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22 marzo 2021

A Mosca si fa la spesa la domenica e si va dal barbiere il lunedì: ovvero come dimenticare le abitudini italiche

Pescatori sulle acque gelate della Moscova
Le limitazioni imposte dalla pandemia nei mesi passati hanno bloccato le nostre esplorazioni e ciò ha determinato una lunga pausa nelle pubblicazioni di nuovi post che come sa chi leggeva abitualmente il nostro blog, avevano la peculiarità di essere frutto delle nostre esperienze dirette nei luoghi che venivano man mano visitati e descritti. Vivere in Russia per molti anni, offre certamente l'opportunità di toccare con mano realtà e modi di vivere che non risultano evidenti a chi ha toccato il suolo russo da turista o se vi ha trascorso pochi giorni per incontri istituzionali o di lavoro. Abbiamo pertanto deciso di offrire ai futuri espatriati e a coloro che il caso o la necessità condurrà verso San Pietroburgo o Mosca, alcune considerazioni che costituiranno un utile vademecum per affrontare un soggiorno più o meno lungo nella terra di Pushkin e Tchaikovsky.

Partiamo dal tempo presente: siamo al 23 di febbraio e dalle finestre del nostro studio entra molta luce, il cielo è azzurro e nel giardino condominiale i mucchi di neve che gli addetti ogni giorno hanno spostato sui bordi ha superato abbondantemente il metro. Se apriamo la finestra un'aria gelida raffredda in pochi secondi i nostri indumenti: il nostro cellulare ci informa che la temperatura esterna è di 26° sotto zero. Se per qualcuno l'idea della Russia è ancora quella del dott. Zhivago, vi assicuriamo che gli appartamenti delle città sono tutti dotati di riscaldamenti che funzionano 24 ore su 24.

 Se anche noi sorridevamo leggendo - mentre eravamo in Italia, della strana abitudine delle addette ai musei e biblioteche di aprire nel cuore dell'inverno i grandi finestroni per areare gli spazi interni degli edifici pubblici, ora anche noi abbiamo appreso che questo è un metodo necessario per ri-ossigenare le stanze di casa dove l'ossigeno viene consumato dall'alta temperatura dei termosifoni. Se avete come noi amici che vivono in Sicilia, riderete ancor di più vedendoli in casa, chiamati con whatsupp, bardati con pesanti maglioni o abbigliati con sciarpe e cappelli all'esterno con temperature di 10° sopra lo zero.

 Finita la prima settimana di marzo, non è raro vedere a Mosca durante la stessa giornata, cieli azzurri seguiti da copiose nevicate e sole splendente. Le strade sono ormai libere dalla neve, che tuttavia resta ai bordi e nei giardini. Il termometro inizia a scaldarsi: il 6 di marzo segna 10° sotto zero. Essendo sabato, non c'e molto movimento di auto al mattino ma superate le dieci si cominciano a vedere gruppetti di persone nei pressi di magazzini e centri commerciali che hanno aperto l'ingresso. Piccoli gruppi sciamano verso la Piazza Rossa e altri sono già in fila in attesa di entrare nell'area del Cremlino: il museo è infatti aperto con le misure anti-covid ormai note che obbligano gli utenti all'uso delle mascherine e al distanziamento.

 Se vi siete incuriositi del nostro titolo, ribadiamo che in una metropoli come Mosca ma anche a San Pietroburgo sono numerosi i luoghi aperti 24 ore dove cenare a tarda ora , ordinare una cena a domicilio o fare la spesa personalmente anche a notte fonda. L'atavica abitudine ancora in uso in Italia di tenere i barbieri chiusi il lunedì è ignorata a queste latitudini. Di contro c'è da dire che l'uso del borotalco per eliminare residui di capelli da viso e collo sembra ignota in Russia. Doppio sciampo e poltrone massaggianti sembrano invece la normalità almeno presso le grandi catene di barber shop presenti a Mosca.

 Vi dovrete però abituare a fornire il numero del vostro cellulare alla receptionist se non avevate prenotato dal sito internet della catena da voi scelta. Conoscendo un po' di russo, dopo i primi faticosi tentativi  riuscirete a prenotare facilmente anche per telefono dalla parrucchiera preferita e ordinare a domicilio un fragrante Kachapuri ripieno di formaggio Suluguni o dei succulenti Kinkali , pietanze diffuse ovunque e tipicamente giorgiane.

La ricreazione a 10° sotto zero

 Chi decidesse di portare i figli in Russia avrà a disposizione sia scuole internazionali, dove si troveranno insegnanti che parleranno la stessa lingua dei vostri figli ma anche numerosi asili in ogni quartiere dove numerose maestre si occuperanno dei vostri pargoli che difficilmente si annoieranno, visto il cospicuo ventaglio di attività messo in campo che comprende feste in maschera, balli tipici, canti russi o in altre lingue e preparazione di cibi.

 Non vi stupirete se in breve tempo i vostri pargoli avranno appreso molti termini della cucina russa e balleranno non appena intonerete le note di Kalinka. Laddove esiste il servizio mensa, i genitori riceveranno quotidianamente messaggi sia sul menù ma anche se il bambino ha mangiato o meno questa o quella pietanza. Di solito un pulmino di proprietà della scuola effettua un itinerario che consentirà di affidare e riprendere i pargoli  a poca distanza dal proprio domicilio. In questo caso abitare in un condominio non troppo esteso aiuta se dal vostro edificio alla strada avrete da percorrere parecchie centinaia di metri, specie quando il termometro segna 15° sotto zero. Di regola in Russia si considera normale andare a scuola fino a 25° sotto zero, considerando che se non vi sono state particolari situazioni nevose, le strade vengono pulite quotidianamente e metropolitana e autobus sono riscaldati per almeno 6 mesi all'anno.

 Prima di arrivare in Russia, avevamo ricevuto tante informazioni risultate poi fallaci o quantomeno superate dall'evoluzione continua in atto in questo paese dove tutto sembra evolvere ma con modi e tempi diversi da quelli a cui siamo abituati.

Ecco alcune delle cose che è bene conoscere se si intende vivere per un certo tempo in Russia:

  Ho un'auto diesel, conviene portarla in Russia ?

1) Non è assolutamente vero che un'auto con motore diesel avrà più problemi a causa del freddo.             Diciamo che nelle aree centrali delle città vi sono pochi distributori di carburanti ma una volta capito in quali zone sono ubicati, pagherete circa 43 rubli (meno di 50 cent. di euro) un litro di gasolio adatto anche al clima invernale.  Se disponete di un'auto di media cilindrata vi stupirà pagare 1500 rubli (16,79 euro) per trenta litri di carburante. Ovviamente imparerete come lavare l'auto se il termometro segna 15° sotto zero: si va nei parcheggi dei centri commerciali e si lascia l'auto al lavaggio e poi si va a far spese senza fretta: troverete l'auto lucida e ben asciutta prima di uscire dal parcheggio senza il rischio che si congeli appena tornati all'aperto. Se invece in inverno volete solo pulire i vetri, nei distributori più grandi trovate una postazione gratuita dotata di acqua calda. Termino la sezione ricordando che non esiste il bollo auto e che un'assicurazione auto annuale in Russia non supera i 10.000 rubli (112 euro).

Regole di base per scegliere dove alloggiare a Mosca

2) Indipendentemente da dove avrete deciso di affittare il vostro appartamento, suggeriamo di valutare soprattutto la distanza dal luogo di studio o lavoro e il mezzo che impiegherete per gli spostamenti abituali. Se disponete di un'auto di vostra proprietà, cercate di optare per un edificio che disponga di parcheggi interni al coperto: questo vi faciliterà soprattutto nei mesi invernali, non dovendo pensare alla neve che invece si accumula nei giardini condominiali dove i parcheggi sono all'aperto. Se non disponete di auto, avrete diverse soluzioni in caso di necessità o tempo inclemente: prendere un taxi, a cifre molto più abbordabili che in Italia o se avete la patente da diversi anni, prendere un'auto in car sharing per il tempo che vi occorre e lasciarla nel parcheggio più vicino a casa vostra. Un'altra considerazione da fare è relativa all'ubicazione delle stazioni della metropolitana: talvolta se ci si basa esclusivamente sulla distanza in chilometri tra il domicilio e il luogo di lavoro, non conoscendo ancora la città, si possono commettere madornali errori. Alcune aree della città sono a grosso rischio di rallentamenti e ingorghi nelle diverse ore del giorno. Questo per dire che talvolta abitare più lontano ma in posizione strategica, vicini ad una stazione metropolitana o meglio ad una linea ben collegata con il luogo di lavoro, vi faciliterà la vita e vi farà perdere meno tempo. Se per ragioni economiche optate per un certo quartiere, valutate attentamente la distanza per raggiungere il primo mezzo di trasporto.  Se in estate potrete facilmente in una quindicina di minuti percorrere strade, salire scale, attraversare ponti, cercate di immaginare lo stesso percorso con neve, ghiaccio e una temperatura di 10° sotto zero e poi decidete se non sia il caso di cercare un'altra sistemazione.

Come e dove parcheggiare l'auto

3)Parcheggiare in una metropoli come Mosca non è cosa semplice. Le aree deputate alla sosta sono ben codificate e potete dimenticare le cattive abitudini italiche del parcheggio ove  convenga. Gli spazi dove parcheggiare sono ben segnalati e ovunque si trovano colonnine con sistemi di pagamento che  accettano anche carte di credito.I russi usano solitamente il cellulare avendo un'applicazione specifica con possibilità di caricare una certa cifra che viene man mano detratta. Essendoci molti controllori che fotografano le targhe delle auto parcheggiate vi suggeriamo di inserire la vostra targa e digitare il tempo previsto. In caso di multa, che si aggira sui 5000 rubli si potrà pagare anche online o via cellulare. Se questa procedura non vi è congeniale o non volete usare carte di credito, optate per i parcheggi pubblici dove esistono delle aree circoscritte più ampie, con postazioni che accettano anche pagamenti in contanti. Nei pressi del Teatro Bolshoi e dalla parte opposta troverete sempre posto all'aperto ma dovrete sborsare 300 rubli l'ora. Nei pressi del Vdnkh (Centro Espositivo Panrusso) trovate ampi parcheggi particolarmente economici nei giorni feriali.  Se avete deciso di passare del tempo ai Grandi Magazzini Gum, ma fare anche spese, sappiate che è dotato di parcheggi al costo di 250 rubli/ora e molti negozi offrono un bonus gratuito di un'ora. Pochi sanno della convenienza del servizio Valet Parking: lasciate la vostra auto e addetti esperti la parcheggeranno per voi e poi ve la riporteranno quando uscite, per soli 150 rubli dal lunedì al giovedì. Nel week-end il costo aumenta a 350 rubli la prima ora e 150 dalla seconda. Un altro parcheggio con 466 posti è ubicato nei sotterranei del Parco Zaryadye ma avrete tutto a portata di mano: la Sala Concerti, San Basilio, Piazza Rossa e Gum. Nei centri commerciali di solito il parcheggio è gratuito ma non sempre tali luoghi sono riscaldati. Troverete però dei servizi aggiuntivi come il cambio gomme o il lavaggio auto o le colonnine per la ricarica di auto elettriche.

Affittare un appartamento

4) Uno dei temi di particolare interesse per chi ha deciso di venire a San Pietroburgo o a Mosca è quello degli affitti di appartamenti. Solitamente sono le agenzie che si occupano di mostrarvi quanto è disponibile nell'area di vostro interesse in realazione a grandezza richiesta e budget disponibile. Qui non si usa mettere cartelli con le scritte affittasi tranne per il caso di interi stabili o negozi.Solitamente chi vi accompagna conosce poco l'appartamento e pertanto tranne il prezzo richiesto dovrà ogni volta sentire il proprietario per informarvi se lui intenda riparare quella "magagna" prima di un eventuale contratto. Spesso si incontra una certa resistenza allorquando richiedete di rimuovere mobili e strane suppellettili o di variare quel delizioso color prugna dalla camera da letto. Sappiate tuttavia che di norma i proprietari sono interessati al vostro denaro ma molto meno a intervenire per adattare l'appartamento ai vostri gusti o risolvere tempestivamente i problemi che potrebbero presentarsi nel corso dei mesi. Ecco secondo la nostra esperienza pluriennale ciò che statisticamente avviene prima o poi nelle case russe:

  • 1) Gruppi di lampade che si fulminano con frequenza o che non si accendono benchè funzionanti. Spesso le lampade hanno bassa potenza e irradiano luce giallastra.
  • 2)Termosifoni che perdono anche quando gli impianti di riscaldamento sono spenti.Tali eventi accadono nel passaggio stagionale allorquando viene effettuata la pulizia degli impianti.
  • 3)Perdite d'acqua dai sanitari. Occorre avere da subito un cellulare di un buon idraulico.
  • 4)Finestre che a causa di guarnizioni ormai distrutte fanno entrare il freddo se fuori avete superato i 15° sotto zero. Spesso le finestre hanno sistemi di regolazione della distanza.
  • 5)Assenze improvvise di acqua calda per lavori in altri piani del vostro condominio
  • 6) Cancelli e portoni che per cause varie non si aprono nonostante voi abbiate telecomandi con pile appena cambiate, chiavi classiche e magnetiche.La regola è....domani andrà meglio.

Devo pagare le spese extra ?

7)Come già rammentato, qualsiasi malfunzionamento nel vostro condominio, ad esempio il cancello che non si apre, la serranda del garage bloccata, una pulizia straordinaria delle fognature genererà l'intervento di squadre di specialisti che lavoreranno strenuamente, giorno e notte anche a temperature proibitive, per ripristinare la funzionalità prevista. Vi verrà richiesto talvolta di partecipare a tali spese ma dipende da voi e dal tipo di contratto stipulato. Se quindi vi costerà poco partecipare alla sostituzione dei trasmettitori che vi faciliteranno l'accesso al garage con il telecomando anche a meno 20° sotto zero, è bene rifiutarsi di pagare le bollette per il rinnovo degli impianti elettrici con sistemi di telelettura. Sappiate che all'interno di ogni condominio operano alcuni operai che su richiesta interverranno per sostituire pezzi dei vostri termosifoni corrosi dalla ruggine: li vedrete arrivare con grandi bombole e tubi per operare con la fiamma ossidrica e spanderanno in tutta la casa un pungente odore di gas; vi stupirete poi dell'incuranza delle norme di sicurezza. Faranno il loro lavoro, non dovrete pagare nulla ma sull'estetica del risultato rimarrete assai perplessi tranne pochi casi fortunati. Nella maggior parte dei casi tali operai vengono dal Kirghistan e Tagikistan e non accetteranno le vostre mance ma solo qualche bevanda.

Perchè usare le Poste in Russia

8)Solitamente gli espatriati fanno scarso uso della Почта ovvero le Poste russe ritenendo forse i loro tempi troppo lunghi o non affidabile ad esempio la spedizione di pacchi anche voluminosi. La nostra esperienza smentisce tali credenze e vi invito pertanto a recarvi nell'ufficio postale più vicino al vostro domicilio russo e provare a spedire qualcosa. Se non siete ancora ferrati nella scrittura con il cirillico, consegnate nome e indirizzo all'impiegata che compilerà per voi i moduli e imbusterà il vostro pacco. Noi abbiamo spedito dei libri da Mosca a San Pietroburgo che sono arrivati a destinazione in due giorni.Altri amici ricevono merce da Cina e Giappone nell'ufficio postale del loro quartiere in meno di dieci giorni. Determinante in questi casi è l'indicazione del codice postale che accellera notevolmente la consegna della merce o dei plichi a voi indirizzati.

Per tornare ancora al tempo presente, oggi 22 marzo il termometro è oscillato tra zero e 3°. Ci sono ai lati delle strade ancora mucchi di neve gelata e di tanto in tanto si vedono operai che muniti di un lungo bastone metallico cercano di frantumare tali masse compatte che hanno ormai perso il candore dei primi giorni di neve. Tra qualche giorno arriveranno ruspe e grandi camion che completeranno l'opera raccogliendo tutto e liberando definitivamente i segni di questo inverno particolarmente nevoso e freddo.

La primavera ancora sembra lontana ma i reparti floreali  dei supermercati più grandi sono colmi di piante, bulbi  e semi di fiori e ortaggi. La clientela può spaziare dai semi di narcisi ai numerosi cromatismi delle astilbe per optare poi alle piante da frutto dove insieme a diversi tipi di melo e di ciliegio troverà anche le tipiche bacche presenti nei parchi russi: Kalina e mirtillo rosso e nero.Chi non ha giardino nè una dacia può decorare la casa con grandi composizioni di fiori finti con l'innegabile vantaggio di non vederli mai sfiorire. All'esterno si cominciano a vedere qua e là i primi uccellini che volteggiano nei giardini in cerca di qualche spazio verde non ricoperto da neve o ghiaccio, dove trovare qualche leccornia o qualche seme che ha già emesso i suoi germogli. I passanti hanno cominciato a non usare cappelli e guanti e si ricominciano a vedere le gonne ma le gambe sono ancora ben coperte. Il prossimo 25 marzo il termometro dovrebbe raggiungere gli 8° ma la notte si riscenderà a zero.

Speriamo giunga presto il mese di aprile.




         

 












 

9 gennaio 2020

Perdersi a Mosca tra supermercati, grandi centri commerciali e piazze multietniche (II parte)

Vasnetsov: mercato a Veliky Novgorod
Se la lettura della prima parte di questo post era dedicata per lo più alla geografia e alle etnie della Russia , in questa seconda ed ultima parte vi porteremo a spasso a far spese o in quei luoghi dove passare un sabato in compagnia, guardando un film, mangiando specialità usbeche, giorgiane o vietnamite. Se fuori fa freddo preferirete sorseggiare un tè al ginger in compagnia o mettere alla prova i pargoli, da queste parti poco piagnucolosi, imbragandoli con corde, ganci e caschi protettivi per far loro attraversare ponti in miniatura sospesi nel vuoto (AviaPark). Chi arriva a Mosca con tour organizzati, difficilmente sente la necessità di recarsi in un supermercato a far spese, visto che pranzi e cene sono per lo più già inclusi. Fanno eccezione coloro che al posto degli hotel scelgono di affittare un appartamento, ma anche in questo caso pur avendo a disposizione una cucina, bazzicando nelle aree turistiche troveranno centinaia di locali dove reintegrare le riserve di zuccheri, grassi e proteine.
Chi a Mosca è venuto per studiare o lavorare, per diversi mesi o anche qualche anno, si troverà nella necessità di frequentare uno o più supermercati delle catene maggiormente diffuse (Auchan, Azbuka Bkuca, Perekrestok, Dixi e Pyaterochka), in grado di soddisfare gran parte dei bisogni alimentari. Essendo Mosca una metropoli particolarmente popolosa ed estesa, non è difficile inoltre trovare in ogni quartiere o cittadine della regione (oblast) moscovita , sia  piccoli negozi di articoli alimentari (Produkti) o chioschi di frutta e verdura ben ordinata. Bisognerà tuttavia essere propensi a provare alimenti provenienti da paesi come l'Azerbaijan, l'Uzbekistan, l'India, il Pakistan, la Crimea o la vicina Moldova. Sapendo decriptare le etichette potrete assaggiare saporiti formaggi o testare curiosi sali da bagno provenienti da repubbliche russe pressochè ignote.

Banco di frutta e verdura a Planernaya (Mosca)
 A farvi scegliere, oltre al prezzo, saranno il tempo a vostra disposizione e ancor più la temperatura esterna. Tanto più questa scende, tanto meno sarete disposti a fare km a piedi o con i mezzi pubblici, per approvvigionarvi.
Tuttavia chi giunge in Russia dall'Italia o da qualche altro paese europeo e non ha un' auto propria e ha scarsa dimestichezza con l'alfabeto cirillico, sarà costretto a limitare le sperimentazioni e le ricerche. Suggeriamo invece ai meno conservatori se dotati di sana curiosità alimentare, di lanciarsi gradualmente in test alimentari a basso rischio, magari facendo uso dei traduttori ormai disponibili per ogni tipo di cellulari: non ne avrete bisogno per acquistare banane e baguette ma per sapere se la busta con fette rosate che state per comprare contiene salmone (сёмга) o trota (форель) o altre categorie di pesce a voi ignote (treska, okun, garbusha..), in molti supermercati troverete vasche con storioni vivi ma il loro sapore è decisamente poco gradevole per il palato italiano.


PANE, LAVASH, SAMSA, KINKHALI
Auchan: tipologie di pane
Iniziate il vostro training alimentare con il pane, variando farine, forma e consistenza. Sebbene ormai sia facile trovare ciabatte all'italiana e baguette appena sfornate ma che è meglio consumare in giornata, vi invitiamo a provare nei luoghi e mercati dotati di forni tandori anche quelle focacce piatte che vanno sotto il nome di lavash e lepechka. In molti chioschi nelle vicinanze delle stazioni della metropolitana potrete provare interessanti specialità come i fagottini triangolari (Samsa) farciti con carne di montone o vitello. La digestione sarà difficile a causa dell'aglio abbondante ma questi spuntini smorzeranno rapidamente la fame. Alcuni tipi di pane portano il nome di località particolari: qui non troverete il pane di Genzano ma quello di Borodino, nota località russa dove si scontrarono armate russe e truppe napoleoniche. In alcuni supermercati la distinzione è fatta per nazione: ecco allora il pane tedesco, quello ucraino o quello finlandese. Se al pane preferite un piatto unico ma sostanzioso, orientatevi su alcune specialità reperibili nel banco dei surgelati. Potrete cucinarli a casa aggiungendo un tocco italiano. Per non brancolare nel buio, cominciate ad assaporare tali specialità nei ristoranti di cucina georgiana: i nomi da tenere a mente sono Pelmeni, Kinkhali e Manthi. Cambia la forma ma essenzialmente si tratta di pasta ripiena con varie tipologie di carne. Se di pelmieni potrete mangiarne un piatto, somigliante ai nostri tortellini in brodo, degli altri ve ne basteranno due per saziarvi.I russi li mangiano solitamente con l'aggiunta di smetana, tuttavia se li cucinate a casa, potrete gustarli con una salsa di pomodoro fresco e basilico o con burro e pecorino romano (non reperibile a Mosca).

INSALATA OLIVIER/ INSALATA RUSSA
Aumentando la dimestichezza del vocabolario russo , individuerete il pane campagnolo, quello di mais, quello di avena, di segale e quello fatto utilizzando farine integrali.  Se le persone anziane preferiscono il pane scuro magari già affettato, i più giovani apprezzano dei panini semi-integrali con semi a vista o le mini-baguette con il sesamo, da portare al lavoro. Pochi in realtà cucinano a pranzo, preferendo alimentarsi con cibi semplici già pronti e a basso costo.Un esempio:la tipica aringa sotto pelliccia o la versione popolare dell' insalata russa che qui si chiama Olivier (dal nome dello chef belga Lucien Olivier che ideò la ricetta originale, presso il suo ristorante Hermitage di Mosca, intorno al 1860 ) in confezione da 200 gr. non supera i 3 euro. Potrete provarne una versione lussuosa al Cafè Ristorante Pushkin ma il contesto e il servizio di gran classe farà lievitare decisamente il prezzo fino a 990 rubli (circa 14 euro) Una buona idea sarà quella di andarci per un pasto leggero, optando per un menù di due portate, bicchiere di vino incluso.

PRODOTTI CASEARI: KEFIR, AYRAN, MAZONI 
Se è ormai facile trovare pasta e salumi di vari marchi italiani, solo di recente si è assistito alla diffusione dei prodotti Rana e Scotti, presenti in diverse catene (Auchan e Azbuka) con prezzi non dissimili dall'Italia.Un altro marchio diffuso è Rapetti che tuttavia risulta essere svizzero.
 Benché siano pressochè assenti i formaggi italiani, l'offerta di prodotti caseari  potrebbe lasciare interdetto chi per la prima volta deve decidere quale latte, burro o yogurt acquistare. Solitamente si procede per gradi e per gusto personale. Annotate la marca e la percentuale di grassi e fate gli aggiustamenti negli acquisti successivi. Potremmo suggerire di non provare prodotti con meno del 2% di grassi ma il gusto vi indirizzerà verso ciò che è meglio per voi. Con il passare del tempo e il miglioramento del vostro russo potrete passare agli esperimenti audaci: se molti conoscono il kefir, pochi hanno provato la ryazhenka di colore più scuro in quanto prodotta con latte cotto. Chi è curioso potrà provare il gusto salato dell'Ayran o del Mazoni , prodotti di origine caucasica e decisamente esotici per il gusto italiano ma considerati più salutari del nostro amato cappuccino.
In ogni caso se vi venisse voglia di mozzarella fresca o stracciatella andate in metro a Kievskaya dove si trova Eataly e fate la vostra scorta di prodotti caseari freschi ma anche di filoni di pane (Rustik) che potrete farvi affettare e magari surgelare a casa per le necessità settimanali.I russi considerano 

KVAS, MORS E TARXUN
Se la maggior parte delle guide turistiche rammenta ai viaggiatori di provare specie nei monasteri il fresco e aromatico Kvas ottenuto per fermentazione del pane scuro, scarse sono le indicazioni sulle numerose bevande presenti nei supermercati. Le tendenze del mercato sono rispettate anche in Russia, dove sta crescendo il numero di prodotti senza zucchero o con l'utilizzo di materie prime di provenienza controllata. Tuttavia occorre un pizzico di curiosità per provare il Mors, un mix di bacche diverse (brushnika, moroshka, malina ecc) o contenenti un solo tipo come la Kliuvka traducibile come mirtillo palustre. La vostra sperimentazione potrebbe continuare con il succo di Shipovnik ottenuto dai falsi frutti o cinorrodi di rosa canina. Particolarmente apprezzato in estate è il Tarxun, una bevanda color verde menta assai aromatica e dissetante ottenuta dagli estratti della pianta del dragoncello e reperibile anche nei ristoranti georgiani. Solo con un po' di esperienza troverete le bottiglie di trasparente succo di betulla che hanno però una presenza breve negli scaffali.

ACQUA DEL BAIKAL, NARZAN, ECCENTUKY, VINI GEORGIANI
Ci vorrebbe un post a parte solo per parlare delle centinaia di acque minerali disponibili nei maggiori supermercati di Mosca. Ormai l'acqua San Benedetto e la San Pellegrino sono facilmente reperibili benché il prezzo sia triplo rispetto alle acque minerali russe. Regalatevi un assaggio in bottiglie di vetro dell'acqua del Baikal e viaggiate verso quei luoghi lontani avendo in mente quella distesa di acqua gelata e trasparente, tra le più pure al mondo.
Vino georgiano: Kindzmarauli
Per l'uso casalingo è preferibile acquistare dei contenitori da 9 litri di acqua non gassata ( Rodnik e Shishkin les ). Suggeriamo invece di dotarsi di una caraffa filtrante (tipo Brita) per l'acqua corrente, da impiegare per la cottura di pasta e riso. Chi ama l'acqua gassata può provare invece la Narzan, gradevole ed economica in confezioni da 2 litri. Provate se volete la Eccentuki 12 o 17 : ma sappiate che è considerata un'acqua curativa, che contenendo una percentuale altissima di sodio e potassio è indicata per chi soffre di problemi digestivi e non adatta pertanto come acqua da tavola. Chi volesse  acque più leggere si orienti su quelle provenienti dal monte Elbrus o dalle montagne dell'Altai (Petroglif): entrambe con un bassissimo contenuto di sodio. Sui vini troverete un'ampia scelta e vi stupirete della gran quantità di vini francesi ma anche dei prezzi stratosferici che dovrete sborsare per tali piaceri. Meglio assaporare qualche vino georgiano che individuerete per le scritte in tale elegante alfabeto, protetto persino dall'Unesco, su vini che portano il nome di vitigni che hanno resistito al trascorrere dei millenni: Saperavi, Kindzmarauli o Mukuzani (quest'ultimo era suggerito dal Conte Rostov, protagonista del libro" Un gentiluomo a Mosca"di Amor Towles, e ritenuto un vino degno per accompagnare uno stufato alla lituana).


FRUTTA DA TUTTO IL MONDO
Qualche suggerimento sulla frutta: a Mosca occorre nutrire più di 12 milioni di abitanti e pertanto gli importatori spaziano su tutto il globo terrestre senza tabù. Noi abbiamo provato dolci nespole dello Yemen, mandarini della Liberia e clementine del Marocco; melanzane e zucchine di solito provengono da Israele mentre gran parte delle arance arriva dalla Turchia o dal Sud Africa.Non stupitevi se le massaie russe scelgono oculatamente un paio di grossi pomodori color vermiglio provenienti dall'Azerbaijan pagandoli 4 euro al kg: sono forse gli unici non prodotti in serre o forse non sono ottenuti con modificazioni genetiche, chissà ? Qui le massaie sono avvezze al basilico violetto e all'insalata dotata di radici e si fa un uso smodato dell'aneto,( in russo ukrop); inoltre gran parte dei russi preferiscono le patate ancora sporche di terra da 14 rubli al kg, a quelle bianche e pulite a cui siamo avvezzi che costano il doppio. Abbondano cavoli, rape e zucche di diversa forma e colore. Al numero 1 della bilancia troverete quasi sempre le banane: profumate e di costo inferiore all'euro, non mancano mai. Melograni ma anche ribes, mirtilli, fragole e lamponi sono particolarmente apprezzati: talvolta alcune confezioni di queste bacche ricche di antiossidanti ben presenti sul territorio russo arrivano fuori stagione dal Perù e dall'Argentina. Ma i russi non disdegnano neanche i frutti tropicali: manghi, avocadi, longan e tanti altri meno noti ma dai colori sgargianti, sono offerti tutto l'anno a prezzi convenienti e di tanto in tanto appaiono sui banchi quantità smodate di lichi , feijoa, cachi e pomeli. Tra i prodotti rari elencheremo invece castagne, carciofi e finocchi che se reperibili hanno tuttavia prezzi elevati. Gli amanti delle mele avranno invece di che sbizzarrirsi per la varietà dei frutti disponibili anche al di fuori delle tipologie note in europa. Scoprirete le Andared succose e profumate e le Simirenko, verdi e tozze ma anche le Florina e le Antonovka. Volete raccogliere mele direttamente dagli alberi ? Recatevi in agosto nel parco di Kolomenskoe e seguite russi o famigliole di allegri cinesi dotati di lunghe pertiche, sarà divertente. Le mele che potrete trovare anche ai piedi degli alberi sono profumate ma poco commestibili in verità: ma potrete socializzare e magari tentare di chiedere qualche ricetta a base di mele. Oltre a quelle russe, nei supermercati troverete anche gustose mele provenienti dalla Serbia e dalla Repubblica di Moldova: un buon metodo è quello di farsi guidare dall'olfatto e fate incetta di sacchetti contenenti piccole mele giallo-rosate che hanno il buon profumo della frutta appena raccolta nei piccoli giardini curati con amore.

PRODOTTI CURIOSI
Il succo di Feijoa georgiano
Esplorare un grande supermercato russo consente di scoprire decine di prodotti curiosi ma occorre tempo e pazienza. Tra quelli che abbiamo incrociato sino ad oggi, possiamo citare un dopobarba del marchio Natura Siberica, al latte di yak e vari estratti di piante siberiane; una lozione al cetriolo, un profumo a basso costo che utilizza l'immagine tipica di Napoleone e ancora stick vitaminici con compresse di acido ascorbico, test di gravidanza o per individuare nicotina o il tasso alcolico a meno di 2 euro. Tra i cosmetici di antica tradizione va ricordata la crema per il viso agli spermaceti (sostanza oleo-cerosa contenuta nel cranio dei capodogli): l'azienda Neskaya Kosmetika di San Pietroburgo ne conserva il nome da 175 anni ma tra gli ingredienti abbiamo trovato olio di oliva e paraffina, nulla quindi che provenga dai grandi cetacei.
Se in assoluto il prodotto più curioso è stato  una confezione di Zizzania per uso alimentare, quello che ci ha dato più filo da torcere è stata una bottiglia contenente succo di feijoa: l'intera etichetta ( foto a dx) era redatta completamene in alfabeto georgiano (ecco un esempio:“თქვენ მალე საქართველოში”) . Inoltre neanche l'immagine in etichetta del frutto dell'acca sellowiana  aiutava molto, visto che tale frutto è meno conosciuto del mango e della papaia e pressoché ignorato in Italia.

GLI OLI
Auchan: Confezioni di zizzania
Un accenno infine agli oli di oliva: se ne trovano di varie marche e paesi( Italia,Grecia e Spagna) ma nella cucina russa si usa molto poco. Il condimento più usato nelle pietanze russe è la smetana, una sorta di panna acida venduta con diverse percentuali di grassi. Ciò che lascia impressionati è la gamma degli oli presenti tuttavia sui banconi: olio di amaranto(uno pseudo-cereale i cui semi non contengono glutine), olio di pistacchio, di mandorle, olio di semi di cotone, olio di noce e di nocciole, olio di avocado e la lista potrebbe continuare.

CENTRI COMMERCIALI
Passiamo adesso ai centri commerciali, partendo dagli storici magazzini Gum sulla piazza Rossa e limitandoci a suggerirvi una esplorazione più attenta: provate ad esempio le toilette storiche a pagamento, vi sembrerà di essere in un film d'epoca.Le toilette più economiche ma sempre pulitissime sono al terzo piano non lontano dalla Stolovaya N°57 dove si pranza alla buona spendendo cifre ridicole. Inoltre pochi sanno che all'interno del Gum si trova anche un cinema (Kinoteater) che proietta film anche in lingua originale ma l'ingresso alla sala è quasi nascosto. Esplorate senza fretta l'esteso magazzino alimentare Gastronom non lontano dalla Fontana centrale: troverete sempre qualche novità italica o una buona opportunità per dei regali originali, come le confezioni a disco di tè cinese o un assortimento tra le maggiori fabbriche di cioccolatini russi, da associare a prodotti dell'artigianato che troverete accanto al Museo storico sulla Piazza Rossa. Se visitate Mosca in inverno, seguite le famiglie russe in fila davanti ai Magazzini Gum e appena si aprono le porte girevoli, andate a godervi... un bel gelato con 2 gusti.
Tutta Mosca è disseminata di centri commerciali: ce ne sono di grandi e di smisurati la cui superficie totale sfiora i 480.000 metri quadri quindi per richiamare il pubblico si investe molto per attirare i potenziali consumatori con incredibili effetti speciali.

Avia Park: l'acquario circolare
All'Avia Park troverete circa 330 negozi e il più grande acquario circolare del mondo, certificato da una targa del Guinnes dei primati. All'Evropesky center troverete circa 300 negozi ma non potrete esimervi dal filmare i continui giochi di luce in movimento o rimanere ipnotizzati dai getti delle fontane o dal saliscendi degli ascensori che rammentano certi film di fantascienza di Luc Besson. Al Vegas troverete invece una pista di pattinaggio stretta tra Colosseo e torre di Pisa. Se intendete esplorare l'area dei grattacieli, nota come Moscow city fatelo arrivando in metropolitana alla stazione Delovoi center e seguendo poi la segnaletica per l'Afimall . Avrete a vostra disposizione 400 negozi e una cinquantina di ristoranti, incluso uno di cucina ebraica e svariati caffè. Un simulatore di volo di un Boeing vi aspetta al secondo piano se volete testare le capacità aeronautiche in una vera carlinga e non con il vs computer.
Naturalmente in una metropoli come Mosca non mancano magazzini specializzati ma dovrete uscire dalle zone centrali per trovare Leroy Merlin e Ikea. Di recente i due marchi hanno deciso di espandersi anche nelle aree centrali aprendo piccole filiali in centri commerciali di media grandezza come Gagarinsky o Kapitoly . Infine ricordiamo a chi fosse appena arrivato a Mosca che una delle ultime tendenze nelle ristrutturazioni urbane sembra essere quella di utilizzare un intero piano magari soppalcato o un ambiente sotterraneo suddiviso in piccole porzioni al fine di offrire la possibilità a piccole imprese di mettere in piedi un business con un investimento minimo.

Specialità vietnamite al Gagarinsky center
Trovate un esempio di tale modello sotto le serre, all'interno del Giardino botanico (Prospettiva Mira) ma anche nel piano sotterraneo di Okhotny Riad, dove è possibile trovare una decina di chioschi che offrono cibi e bevande etniche. C'è la pizza italiana, piatti vietnamiti, cibi cinesi, specialità uzbeche, sushi giapponesi, cucina georgiana e non mancano né i succhi naturali di frutta né specialità dedicate ai vegetariani e piatti halal. Un'altra replica di tale modello si trova nel Mercato centrale (Sentralnji rinokh) non lontano dalla piazza Trubnaya. Ugualmente affollato il piano dedicato alla ristorazione nell'elegante ma piccolo centro commerciale quasi attaccato alla stazione metro Tsvetnoy Bulvar. Ancora più frequentato a pranzo e cena il 6° e 7° piano del Detsky Mir, il famoso magazzino per i bambini non lontano dalla Lubyanka. Ci sentiamo di dire che a Mosca è difficile morire per la fame anche perché sono numerosi i ristoranti aperti 24 ore e se poi siete troppo stanchi o pigri o avete i pupi ammalati, potrete sempre far ricorso alla consegna a domicilio ormai effettuata da decine di compagnie affiliate a ristoranti, pizzerie e supermercati. Scaricate sul vostro cellulare le app più diffuse a Mosca: Yandex Eda e Delivery club e siete già pronti a ricevere la cena, la pizza o la spesa a casa vostra ma siate precisi nell'indicare il vostro indirizzo con edificio, interno e piano. Con l'esperienza riuscirete a trovare piccole oasi gastronomiche dove operai, studenti e poliziotti consumano un pasto decente a meno di 300 rubli (4-5 euro).Il menù sarà in russo ma vi basterà dire dignà bliudà e vi porteranno il piatto del giorno.

8 aprile 2015

Andare in Thailandia per scoprire la diversità ma dotati della voglia di apprendere


La nature fuit le lieux fréquentés c'est au fond des forêts, au sommet des montagnes, et dans les deserts, qu'elle étale ses charmes les plus  touchants.  
                                         J.J.Rousseau, La nouvelle Héloise
I viaggiatori italiani che nel 2014 hanno scelto di raggiungere il lontano regno di Thailandia sono stati 206.500, una quota ancora limitata se paragonata agli oltre 26 milioni di turisti che nel 2013 hanno scelto di recarsi in tale straordinario paese.
Molti considerano la Thailandia, una meta troppo esotica e al di fuori del range delle destinazioni vagheggiate, altri invece l'hanno riposta in fondo al loro cassetto dei sogni. Sarebbe il caso invece di aprire la mente, essere un po' più intrepidi e tener conto piuttosto dei tanti modi che questo paese offre, per stupirsi della diversità, in un mondo che a diverse latitudini sembra ormai orientato verso l'omologazione globale. Se fate parte della schiera del"Natale con i tuoi e capodanno con chi vuoi", sappiate che in inverno nel Regno di Thailandia splende sempre il sole ed il termometro oscilla in media tra i 25 e i 33 gradi.
Se volessimo proprio trovare un impedimento riguarderebbe solo coloro che non amano viaggiare in aereo: occorrono infatti oltre undici ore di volo dall'Italia, ma nessun visto preventivo, né particolari precauzioni sanitarie, per raggiungere tale straordinario "paese del sorriso".

CHE TIPO DI FELICITA' STATE CERCANDO ?
Il web è ricchissimo di informazioni, immagini, filmati e racconti di viaggio sulla Thailandia e non mancano quindi le opportunità per andare alla scoperta di isole incontaminate tra le tante dell'arcipelago delle Similan o tra quelle, citate persino da Marco Polo, nel mar delle Andamane.
Le centinaia di immagini visibili on line consentono di vagheggiare su deserte spiagge, adatte più a novelli sposi in cerca di isolati resort, che a moderni Robinson Crusoe in cerca di avventura ma con gel dopobarba e Ipad nello zaino. Individuata la meta ideale, occorrerà poi pensare agli itinerari ed alle attività adatte al proprio stile di viaggio ed alle motivazioni che hanno spinto ad abbandonare il proprio sicuro domicilio alla ricerca di quella felicità che Goethe aveva magnificamente definito come: "il difficile equilibrio tra l'estasi del nuovo e la sicurezza dell'abitudine".
Il ventaglio di esperienze offerte è considerevole e qui ci limiteremo a citarne solo alcune: è possibile provare a vivere senza acqua calda in una capanna di bambù galleggiante o osservare la vita nella foresta alloggiando su una panoramica casa sospesa tra gli alberi; è possibile esplorare in canoa nascoste lagune celate tra monoliti calcarei, scivolando tra isolotti di mangrovie abitati da granchi e strani pesci salterini.
Gli appassionati di speleologia troveranno grotte rifugio di grandi colonie di pipistrelli, oppure potranno osservare all'opera i raccoglitori di nidi dei rondoni del genere Collocalia, tanto apprezzati nella cucina cinese o semplicemente ammirare grotte scintillanti di minerali. Se siete invece altruisti potreste offrirvi come volontari insegnando l'inglese alle comunità locali. Naturalmente se fate invece parte del club dei pigri incalliti potrete assaporare il dolce far niente su un' amaca, dormendo in uno spartano bungalow o in un resort affacciato su una laguna turchese, massaggio thai e lezioni di yoga sulla spiaggia, inclusi.
Poiché questo post nasce per invitare a provare qualcosa di diverso e inusuale , non troverete qui i soliti stereotipi sul viaggio in Thailandia, troverete ben poco sui soggiorni al mare e sul dolce far niente italico, visto che di tali argomenti è piuttosto facile trovare informazioni. Se leggete questo blog e siete invece predisposti a cercare altro e ad andare altrove, riteniamo siate dei viaggiatori un po' speciali, e quindi allacciate le cinture e preparatevi ad altri modi di apprezzare la Thailandia.

PRIMA DI PARTIRE:GUIDE DA LEGGERE E IL SITO WEB DEL TURISMO THAILANDESE
Il primo suggerimento, scontato forse, ma sottovalutato da molti, è quello di documentarsi con qualche guida sintetica e a basso costo come quella della National Geographic, soprattutto se non siete predisposti all'impegnativa lettura delle guide Lonely Planet, in verità assai dettagliate, ma utili a nostro parere solo a chi abbia parecchie settimane o mesi, per esplorare il paese, peraltro alquanto esteso sia sui rilievi, sia nei suoi territori marini.
rafting su zattere di bambù
Chi avesse scarsa disponibilità di tempo punti quindi direttamente alle  pagine messe online dall'ufficio italiano del turismo thailandese. Chi è allergico all'uso del computer e abita o si trova a Roma, potrà anche toccare con mano la proverbiale gentilezza thai recandosi in via Barberini 68. Quesiti o dubbi sulle mete ideali in relazione alle stagioni o sui numerosi festival o sulla possibilità ad esempio di scoprire la Thailandia da soli usando il treno, e noleggiando sul posto bici e risciò, otterranno risposte esaurienti. Le sorridenti impiegate saranno prodighe di suggerimenti, e pronte a fornirvi agili guide a tema da portare anche in viaggio. Una rapida lettura vi farà scoprire quel che di interessante, bello e spettacolare si trova nelle varie provincie della Thailandia. Saprete quindi dove assistere ad una pittoresca regata multietnica, dove cucinarvi un uovo in una sorgente termale, dove fare rafting su zattere di bambù, percorrere tratti di foresta o di fiumi a dorso di elefante o semplicemente trovare stupende cascate, sorgenti termali e fiori rari. Potrete sapere in quali località  trovare arboreti e giardini botanici, vivai di orchidee, caverne o residenze reali. Si scopriranno i nomi delle tante etnie minori stanziate in Thailandia e si potrà così andare alla scoperta di costumi pittoreschi, antiche tradizioni e magari alla ricerca di manufatti originali.In particolare suggeriamo di orientarsi sugli articoli tessili in seta e quelli realizzati nei villaggi Thailue e Laolue, con il tessuto "lai nan lai" che si ispira agli ambienti naturali ricchi di fiori, ruscelli e cascate; suggeriamo il tessuto "tin ciok" per chi ha invece una particolare predisposizione per il blu. Se avete un particolare interesse per gli ambienti naturali chiedete all'ufficio del turismo Thai le brochure sui numerosi parchi naturali, in verità poco visitati dai turisti italiani e se conoscete la lingua inglese potreste richiedere le pubblicazioni sulle nuove forme di turismo ecosostenibile promosse da piccole agenzie maggiormente in contatto con la popolazione locale e le varie associazioni etniche..
Dopo la lettura del post in questo link http://www.turismothailandese.it/ , potrete iniziare a scoprire la Thailandia e scaricare anche l'utile rivista Taste of Thailand che illustra le ultime novità e dimostra, con quanto impegno e professionalità, gli enti preposti si dedichino a promuovere  i tanti aspetti di questo sorprendente paese ancora tutto da scoprire.

THAINESS: OVVERO APPRENDERE LO STILE DI VITA DEI THAILANDESI
Sfogliando l'ultimo numero della rivista Taste of Thailand, sembra che la sig.a Kabkarn Wattanavrangkul , attuale ministro tailandese per il turismo e lo sport abbia colpito decisamente nel segno.
Lei che è stata definita "artista del business", con un' eclettica esperienza presso grandi aziende ed una laurea in architettura conseguita negli Stati Uniti, ha intuito con perfetto tempismo che i desideri dei futuri viaggiatori, stanno cambiando e che dopo anni di turismo " da spiaggia tropicale", in molti hanno iniziato a richiedere nuovi e più articolati modi di apprezzare la Thailandia.
Questi nuovi viaggiatori oltre al mare d'inverno e ai locali, cercano adesso  antiche vestigia e tradizioni tipiche: è l'ora di fargli apprezzare quindi la magia  delle antiche capitali del regno del Siam conducendoli ad Ayutthaya e Sukhotai, fargli fare corsi di cucina thai e magari portarli nelle fattorie sperimentali che coltivano perfino il classico broccolo romano al posto dell'oppio e che sono supportate dalla Casa Reale e da organismi internazionali.
Templi dell'antico regno di Sukhotai
Aumentano coloro che hanno deciso di trasferirsi in terra thailandese: numerosi sono i pensionati britannici seguiti come numero da intere famiglie che calano dal freddo nord Europa. Molti sono coloro che dopo aver testato il paese, provano nuovi modi di vita e di lavoro: presa confidenza con il clima e i cibi, cominciano a provare interesse per i numerosi aspetti della cultura thailandese e chiedono di comprendere il ricco patrimonio di valori unici che in un'unica parola è stato definito Thayness o thailandesità.
Anche per chi ha frequentato le spiagge più belle e si è immerso tra gli squali balena e le mante giganti dell'isola di Richelieu, potrebbe risultare quindi illuminante, ripetere ma con un altro spirito, l'esperienza di viaggio, magari cercando di carpire pur nello spazio di poche settimane, il segreto della serenità del popolo thailandese, cercando  di apprezzarne le quotidiane abitudini e magari apprenderne, praticandolo, lo stile di vita ben rappresentato nel video realizzato dall'Ente del turismo.

IL PIACERE DI APPRENDERE IN VIAGGIO
Bollo auto per l'anno 2558
Molti di coloro che sbarcano a Bangkok e poi si disperdono tra hotel, guesthouse e altre sistemazioni più spartane, al mare o al nord tra le fresche colline o in riva ai fiumi, collezionano esperienze e nuove conoscenze; altri purtroppo arrivano e ripartono avendo appreso assai poco del paese che li ha ospitati. Giungere sino a qui e non apprendere cosa sia il "wai"- il saluto tipico thailandese è una grave perdita; ma occorre certo una predisposizione alla scoperta dei particolari di viaggio per notare che in Thailandia le auto e i taxi dai vivaci colori, viola, verdi e gialli, hanno già pagato e quindi esposto il bollo per l'anno 2558. Il calendario thailandese infatti considera come anno zero dell'Era buddista, l'anno in cui il Buddha ha conseguito il "paranirvana", cioè la cessazione degli elementi fisici e psichici e il conseguente passaggio ad una nuova forma di esistenza: tale data è assai variabile nei vari paesi di religione buddhista ma per facilitarvi il calcolo vi basterà aggiungere 543 anni al nostro attuale calendario gregoriano: quindi 2015+543=2558.

IL PAESE DEI TRE CAPODANNI
Prendete nota che i thailandesi non festeggiano il loro capodanno il 31 dicembre. Il loro fine anno detto Songkran avviene tra il 13 e il 15 aprile: in questi giorni è festa nazionale e ci si dedica non solo a visitare i parenti ma anche a estese e gioiose docce collettive pubbliche che se aiutano a sopportare la calura, hanno ormai travalicato le antiche tradizioni fatte di limitate abluzioni reciproche e bene auguranti. Poiché in Thailandia vive una cospicua comunità cinese già presente sin dal XVII secolo, potrete anche assistere tra gennaio e febbraio al capodanno cinese, assai pittoresco e ricco di colore.Non perdetevi quello che si svolge nella China-town di Bangkok, aperta a tutte le ore, completamente addobbata di grandi striscioni colorati di rosso e  attraversata da numerosi taxi collettivi e pullman senza finestrini, stracolmi di varia umanità festante.
Bangkok: il quartiere di Chinatown
Troverete festeggiamenti anche in altre località della Thailandia e perfino negli hotel più grandi, che si sono adeguati, vista la notevole crescita del turismo cinese, offrendo pantagruelici banchetti accompagnati da canti e balli cinesi tipici.
Visto che nessuno dei turisti europei o americani rinuncerebbe al classico cenone del 31 dicembre, è evidente che se doveste rimanere da fine dicembre a metà aprile a Bangkok e dintorni, "rischiereste" di dover festeggiare tre capodanni in tre diversi momenti, pur rimanendo in Thailandia.


CIBI THAILANDESI: IMPARARE I NOMI DEI PIATTI E RICONOSCERNE GLI INGREDIENTI
Molti italiani habitué di questa meta, per "non rischiare" scelgono hotel gestiti da connazionali, dove anche gli chef sono italiani: si priveranno così di quelle emozioni tipiche offerte dalla tradizione gastronomica thailandese. Non avendo gustato le prelibatezze locali, avranno così perso l'opportunità di provare gli strabilianti sapori dei piatti thai, ricchi di aromi e di un sapiente quanto equilibrato mix di spezie salutari dove di solito non mancano frammenti di zenzero o galangal,  lemongrass e profumatissime fette di lime.
Alcune ricette prevedono  tipi di peperoncino più o meno piccante, il cui dosaggio da qualche tempo viene ridotto nei buffet offerti ai viaggiatori' europi, si trova tuttavia l'aglio e il coriandolo. Inoltre al posto del sale viene usata spesso una speciale salsa di pesce , mentre il sapore dolce di alcune zuppe viene ottenuto con il succo del tamarindo, pianta tra le più diffuse in Thailandia.  Il tocco finale ai diversi piatti è dato dalle foglie fresche e ricche di oli aromatici del Kaffir lime la cui pianta, il Citrus Histrex, solitamente presente in tanti giardini thailandesi è ritenuta non solo utile nel liberare la mente, ma secondo le tradizioni locali, anche particolarmente utile nel tenere lontano malanni e influenze negative.

Se siete andati in Thailandia e non avete provato il Tom Yum Kung,, è un po' come essere andati a Roma e non aver provato gli spaghetti all'amatriciana. La cucina thailandese è sorprendente e vi stupiranno anche le numerose proprietà benefiche dei tanti ingredienti naturali: il lemongrass ad esempio, il cui nome scientifico è Cymbopogom citratus, combatte tosse e raffreddori; il galangal o alpina officinarum deriva dalla stessa famiglia delle zingiberacee e sono ben note le sue proprietà digestive e antiossidanti. Che voi proviate una zuppa di gamberi o un piatto con pesce o maiale, gustatelo senza fretta; ogni cucchiaiata vi offrirà infatti una sinfonia di sensazioni uniche e sempre diverse man mano che il vostro cucchiaio capterà l'uno o l'altro ingrediente che vi suggeriamo di imparare a riconoscere anche nel nome, per ritrovarlo nei mercatini, sia fresco che essiccato.

INCONTRARE LA GENTE, CONOSCERE PIANTE E OSSERVARE GLI ANIMALI
La pianificazione di un viaggio è materia personalissima, essendo innumerevoli le motivazioni che spingono ad andare altrove. Tuttavia se si sale su un aereo e si vola per 11 ore e poi giunti a destinazione tocca spostare le lancette dell'orologio 6 ore avanti, mentre il taxi che vi porta a destinazione accetta solo valuta locale e l'occhio scopre che la segnaletica stradale comprende alfabeti illeggibili, un minimo di preparazione e di curiosità dovrebbe far parte del piacere del viaggio, anche se per caso vi siete serviti di un tour operator che vi ha preparato tutto, assicurazione medica e rischio bagaglio incluso.
Se potete, vi suggeriamo di creare un piccolo gruppo, prima di partire e poi confrontando le proposte di più tour operator, chiedete di fornirvi oltre ai voli, una guida locale e trasporti in loco, ma pretendete di gestire gli spostamenti o le tappe a modo vostro. Quindi se fa comodo al tour operator fare tappa in un laboratorio di scultura del legno con toilette e chiosco per bevande, pretendete di voler visitare anche un piccolo laboratorio per la lavorazione dell'argento o della porcellana in funzione dei vostri interessi.Tenete inoltre conto che nelle principali cittadine come Chiang Mai e Chiang Rai, oltre che a Bangkok, operano agenzie locali con guide parlanti non solo inglese, che offrono una gamma di esperienze molto più ampie e soprattutto maggiormente a contatto con la popolazione locale e con le associazioni degli artigiani delle etnie presenti nel territorio.
Questo operatore di Chiang Mai è solo  uno tra i  tanti accreditati presso l' Ente per il turismo thailandese: Chiang Mai local tour.
Sukhotai, Ayutthaya e la splendida residenza estiva reale di Bang pa in, distante 60 km da Bangkok, sono dei luoghi che meritano una lentezza che i tour standard non prevedono; tenete conto inoltre che i biglietti d'ingresso hanno un costo irrisorio (tra i 3 e i 5 euro) e pertanto godere l'atmosfera di questi siti in momenti diversi della giornata o dedicarsi alla contemplazione del paesaggio o noleggiare una bicicletta per pochi bath, per esplorare anche i dintorni, consentirebbe di respirare l'atmosfera magica di questi luoghi. Non sarà neanche difficile trovare un angolo tranquillo per meditazioni, alla maniera di Siddharta, scegliendo quindi l'albero che più vi si confà. A questo proposito vorrei invitarvi a guardarvi meglio intorno, soprattutto quando sarete nelle aree dei templi: alcuni alberi non esistono alle nostre latitudini e da queste parti raggiungono proporzioni spettacolari ed è facile trovare esemplari di ficus religiosa i cui tronchi toccano i tre metri di diametro; vi sono poi piante con fiori e frutti inconsueti, abitate da esserini anch'essi non visti o ignorati da gran parte dei viaggiatori.

Saraca indica o Ashoca tree
Ci limiteremo qui a ricordare innanzitutto gli immensi esemplari, molti pluricentenari, di Ficus religiosa che altro non è che il famoso albero sacro Bo , in sanscrito detto della Bodhi, cioè della illuminazione, riferendosi al risveglio ottenuto da Siddharta Gautama poi divenuto Buddha.
Raccoglietene le foglie a forma di cuore; diverranno con il passar del tempo un originale segnalibro dorato e vi rammenteranno a distanza di tempo il vostro viaggio. Queste foglie insieme ad altre parti della pianta sono impiegate nella medicina tradizionale e in quella ayurvedica per curare una cinquantina di disturbi e non vi sarà difficile trovare tali preparati, alquanto diffusi a livello locale e assai economici. Queste foglie per la particolare struttura cordata e il lungo peduncolo centrale, hanno la particolarità di muoversi in continuazione anche in assenza di vento; per i fedeli di religione induista questa vibrazione continua è segno evidente della presenta di spiriti, deva o deità arboree. Ci vengono in mente le numerose immagini di driadi realizzate da artisti che hanno attinto ai suggestivi miti sulla natura, comuni a quasi tutti i popoli della terra.
Albero delle fiamme della foresta
Vi sarà poi facile riconoscere la Butea Monosperma nota come albero delle fiamme della foresta a causa dei suoi grandi semi color arancio: visibili anche da lunga distanza danno l'idea di un albero dalle cui fronde sia scaturito un incendio. Tale pianta offre un colorante naturale ampiamente utilizzato sia nella tintura di tessuti che in diverse cerimonie e riti tradizionali.
Anche questa pianta offre soluzioni naturali ai consueti problemi umani quali diarrea e vermi intestinali. Esperti botanici e centri medici, soprattutto indiani, ne stanno testando l'efficacia in decine di altri malanni.


I grandi frutti, simili a noci di cocco vi aiuteranno nel riconoscere la Couroupita Guianensis dai fiori vistosissimi e profumati: essa è nota con il nome comune di albero delle palle di cannone. Visibile in molti templi buddhisti, essendo la pianta ai cui piedi si ritiene sia nato e morto Buddha, è riconoscibile per la presenza di reti protettive che evitano che i frutti del diametro di 15 cm vi colpiscano quando siano giunte a maturazione. Infine non possiamo dimenticare la splendida Saraca Indica (nella foto in alto) nota anche con il nome di Ashoka tree e che i thailandesi chiamano Sokanan: ha dei sorprendenti fiori raccolti in globi rosso arancio che colorano le piazze antistanti di molti templi e i giardini delle residenze reali; ne troverete coloratissimi esemplari lungo la strada principale di Khao Lak a nord di Phuket.

Kāmadeva insidia Shiva
Anche da questa pianta si ricavano numerosi preparati naturali, indicati per la cura di patologie endometriali e uterine, quindi particolarmente dedicati alle donne.
Non è quindi a caso che nella ricchissima mitologia indù viene raffigurato Kāmadeva il giovane dio dell'amore e della sensualità, con viso verde e dotato di arco e frecce inusuali, adatte a colpire i 5 sensi e conquistare Shiva: le armi assai speciali sono costituite infatti da 5 tipi di fiori che comprendono quello dell'Ashoka tree, il gelsomino, il loto bianco, il loto blu e il fiore del mango.
Per quanto riguarda poi la fauna , visto che le scimmie e gli scoiattoli saranno di facile visibilità, vi invito ad avvicinarvi ai tronchi degli alberi dove con facilità vedrete delle inconsuete formiche rosse con organi, addome e testa, particolarmente sviluppati.
Il loro nome scientifico mette in luce la loro straordinaria abilità che è pari a quella di infliggere morsi dolorosi a chi le disturba magari involontariamente. Tale straordinario esserino prende il nome di Oecophilla smaragdina: se focalizzerete la vostra attenzione, sugli alberi di mango, noterete che tra i rami vi sono delle foglie cucite insieme in modo da formare dei capienti cestini arborei. Per questa costruzione ecologica le nostre formiche si servono di una sorta di filo setoso che viene secreto dalle larve e che consente di mettere al sicuro le uova prodotte dalla loro prolifica regina  e proteggerne così il contenuto da eventuali aggressori ad eccezione dell'uomo, come leggerete più avanti.
Molti viaggiatori passano inconsapevoli sotto magnifici alberi di mango, che è tra i più grandi alberi da frutto al mondo, senza avere nessuna percezione che sulla loro testa si trova una megalopoli abitata da milioni di minuscoli abitanti attivi che non hanno ancora apprezzato la settimana corta, né hanno mai pensato di richiedere speciali indennità di rischio per edilizia arborea ad alta quota.

LA LINGUA THAILANDESE E IL SANSCRITO
Un altro suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di interessarsi alla lingua thailandese: questo non vuol dire che per andare in vacanza 10 giorni dovrete apprendere l'alfabeto thai e i vari toni.
Date tuttavia un'occhiata a qualche sito con qualche frase utile o investite 10 euro nell'acquisto del frasario portatile di thailandese della Lonely Planet: è scritto in italiano e vi faciliterà, incontri e anche qualche acquisto, rendendovi più simpatici agli occhi degli abitanti che si sorprenderanno del vostro "Sawat dii Krap" oppure "Sawat dii Khaa" nel caso che siate una donna. Il classico saluto thailandese a mani giunte, detto Wai, vi accoglierà, unito ad un aperto sorriso, ovunque andiate e rappresenta uno dei tratti distintivi, particolarmente apprezzati da chi ha in mente la freddezza o il distacco, caratteristico dell'accoglienza di altri popoli.
Su you tube trovate varie lezioni realizzate per chi mastica l' l'inglese e anche simpatiche scenette; eccovi un esempio:  http://www.youtube.com/watch?v=uBpjbhHtxk0 
Se poi si rifletterà sul fatto che la lingua thai deriva dal Sanscrito e dall'antica lingua Pali, non vi stupirà di trovare parole con incredibili somiglianze con quelle usate magari dai vostri avi.
In Sicilia dove il prof Caltagirone ha tradotto numerosi reperti contenenti vocaboli in sanscrito, fino a qualche anno fa si salutavano gli anziani con un "sa-bbanadica" e oggi in Thailandia per chiedere a qualcuno come va ? si dice "Sa-bai dii mai ?" E' difficile dire che non vi siano relazioni tra queste 2 due espressioni separate da migliaia di chilometri.

IL BUDDHISMO THERAVADA
Visitare un paese dove oltre il 95% della popolazione segue il buddhismo Theravada obbliga i viaggiatori, a sapere qualcosa di questa dottrina che alcuni non ritengono di classificare come religione, ma che influenza il modo di vivere e di affrontare i problemi quotidiani dei thailandesi.

Il viaggiatore occasionale è condotto attraverso vari templi ed è invitato anche a partecipare a riti con apposizione di braccialetti, benedizioni di gruppo, responsi, apposizione di pensieri su lunghi tessuti dorati e sistemazioni propiziatorie di stendardi zodiacali; ma per lo più il turista medio rimane ignorante spettatore se non maleducato selfysta per foto irriverenti che irriterebbero in qualsiasi altro luogo religioso del mondo cristiano e islamico. Leggete magari prima del viaggio il racconto romanzato della vita di Siddharta di Herman Hesse e in viaggio , sfogliate le pagine di un libro scritto da Khyentse Norbu: si tratta di un volumetto di facile lettura intitolato "Sei sicuro di non essere buddhista ?".Se siete dotati di Kindle le possibilità di letture preventive si ampliano, essendo facilissimo inserire nella ricerca la parola buddhismo.
In molti templi, se non sarete presi dalla fretta potrete seguire corsi sulla meditazione e avere colloqui con monaci desiderosi di rispondere anche in inglese ai vostri quesiti sul buddhismo; solo così la ridondanza di statue di Buddha sparirà per far posto all'interesse per gli insegnamenti del buddhismo, a partire dal concetto di impermanenza e poi per comprendere a cosa possa servirvi la meditazione se avete un familiare malato o avete un rapporto conflittuale con gli altri o un figlio dedito alla droga.
Penetrare tuttavia la disciplina e il pensiero buddhista comporta tempi più lunghi e per certo un viaggio di poche settimane potrà solo stimolare la vostra curiosità. Viceversa se dalla curiosità si intende passare alla pratica, questa richiede applicazione, allenamento e tempi più lunghi, come racconta Rossana Campo, buddhista emotiva da anni, che ha cercato di narrare il  decennale cammino da lei percorso, nel suo autobiografico "Felice per quel che sei" edito da Giulio Perrone editore.

APPASSIONARSI AL MITO DEL RAMAKYEN
 affresco del Ramakien (Palazzo Reale di Bangkok)
Se fate parte poi della schiera dei curiosi impenitenti potreste anche cercare una traduzione della trama, magari sintetica di quei miti, lontani dalle nostre culture, ma con elementi molti simili a quelli rintracciabili ad ogni latitudine. Ci riferiamo al Ramakyen thailandese che pur con qualche adattamento deriva dal Ramayama indiano.Chi visita il Palazzo Reale a Bangkok troverà rappresentati molti dei personaggi di questa saga antica: è difficile non vedere le colossali statue di Totsakan e del figlio Indrachit dal viso verde. Sulle pareti al riparo dalla pioggia, quasi come spezzoni di un film, si segue la saga del buon re Rama privato del suo regno, del rapimento della bella Sita e delle battaglie cruente ingaggiate da eserciti di bianche scimmie capitanate dal generale Hanuman, fino alla sconfitta del terribile Totsakan e alla pacificazione generale del regno.

LA MONARCHIA PER I THAILANDESI
La Thailandia è una delle più longeve monarchie costituzionali essendosi costituita nel 1937 e pertanto anche la vostra guida vi dirà del grande rispetto che il popolo thailandese riserva al re Bhumibol Adulyadei, Rama IX sul trono da 60 anni, che giunto all'87° anno di vita è costretto ormai a vivere per motivi di salute in un' apposita struttura insieme alla regina Sirikit, sua fedele compagna di vita.
Non sarà raro trovare ovunque bandiere di colore giallo con lo stemma reale che indicano l'affetto del popolo per il loro re e ne ricordano ad ogni anniversario il compleanno avvenuto di lunedì , giorno che da queste parti è associato al colore giallo.
Prima di lasciare la Thailandia, abbiamo notato numerose bandiere colorate di viola con uno stemma reale al centro: i cittadini sanno bene qual è il nome della principessa che ha raggiunto il sessantesimo anno e ricordano bene anche il giorno in cui è nata. Se voi vi state invece incuriosendo sul tema delle principesse e delle bandiere,vi rimandiamo a questo link :
La vostra guida ometterà forse di dirvi che l'attuale re Bhumibol Adulyadei è nato a Cambridge negli Stati Uniti, il 5 dicembre del 1927 in un centro medico che venne dichiarato temporaneamente territorio del Regno di Thailandia. Suo padre era all'epoca Sua Maestà Reale Mahidol, che in quegli anni studiava medicina nella prestigiosa università di Harward. 
Sono molti gli aspetti interessanti di questa illustre testa coronata: ha ben 135 titoli accademici, è stato un apprezzato fotografo ed anche un valente sassofonista. Oltre a comporre sue musiche, ha eseguito dei brani anche con i noti gruppi jazz di Benny Goodman e Staen Getz. Inoltre ha tradotto molti libri ed è anche autore di canzoni note a tutti i thailandesi.
Oltre che "Padre della Patria" , Sua Maestà Re Bhumibol Adulyadei è stato di recente dichiarato "Padre della tecnologia" e a ragione visto che è titolare di svariati brevetti, incluso un particolare metodo atto a generare la pioggia che, chissà se un giorno potrebbe magari rallentare la desertificazione del mondo o favorire l'agricoltura laddove l'acqua è merce rara.

ALLA SCOPERTA DELLA STRAORDINARIA NATURA
Non abbiamo certo sfogliato 100 programmi, ma ci sentiamo di dire che i tour operator sono alquanto restii nell'accogliere le idiosincrasie di quei viaggiatori che richiedono di visitare in maniera diversa il territorio thailandese. Mentre tutti offrono trekking a dorso di elefante e spettacoli con gli stessi animali che si esibiscono come pittori, ballerini e calciatori, abilità certo non innate ma create con processi educativi che fanno uso di coercizioni e violenze, si fa fatica se per caso si vuole semplicemente andare nella foresta per fotografare la natura o perfino una Rafflesia Kherrii. Impreparati in materia botanica ? Si tratta di un fiore assai strano privo di radici e foglie che nasce come pianta parassita su grandi e lunghissime liane della famiglia Tetrastigma. Il diametro di questo fiore può raggiungere i 60 cm e il tipo detto Rafflesia Arnoldi con i suoi 80 cm è considerato il più grande al mondo.
Benché i principali organi del turismo thailandese abbiamo lanciato già in passato un programma che elencava 22 luoghi dove apprezzare particolarmente la flora tropicale thailandese, di queste opportunità non v'è traccia nei programmi dei tour operator italici. Noi stessi abbiamo tentato di far includere durante il nostro tour la visita al Giardino Botanico della Regina Sirikit a Chiang Mai ma tale desiderio è rimasto inevaso. Un vero peccato visto che avremmo visto oltre 60 varietà di Fiori di loto, 200 tipi di piante di banane, una cinquantina di specie di ginger e decine di sfumature di bromelie e addirittura piante rare e uniche come la Afgekia mahidolae che porta il nome della madre dell'attuale re di Thailandia.
Siamo certi che l'ufficio del turismo thailandese su specifica richiesta sia in grado di fornire utili informazioni per organizzarsi quindi da soli in loco e godere in terra thailandese della fioritura dei ciliegi himalayani al Phu Hin Rong Kla park, degli alberi di cotone giallo a Nakhon Nayok o delle pittoresche fioriture dei girasoli nani e apprezzare i suggestivi paesaggi offerti dai fiori di loto che colorano interamente il lago Nong Harn di rosa .Chi volesse provare invece la rara emozione di vedere una Rafflesia Kherrii fiorita dovrà raggiungere il parco di Kao Sok o recarsi al Tom Pariwat wildlife sanctuary nel distretto di Song Phraek.
Parco di Kao Sok
Le guardie forestali gentilissime parlano poco inglese quindi vi dovrete organizzare in anticipo, ed essere preparati, se andate a Khao Sok ad un itinerario di tre ore complessive nella foresta.
Il dislivello rende il percorso poco agevole, pur essendovi dei punti di appoggio costituiti da corde di sostegno. Queste sono usate anche da colonie di formiche poco inclini a cedervi il loro ponte sospeso. Potrebbe inoltre capitarvi di scoprire sulle vostre caviglie decine di minuscole sanguisughe intente a farvi, senza autorizzazione, micro trasfusioni di sangue che risultano fastidiose ma indolori.
Pertanto usate calzini bianchi e calzature alte e ben chiuse e magari utilizzate degli spray repellenti prima di inoltrarvi in tali aree umide. Se avrete calcolato bene le tempistiche di fioritura, facendo chiamare le guardie forestali in anticipo, potreste addirittura avere la fortuna di vedere più esemplari di Rafflesia Kherri in uno spazio di pochi metri. Vi suggeriamo di munirvi in anticipo di disinfettanti e sostanze emostatiche, ma siate certi che non vi sarà nulla di artefatto in quello che avrete visto.
Se poi vi piacciono le rarità botaniche recatevi nel Parco di Doi Phu Kha; solo qui a quasi 2000 metri di altezza in un paesaggio di rocce calcaree, tra ruscelli e foreste troverete esemplari di Bretschneideraceae sinensis hemsl che i locali chiamano semplicemente Chomhu Phu Kha; se arriverete da queste parti in febbraio potrete ammirare soprattutto al mattino una immensa distesa vegetale colorata di rosa.

MODERNITA'  E TRADIZIONE DIETRO OGNI ANGOLO E CANALE
Durante il nostro viaggio abbiamo apprezzato come in Thailandia la modernità, costituita da brulicanti centri commerciali, non abbia cancellato quegli aspetti più tradizionali che ancora oggi si trovano anche a Bangkok, una metropoli dove le stime prevedono per il 2020 una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti.In questa straordinaria quanto ordinata città, dove nessuno sente il bisogno di suonare il clacson, convivono tranquillamente grandi centri commerciali e piccoli banchetti mobili di frutta; accanto ai grattacieli degli hotel si trovano umili capannucce con pochi tavoli sempre pieni di commensali che a qualsiasi ora del giorno e della notte vi danno la possibilità di eliminare la fame offrendovi proteine di varia natura, svariati sistemi di cottura e una gamma infinita di combinazioni in cui non manca quasi mai il riso.
Ma si sa che la domanda segue l'offerta e allora ecco che il numero di strade,vicoli e mercati cresce e occupa come un liquido denso l'intera città e anche i canali periferici ancora liberi si trasformano in luoghi di scambio dalle scenografie esotiche. I turisti sciamano dotati di protuberanze metalliche che consentono di filmare e fotografare se stessi immersi in questi mondi variopinti al cui apice si trova lo straordinario mercato notturno dei fiori a Bangkok e i più noti mercati galleggianti.
Tutti vanno in cerca di merce e di esperienze di ogni genere cercando di soddisfare in pochi giorni tutti i generi di desideri: dal classico massaggio sulla spiaggia a quelli a cui non avevano pensato: come farsi benedire da un monaco buddhista e incollare lembi di foglie d'oro su effigi di Buddha; farsi fare una pedicure da microscopici pesciolini o dare la libertà a uccellini e pesci in cambio di pochi bath. C'è chi prova a mettersi un pitone sul collo, chi decide di farsi tatuare antichi talismani kmer e chi assaggia dolci gelatinosi al latte di cocco; alcuni sgranocchiano curiosi i frutti freschi del tamarindo mentre i più temerari provano l'ebbrezza di vedere una foresta dall'alto agganciati ad una fune d'acciaio.In realtà anche una corsa notturna in tuk tuk potrebbe stimolare la produzione di adrenalina e se la prenderete con senso dell'humor , vi ricorderà certe scene mozzafiato tipiche dei film di Luc Besson.


NOTE PER VIAGGIATORI CURIOSI CHE NON TEMONO LE 6 ZAMPE
Se ci si sposta verso il nord della Thailandia, dove più numerose sono le risaie e le foreste ricche di bambù che in un solo giorno possono crescere anche 25 cm, e dove sfilano in perfetto ordine altissimi alberi da cocco, centinaia di esili alberi di caucciù e coltivazioni di longan, i mercati diventano più interessanti. Le guide anch'esse abitanti di città, conducono attraverso i banchi ricchi di merce inusuale con lo scopo di consentire di scattare foto curiose ma impreparati  nel trasformare quello che viene presentato come folklore locale, in utile descrizione della cultura contadina thailandese.
L'attività agricola non è secondaria in questo paese, dove quasi il 40 % della popolazione passa il suo tempo nei campi o a raccogliere frutti e nelle umide risaie, ma anche a raccogliere, allevare e cucinare insetti.
leccornie per entomofagi
Nei cellulari e negli album fotografici dei viaggiatori che si recano in Thailandia non mancano quindi alcuni scatti a larve e uova microbiche e a insetti dalle varie forme e dai diversi tipi di trattamento che ne consente per dir così di sgranocchiarli al momento o utilizzarli dopo una polverizzazione attenta per preparazioni casalinghe, uniti a frutta, carne o zuppe più o meno piccanti.
Chi volesse aggiungere le didascalie alle foto scattate dovrebbe fare una ricerca usando alcuni nomi scientifici come il Lethocerus indicus che è un insetto acquatico detto Mengdah molto usato nella dieta thailandese e nella preparazione di salse piccanti.Gli esperti ma non i turisti sanno che l'esemplare maschio è più piccolo della femmina ma il suo prezzo è superiore a causa del suo gusto più intenso, mentre il sapore è simile a quello dei gamberi. Se in un menù leggete Nam Prik Mengdah siate certi che quello che state mangiando è ottenuto magari con l'insetto in questione che ha perso la sua fisionomia essendo stato finemente polverizzato.

Uova fresche di formiche Oecophilla smaragdina
Quando invece vedete nei mercati degli ordinatissimi mucchietti di microbiche uova bianche poste su grandi foglie di banano: eccovi davanti a delle vere prelibatezze per intenditori chiamate Kai Mot Daeng.
Sono le uova ma anche le larve appena nate delle formiche Oecophilla Smaragdina di cui vi abbiamo già parlato.Se venite dalla Sardegna e da intenditori avete provato "Su casu marzu", il formaggio con i vermi, non avrete difficoltà a ingurgitare una sana cucchiaiata di queste proteine naturali succose e morbide, simili al caviale ma che hanno un retrogusto agrumato. Naturalmente questi prodotti naturali vengono utilizzati in tante altre preparazioni culinarie che prevedono la cottura e come potrete intuire non fanno uso né di conservanti né di coloranti artificiali.
E a questo proposito se non sapete nulla del carminio e mai avete incontrato un Dactylopius coccus, vi invito a scoprire cosa c'è dietro la sigla E 120 , menzionato sulle etichette di prodotti assai diffusi nelle nostre case ed in particolare in liquori come l'Alkermes e in cosmetici come fard e rossetti.
Il tema della entomofagia è ritenuto dalle guide turistiche un tema da trattare in maniera superficiale e rapida, considerato che per lo più già la vista di bestiole dotate di 6 zampe e ali, infastidisce il turista medio, notoriamente schizzinoso in materia, ma interessato a portare a casa scatti insoliti.  Mostrando poi le foto definirà quelle cose: ora scarafaggioni, poi bacherozzi e infine grossi bruchi bianchi a riprova della sua incompetenza in materia entomologica.
Chi volesse invece capire meglio questa parte della cultura di un popolo che rispetta profondamente animali e piante e mai si sognerebbe di uccidere una formica o un uccello per puro divertimento, dovrebbe leggere questo interessante articolo su questo tema, o altri in inglese, scaricabili dal sito della Fao. Tale eminente organizzazione delle Nazioni Unite si occupa dei temi legati al cibo e all'alimentazione della popolazione del nostro pianeta, dove solo in Asia esistono ancora 525 milioni di persone con gravi problemi di malnutrizione su un totale da brivido di 805 milioni nel mondo.
Buon viaggio !