20 marzo 2016

Alla scoperta di Kronstadt sul Golfo di Finlandia con soli 70 rubli ( circa 1 euro)

Questo post è dedicato a coloro che raggiunta la metropoli di San Pietroburgo, vogliono cogliere l'opportunità per esplorarne anche i dintorni , ma non hanno un'idea precisa sul dove andare e soprattutto sul come raggiungere le località prescelte.

Ripetiamo, specie per chi non avesse letto i post precedenti, che sia a San Pietroburgo che nelle cittadine limitrofe i trasporti sono economici ed efficienti. L'unica difficoltà consiste nel reperire corrette informazioni che aiutino il viaggiatore non dotato di idioma russo, a spostarsi senza doversi necessariamente servire di agenzie locali, che utili  allorquando si è in gruppo, risultano esose se si viaggia da soli o in coppia.
La cittadina di Kronstadt è una meta interessante sia per la sua posizione sul Mar Baltico, che per la sua particolare storia, essendo legata alla fortezza ed alla flotta navale della Marina Russa creata dallo zar Pietro il Grande nel 1704 con lo scopo di difendere la città fondata l'anno prima e chiamata Pietroburgo.
La cittadina dista circa 51 Km da San Pietroburgo ed è ubicata sull'isola di Kotlin, proprio al centro del Golfo di Finlandia e pertanto in grado di offrire spettacoli inconsueti per chi di solito vive a latitudini inferiori.
All'inizio di Primavera, specie quando vi sono terse giornate dai cieli azzurri, le acque ancora gelate del Baltico sono affollate di pescatori che, dopo aver parcheggiato l'auto lungo la diga che oggi è stata trasformata in autostrada e dopo aver praticato dei fori nel ghiaccio, lanciano i loro ami e attendono pazientemente anche più ore, magari protetti da una minuscola tenda, scambiando tra loro cibi e bevande calde, in attesa che la preda, utile per la cena familiare, abbocchi.
Talvolta può capitare di giungere a Kronstadt e vedere decine di giovani marinai raccolti attorno a qualche monumento mentre una banda intona l'inno nazionale russo. La sorpresa maggiore la riserva tuttavia la Cattedrale Navale di San Nicola dei marinai, soprattutto dopo gli ultimi restauri che hanno restituito alla flotta baltica ed alla comunità ortodossa questo gioiello architettonico eretto nel 1913, anno del tricentenario dei Romanov, e tornato al suo antico splendore solo nel 2013. Non è difficile trovare tale edificio religioso e imponente, gremito di cadetti, bandiere e ufficiali, intenti ad ascoltare i sermoni del sacerdote nelle diverse occasioni che scandiscono la vita di questa speciale comunità. L'estrema cura del restauro già visibile all'esterno, lascia abbagliati all'interno, ricco di estesi dipinti che simulano mosaici in stile bizantino, marmi lucidissimi e giganteschi lampadari circolari molto simili a quelli visibili in molte moschee del mondo.
Numerosi gli elementi di interesse a partire dallo splendido pavimento in marmo ove si susseguono creature marine e navi, mentre tantissimi sono i particolari realizzati da veri maestri dell'arte e dell'artigianato russo, coordinati dall'Architetto Andrey Obolensky. Se fosse possibile, salite al secondo piano o raggiungete il piano sottostante per apprezzare i tanti particolari delle decorazioni, da diversi punti di vista.L'idea seguita al momento della sua progettazione era quella di edificare una chiesa sul modello di Santa Sofia ad Istanbul ma a ben guardare lo schema della chiesa ricorda in effetti quello di una nave.La storia tuttavia è passata pesantemente su questa struttura che l'ha vista trasformarsi dopo la nazionalizzazione del 1918, da luogo di osservazione militare a ospedale; da cinema a sala per concerti e infine anche in museo e sala da ballo.
Sulla grande piazza antistante la Cattedrale è possibile percepire il gigantesco disegno di un'ancora, mentre sul lato destro la grande statua scura dell'Ammiraglio Stepan Makarov rammenta il suo sacrificio, -morì infatti nel 1904 a causa di una mina giapponese che affondò la sua nave. Strenuo fu il suo impegno nella costruzione della Cattedrale, impegno seguito anche dai marinai della sua flotta che rinunciando allo 0,25 % del loro salario raccolsero 280.000 rubli per la costruzione della loro Cattedrale. Il costo totale fu tuttavia di 1.995.000 rubli in gran parte finanziati dallo Stato e dai fondi per il "Restauro del Patrimonio Culturale Russo". Lungo le pareti della chiesa grandi pannelli di marmo nero rammentano i tanti marinai e ufficiali deceduti in mare o dispersi Fu in questa Cattedrale che il 19 dicembre del 2000 si celebrarono le esequie per gli sfortunati marinai che perirono nel tragico incidente del sottomarino nucleare Kursk. A breve si prevede la realizzazione di un sistema informatico che consentirà all'interno della Cattedrale di ricercare i nomi e il triste destino di marinai e imbarcazioni persi durante l'ultimo conflitto mondiale.
Come raggiungere Kronstadt
Kronstadt si raggiunge in auto tramite autostrada, dirigendo da San Pietroburgo verso Primorsky rayon. Questo è il link di Google per visualizzare l'itinerario in auto, simulando che partiate da Nevskji. Se siete invece senza mezzi usate la linea 5 della metropolitana scendendo a Staraya derevna. Nella piazza antistante parte ogni 20 minuti circa l'autobus pubblico 101 che in un'ora vi porterà a destinazione.Il biglietto vi costerà 35 rubli ad andare e 35 per ritornare; la vostra escursione escudendo la metropolitana vi srà costata in tutto 70 rubli cioè un euro al cambio di luglio 2016. Volete una guida ? Compratela all'interno della Cattedrale; ne trovate una anche in inglese per 100 rubli. Prima di partire caricate sul vs cellulare la mappa di Kronstadt: vi muoverete più facilmente e dal capolinea del bus raggiungerete più rapidamente la Cattedrale navale ed i vari punti di interesse e date un'occhiata anche al mare. Per vostra informazione prendete nota che l'incrociatore Aurora ormai restaurato e rimesso a nuovo anche nei suoi allestimenti museali si trova nuovamente a San Pietroburgo nella consueta posizione di sempre.

13 marzo 2016

Al mercato di Udelnaya (San Pietroburgo) a caccia di originali souvenir, cimeli sovietici o dell'affare del secolo


Gli abitanti di San Pietroburgo conoscono bene la stazione della metropolitana di Udelnaya per due ragioni: la prima è che dalla vicina stazione ferroviaria si prende "l'elektriciska", il treno, affollato in estate, che porta verso le località soleggiate e balneari ubicate sul Golfo di Finlandia;la seconda perché nei pressi di queste stazioni contigue, appena attraversati i binari, ci si trova nel più esteso mercato di pulci della città.
Come e quando andare
Il sabato è il giorno ideale per trovare il maggior numero di venditori ma anche il maggior assortimento di merci.Il luogo si raggiunge facilmente utilizzando la linea 2 della metropolitana che va verso il capolinea di Parnas. Partendo da Sennaia o dalla stazione di Nevskij, impiegherete circa 15 minuti per raggiungere la vostra meta.Meglio arrivare entro le 10 del mattino, specie se è una giornata tiepida e soleggiata; solo così potrete gironzolare con calma tra i vari banchi e gli incredibili miscugli di chincaglieria esposti dai numerosi venditori e dalle immancabili vecchiette(babushke), prima che arrivi il grosso del pubblico.
Raggiungere l'area del mercato

Per arrivare al mercato delle pulci dovrete tuttavia superare i negozi di abbigliamento sia sportivo che da caccia e pesca sia i banchi degli indumenti usati. Quando comincerete a vedere decine di piccoli spazi stracolmi di oggetti di ogni genere, allora sarete arrivati. Osservate con attenzione, prendete in mano quello che vi incuriosisce, tranne che sia una zavorra da 50 Kg, e chiedetene il prezzo. Naturalmente se potrete imparare a dire Skolka stoit ?(quanto costa ?), riteniamo improbabile voi possiate capire in pochi giorni una risposta del tipo:Trista-divenosta-piat , come dire 395 rubli.
Da queste parti i turisti sono rari e anche i venditori che parlano le lingue straniere !
Cosa trovare
Alla domanda cosa si può trovare di interessante in questo mercato, è assai difficile rispondere, ma orientativamente diciamo che gli oggetti che possono interessare un viaggiatore non russo sono: i libri specie quelli con disegni o stampe, gli album di foto e cartoline di epoche passate; gli oggetti in porcellana e le numerose statuette in bronzo dai tipici soggetti russi. Interessanti sono i banchi con le monete di tutte le Repubbliche Russe: noi abbiamo acquistato per soli 40 rubli una moneta da 10 Rubli della lontana Repubblica di Yakutia, ma si trovano anche banconote antiche a prezzi assai abbordabili.Se siete in cerca di vecchi dischi di vinile, qui ne trovate a migliaia a partire da 250 rubli (poco meno di 5 euro).Incredibile e variegata è poi l'offerta di valige di cartone di tutte le dimensioni e non mancano i cimeli sovietici: si va dai distintivi commemorativi classici fino a ingombranti teste di Lenin che da sole vi farebbero superare il limite consentito per il bagaglio aereo.

Numerosi i dipinti, alcuni di autori noti, in Russia ovviamente, altri sono semplici prove d'artista ignoto ma gradevoli per riempire una parete vuota.
Si trovano anche album con disegni e progetti architettonici. Non mancano le vecchie icone; tuttavia quelle apparentemente più antiche o interessanti raggiungono cifre elevate e se non siete portati per la negoziazione potreste sentirsi chiedere un ammontare in rubli pari a 100 e anche 300 euro per icone in scuro stile bizantino o per una madonna con bambino dagli occhi troppo grandi, dipinta o ridipinta forse su uno stipite di legno adeguatamente antichizzato. Inoltre è bene sapere che tali oggetti, qualunque sia il loro valore, senza un certificato che attesti la loro età, potrebbero essere sequestrati dagli scrupolosi doganieri russi.
Che fare allora ? Noi suggeriamo di esplorare prima tutto il mercato e poi una volta individuati gli articoli di vostro interesse e dopo aver chiesto un po' di prezzi, partire decisi alla conquista dell'oggetto agognato.Se farete presto ad acquistare un disco poco noto e qualche cartolina, toccherà negoziare se volete accaparrarvi un LP dei Beatles.Se poi non sapete come ascoltare questi vecchi dischi a 45 o 33 giri, niente paura: qui trovate molti modelli di giradischi perfettamente funzionanti.
Non mancano poi le possibilità di fare qualche affare, come trovare un beauty case Samsonite nuovo per soli 500 rubli, meno di 7 euro o un vecchio orologio dal design curioso e tipicamente sovietico.
Vi serve un componente per un vecchio Pc, niente paura, qui trovate centinaia di circuiti con i componenti ancora utilizzabili a prezzi ridicoli.
Tecniche di negoziazione
La nostra guida esperta del mercato di Udelnaya
Per un pezzo di porcellana imperiale di antica produzione, la tecnica generale prevede che il venditore vi mostri un catalogo contenente proprio quella statuina che vi interessa, avente un prezzo di centinaia di dollari. Mostratevi dispiaciuto per non poter spendere la cifra richiesta che si aggira tra i 4000 e i 12.000 rubli. Continuate tuttavia a guardare altri oggetti e a chiederne il prezzo; se siete con amici offrite voi una cifra totale per più articoli.Se il venditore capisce che voi potete dare una svolta alla sua giornata, vedrete che accetterà la vostra offerta cumulativa , pari alla metà della cifra iniziale e magari aggiungerà un piccolo omaggio di modico valore per stimolarvi a tornare ancora da lui.
Se oltre agli acquisti volete dare un'occhiata nei dintorni, portate con voi dei cibi al sacco o acquistateli nei chioschi nei pressi della metropolitana. Dirigete poi verso i grandi palazzi che vedete dalla stazione e in pochi minuti raggiungerete il Parco di Udelny. Qui potrete rilassarvi su grandi distese di prati verdi solitamente affollati in estate di famigliole in costume da bagno. A destra ma all'esterno del mercato poi vi suggeriamo, dopo gli acquisti di dare un'occhiata alla suggestiva chiesa in legno intagliato di San Pantaleone.
Buon divertimento!










20 febbraio 2016

Intermezzi e pause : suggerimenti per chi viaggia in Russia



Chi ha già toccato il territorio russo partecipando ad un viaggio organizzato difficilmente ha avuto modo di entrare in contatto con ambienti lavorativi, uffici, biglietterie o banche, dove è prassi comune interrompere più volte l'attività di lavoro; tali pause sono più frequenti per chi svolge il proprio lavoro in uno sportello aperto al pubblico.
Mentre in Italia di norma si effettua una sola interruzione per la pausa pranzo, in Russia questo genere di intervalli è assai diversificato nei diversi settori e in certi casi mette a dura prova i nervi di chi sconosce tali regole, tuttavia previste dai contratti di lavoro.Per chi non conosce l'alfabeto cirillico diremo che nel cartello in alto le parole Технический перерыв (Technicheskij pereriv) si traducono con "pausa tecnica", anche se non c'è in realtà nessun guasto o anomalia ai computer ma semplicemente l'impiegato abbandona allo scoccare dell'ora prevista la sua postazione di lavoro indipendentemente dal pubblico in coda allo sportello.
Nel cartello della foto in alto, l'impiegato si assenterà dalle 11,00 fino alle 11,30.

UTILI SUGGERIMENTI
Abbiamo deciso di dare alcuni utili suggerimenti sia a chi intenda, per motivi di studio o lavoro, soggiornare in una località della Federazione Russa, sia a chi pur risiedendo per periodi limitati magari a San Pietroburgo o a Mosca debba spostarsi, pagare bollette o acquistare beni e servizi con la possibilità pertanto di incappare nel famigerato "pereriv".
La prima cosa da ricordare quando si entra in un ufficio aperto al pubblico è di avvicinarsi allo sportello prima di mettersi in coda e verificare sui cartellini appositi quali siano gli orari degli intervalli previsti e valutare di conseguenza se valga o meno la pena di fare la fila in uno o l'altro sportello, per non rischiare di arrivarci davanti, proprio nel momento in cui l'impiegato mette il cartello del "pereriv"e guardando il vostro sguardo attonito capisce che siete stranieri e allora incrocia le mani a X per ribadire con quel gesto evidente che adesso lo sportello è chiuso.

PERERIV IN STAZIONE
Vi assicuriamo per esperienza diretta che non è piacevole fare 30 minuti di fila e poi vedersi chiudere in faccia lo sportello. Qualche anno fa, ci eravamo incaponiti nel voler acquistare da soli un biglietto per Helsinki, abbiamo allora sperimentato per la prima volta gli effetti  paradossali del pereriv: ebbene abbiamo provato l'ebbrezza di vederci chiudere ben tre sportelli, uno dopo l'altro in sequenza, a distanza di pochi minuti , tanto da averci fatto pensare che vi fosse un qualche Nanni Loi russo a registrare la scena  con qualche candid camera nascosta, che naturalmente non c'era. Ovviamente in quel tempo non solo conoscevamo poche parole di russo ma non sapevano neanche cosa significasse il termine "pereriv".
Se dovesse venirvi in mente di  acquistare un biglietto ferroviario, diciamo alla stazione Moskovsky di San Pietroburgo, valutate bene quindi, non solo gli sportelli aperti e  il numero di persone in fila ma anche quelli a prima vista chiusi: scoprirete che leggendo in sportelli diversi i tempi dei diversi pereriv, vi converrà evitare una inutile e lunga fila prossima al pereriv, se in tempi brevi è prevista l'apertura di un altro sportello ancora senza utenti e voi potreste essere ovviamente i primi della fila.

PERERIV IN BANCA
Diversa è la situazione nelle banche dove solitamente vi sono due pereriv: uno al mattino e uno al pomeriggio; se siete soliti andare alla stessa banca prendete nota sul telefono delle pause previste ed eviterete così l'attesa. Nel caso invece non aveste una banca preferita, aguzzate la vista: poichè quando l'impiegata è in pausa sull'indicatore luminoso non appaiono numeri, ergo risulta ovvio che in questo caso avrete da aspettare anche mezzora e pertanto meglio tornare più tardi.
Se a questo punto vi state chiedendo se vi siano modi per evitare la spada di damocle del pereriv , la risposta è certamente si! Aprite un conto corrente in una banca russa o in una partecipata italiana tipo Banca Intesa o Unicredit e fate tutti i vostri acquisti e pagamenti online: nel mondo virtuale al momento non mi pare vi siano pereriv ma qualche intoppo nelle connessioni potrebbe accadere.

PERERIV NEI BAR
Vi potrà sembrare strano, ma anche i bar all'aeroporto Pulkovo di San Pietroburgo sono soggetti all'influsso malefico del pereriv: inutilmente ormai da anni tentiamo, sperando sia l'ora e il momento giusto, di ordinare e assaporare un caffè Illy in uno dei bar posti strategicamente vicini ai gate dei voli per l'Italia; purtroppo la risposta dell'impiegata di turno, giovane e carina, solitamente in piedi alla cassa è sempre stata fino ad oggi: pereriv, pereriv, pereriv ! Forse se comprassi un biglietto per il Kazakhistan e partissi in un'ora diversa dai voli per l'Italia forse raggiungerei finalmente lo scopo....ve lo farò sapere ma adesso scusate sto in Russia e devo andare anch'io in "pereriv".

25 novembre 2015

Alla scoperta della Russia partendo dalle Poste di San Pietroburgo

    Il piacere è conseguenza della conoscenza ,
come l'ombra del corpo
(Averroé) 

Originali plichi postali come ai tempi di Pietro il grande
La Russia, o più precisamente la Federazione Russa, è uno dei paesi più estesi al mondo: il suo territorio occupa infatti ben 17.098.242 Km quadrati. Raramente si leggono o si ascoltano però sui media europei, i nomi di località che non siano quelle di Mosca e San Pietroburgo. Lo scorso luglio la Rai ha trasmesso da Kazan le gare del XVI Campionato Mondiale di Nuoto, e l'Italia ha conquistato ben 3 medaglie d'oro, tuttavia nutriamo forti dubbi che tra gli ascoltatori ci sia adesso qualcuno che abbia in mente dove sia la Repubblica autonoma del Tatarstan. In questo post suggeriamo un metodo assai originale ed economico per andare alla scoperta del territorio russo Per chi si trovasse temporaneamente, o svolgesse una qualche attività a San Pietroburgo, occorrerà semplicemente raggiungere l'Ufficio centrale delle Poste in Ulitsa Pochtamskaya 9 , non lontano dalla Cattedrale di Sant'Isacco e a soli quindici minuti dall' Ermitage.

Scrivere una lettera come al tempo di Pietro il grande
Se dovesse fare particolarmente freddo e sentite la necessità di qualcosa di caldo, sappiate che varcato il portone principale delle Poste, troverete diversi distributori automatici di bevande: evitate i vari caffè da 60 ml e optate invece per un cappuccino. Rifocillati di zuccheri, entrate e proseguite senza fretta verso il padiglione centrale, esplorando dal basso in alto con lo sguardo per ammirare i particolari dell' architettura liberty perfettamente conservati.
Vi colpirà l'ordine e soprattutto  l'assenza di quella confusione di uomini e cose, tipica degli uffici postali di tante città italiane.
Una guardia è sempre presente, evitate quindi di scattare foto, ma esplorate invece le diverse bacheche orizzontali e le vetrine tutt'intorno: troverete esposti album tematici con francobolli di eroi, aviatori, cosmonauti, ma anche di scialli tipici russi (platok), antichi palazzi e riproduzioni minuscole di quadri di Shishkin e Repin. Anche senza conoscere il cirillico forse riconoscerete l'album con Pushkin e altri letterati e magari capirete dal disegno delle mappe che trattasi di un album dedicato agli intrepidi esploratori dell'Artico.
Chi fosse in cerca di originali souvenir troverà qui calendari di diverse dimensioni e altri gadget a basso costo e ovviamente i tipici articoli per chi ha l'hobby della filatelia. Se avete qualche amico/a dotato/a di bella calligrafia capace di scrivere in cirillico, potrete cimentarvi insieme nel confezionare un originale plico postale come ai tempi dello zar Pietro il grande (vedi foto in alto) con tanto di sigillo in ceralacca.Tale plico verrà recapitato al destinatario dai servizi postali russi e potrebbe essere un'idea originale per un compleanno o una dichiarazione d'amore.
Sul lato destro del grande salone troverete uno sportello filatelico: date un'occhiata ai ripiani in basso e scoprirete coloratissimi francobolli freschi di stampa. Anche se non avete grande dimestichezza con la lingua russa, potrete indicare alla commessa quali francobolli volete acquistare, puntando il dito sul prodotto di vostro interesse e dicendo Eta = questo, e poi i termini numerici adin per 1, dva per 2, oppure tri per 3. Tenete presente che la commessa deve rilasciarvi uno scontrino dettagliato con tutti gli articoli che state per pagare, quindi siate pazienti.

Da alcuni semplici francobolli è possibile come vedrete, partire per sorprendenti viaggi attraverso territori ignorati fino ad oggi che difficilmente avreste scoperto da soli. Eccovi il resoconto dell'ultima visita effettuata qualche giorno fa alle  Poste di San Pietroburgo, allorquando abbiamo speso 130 rubli , meno di due euro, per realizzare questi sorprendenti viaggi, per il momento solo virtuali.

Francobollo delle Poste Russe per il Bimillenario di Derbent
Il Dagestan e l'antica città di Derbent
Il primo francobollo che nelle vetrine aveva attirato la nostra attenzione, aveva il disegno di una torre merlata e riportava l'indicazione 2000 (let) anni, ed in alto il nome della città di Дербент che però era scritto usando i caratteri corsivi dell'alfabeto cirillico.
Avevamo intuito tuttavia, trattarsi del bi-millenario della città di Derbent, ma brancolavamo nel buio sulla sua localizzazione geografica. Con l'aiuto di internet e le mappe di Google siamo arrivati nella lontana Repubblica del Dagestan. Tale stato autonomo è ubicato in territorio caucasico ed è in gran parte affacciato sul Mar Caspio. Ci limiteremo solo a ricordare che la rivista online "Russia beyond the lines", definisce il Dagestan come "un incrocio strepitoso di lingue e di culture". Purtroppo però si legge anche che nei primi 5 mesi del 2015 le azioni criminali legate al terrorismo sono state 307 e l'anno precedente erano state 472. !

Derbent benchè non sia la capitale del Dagestan è sempre stato un luogo di strategica importanza, di cui hanno parlato Ecateo di Mileto, Strabone ed  Erodoto. Numerose etnie si sono stanziate nel suo territorio che risulta, secondo i dati archeologici, abitato da oltre 5000 anni. Le sue terre hanno visto succedersi popoli e regnanti; da qui infatti sono passati Sciti, Sarmati, Avari, Alani, Unni, Khazari, Arabi, Sassanidi persiani e Selgiuchidi; attraverso le sue alte gole sono passate le legioni Romane e Alessandro il Macedone e non sono mancati i Cosacchi con Pietro il grande.
La cittadina è stata per millenni un crocevia di culture, lingue e merci tra l'Europa e l'Asia e tra il nord e il sud. Tra i tanti nomi ricevuti dalla città, molti richiamavano l'antico toponimo latino di Pylae Caspiae, cioè Porte del Caspio o assimilandole con le mitiche Porte già esistenti ma attribuite ad Alessandro il Macedone.
Ancora oggi Derbent con i suoi quasi tre milioni di abitanti comprende parecchie dozzine di etnie e nazionalità, mentre la presenza di antichi edifici di culto rammenta il passaggio di musulmani, cristiani ed ebrei che qui si sono stanziati, coabitando in un territorio grande come la Danimarca, creando mercati, botteghe artigiane e quindi ricchezza e sviluppo. Derbent è citata come la più grande delle città medievali esistenti nell'area caucasica: da qui partivano mercanti carichi di ceramiche, seta, lino,vetro, carta, sapone e tappeti.Le navi ormeggiate sul Caspio caricavano zafferano e per molti anni hanno trasportato le radici di una pianta, usata per anni come colorante per tessuti e pelli: la robbia. Essa venne impiegata fino al 1873, allorquando i coloranti artificiali chimici scoperti in Germania la soppianteranno rapidamente. L'importanza della radice della robbia per Derbent è ancora evidente nello stemma della città che contiene la raffigurazione di alcuni garofani rossi intrecciati alle radici di Rubia tinctoria. Qualche anno fa su internet circolava un articolo intitolato "Dagestan il luogo più pericoloso della terra", oggi la situazione è apparentemente più controllata e vari forum si sono tenuti nella sua capitale Makhackala, per trovare soluzioni concrete contro queste azioni criminali. Tuttavia nel sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri Italiano, si sconsiglia ancora di recarsi nel Caucaso del nord ed in particolare sia nel Dagestan che nei territori confinanti come la Cecenia e l' Inguscezia. Toccherà quindi attendere tempi migliori se volete conoscere questi luoghi.

Nizhny Novgorod e l'architetto italiano Frjazin
Il secondo francobollo rappresenta un gruppo di persone di alto rango ed un architetto con un suo assistente, abbigliati com'era d'uso nel 500 russo.Tutti sono intenti a verificare e approvare il progetto già realizzato visibile sullo sfondo, costituito da un magnifico cremlino ovvero una estesa struttura fortificata in pietra.Scoprire quale località fosse quella raffigurata non è stata impresa facile a causa del doppio nome della cittadina; Nizhny Novgorod si traduce con "Nuova città minore" per distinguerla dall'altra ancora più antica cittadina di Veliky Novgorod cioè Nuova città grande;il francobollo in questione commemora i 500 anni dalla costruzione del cremlino in pietra di Nizhny Novgorod.
  Francobollo emesso per i 500 anni del Cremlino di Nizhny Novgorod

Nizhny Novgorod è dopo Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk ed Ekaterinburg, la quinta cittadina più popolosa della Federazione Russa; nel 2010 contava 1.250.619 abitanti.
Da Wikipedia leggiamo in particolare che tra il 1508 ed il 1515, in tempi relativamente rapidi, sorse l'imponente e massiccia struttura in pietra del cremlino. I lavori, scopriamo con sorpresa, vennero diretti dall'architetto italiano Pietro Francesco detto Frjazin, termine che nell'antica Moscovia indicava i genovesi e poi per estensione tutti gli italiani. Da Mosca dove aveva lavorato nella costruzione del grande Cremlino, il Frjazin fu inviato a Nizhny Novgorod nel 1509, su incarico del sovrano russo Basilio III. Le vecchie fortificazioni realizzate con legno di quercia, erano andate distrutte nel 1513 a causa di un incendio e occorreva difendere la città dai nemici. Costituito da mura rinforzate lunghe due chilometri, il nuovo cremlino, completato nel 1515, fu circondato da 13 torri (oggi solo dodici sono ancora visibili) e dotato di una guarnigione permanente e di una solida artiglieria da campagna. Divenne la base principale per le operazioni contro i tartari di Kazan e sopportò vari assedi (nel 1521, nel 1536 e nel 1574), senza essere mai espugnato.
Nizhny si trova a est di Mosca ed è facilmente raggiungibile in 4 ore, usando il treno Stritz dalla stazione Kursky di Mosca. La compagnia aerea Utah ha dei voli convenienti che impiegano poco più di un'ora da Mosca e poco meno di due ore da San Pietroburgo.
A fine estate, senza le orde dei vacanzieri, potrebbe essere piacevole arrivarci come un tempo, per vie fluviali, navigando lentamente in battello, con una crociera di 4 giorni lungo il Volga, partendo da Mosca. Se invece optate per le ferrovie russe badate che sull'orario dei treni non dovrete cercate Nizhny Novgorod ma la vecchia denominazione  di Gorky, legata al noto scrittore Maxim Gorky, che in quella cittadina visse per lungo tempo.

Il Parco Lenskie Stolby- LENA PILLAR  

L'ultimo francobollo è stato quello che ci ha dato più filo da torcere: tradurre qualcosa che non si conosce per nulla è piuttosto complicato, ma chi la dura la vince: state per conoscere la Repubblica  Sacha, detta comunemente Yakutia.
Tale repubblica è decisamente da record: ha un territorio di 3.083.523 di km quadrati e vi scorrono, se non sono gelati, 443.000 corsi d'acqua.
Lo splendido esemplare filatelico tratto da una foto, raffigura il parco Lenskie Stolby (Pilastri della Lena) riconosciuto dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità": se cercherete nelle mappe di Google lo troverete giusto al centro della Repubblica di Yakutia.
Il parco è caratterizzato da una formazione di alte rocce calcaree che si estende per una decina di Km,  in forma di pilastri e torrioni che svettano oltre i 100 metri e che si sono  formati oltre 500 milioni di anni fa a partire dal periodo Cambriano.
Il parco è visitabile in estate, quando la temperatura media si aggira sui 13°, con un comodo tour in battello. Anche in inverno non mancano però gli intrepidi che si recano in Yakutia, nel villaggio di Ojmjakon chiamato non a caso Polo del freddo, proprio per sperimentare questo clima estremo che ha visto in tempi ormai lontani i termometri toccare la temperatura record di meno 68,2° C sotto zero. Oggi per gli abitanti locali una temperatura intorno ai 50° C sotto zero  fa dir loro frasi come: "ha fatto caldo !", oppure "quest'anno non abbiamo visto l'inverno".
Sono diverse comunque le combinazioni per godere di questi paesaggi unici al mondo: se amate la vera avventura potreste prenotare ad esempio un tour tra gennaio e febbraio per visitare il parco percorrendo in motoslitta e con adeguato abbigliamento, il fiume Lena completamente ghiacciato.

Link per approfondire:

Articoli utili sulla Repubblica del Dagestan e la città di Derbent
http://it.rbth.com/turismo/2013/10/28/daghestan_terra_di_meraviglie_dimenticate_27613
http://whc.unesco.org/en/list/1070

Link su Nizhny Novgorod
http://www.nizhnynovgorod.com/welcome/
Programma dell'agenzia Intourist per crociere di 13 giorni sul Volga:
http://www.incoming-russia.com/crociere-fluviali-russia/crociere-fluviali-mosca-astrakhan/

Tour organizzzati in Yakutia e articoli sul Polo del Freddo:
http://www.yakutiatravel.com/category/ethnotours
http://askyakutia.com/tag/lena-pillars-nature-park-russia/
http://visityakutia.com/lena-river-pillars-nature-park-summer-tours-travel-yakutia-siberia-russia/
http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_02_17/Ojmjakon-Polo-del-freddo-mondiale-0019/
Alcune foto del Parco naturale Lena Pillar:
http://imgur.com/gallery/yNmGg

Buona esplorazione ! 


 

12 novembre 2015

Heliopolis:un paradiso per naturisti felici, nascosto in un'isola del Mediterraneo

Nel primo post pubblicato su Vado altrove, avevamo citato il bel libro di José Saramago:" La ricerca dell'isola sconosciuta". Il protagonista del racconto chiede al suo sovrano un'imbarcazione per andare in cerca di un'isola sconosciuta ma il re gli replica che tutte le isole conosciute sono già sulle mappe.
A.Deineka , Ragazze che corrono 1941
 Oggi con tutti i satelliti che scrutano la terra è difficile che un'isola pur remota possa sfuggire, ma è pur vero che non tutti hanno la voglia o il tempo di esplorare mappe virtuali o cartacee alla ricerca di isole ignote. Lo abbiamo fatto per voi e abbiamo deciso di evitare i lunghi viaggi e rimanere nel nostro mar Mediterraneo per farvi scoprire un vero tesoro nascosto noto anche con il nome di Isole d'oro. Se non siete francesi, se non vi siete trasferiti nel sud della Francia e se non avete amici arruolati nella Marina francese, riteniamo difficile che abbiate sentito parlare dell'Arcipelago delle Hyéres note anche con il nome di Isole d'oro a causa della presenza nel loro territorio di minerali di mica che  brillano se colpiti dai raggi solari.

Dove si trovano le Isole Hyéres ?
Tale arcipelago composto da tre isole e un paio di isolotti disabitati è ubicato nel Mediterraneo grosso modo a metà strada tra Saint Tropez e Tolone. Le isole in questione sono Porquerolles, Port Cros e l'isola di Levante. Tutte godono di un clima eccezionale e sono frequentate per lo più da francesi amanti della natura e da chi ama il relax o semplicemente fare bagni nel suo mare cristallino o andare in bicicletta. Chi ama fare immersioni subacquee tra relitti antichi e moderni si dirige invece verso il centro immersioni della penisola di Giens.
Pubblicazione dei fratelli Durville
Porquerolle è la più grande delle isole Hyéres e sebbene il 20 % dell'isola sia di proprietà privata, il restante '80 % del suo territorio è stato acquisito dallo Stato Francese e dal 1971 fa parte del Parco naturale protetto di Port Cros: qui non sono ammessi veicoli a motore e anche i fumatori sono poco graditi.
Ma andiamo alle origini: chi sono i fratelli Durville?
L'isola di Levante ha una lunga storia di cui citeremo alcuni indispensabili antefatti.
Correva l'anno 1928 e sull'isola di Platais, nella cittadina francese di Villennes sur Seine, nasceva Phisiopolis una comunità dedita al naturismo fondata dai fratelli Gaston e André Durville. I due giovani sono medici ma sono soprattutto figli di un personaggio assai eclettico: Hector Durville (1849-1923).
Lui era stato il fondatore di un "Ordre Eudiaque", una società spirituale avente l'obiettivo di sviluppare la personalità; fu anche il fondatore di una facoltà di Scienze Ermetiche ed era ritenuto inoltre un esperto occultista. Aveva scritto decine di pubblicazioni a carattere medico pur non avendo titoli di studio e curava i suoi pazienti con metodi originali quali l'ipnosi e la suggestione. Fu un antesignano poi, nell'uso terapeutico del magnetismo. I fratelli Durville raccolsero quindi questa eredità e acquisirono un terreno in mezzo alla Senna dove vennero venduti degli spazi e bungalow assai spartani, a numerosi adepti interessati a seguire i loro metodi, per vivere in maniera più sana, avere un'alimentazione più naturale, tutti accomunati dal comune desiderio di mantenere una perfetta forma fisica, attraverso esercizi all'aria aperta che prevedevano la massima esposizione del corpo al sole e bagni in acqua.

Foto d'epoca di Phisiopolis
Le istituzioni di Villennes si preoccuparono ben presto però del successo di questa colonia naturista che ebbe pur nella sua spartana rusticità fino a 5000 frequentatori. Dei limiti vennero imposti per legge, impedendo così ulteriori riduzioni dell'abbigliamento. Poco tempo prima a Parigi, i due fratelli Durville, avevano aperto un Istituto Naturista che offriva diversi strumenti di diagnosi e cure mediche che includevano quanto propugnato negli opuscoli da loro pubblicati e che offrivano ricette per una vita sana, lunga, felice e persino saggia.

La nascita di Heliopolis sull'isola di Levante
L'Istituto Naturista acquisirà nel 1932 circa 20 ettari di terreno sull'isola di Levante nell'arcipelago delle Hyéres e creerà le basi per una nuova colonia naturista ancora oggi esistente, che prenderà il nome di Heliopolis. Tale comunità aperta occupa solo il 10% dell'isola di Levante che comprende anche un parco naturale chiamato Les Arbousier.
Da allora i seguaci del metodo Durville sono cresciuti e ancora oggi è facile trovare  sull'isola di Levante i prosecutori dell'esperimento, gente saggia e felice quindi, che è giunta ormai alla terza generazione; alcuni offrono a pagamento i loro alloggi ormai confortevoli e tramandano la memoria storica di quei tempi pionieristici del naturismo; altri ormai residenti fissi a Levante hanno aperto ristoranti e alcuni esercizi commerciali giusto per rifornirvi di qualche spray contro le zanzare, creme protettive e originalissimi cache-sex nei colori di moda. Ormai non manca neanche un supermercato e ovviamente c'è una discoteca. Auspicabile l'acquisto di una lampadina tascabile e una mappa del cielo:infatti di stelle ne vedrete tantissime, visto che sull'isola non c'è illuminazione pubblica.
Se giungerete impreparati su quest'isola unica, ci sarà chi amabilmente vi darà delle lezioni, senza forzarvi a divenire in pochi giorni naturisti convinti. Vi spiegheranno quali sono le spiagge dove non è consentito indossare alcun indumento, dove sia invece obbligatorio e cosa si intenda per moda levantina. Gli esibizionisti sono poco apprezzati da queste parti e certi comportamenti anomali vengono sanzionati severamente; anche l'uso di macchine fotografiche sulle spiagge è ritenuto sconveniente nel caso ci siamo altri bagnanti.Troverete cercando anche un hotel, l'ufficio postale e un posto di polizia; non manca un panificio e c'è anche un delegato sindaco.
In questo documentario originale realizzato da France 3, potrete apprendere conoscendo il francese, quale sia lo spirito necessario per decidere se passarci una breve vacanza  o magari trasferirvi per sempre sull'isola di Levante.

Levante: testate la vostra predisposizione al naturismo
Un breve soggiorno sull'isola da soli o in compagnia potrà esservi utile come test,  per capire se siete predisposti al naturismo, che in ogni caso potrete praticare anche altrove. Sull'isola troverete coloro che da anni continuano a seguire la traccia ormai indelebile segnata dai fratelli Durville. Leggendo la loro biografia non si può non definirli lungimiranti sognatori e abili imprenditori del  loro tempo. Non siamo in grado oggi di appurare se anch'essi come il padre conoscessero l'arte ipnotica e il potere del magnetismo, ma quel che è certo è che ancora oggi Heliopolis attira nuovi adepti su questa isola felice e poco conosciuta, dove si celebra anche messa, ma da cui ci si esercita, in una zona invalicabile dell'isola, riservata al Ministero della Difesa francese, al lancio dei missili.




 Un ultimo suggerimento: per raggiungere Levante prendete un traghetto dalla cittadina di  Lavandou, in un'ora e 15 minuti sarete a destinazione, ma rammentatevi di portare giusto quanto basta, e in caso di dubbi, quando prenotate l'alloggio chiedete ad un levantino di spiegarvi a cosa corrisponde "le minimum".


Per saperne di più sul progetto Heliopolis di seguito trovate alcuni link utili :

http://www.iledulevant.com.fr/en/
http://www.iledulevanthodie.fr/histoires.html
http://histoire.villennes.free.fr/Pages/Extension26.htm
Un video recente trasmesso dalla rete Tv M6
http://www.reseau-naturiste.org/m/videos/view/l-%C3%AEle-du-Levant-sur-M6


28 ottobre 2015

Esperimento con Shishkin, il più noto paesaggista russo

Oggi siamo in vena di esperimenti:poichè vorremmo far conoscere ai nostri lettori Shishkin, uno dei nostri artisti preferiti e tra i pittori russi, sicuramente il più realistico nel ritrarre paesaggi naturali, boschi e gli alberi delle numerose foreste russe. Particolarmente minuziosa era la sua rappresentazione dei particolari che possono sfuggire  tuttavia se non si osserva direttamente l'opera originale nelle sue dimensioni reali..Su internet trovate molti esempi delle sue opere. Chi si troverà a passare per San Pietroburgo, troverà Shishkin al Museo Russo, mentre a Mosca occorrerà andare alla Galleria Tretyakov. Ma passiamo all'esperimento: puntate il vostro smartphone se dotato di lettore o scanner di codici QR centrando l'immagine qui in basso e aprite il link proposto se avete una connesione ad internet WiFi. Salvate l'immagine e avrete così uno dei dipinti di Shishkin sul vostro cellulare; potrete tenerlo solo per voi o condividerlo con gli amici.
Se siete neofiti in tema di codici QR e siete interessati a ripetere questo esperimento, scriveteci dal guestbook a sinistra.

QR Code


15 agosto 2015

Passeggiare tra i giardini segreti di San Pietroburgo


La città di San Pietroburgo di anno in anno accoglie sempre più turisti ma i tempi ristretti di visita o l'esigenza di seguire tour preorganizzati impedisce alla maggior parte di questi viaggiatori di scoprire numerose meraviglie.
Rimangono così inesplorati sia gli estesi parchi lontani dal centro storico, ma anche molti deliziosi giardini urbani che essendo ubicati in aree defilate, restano in gran parte ignorati. In realtà sia in città che nei dintorni, sono numerose le sorprese per chi, dotato di mappe ormai disponibili su computer e telefoni, vuole scoprire invece queste oasi, verdi e fiorite d'estate, con laghetti idilliaci ricoperti di ninfee. I cromatismi cambiano con le stagioni e la vegetazione diviene dorata e tendente al rosso in autunno, mentre con il diminuire delle temperature i prati e i laghi assumono un colore uniforme  già dalla fine di ottobre quando la prima neve ricopre tutto di bianco e i laghetti si trasformano in piste per il pattinaggio. Tuttavia per incuriosire i nostri lettori abbiamo deciso di trasformare la scoperta di questi luoghi in una sorta di istrutttiva caccia al tesoro, dove il premio consiste proprio nello scoprire man mano luoghi che non si conoscevano prima, individuando, saputone il nome, più facilmente il modo per raggiungerlo.
Per questo primo luogo vi anticipiamo solo che si tratta di un giardino ubicato alle spalle della residenza di uno dei massimi poeti russi. Tale personaggio è immortalato al di sotto della imponente statua di Caterina II nel giardino di Piazza Ostrovsky, insieme ad altri notissimi personaggi dell'epoca. Inoltre abbiamo pensato che sarebbe stato utile consentire ai nostri lettori la condivisione di tali luoghi in verità poco noti. Potrete inviare quindi ad amici e parenti la foto dopo averla salvata. In basso troverete inoltre un riquadro con un codice QR assai utile: se siete dotati dell'apposita app sul vostro smartphone, potrete decriptarne facilmente il contenuto nascosto. Otterrete così la stessa immagine conservata in Google Drive, direttamente sullo schermo del vostro cellulare e potrete condividerla con whatsapp o gli altri social network preferiti. Daremo la soluzione del nostro primo enigma topologico tra qualche settimana.












SOLUZIONE: il giardino in foto era noto in passato come Giardino Polacco; nel 2003 in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di San Pietroburgo ha subito un restauro completo ed è divenuto parte integrante del Museo Derzhavin che si affaccia invece sulle rive della Fontanka. Oggi esso rappresenta una piccola oasi sempre curata, frequentata da giovani mamme con pargoli in carrozzina e da chi vuole trovare un angolo tranquillo per leggere o chiacchierare all'aria aperta. Per godere di questa oasi, nella bella stagione occorre pagare un biglietto ma se lo visiterete in autunno non vi pentirete dei pochi rubli richiesti per ammirare gli splendidi cromatismi creati dalle siepi di Berberis che contrastano con i deliziosi ponti dipinti di bianco mentre i numerosi uccellini si cibano  delle vistosissime bacche che ricoprono gli alberi lungo il perimetro esterno del giardino.
In metropolitana il giardino è raggiungibile dalla fermata Technologicesky Institute dopo aver attraversato la strada e percorso circa 200 metri su Crasnoarmenskaya Ulitsa, verso le grandi cupole azzurre della Cattedrale della Trinità. Con Google map vi basterà scrivere come destinazione finale "Derzhavin Pereulok" e otterrete facilmente l'itinerario per raggiungere la vostra meta.
Eccovi la mappa per orientarvi e raggiungere con facilità questo suggestivo giardino fuori dai consueti itinerari descritti nelle guide.