette di ghiaia e la terrazza sopraelevata affacciata sul mare, vengono invasi da famigliole e pargoli vocianti e iperattivi: capirete da soli che è quello il giorno giusto per dedicarsi all'esplorazione dei villaggi di montagna e passeggiare nei deserti boschi di pini, gran parte dei quali stillanti resine odorose.
A questo punto onde evitare di annoiare i lettori, tralasceremo il diario giornaliero anche se poteva essere interessante la descrizione dei cromatismi sempre diversi delle colazioni a base di frutta fresca e yogurt irrorati di miele profumato oppure rammentare del gallo mattiniero che ogni mattina alle 6,15 cantava a tutto il circondario la sua presenza nell'isola e tralasceremo anche i dettagli del fugace incontro con una giovane e bella attrice greca di nome Clelia, venuta a rilassarsi su queste nascoste spiaggette, lontane dalla capitale greca ed esenti come ci rivela simpaticamente lei stessa in buon italiano, dai flash di fastidiosi paparazzi. Se vi trovate a passare dal ristorante Nobelos, forse non avrete la fortuna di incontrare Clelia ma potrete sempre consolarvi assaggiando la Krìtama, magari accompagnondola a del pesce o al Saganaki (formaggio fritto saporitissimo).
Kritama e saganaki: leccornie da provare a Zacinto
Amplierete così non solo la conoscenza della cucina greca ma anche le vostre cognizioni botaniche:la Krìtama è infatti una pianta, la Salicornia, che cresce sulle rocce calcaree vicine al mare e che è alquanto diffusa a Zacinto. Anche gli inglesi, a cui non mancano certo le scogliere, la conoscono e la chiamano Samphire; il nome tuttavia è di derivazione francese e origina dal popolare nome di "erba di San Pietro" o più comunemente asparago di mare, con cui i marinai indicavano tale pianta edule in grado di fornire facilmente sali minerali e anche vitamine.

Condenseremo i nostri racconti in utili suggerimenti, per dare qualche dritta a chi volesse visitare Zacinto la prossima stagione estiva, prendendo spunto dalla nostra esperienza e dagli itinerari da noi percorsi a bordo di una Nissan Micra presa a noleggio.
Una piccola auto o un robusto quad, se possedete un'abbronzatura idonea, l'età adatta e capigliatura fluente da far ondeggiare al vento, è infatti indispensabile per esplorare l'interno dell'isola e raggiungere le piccole ma idilliache spiagge: evitate motorini e auto con cilindrate sotto i 1200 cm³, visto che esplorando l'isola troverete salite impegnative e discese verso idilliache spiagge che superano anche il 10% di pendenza. Il traffico è tuttavia inesistente e non farete fatica a parcheggiare neanche a Mikro Nisi o vicino alla spiaggia di ciottoli di Makris Gialos, oppure in quella terapeutica dalle sorgenti sulfuree di Xigia, se userete i parcheggi peraltro gratuiti delle taverne, poste in prossimità. Anche a Porto Vromi ad esempio vi conviene percorrere tutta la spettacolare strada in forte pendenza, fin sulla spiaggia visto che il parcheggio nascosto dietro il bar è libero e assai ampio e perfino dotato di toilette pur se assai spartane.
VILLAGGI E SPIAGGE
Steli fioriti di Kritama (Salicornia) a Agios Nikolaos
L'isola per quanto non particolarmente grande ha una conformazione assai interessante che sfugge a chi non si spinga verso i piccoli villaggi posti in collina, immersi nella vegetazione, tra estesi uliveti e qualche vigneto. Gli agglomerati a maggiore densità sono quelli più vicini alla costa dove si trovano lunghe distese sabbiose non lontane dalla città di Zacinto. Le strade sono ben tenute e ovunque si trovano alberi di ulivo anche con magnifici esemplari ultracentenari. La zona di turismo intensivo è quella a sud dell'isola dove sono concentrati esercizi commerciali, ristoranti e strutture ricettive di vario genere. Se avete deciso di apprendere l'inglese e non il greco, prenotate un appartamento nell'area di Laganas: qui oltre a un' estesa spiaggia di sabbia troverete un'atmosfera a nostro parere assai surreale, che ricorda i tipici villaggi dei film western:vedrete sfrecciare, specie la sera, decine di carrozze tirate da cavalli guidate da serissimi cowboys dall'inglese impeccabile e a bordo famigliole inglesi e teenagers dai tacchi alti pronte alla baldoria in una delle numerose discoteche presenti nell'area. Per strada e nei locali troverete migliaia di inglesi per lo più giovani, che la mattina si crogiolano sulla lunga distesa di spiaggia, il pomeriggio scorazzano in coppia sulle strade dell'isola su potenti quad presi a noleggio, mentre la sera affollano birrerie e discoteche dove non occorre pagare biglietti d'ingresso. Se questo è ciò che cercate andate a Laganas, a Kalamaki, a Tsilivi e ad Alikes.
Se viceversa siete in cerca di relax, di spiaggette non affollate e taverne tranquille adatte a cene romantiche o in buona compagnia, dovrete spostarvi verso il nord dell'isola e se avete pargoli al seguito cercare magari tra Alikes ed Alikanas dove la spiaggia è ampia e meno caotica di Laganas. Negli altri casi cercate qualche sistemazione tra piccoli hotel e mini appartamenti o case tra gli ulivi che si adattino al vostro budget tra Katastari e il porto di Agios Nikolaos Volimenos. Se volete provare qualcosa di originale risalite sui monti ricchi di pinete e neri cipressi, parlate in greco bevendo un bicchierino di ouzo con gli anziani dei villaggi montani dove si usa ancora andare a dorso di mulo e soprattutto ammirate tramonti e cieli stellati. Rimanete un paio di giorni nella tranquilla Maries,  e poi provate l'ebbrezza di scendere al mattino dai monti al mare, tuffandovi a Porto Vromi o andando a fare snorkelling a Limnionas prima delle 9 del mattino, accaparrandovi uno dei pochi ombrelloni posti sulle terrazze di calcare: sarete ripagati della levataccia estiva sentendovi per qualche ora, padroni unici di questi paradisi naturali.
Se tuttavia non siete pigri, andando in esplorazione non vi sarà difficile arrivare nelle circa 37 spiagge presenti nell'isola: dalla distesa sabbiosa di Banana sulla penisola di Vassilikos a quelle più nascoste come Amboula e Psarou, forse non le più belle ma le più tranquille ma sempre dotate nelle vicinanze di taverne e alloggi convenienti.
Il villaggio di Loyxa immerso tra i pini

Se nutrite un interesse per i bassorilievi e pensate sia utile vedere come si trasformi artisticamente la pietra calcarea o  in alternativa intendete intervistare un allevatore di capre, allora un paio di giorni di isolamento a Giri, il villaggio più alto dell'isola  o anche nella pittoresca e arcaica Loucha (Loyxa in greco), vi faranno riscoprire suoni di arcaica memoria e profumi di erbe aromatiche che non sentivate da tempo.

Se siete collezionisti di spettacolari tramonti dovrete raggiungere Kampi (si pronuncia Kabì) o capo Kerì, prendere un gelato o una bevanda e dopo esservi accomodati su ecologiche balle di paglia attendete senza fretta lo spettacolo naturale del tramonto che si ripete ogni sera ormai da millenni.
Volgendo le spalle al faro percorrete prima del tramonto il viottolo in opposta direzione e godetevi quindi lo spettacolo delle infinite falesie di bianco calcare a strapiombo su un mare straordinariamente blu, adatto più per dipinti a olio ricchi di increspature e colori intensi che non a foto digitali con super zoom..
La cittadina di Zacinto dal placido mare color turchese è apprezzabile con una passeggiata di poche ore: perdetevi per le stradine e piazzette del centro, scoprite le reliquie di San Dionisio, patrono della città che pur essendo passato a miglior vita sulle vicine isole Strofadi, i cittadini hanno voluto urbanizzare riportandone le spoglie in città. Se fa caldo prendete un caffè freddo pronunciandolo all'italiana da O kokkinos Vrachos proprio sotto i portici ombreggiati di Platia Solomoù, ma fatevi guidare soprattutto, sia dai profumi stimolanti dei cibi grigliati e dalle erbe aromatiche che dopo il tramonto guideranno il vostro olfatto verso la meta ideale per i vostri souvenir dall'isola. Sul lungomare in ordinati chioschi, affabili venditrici di dolciumi locali , interessate ad apprendere più il polacco o il russo che l'italiano, vi faranno assaggiare le specialità dell'isola:i pastelli e il mantolato , ovvero morbidi torroni al sesamo e alle mandorle. Provate anche i lokhum alle rose: assolutamente inebrianti. Benché non manchino i ristoranti tipici specie a Zacinto città, prima di lasciare l'isola abbiate l'oculatezza di raggiungere Drosia non lontano da Gerakari, dove si trova la taverna Porto Roulis e dove troverete ottimo pesce pescato dallo stesso proprietario e che pagherete una trentina di euro al kg. Il giorno della vostra partenza investite il denaro rimasto in una bella esperienza gastronomica:dirigetevi alla taverna Komis, non lontano dall'imbarco dei traghetti, a Zacinto città e lasciatevi guidare fiduciosi da chi vi illustrerà l'ampio menù; siate certi che rimarrete entusiasti della freschezza del cibo e delle piccole sorprese culinarie, dessert incluso.Se avete un' auto piena di bagagli, sappiate che potrete parcheggiarla subito dopo l'ingresso del ristorante in un grande piazzale dotato anche di alcune zone ombreggiate.
COSE DA FARE O EVITARE:
1)Digitando il nome di Zacinto su internet e su you tube la prima cosa che appare è l' arcinota Spiaggia del Relitto. Non si può non visitarla e immergersi nelle acque turchesi che lambiscono la sua piccola spiaggia, ma nei mesi estivi è un andirvieni di barche, motoscafi, traghetti e perfino galeoni interi, stracolmi di turisti. Forse se andate in giugno o nei primi giorni di luglio, la situazione sarà leggermente migliore oppure optate per una gita più rapida che batta sul tempo gli altri natanti. Raggiungete Capo Skinari all'estremo nord dell'isola intorno alle 9,00, superate il ristorante e proseguite in discesa fino al porticciolo e parcheggiate. Salite quindi sul primo battello in partenza per il Navagio. Se guardate la mappa di Zacinto, capirete perché i natanti che vengono dal porto di Zacinto o da quello di Agios Nikolaos arriveranno molto dopo di voi.
Soffrite il mal di mare ? Potrete vedere la spiaggia del relitto dall'alto. Si raggiunge il villaggio di Volimenes e poi si seguono le indicazioni per il Monastero di St. Georges Kremnos; da lì  attraverso un viottolo si raggiunge il punto panoramico che consente di scattare stupende foto alla spiaggia del relitto, residuato del naufragio occorso ad antichi contrabbandieri di sigarette in fuga. Su you tube inoltre, trovate filmati adrenalinici con altri originali modi di raggiungere tale spiaggia, certamente non adatti a cardiopatici e a chi abbia paura del vuoto.
2)Zacinto gode nelle zone rivolte a est, di pomeriggi ventilati e anche a 30° C non si soffre il caldo.
Viceversa attraversare in agosto le piazze della città di Zacinto nelle ore estive più calde, o andare in barca per una gita di diverse ore senza un tendalino protettivo potrebbe arrecarvi seri danni.
Nelle spiagge più piccole tenete conto che il numero degli ombrelloni è assai limitato, in tal caso fate il bagno e poi andate nella taverna più vicina per reidratarvi pasteggiando con ouzo dal buon sapore di anice diluito con acqua non gasata a vostro gusto.Troverete diversi marchi: noi crediamo che il Mini sia quello più aromatico benché economico.
3)Nei mesi estivi sono numerose le offerte in tuti i porti e porticcioli per tour brevi e su misura alla scoperta di grotte dai riflessi blu e turchese e minuscole spiagge nascoste, quindi non limitatevi solo alla gita al Navagio. Tuttavia nonostante la perizia dei marinai, un tempo agricoltori, molte procedure di sicurezza stabilite dalle pacifiche capitanerie vengono disattese, confidando che nulla di grave possa accadere. Poiché lo abbiamo sperimentato, vi suggeriamo caldamente di conservare le ricevute della gita e poi di salire o scendere dai natanti solo quando il capitano di turno abbia assicurato adeguatamente al molo il suo scafo. Meglio fare i pignoli che rovinarsi la vacanza con un' inaspettata caduta causata da un repentino allontanamento della barca, creato più dal pressapochismo che dal moto ondoso.
4)Un altro leit motiv dell'isola è quello della tartaruga Caretta Caretta: se potreste avere la fortuna di vederne qualcuna in acqua dalle parti dell'isolotto di Marathonisi, di fronte a Limni Keriou, dove troverete anche alcuni centri diving, riteniamo assurdo però parlare di protezione della fauna e poi far partire decine di barconi per andare a disturbare le tartarughe o gli esemplari appena nati.Se non volete fare i biologi e avete a cuore tali animali, evitate i tour a pagamento fatti in nome della loro salvaguardia.
5)Andare in vacanza non dovrebbe essere solo relax, mare e sole, ma anche ampliare i propri orizzonti geografici e arricchirsi di nuove conoscenze: Zacinto nonostante sia vicina all'Italia offre ancora l'opportunità di sentirsi esploratori: quindi se avete a disposizione 2 settimane, cercate di muovervi approfittando dei traghetti a basso costo e partendo da Zacinto raggiungete magari Cefalonia e da lì cambiando versante toccate Itaca ancora intonsa dal turismo di massa, e se il vostro budget lo consente raggiungete Lefkada. Da Lefkada poi potreste passare sul continente greco e magari raggiungere la mitica città di Olimpia. Sono numerosi infatti i tour in bus da e per Olimpia che partono anche da diverse isole verso Killini sulla terraferma e che vi riporteranno al luogo di partenza, dove riprenderete il volo di ritorno. Per coloro che cercano mete ancor più stimolanti ricordiamo che è stato istituito a Zacinto nell'area antistante la baia di Laganas, un Parco Marino protetto che dal 1999 comprende zone terresti e porzioni marine che includono anche l'arcipelago delle isole Strofadi ubicate a circa 27 miglia dalle coste meridionali dell'isola. Datevi da fare per raggiungere Stamphani, la più grande e fertile, dove è ancora visibile un antico monastero risalente al 1300 (ne avevamo notato la presenza anni addietro sulle mappe dipinte sulle pareti dell'Astrolabio catottrico visibile nel Convento dei Padri Minimi di Trinità dei Monti a Roma) e dove vive ancora un monaco autosufficiente; occorrerà invece cercare dei marinai esperti o ancor meglio degli specialisti in avifauna che vi facciano da guida, per avvicinarvi alla mitica isoletta di Arpia che da tempo immemore è stata sempre meta intermedia per migliaia di uccelli migratori provenienti dall'Africa. Vi occorrerà recuperare la fantasia degli antichi, magari rileggendo, prima del viaggio, qualche passo dell'Odissea di Omero o il mito di Fineo connesso con il viaggio degli Argonauti, per raccontare di aver scorto anche voi di passaggio nelle Strofadi, in una notte di luna piena, tra quelle migliaia di starnazzanti pennuti qualcuno di essi dotato di voce quasi umana, di robusti artigli ma anche di un invitante corpo di donna. Magari postate qualche foto, sfocata e mossa ma vi giustificherete dicendo che era notte, la barca ondeggiava e "l'ho vista arrivare all'improvviso sopra di me"...direte a chi ascolta del vostro viaggio ad Arpia, a bocca aperta.
6)Inutile ripetere che olio e miele oltre all'ouzo sono i souvenir ideali da riportare a casa. Ma vogliamo suggerirvi qualcosa di più originale da portare con voi e che vi consentirà di ricordare per lungo tempo l'isola che i veneziani chiamavano "Fiore di levante": fermatevi in qualche vivaio e chiedete una pianta di Μπουγαρίνι ( Bougarini).Si tratta di un particolare gelsomino detto arabo ma in realtà di provenienza indiana che si è naturalizzato da tempo a Zacinto. Il costo è irrisorio ma il profumo dei suoi piccoli fiori bianchi è ammaliante. Cercate con qualche piccolo accorgimento di farle fare il viaggio verso casa vostra, ponetela in un vaso non troppo ristretto e per lungo tempo continuerete ad apprezzare il profumo dell'isola di Zacinto.
Buon viaggio!
Numerosi sono i siti web e le pagine dedicati a Zacinto, questo ci è sembrato quello con le informazioni strutturate in modo più ordinato..Potete cominciare anche a valutare i prezzi degli alloggi.
http://www.zanteisland.com/it/spiagge-zante.php
Questo il sito informativo del Parco Nazionale Marino di Zacinto:
http://www.nmp-zak.org/en
Un altro buon indirizzo di una struttura familiare dotata di baietta sul mare, dove potrete alloggiare in 2 con 60 euro al giorno in giugno e settembre: http://www.benetia.gr/it-index.php