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1 ottobre 2013

Al tavolo con Pietro il Grande e gli architetti di San Pietroburgo

Passeggiare per San Pietroburgo senza avere una meta precisa è un' attività che soprattutto in autunno riserva piacevoli sorprese. Verso fine settembre è possibile apprezzare, senza la presenza dei turisti, i numerosi viali alberati colorati di tinte  che vanno dal giallo al rosso porpora. Deviando dalle vie ricche di esercizi commerciali e nuove insegne di ristoranti è possibile trovare anche angoli curiosi e talvolta realizzazioni artistiche di notevole effetto.
Sebbene i monumenti più importanti siano tutti a poca distanza dall'asse fondamentale rappresentato dalla lunghissima prospettiva Nevskij, le sorprese maggori avvengono inoltrandosi per i cosiddetti "pereulok" o traverse laterali.
Talvolta capita di seguire un particolare profumo come di menta o di sostanze resinose e capita di entrare nei grandi cortili dei complessi abitativi composti quasi sempre da parchi giochi e ampi giardini dotati di comode panchine, mentre girovagando tra le tante stradine dei numerosi parchi urbani si trovano spesso statue, monumenti e realizzazioni in pietra dal particolare design, molto spesso donati da società private alla città in occasione del suo compleanno.
Uscendo dalla metropolitana Gorkovskaya utile per recarsi alla fortezza di Pietro il grande, suggeriamo di non passare per il marciapiede esterno ma di inoltrarsi tra i vialetti del vicino parco Alexandrovky , per trovare una composizione scultorea assai originale e di effetto che prende il nome di "Gli Architetti".
Come si vede nell'immagine (in parte ridotta) si tratta di un'opera assai complessa realizzata dal valente scultore Taratynov che ha rappresentato lo zar Pietro I attorniato dai suoi  architetti proprio nel momento in cui si discute della costruzione di San Pietroburgo. Accanto allo zar si trova infatti Carlo Rossi, in piedi è rappresentato Bartolomeo Rastrelli, mentre dalla parte opposta si trova Trezzini. Poi vi sono Monferrand, Thomas de Thomon, Voronikhin, Zakharov e Bazhenov.
Nonostante alcune critiche e lamentele sulla scarsa manutenzione ed il controllo su quest'opera donata dal noto gruppo Gazprom insieme ad una rappresentazione in miniatura dei principali monumenti di San Pietroburgo (Mini-City), i cittadini sembrano invece apprezzare molto questo genere scultoreo tridimensionale. La particolare struttura essendo all'aperto e messa gratuitamente a disposizione di tutti, invoglia grandi e piccoli ad interagire con i personaggi rappresentati in bronzo, favorendo così la conoscenza della storia della città anche attraverso le numerose foto effettuate dai telefoni e ritrasmesse a catena.
Ovviamente la disposizione dei personaggi è stata ben studiata dallo scultore Taratynov, non nuovo a queste composizioni tridimensionali, proprio con lo scopo di coinvolgere il pubblico e portarlo istintivamente a familiarizzare con i diversi personaggi.
Naturalmente i visitatori cercano di interpretare un proprio ruolo nella composizione con lo scopo di ottenere una foto originale da condividere con amici e parenti e come abbiamo potuto osservare, la fantasia non manca nè ai bambini nè soprattutto alle giovani russe che ritengono (come si vede nella foto) che anche nel 1703 dopo il dovere, i giovani architetti dello zar dovessero dedicarsi anche al piacere.
Vi invito quindi ad andare a trovare questi grandi architetti e a prendere posto nella composizione, magari mentre sussurrate qualcosa all'orecchio del giovane Pietro I o conversate amabilmente con Rastrelli.
Sedetevi invece sulla sedia vuota, appositamente realizzata da Taratynov, se ritenete di poter divenire in futuro un valente architetto o comunque un creatore di grandi opere o se vi sentite degno di stare al tavolo con il fondatore della città e con gli illustri progettisti dei suoi più noti monumenti. 
Se lo desiderate potrete aggiungere il vostro personale scatto a quelli della nostra galleria su Picasa accedendo a questo link : magari potrebbe venirne fuori una mostra o un evento tra appassionati di sculture urbane ma anche un modo per scambiare due chiacchiere e condividere luoghi e curiosità cittadine.
Per contatti con l'autore usate il guestbook a sinistra.
Buon divertimento !


23 settembre 2013

San Pietroburgo: nel giardino d'estate dove le muse portano gli stivaletti e i tacchi alti

Tra i luoghi più amati dai cittadini di San Pietroburgo, il Giardino d'estate occupa il primo posto e tra i siti storici legati al nome di Pietro il Grande è secondo in lista, dopo la Casetta Rossa in legno usata nei mesi estivi dallo zar durante la costruzione di San Pietroburgo. In tutte le stagioni è piacevole fare due passi a una decina di minuti dalla prospettiva Nevskij e passeggiare tra tigli e aceri altissimi pur rimanendo in città. I viali rettilinei delimitati dal canale dei cigni e dalle acque della Fontanka sono intervallati da statue e busti e consentono di incontrare Cesare e il Re Mida e numerosi personaggi della mitologia antica.Quasi sempre si vedono mamme o nonni pazienti che si soffermano davanti alle statue spiegando ai pargoli il significato delle allegorie rappresentate dalle sculture. I nomi degli artisti sono italiani quali Pietro Baratta, Giovanni Bonazza e F.Cabianca. La statua della  giustizia o quella della brevità della vita, ma anche l'allegoria della bellezza sono quelle che attirano maggiormente il pubblico.Notiamo invece che Il gruppo con Amore e Psiche sembra invece lasciare indifferenti i pietroburghesi, forse perchè hanno capito che una cosa è vedere un gruppo scultoreo realizzato dal Canova altro è vederne una copia, quindi vanno ad ammirarne l'originale, magari in inverno, direttamente all'Ermitage, forse hanno dimenticato che ormai dopo il recente restauro tutte le statue del giardino sono copie e molte non sono neanche di marmo scolpito ma di resina.
Mentre in estate il parco è affollato di turisti, in autunno sono i cittadini a riappropriarsene, soprattutto nei fine settimana e il flusso aumenta con l'accentuarsi degli splendidi cromatismi autunnali che spinge anche i meno esperti ad utilizzare macchine fotografiche e smartphone per fissare questi autentici capolavori naturali.

Se leggendo qualsiasi guida turistica o consultando qualche pagina su internet si ottengono le informazioni di base circa l'origine del Giardino d'estate voluto e in parte progettato dallo stesso zar Pietro I nel lontano 1704, solo passeggiando al suo interno e aguzzando la vista si scoprono alcuni particolari curiosi.
Per apprezzare la più curiosa delle nostre scoperte occorre rammentare che Pietro I richiedeva direttamente in Italia, soprattutto a Venezia e Roma, tramite i suoi fidati collaboratori Kologrivov e Raguzinskij, il tipo di statue e busti che avrebbe voluto per il suo giardino, tuttavia non si limitava a scegliere le opere in marmo ma si occupava anche della scelta delle piante, sia ornamentali che da frutto e perfino degli ortaggi (la qual cosa suscitava le critiche  di chi non apprezzava che lo zar si occupasse di cose ritenute futili come il giardinaggio o si interessasse dell' esito della spedizione delle peonie o dell'erba balsamina ).
Va ricordato anche che lo zar effettuava numerosi spostamenti per coordinare tutte le opere necessarie alla costruzione di San Pietroburgo, ufficialmente fondata nel 1703, non passava quindi molto tempo con le mani in mano ma preferiva essere presente quasi ovunque, specie laddove si costruiva un nuovo bastione della fortezza di Pietro e Paolo o si varava una nuova imbarcazione o se c'era da contrastare qualche tentativo di attacco per mare da parte degli svedesi che aveva cacciato qualche anno prima dalla fortezza di Shlisselburg sul lago Ladoga.
Durante questi frequenti spostamenti si era creato un affiatato quartetto composto dall'amico fidato Menshikov e da due donne:Darja e Marta.
Menshikov sposerà Darja nel 1706 e lo zar sposerà Marta che convertitasi alla religione ortodossa prenderà il nome di Caterina.Il primo matrimonio sarà celebrato nel 1707 e verrà tenuto segreto mentre quello pubblico avverrà nel 1712, ma lei aveva già dato a Pietro ben tre figli e in totale saranno 11, ma solo due sopravviveranno . Le peripezie di Caterina sono ben note: nata Marta Skavronskaya era figlia di un contadino lituano poi trasferitosi in Livonia (Svezia). Rimane presto orfana e si occupa di lei un pastore luterano presso il quale in pratica svolge il ruolo di cameriera.Poi con l'arrivo delle truppe russe in terra svedese inizialmente fa la vivandiera e poi passa a servizio presso la residenza del luogotenente Seremetev.Infine Menshikov fidato collaboratore di Pietro I convince Seremetev a cedergli la ragazza che così entra nell'entourage imperiale all'età di diciannove anni e inizia a frequentare il suo futuro marito e zar di tutte le Russie che all'epoca ha trentuno anni e si è già ammogliato una prima volta.
Caterina non viene descritta come donna avvenente, aveva occhi neri e capelli biondi ed era sicuramente dotata di fascino ma soprattutto era buona di spirito, generosa , spontanea e portata per l'allegria.La sua paarticolare vivacità e il suo senso pratico uniti ad una buona salute e a un linguaggio spiccio e diretto la facevano la compagna ideale per un uomo sempre attivo sia in tempi di pace che sui terreni di battaglia, essendo questa la vita condotta dal giovane Pietro I.Lei seppe con intelligenza guadagnarsi l'affetto dello zar e nonostante il suo carattere burbero riuscì a capire quando trattarlo da bambinone, curarlo con affetto durante i suoi attacchi epilettici o consigliarlo nelle faccende più tormentate soprattutto quando era portato a prendere decisioni istintive contro i suoi stessi collaboratori che approfittavano della sua benevolenza, scatenando la sua ira.
Adesso che vi siete, speriamo, appassionati a queste vicende, andate ancora più indietro con la memoria alla mitologia classica e cercate di rammentare qualche notizia sulle Muse.Vi facciamo aiutare da Esiodo che spiega come le Muse fossero figlie di Zeus e Mnemosyne, la memoria. Erano divinità benefiche che facevano cessare ogni angustia e dimenticare ogni male,quindi a ben vedere operavano come Caterina.Nove sono le Muse e cantando il presente, il passato e l'avvenire sono in grado di allietare gli dei dell'Olimpo seguendo le melodie di Apollo.Come si sa ad ogni Musa è assegnato il patrocinio di un genere artistico o letterario: Clio rappresenta la Storia mentre Calliope la Poesia narrativa, Melpomene e Talia raffigurano la Tragedia e la Commedia. Lasciamo ai lettori la scoperta dei generi affidati a Euterpe, Erato,Tersicore,Urania e Polimmia.
Ritorniamo adesso al Giardino d'Estate di San Pietroburgo e andiamo a cercare Talia o Thalia: la troverete in fondo alla lunga galleria di tralicci coperti di vegetazione. Benchè sul basamento ci sia scritto il suo nome non ha in mano la classica maschera teatrale, attributo che l'avrebbe distinta tra le numerose figure di donne presenti nel giardino.
Se non ne leggessimo il nome potremmo assimilarla a una qualsiasi dea della bellezza visto l'atteggiamento e la nudità.Ma scendete alle gambe e alle calzature indossate da questa musa un po' speciale e scoprirete che forse questa statua nel lontano 1716 fu richiesta dallo zar non per mostrare il suo amore dell'arte ma per dimostrare il suo affetto a Caterina che ovviamente a queste latitudini indossava sempre dei graziosi stivaletti con tacco alto, eccovi allora al cospetto di una decima speciale musa dalla pettinatura barocca che allieta con lo sguardo e rasserena con il suo petto materno ma che ha abbandonato i tradizionali sandali per indossare come è giusto a queste latitudini, calzature adatte alla neve, ai pantani e ai percorsi accidentati in slitta.

Per chi volesse approfondire l'argomento suggerisco la lettura di questi libri:
V.O.Kljucevskij  Pietro il grande ( volume introvabile in libreria)
Robert K.Massie Pietro il grande (un testo ricchissimo di aneddoti e curiosità)
F.Ramorino Mitologia Classica illustrata (Un classico della Hoepli )