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14 gennaio 2018

Benvenuti a Mosca: caotica, avviluppante, sorprendente metropoli tutta da scoprire.


Per chi ha già letto i nostri precedenti articoli riguardanti in particolare San Pietroburgo e dintorni, ci fa piacere informare che i nuovi post riguarderanno soprattutto la capitale Mosca. Trovandoci in questa metropoli del nord che conta 12.380.664 abitanti (con i sobborghi 15.512.000), ci sembra opportuno dedicare i nostri sforzi per far conoscere meglio questa metropoli del nord.
I vecchi stereotipi di climi e temperature resistono nonostante abbiano poco a che fare con la realtà attuale: nel periodo natalizio le temperature a Mosca si sono mantenute su valori positivi inoltre anche la neve si è vista di rado a fine 2017. Allontanandosi dall'area del Cremlino qualcuno si stupirà della presenza di una miriade di condizionatori posti all'esterno delle facciate degli edifici. Giunti a Mosca in settembre ci hanno accolto cieli azzurri e una temperatura di 27° C , assai piacevole per esplorazioni a piedi o con la efficientissima metropolitana, che ha favorito le escursioni verso le numerose aree verdi , ignote non solo ai turisti ma anche a molti moscoviti.
Vi invitiamo quindi a seguirci nelle nostre esplorazioni, sia qui a nord, ma anche attraverso i nostri voli pindarici , che saranno meno rischiosi di quelli di Icaro.
Speriamo di offrirvi interessanti spunti per ampliare le vostre conoscenze, suggerimenti per scoprire luoghi, personaggi e storie curiose o poco note, ma fondamentalmente ci auguriamo che possiate provare stupore e meraviglia apprezzando la diversità ancora visibile in tante parti del mondo.
Gennaio non è certo un mese considerato ideale per andare a zonzo in Russia, tuttavia Mosca è ancora agghindata a festa e palazzi, centri commerciali ma anche ponti, giardini e grandi monumenti sono sfavillanti di luci. Tanti passeggiano lungo la via Tverskaya illuminata da mille luci in forma di coppe di champagne, altri preferiscono percorrere per intero i giardini Nikitinsky, dove gallerie luminose consentono di scattare foto inusuali e ammirare le foto dei numerosi siti naturali della Russia. Ancora a metà gennaio per i russi la festa non è finita e grandi alberi natalizi dalle inusitate dimensioni sono sparsi ovunque nella città e non c'è piazza che non sia presidiata da colossali alberi di natale dagli straordinari giochi di luci e colori che invitano ad uscire dalle case fin troppo riscaldate. Se quindi avete visitato San Pietroburgo in estate, suggeriamo di provare Mosca in inverno: abbandonate per una volta lenticchie e cotechino e passate la notte di Capodanno insieme alle migliaia di cittadini russi che allo scoccare della mezzanotte brindano sulla Piazza Rossa o al Parco Gorkji in attesa degli sfavillanti giochi d'artificio e se siete in grado, lanciatevi lungo gli anelli ghiacciati delle piste di pattinaggio all'aperto del centro espositivo detto VDNK.
Cercando sul web si troveranno numerosi filmati riguardanti Mosca, noi ne abbiamo scelto uno da Vimeo che meglio di altri ne rappresenta in una manciata di secondi la grandiosità ma anche un aspetto messo poco in rilievo dai nostri media: la sua propensione al futuro. Quella spinta in avanti che nelle nostre città, a partire da Roma sembra sia stata azzerata ( qualcuno direbbe anzi che sembra innestata da tempo la retromarcia). Eccovi il link dello spettacolare video realizzato da Timelab con l'ausilio di droni professionali

https://vimeo.com/240910267 

Felice 2018 !

6 ottobre 2016

Alla scoperta dei cortili segreti di San Pietroburgo














Uno strabiliante mosaico nascosto in un anonimo condominio

San Pietroburgo è ritenuta una città sorprendente che stupisce chiunque la visiti, soprattutto dopo aver appreso della sua giovane età: nel 2020 ha festeggiato il suo 317° anno dalla fondazione, attribuita a Pietro il Grande. Ben nota per i suoi musei e per i numerosi palazzi legati all'aristocrazia di corte, nonché per i numerosi eventi storici che ancor oggi è possibile ripercorrere semplicemente alzando lo sguardo sui tanti edifici del centro storico o passeggiando tra i curatissimi giardini dove è raro non trovare statue e busti di personaggi noti e meno noti ma anche di scienziati, eroi e salvatori della patria.
Non è difficile riconoscere i diversi stili architettonici ed in particolare quello degli architetti italiani che hanno contribuito attraverso diverse generazioni nell' edificare una città che fosse all'altezza delle corti europee. Con una certa attenzione si troveranno in giro per la città quei modelli che qui si continuano a reiterare da qualche secolo: ovunque si trovano colonne, cariatidi e muscolosi atlanti. Quelli più esperti riconosceranno in ponti, facciate e chiese quelle forme geometriche e dettagli derivanti dalla scuola del Palladio ma anche certi dettagli risalenti addirittura al medioevo occidentale e non russo. Con una certa predisposizione all'esplorazione si troveranno però anche begli edifici eclettici molto originali che riportano ai nomi dei loro fantasiosi architetti.
Se la maggior parte dei turisti stranieri bazzica per lo più su Prospettiva Nevskij e poche altre arterie cittadine, un modo originale di afferrare l'anima di questa metropoli ricca di angoli nascosti e storie altrettanto intriganti è quello di perdersi tra i suoi cortili. ( il cortile degli scacchi in Zagorodny Prospect 8 e la città di smeraldo in Ul.Pravdy 4 ne sono un esempio). Tra i cortili nascosti, quello più strabiliante è senza dubbio quello della Piccola Accademia d'Arte, ubicato all'interno di un condominio che si affaccia sul canale della Fontanka ma che è raggiungibile da Tchaichovskaya Ulitsa 2/7.
Un cortile che ricorda l'estro di Gaudì, nel cuore di San Pietroburgo
C'era fino al 1984 un cupo cortile come tanti, che si affacciava sul canale della Fontanka, non lontano dal Giardino d'estate. Questo piccolo cortile, nascosto da grigi edifici e da una rossa ciminiera di mattoni si trovava dietro via Tchaikovsky. Il promotore del cambiamento è stato Vladimir Vasilievich Lubenko un artista che ha fatto di questo cortile una sorta di laboratorio creativo all'aperto fondando nello stesso luogo la Piccola Accademia delle Arti.
Artista russo pluridecorato ma anche filosofo e innovatore in campo pedagogico Lubenko insieme  agli allievi dell'Accademia ha trasformato giorno dopo giorno il cortile in un luogo luminoso e allegro come pochi qui in città. Tutti gli spazi disponibili sono stati decorati con una serie di sculture e bassorilievi utilizzando una miriade di tessere di vetro multicolore, in modo che le figure e composizioni statiche potessero rappresentare l'allegria della vita. Le composizioni ricordano quelle eccentriche del grande artista catalano Gaudí , un ribelle in campo architettonico le cui opere hanno sfidato il conservatorismo dell'arte del suo tempo. Il cortile di Ulitsa Tchaikovsky, è ormai considerato un museo a cielo aperto, essendo arricchito di una varietà di oggetti d'arte che rappresentano storie con personaggi ed animali. Si trovano anche degli angioletti allineati in fila per due e un orologio solare; assai originali sono anche la fontana e la struttura dedicata a parco giochi per i bambini chiamata "Mosaico Olimpico" con scivoli e altalene.
Ogni pannello è costituito da diverse figure a bassorilievo e costituiscono diverse opere d'arte, che sono state poi armoniosamente combinate tra loro in modo da formare un'unica composizione. Guardando con attenzione si scoprirà che anche il marciapiede è stato ricoperto di numerosi frammenti di mosaico. Se in estate i raggi solari sembrano dare particolare vivacità alle tante tessere multicolori, una visita in autunno con uno sfondo dorato di foglie autunnali, o in inverno quando il contrasto con la neve mette ancor più in evidenza i mille colori dei mosaici è in grado di rallegrare l'umore anche in una tediosa giornata invernale.

Come raggiungere il cortile della Piccola Accademia d'Arte
Per arrivare al cortile della Piccola Accademia non è difficile banché dobbiate aggirare il lungo edificio al cui interno è ubicata l'Accademia di Arte applicata e i suoi coloratissimi mosaici.  

30 marzo 2016

Zone di confine: escursione a Narva in Estonia, passando per Ivangorod (Russia)

Le cittadine di Narva e Ivangorod nella loro storia hanno da sempre mantenuto quel ruolo anche simbolico di luoghi  di transito e crocevia di uomini, merci e culture , tuttavia proprio per la loro strategica posizione non hanno mai visto con il passare dei secoli una diminuzione delle lotte per conquistarle e mantenerne il controllo.
Già in epoca medievale da questi stessi luoghi passava la cosiddetta Via dei Variaghi: forse meno nota della Via della seta, essa condusse per secoli mercanti, merci e mercenari, schiavi inclusi, fino a Costantinopoli. Nel vicino lago Peipus noto come lago dei Ciudi, il 5 aprile del 1242 il principe Alexander Nevskij sconfisse le forze congiunte dei danesi e dei crociati della Livonia noti come cavalieri portaspada, poi assorbiti nell'Ordine dei Cavalieri Teutonici. uniti nel voler debellare il paganesimo nordico, ma interessati anche a nuove terre da sfruttare e colonizzare.
Oggi le due cittadine: Narva, terza cittadina più popolata dell' Estonia europea e Ivangorod cittadina di frontiera della paludosa campagna russa, non si fronteggiano più con eserciti e armigeri schierati lungo le rive del lago Peipus nè sul fiume Narva ma con ufficiali di frontiera che con atteggiamento più rilassato, effettuano il controllo dei passaporti e dei veicoli in transito nei due sensi, tra l'Estonia, territorio europeo e la Federazione Russa. A distanza di poche centinaia di metri un automobilista vedrà per effetto dell "europeizzazione", quasi triplicare il costo dei carburanti, molto più convenienti in Russia dove il gasolio costa intorno ai 35 rubli al litro (0,45 cent di Euro) e la benzina 45 rubli al litro (0,58 cent di Euro).

Un panorama unico con due fortezze contrapposte
Una gita in quest'area rappresenta una buona occasione per ammirare questo paesaggio unico dove con un solo colpo d'occhio lo sguardo abbraccia due imponenti fortezze di stile diverso, separate da un fiume neanche molto esteso, sul quale  un moderno ponte  funge da nevralgico punto di passaggio.I doganieri delle due nazioni svolgono la loro attività con procedure ormai standardizzate mentre moderne segnaletiche automatiche agevolano le operazioni di controllo degli autoveicoli in transito. L'unica differenza percepibile sta nella cubatura degli uffici: ristretti quelli russi; ampi e dal design moderno quelli estoni. Doppi controlli sul versante russo, unico su quello estone. Ovviamente sul versante russo le guardie tenderanno a parlarvi in russo nonostante voi abbiate mostrato un passaporto di altra nazionalità. Le guardie estoni più affabili vi parleranno in inglese pur con accento russo.Su questo ponte di 227 metri un tempo chiamato ponte dell'amicizia, toccherete con mano cosa vuol dire andare in Europa, sebbene questa ebbrezza fu maggiore per alcuni, dopo il referendum del 2003 quando il 60% della popolazione estone optò per l'ingresso nell'Unione Europea.

Da San Pietroburgo a Narva
Narva:il forte di Hermann
Nelle statistiche del turismo le località summenzionate praticamente non esistono e non hanno ancora acquisito particolare appeal, ma chi si trova a San Pietroburgo potrebbe cogliere l'occasione per una gita di circa 150 Km verso il confine europeo. In auto occorrono due ore circa di viaggio per effettuare una toccata e fuga a Narva, o se preferite un week end che preveda un itinerario circolare verso il sud dell'Estonia, toccando Tartu e rientrando in Russia, approfittandone per visitare il magnifico monastero di Pechory e la piacevole cittadina di Pskov (questo il link al nostro post) dotata di un antico cremlino, di bei paesaggi e di una discreta offerta di hotel e ristoranti.
Al fine di evitare le lunghe code che si formano al passaggio di frontiera tra Russia ed Estonia è preferibile evitare il mese di giugno. Ideale il mese di maggio e magari settembre avanzato.Il giorno di Pasqua e Pasquetta previsti nel calendario italiano, sono poi ideali se il tempo è bello (come quest'anno 2016) dato che la maggioranza della popolazione estone è luterana ma vista la cospicua presenza di russi, molti celebrano la Pasqua ortodossa in giorni diversi: questa festività nel 2016 cadrà infatti il 1° maggio.
A Narva la prima cosa che colpisce è il numero di anziani che staziona sulle panchine più soleggiate. Abbiamo sentito parlare pochissimo in estone, forse solo 3 persone su dieci. Le targhe con i nomi delle strade sono tuttavia in lingua estone ma anche qui si incontra una via dedicata a Pushkin e una modernissima cattedrale restituita al culto solo in anni recenti e dedicata allo zar Alessandro II.
Cosa vedere
A parte il possente Krepost o castello di Hermann costruito dagli svedesi alla fine del XIII sec. e al Municipio in stile barocco nella Città vecchia, a cui è stato affiancato alla fine del 2012 un modernissimo edificio sede del Narva College , per le strade nonostante la bella giornata soleggiata l'atmosfera è dimessa, quasi da borgo di provincia, specie tra i cortili spogli dove da un portone metallico con una targa in cirillico che indica il numero dell'edificio, escono due anziane signore parlottando in russo. Chiediamo ad una di loro -"com'è Narva ?. La risposta è stata tipicamente russa: "normalna", che può essere tradotto con "senza infamia e senza lode"almeno finchè non si entra nei dettagli e nei mille aspetti di
una città che benchè formalmente europea, appare ancora assai russa nei modi e nella vita dei suoi abitanti.
La parte più piacevole della cittadina è senza dubbio ai piedi della fortezza di Hermann e lungo le rive del fiume Narva che già a fine marzo non è più gelato e scorre veloce per portare le sue acque trasparenti fino al Baltico. Dalla terrazza realizzata in materiali ecologici ma dai gradini poco ergonomici per non dire geometricamente astrusi e pericolosi, si gode il magnifico spettacolo della fortezza di Ivangorod costruita da Ivan III , più noto come Ivan il Grande , nel 1492. Se Narva passò di mano varie volte tra svedesi e russi tra il 1500 e il 1600, nel 1702 alla fine della Grande guerra del Nord e la sconfitta svedese tanto inseguita da Pietro il Grande, la cittadina divenne definitivamente russa. Malauguratamente nel secondo conflitto mondiale la città venne pesantemente bombardata e gran parte degli edifici storici furono danneggiati.Nel 1944 la città in mano tedesca venne riconquistata dall'Armata Rossa. Durante il periodo sovietico vennero impiantate fabbriche e stabilimenti industriali importanti: ancora oggi è possibile ammirare il complesso in mattoni rossi del Kreenholm, un' industria tessile che nel 1912 impiegava un migliaio di operai ai quali venivano forniti gli alloggi, l'assistenza sanitaria e le scuole; modello questo che ricorda quello realizzato in Italia dall' ingegner Olivetti e molto prima nella Real Colonia di San Leucio a Caserta specializzata nella produzione di manufatti in seta.
Se vi appassiona la storia potrete visitare il museo ubicato all'interno del castello di Hermann dove potrete ripercorrere le tappe della Grande Guerra del Nord. Lo stesso tema si trova anche a Ivangorod dove si ritrovano anche i modellini di varie fortezze russe.
Un paio di ristoranti presenti a Narva vi forniranno adeguate calorie; noi abbiamo testato quello ubicato nel centro commerciale Fama di fronte allo stadio: specialità carni grigliate con porzioni abbondanti e cucinate al momento; la cameriera è assai efficiente e dotata di inglese; nel menù vi è la possibilità di ordinare anche vini al bicchiere (2,80 euro circa) e birra di produzione artigianale; il servizio più il coperto è pari al 20% del conto, con un costo medio a pasto di circa 20 euro a persona con antipasto, piatto principale e dessert.
Rientrando in territorio russo vi potrebbe capitare che le guardie di frontiera non vi diano la carta di immigrazione non essendo dotati di stampanti come all'aeroporto e questo potrebbe causarvi problemi in un viaggio successivo: vi suggeriamo di chiedere pertanto tali moduli in bianco al momento del vostro ingresso, dopo che vi è stato ritirato quello in vostro possesso e tenerli pronti e già compilati al ritorno insieme al passaporto: eviterete così di compilarli in piedi e di fretta con il rischio di commettere errori.

Ulteriori e più dettagliate informazioni possono essere ottenute dalle pagine ufficiali del turismo estone: http://www.visitestonia.com/en/where-to-go/north-estonia/narva-narva-joesuu
Per la fortezza di Ivangorod abbiamo evitato di indicare siti web scritti in lingua russa, pertanto potete ottenere utili informazioni sui giorni di apertura e gli orari in questo link in lingua inglese.
Questa la scheda sull'Estonia nel sito web dell'Unione Europea.
Se vi interessano i luoghi di confine, vi suggeriamo il bel libro di Erika Flatland : La frontiera, viaggio intorno alla Russia.


25 novembre 2015

Alla scoperta della Russia partendo dalle Poste di San Pietroburgo

    Il piacere è conseguenza della conoscenza ,
come l'ombra del corpo
(Averroé) 

Originali plichi postali come ai tempi di Pietro il grande
La Russia, o più precisamente la Federazione Russa, è uno dei paesi più estesi al mondo: il suo territorio occupa infatti ben 17.098.242 Km quadrati. Raramente si leggono o si ascoltano però sui media europei, i nomi di località che non siano quelle di Mosca e San Pietroburgo. Lo scorso luglio la Rai ha trasmesso da Kazan le gare del XVI Campionato Mondiale di Nuoto, e l'Italia ha conquistato ben 3 medaglie d'oro, tuttavia nutriamo forti dubbi che tra gli ascoltatori ci sia adesso qualcuno che abbia in mente dove sia la Repubblica autonoma del Tatarstan. In questo post suggeriamo un metodo assai originale ed economico per andare alla scoperta del territorio russo Per chi si trovasse temporaneamente, o svolgesse una qualche attività a San Pietroburgo, occorrerà semplicemente raggiungere l'Ufficio centrale delle Poste in Ulitsa Pochtamskaya 9 , non lontano dalla Cattedrale di Sant'Isacco e a soli quindici minuti dall' Ermitage.

Scrivere una lettera come al tempo di Pietro il grande
Se dovesse fare particolarmente freddo e sentite la necessità di qualcosa di caldo, sappiate che varcato il portone principale delle Poste, troverete diversi distributori automatici di bevande: evitate i vari caffè da 60 ml e optate invece per un cappuccino. Rifocillati di zuccheri, entrate e proseguite senza fretta verso il padiglione centrale, esplorando dal basso in alto con lo sguardo per ammirare i particolari dell' architettura liberty perfettamente conservati.
Vi colpirà l'ordine e soprattutto  l'assenza di quella confusione di uomini e cose, tipica degli uffici postali di tante città italiane.
Una guardia è sempre presente, evitate quindi di scattare foto, ma esplorate invece le diverse bacheche orizzontali e le vetrine tutt'intorno: troverete esposti album tematici con francobolli di eroi, aviatori, cosmonauti, ma anche di scialli tipici russi (platok), antichi palazzi e riproduzioni minuscole di quadri di Shishkin e Repin. Anche senza conoscere il cirillico forse riconoscerete l'album con Pushkin e altri letterati e magari capirete dal disegno delle mappe che trattasi di un album dedicato agli intrepidi esploratori dell'Artico.
Chi fosse in cerca di originali souvenir troverà qui calendari di diverse dimensioni e altri gadget a basso costo e ovviamente i tipici articoli per chi ha l'hobby della filatelia. Se avete qualche amico/a dotato/a di bella calligrafia capace di scrivere in cirillico, potrete cimentarvi insieme nel confezionare un originale plico postale come ai tempi dello zar Pietro il grande (vedi foto in alto) con tanto di sigillo in ceralacca.Tale plico verrà recapitato al destinatario dai servizi postali russi e potrebbe essere un'idea originale per un compleanno o una dichiarazione d'amore.
Sul lato destro del grande salone troverete uno sportello filatelico: date un'occhiata ai ripiani in basso e scoprirete coloratissimi francobolli freschi di stampa. Anche se non avete grande dimestichezza con la lingua russa, potrete indicare alla commessa quali francobolli volete acquistare, puntando il dito sul prodotto di vostro interesse e dicendo Eta = questo, e poi i termini numerici adin per 1, dva per 2, oppure tri per 3. Tenete presente che la commessa deve rilasciarvi uno scontrino dettagliato con tutti gli articoli che state per pagare, quindi siate pazienti.

Da alcuni semplici francobolli è possibile come vedrete, partire per sorprendenti viaggi attraverso territori ignorati fino ad oggi che difficilmente avreste scoperto da soli. Eccovi il resoconto dell'ultima visita effettuata qualche giorno fa alle  Poste di San Pietroburgo, allorquando abbiamo speso 130 rubli , meno di due euro, per realizzare questi sorprendenti viaggi, per il momento solo virtuali.

Francobollo delle Poste Russe per il Bimillenario di Derbent
Il Dagestan e l'antica città di Derbent
Il primo francobollo che nelle vetrine aveva attirato la nostra attenzione, aveva il disegno di una torre merlata e riportava l'indicazione 2000 (let) anni, ed in alto il nome della città di Дербент che però era scritto usando i caratteri corsivi dell'alfabeto cirillico.
Avevamo intuito tuttavia, trattarsi del bi-millenario della città di Derbent, ma brancolavamo nel buio sulla sua localizzazione geografica. Con l'aiuto di internet e le mappe di Google siamo arrivati nella lontana Repubblica del Dagestan. Tale stato autonomo è ubicato in territorio caucasico ed è in gran parte affacciato sul Mar Caspio. Ci limiteremo solo a ricordare che la rivista online "Russia beyond the lines", definisce il Dagestan come "un incrocio strepitoso di lingue e di culture". Purtroppo però si legge anche che nei primi 5 mesi del 2015 le azioni criminali legate al terrorismo sono state 307 e l'anno precedente erano state 472. !

Derbent benchè non sia la capitale del Dagestan è sempre stato un luogo di strategica importanza, di cui hanno parlato Ecateo di Mileto, Strabone ed  Erodoto. Numerose etnie si sono stanziate nel suo territorio che risulta, secondo i dati archeologici, abitato da oltre 5000 anni. Le sue terre hanno visto succedersi popoli e regnanti; da qui infatti sono passati Sciti, Sarmati, Avari, Alani, Unni, Khazari, Arabi, Sassanidi persiani e Selgiuchidi; attraverso le sue alte gole sono passate le legioni Romane e Alessandro il Macedone e non sono mancati i Cosacchi con Pietro il grande.
La cittadina è stata per millenni un crocevia di culture, lingue e merci tra l'Europa e l'Asia e tra il nord e il sud. Tra i tanti nomi ricevuti dalla città, molti richiamavano l'antico toponimo latino di Pylae Caspiae, cioè Porte del Caspio o assimilandole con le mitiche Porte già esistenti ma attribuite ad Alessandro il Macedone.
Ancora oggi Derbent con i suoi quasi tre milioni di abitanti comprende parecchie dozzine di etnie e nazionalità, mentre la presenza di antichi edifici di culto rammenta il passaggio di musulmani, cristiani ed ebrei che qui si sono stanziati, coabitando in un territorio grande come la Danimarca, creando mercati, botteghe artigiane e quindi ricchezza e sviluppo. Derbent è citata come la più grande delle città medievali esistenti nell'area caucasica: da qui partivano mercanti carichi di ceramiche, seta, lino,vetro, carta, sapone e tappeti.Le navi ormeggiate sul Caspio caricavano zafferano e per molti anni hanno trasportato le radici di una pianta, usata per anni come colorante per tessuti e pelli: la robbia. Essa venne impiegata fino al 1873, allorquando i coloranti artificiali chimici scoperti in Germania la soppianteranno rapidamente. L'importanza della radice della robbia per Derbent è ancora evidente nello stemma della città che contiene la raffigurazione di alcuni garofani rossi intrecciati alle radici di Rubia tinctoria. Qualche anno fa su internet circolava un articolo intitolato "Dagestan il luogo più pericoloso della terra", oggi la situazione è apparentemente più controllata e vari forum si sono tenuti nella sua capitale Makhackala, per trovare soluzioni concrete contro queste azioni criminali. Tuttavia nel sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri Italiano, si sconsiglia ancora di recarsi nel Caucaso del nord ed in particolare sia nel Dagestan che nei territori confinanti come la Cecenia e l' Inguscezia. Toccherà quindi attendere tempi migliori se volete conoscere questi luoghi.

Nizhny Novgorod e l'architetto italiano Frjazin
Il secondo francobollo rappresenta un gruppo di persone di alto rango ed un architetto con un suo assistente, abbigliati com'era d'uso nel 500 russo.Tutti sono intenti a verificare e approvare il progetto già realizzato visibile sullo sfondo, costituito da un magnifico cremlino ovvero una estesa struttura fortificata in pietra.Scoprire quale località fosse quella raffigurata non è stata impresa facile a causa del doppio nome della cittadina; Nizhny Novgorod si traduce con "Nuova città minore" per distinguerla dall'altra ancora più antica cittadina di Veliky Novgorod cioè Nuova città grande;il francobollo in questione commemora i 500 anni dalla costruzione del cremlino in pietra di Nizhny Novgorod.
  Francobollo emesso per i 500 anni del Cremlino di Nizhny Novgorod

Nizhny Novgorod è dopo Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk ed Ekaterinburg, la quinta cittadina più popolosa della Federazione Russa; nel 2010 contava 1.250.619 abitanti.
Da Wikipedia leggiamo in particolare che tra il 1508 ed il 1515, in tempi relativamente rapidi, sorse l'imponente e massiccia struttura in pietra del cremlino. I lavori, scopriamo con sorpresa, vennero diretti dall'architetto italiano Pietro Francesco detto Frjazin, termine che nell'antica Moscovia indicava i genovesi e poi per estensione tutti gli italiani. Da Mosca dove aveva lavorato nella costruzione del grande Cremlino, il Frjazin fu inviato a Nizhny Novgorod nel 1509, su incarico del sovrano russo Basilio III. Le vecchie fortificazioni realizzate con legno di quercia, erano andate distrutte nel 1513 a causa di un incendio e occorreva difendere la città dai nemici. Costituito da mura rinforzate lunghe due chilometri, il nuovo cremlino, completato nel 1515, fu circondato da 13 torri (oggi solo dodici sono ancora visibili) e dotato di una guarnigione permanente e di una solida artiglieria da campagna. Divenne la base principale per le operazioni contro i tartari di Kazan e sopportò vari assedi (nel 1521, nel 1536 e nel 1574), senza essere mai espugnato.
Nizhny si trova a est di Mosca ed è facilmente raggiungibile in 4 ore, usando il treno Stritz dalla stazione Kursky di Mosca. La compagnia aerea Utah ha dei voli convenienti che impiegano poco più di un'ora da Mosca e poco meno di due ore da San Pietroburgo.
A fine estate, senza le orde dei vacanzieri, potrebbe essere piacevole arrivarci come un tempo, per vie fluviali, navigando lentamente in battello, con una crociera di 4 giorni lungo il Volga, partendo da Mosca. Se invece optate per le ferrovie russe badate che sull'orario dei treni non dovrete cercate Nizhny Novgorod ma la vecchia denominazione  di Gorky, legata al noto scrittore Maxim Gorky, che in quella cittadina visse per lungo tempo.

Il Parco Lenskie Stolby- LENA PILLAR  

L'ultimo francobollo è stato quello che ci ha dato più filo da torcere: tradurre qualcosa che non si conosce per nulla è piuttosto complicato, ma chi la dura la vince: state per conoscere la Repubblica  Sacha, detta comunemente Yakutia.
Tale repubblica è decisamente da record: ha un territorio di 3.083.523 di km quadrati e vi scorrono, se non sono gelati, 443.000 corsi d'acqua.
Lo splendido esemplare filatelico tratto da una foto, raffigura il parco Lenskie Stolby (Pilastri della Lena) riconosciuto dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità": se cercherete nelle mappe di Google lo troverete giusto al centro della Repubblica di Yakutia.
Il parco è caratterizzato da una formazione di alte rocce calcaree che si estende per una decina di Km,  in forma di pilastri e torrioni che svettano oltre i 100 metri e che si sono  formati oltre 500 milioni di anni fa a partire dal periodo Cambriano.
Il parco è visitabile in estate, quando la temperatura media si aggira sui 13°, con un comodo tour in battello. Anche in inverno non mancano però gli intrepidi che si recano in Yakutia, nel villaggio di Ojmjakon chiamato non a caso Polo del freddo, proprio per sperimentare questo clima estremo che ha visto in tempi ormai lontani i termometri toccare la temperatura record di meno 68,2° C sotto zero. Oggi per gli abitanti locali una temperatura intorno ai 50° C sotto zero  fa dir loro frasi come: "ha fatto caldo !", oppure "quest'anno non abbiamo visto l'inverno".
Sono diverse comunque le combinazioni per godere di questi paesaggi unici al mondo: se amate la vera avventura potreste prenotare ad esempio un tour tra gennaio e febbraio per visitare il parco percorrendo in motoslitta e con adeguato abbigliamento, il fiume Lena completamente ghiacciato.

Link per approfondire:

Articoli utili sulla Repubblica del Dagestan e la città di Derbent
http://it.rbth.com/turismo/2013/10/28/daghestan_terra_di_meraviglie_dimenticate_27613
http://whc.unesco.org/en/list/1070

Link su Nizhny Novgorod
http://www.nizhnynovgorod.com/welcome/
Programma dell'agenzia Intourist per crociere di 13 giorni sul Volga:
http://www.incoming-russia.com/crociere-fluviali-russia/crociere-fluviali-mosca-astrakhan/

Tour organizzzati in Yakutia e articoli sul Polo del Freddo:
http://www.yakutiatravel.com/category/ethnotours
http://askyakutia.com/tag/lena-pillars-nature-park-russia/
http://visityakutia.com/lena-river-pillars-nature-park-summer-tours-travel-yakutia-siberia-russia/
http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_02_17/Ojmjakon-Polo-del-freddo-mondiale-0019/
Alcune foto del Parco naturale Lena Pillar:
http://imgur.com/gallery/yNmGg

Buona esplorazione ! 


 

12 novembre 2015

Heliopolis:un paradiso per naturisti felici, nascosto in un'isola del Mediterraneo

Nel primo post pubblicato su Vado altrove, avevamo citato il bel libro di José Saramago:" La ricerca dell'isola sconosciuta". Il protagonista del racconto chiede al suo sovrano un'imbarcazione per andare in cerca di un'isola sconosciuta ma il re gli replica che tutte le isole conosciute sono già sulle mappe.
A.Deineka , Ragazze che corrono 1941
 Oggi con tutti i satelliti che scrutano la terra è difficile che un'isola pur remota possa sfuggire, ma è pur vero che non tutti hanno la voglia o il tempo di esplorare mappe virtuali o cartacee alla ricerca di isole ignote. Lo abbiamo fatto per voi e abbiamo deciso di evitare i lunghi viaggi e rimanere nel nostro mar Mediterraneo per farvi scoprire un vero tesoro nascosto noto anche con il nome di Isole d'oro. Se non siete francesi, se non vi siete trasferiti nel sud della Francia e se non avete amici arruolati nella Marina francese, riteniamo difficile che abbiate sentito parlare dell'Arcipelago delle Hyéres note anche con il nome di Isole d'oro a causa della presenza nel loro territorio di minerali di mica che  brillano se colpiti dai raggi solari.

Dove si trovano le Isole Hyéres ?
Tale arcipelago composto da tre isole e un paio di isolotti disabitati è ubicato nel Mediterraneo grosso modo a metà strada tra Saint Tropez e Tolone. Le isole in questione sono Porquerolles, Port Cros e l'isola di Levante. Tutte godono di un clima eccezionale e sono frequentate per lo più da francesi amanti della natura e da chi ama il relax o semplicemente fare bagni nel suo mare cristallino o andare in bicicletta. Chi ama fare immersioni subacquee tra relitti antichi e moderni si dirige invece verso il centro immersioni della penisola di Giens.
Pubblicazione dei fratelli Durville
Porquerolle è la più grande delle isole Hyéres e sebbene il 20 % dell'isola sia di proprietà privata, il restante '80 % del suo territorio è stato acquisito dallo Stato Francese e dal 1971 fa parte del Parco naturale protetto di Port Cros: qui non sono ammessi veicoli a motore e anche i fumatori sono poco graditi.
Ma andiamo alle origini: chi sono i fratelli Durville?
L'isola di Levante ha una lunga storia di cui citeremo alcuni indispensabili antefatti.
Correva l'anno 1928 e sull'isola di Platais, nella cittadina francese di Villennes sur Seine, nasceva Phisiopolis una comunità dedita al naturismo fondata dai fratelli Gaston e André Durville. I due giovani sono medici ma sono soprattutto figli di un personaggio assai eclettico: Hector Durville (1849-1923).
Lui era stato il fondatore di un "Ordre Eudiaque", una società spirituale avente l'obiettivo di sviluppare la personalità; fu anche il fondatore di una facoltà di Scienze Ermetiche ed era ritenuto inoltre un esperto occultista. Aveva scritto decine di pubblicazioni a carattere medico pur non avendo titoli di studio e curava i suoi pazienti con metodi originali quali l'ipnosi e la suggestione. Fu un antesignano poi, nell'uso terapeutico del magnetismo. I fratelli Durville raccolsero quindi questa eredità e acquisirono un terreno in mezzo alla Senna dove vennero venduti degli spazi e bungalow assai spartani, a numerosi adepti interessati a seguire i loro metodi, per vivere in maniera più sana, avere un'alimentazione più naturale, tutti accomunati dal comune desiderio di mantenere una perfetta forma fisica, attraverso esercizi all'aria aperta che prevedevano la massima esposizione del corpo al sole e bagni in acqua.

Foto d'epoca di Phisiopolis
Le istituzioni di Villennes si preoccuparono ben presto però del successo di questa colonia naturista che ebbe pur nella sua spartana rusticità fino a 5000 frequentatori. Dei limiti vennero imposti per legge, impedendo così ulteriori riduzioni dell'abbigliamento. Poco tempo prima a Parigi, i due fratelli Durville, avevano aperto un Istituto Naturista che offriva diversi strumenti di diagnosi e cure mediche che includevano quanto propugnato negli opuscoli da loro pubblicati e che offrivano ricette per una vita sana, lunga, felice e persino saggia.

La nascita di Heliopolis sull'isola di Levante
L'Istituto Naturista acquisirà nel 1932 circa 20 ettari di terreno sull'isola di Levante nell'arcipelago delle Hyéres e creerà le basi per una nuova colonia naturista ancora oggi esistente, che prenderà il nome di Heliopolis. Tale comunità aperta occupa solo il 10% dell'isola di Levante che comprende anche un parco naturale chiamato Les Arbousier.
Da allora i seguaci del metodo Durville sono cresciuti e ancora oggi è facile trovare  sull'isola di Levante i prosecutori dell'esperimento, gente saggia e felice quindi, che è giunta ormai alla terza generazione; alcuni offrono a pagamento i loro alloggi ormai confortevoli e tramandano la memoria storica di quei tempi pionieristici del naturismo; altri ormai residenti fissi a Levante hanno aperto ristoranti e alcuni esercizi commerciali giusto per rifornirvi di qualche spray contro le zanzare, creme protettive e originalissimi cache-sex nei colori di moda. Ormai non manca neanche un supermercato e ovviamente c'è una discoteca. Auspicabile l'acquisto di una lampadina tascabile e una mappa del cielo:infatti di stelle ne vedrete tantissime, visto che sull'isola non c'è illuminazione pubblica.
Se giungerete impreparati su quest'isola unica, ci sarà chi amabilmente vi darà delle lezioni, senza forzarvi a divenire in pochi giorni naturisti convinti. Vi spiegheranno quali sono le spiagge dove non è consentito indossare alcun indumento, dove sia invece obbligatorio e cosa si intenda per moda levantina. Gli esibizionisti sono poco apprezzati da queste parti e certi comportamenti anomali vengono sanzionati severamente; anche l'uso di macchine fotografiche sulle spiagge è ritenuto sconveniente nel caso ci siamo altri bagnanti.Troverete cercando anche un hotel, l'ufficio postale e un posto di polizia; non manca un panificio e c'è anche un delegato sindaco.
In questo documentario originale realizzato da France 3, potrete apprendere conoscendo il francese, quale sia lo spirito necessario per decidere se passarci una breve vacanza  o magari trasferirvi per sempre sull'isola di Levante.

Levante: testate la vostra predisposizione al naturismo
Un breve soggiorno sull'isola da soli o in compagnia potrà esservi utile come test,  per capire se siete predisposti al naturismo, che in ogni caso potrete praticare anche altrove. Sull'isola troverete coloro che da anni continuano a seguire la traccia ormai indelebile segnata dai fratelli Durville. Leggendo la loro biografia non si può non definirli lungimiranti sognatori e abili imprenditori del  loro tempo. Non siamo in grado oggi di appurare se anch'essi come il padre conoscessero l'arte ipnotica e il potere del magnetismo, ma quel che è certo è che ancora oggi Heliopolis attira nuovi adepti su questa isola felice e poco conosciuta, dove si celebra anche messa, ma da cui ci si esercita, in una zona invalicabile dell'isola, riservata al Ministero della Difesa francese, al lancio dei missili.




 Un ultimo suggerimento: per raggiungere Levante prendete un traghetto dalla cittadina di  Lavandou, in un'ora e 15 minuti sarete a destinazione, ma rammentatevi di portare giusto quanto basta, e in caso di dubbi, quando prenotate l'alloggio chiedete ad un levantino di spiegarvi a cosa corrisponde "le minimum".


Per saperne di più sul progetto Heliopolis di seguito trovate alcuni link utili :

http://www.iledulevant.com.fr/en/
http://www.iledulevanthodie.fr/histoires.html
http://histoire.villennes.free.fr/Pages/Extension26.htm
Un video recente trasmesso dalla rete Tv M6
http://www.reseau-naturiste.org/m/videos/view/l-%C3%AEle-du-Levant-sur-M6


15 agosto 2015

Passeggiare tra i giardini segreti di San Pietroburgo


La città di San Pietroburgo di anno in anno accoglie sempre più turisti ma i tempi ristretti di visita o l'esigenza di seguire tour preorganizzati impedisce alla maggior parte di questi viaggiatori di scoprire numerose meraviglie.
Rimangono così inesplorati sia gli estesi parchi lontani dal centro storico, ma anche molti deliziosi giardini urbani che essendo ubicati in aree defilate, restano in gran parte ignorati. In realtà sia in città che nei dintorni, sono numerose le sorprese per chi, dotato di mappe ormai disponibili su computer e telefoni, vuole scoprire invece queste oasi, verdi e fiorite d'estate, con laghetti idilliaci ricoperti di ninfee. I cromatismi cambiano con le stagioni e la vegetazione diviene dorata e tendente al rosso in autunno, mentre con il diminuire delle temperature i prati e i laghi assumono un colore uniforme  già dalla fine di ottobre quando la prima neve ricopre tutto di bianco e i laghetti si trasformano in piste per il pattinaggio. Tuttavia per incuriosire i nostri lettori abbiamo deciso di trasformare la scoperta di questi luoghi in una sorta di istrutttiva caccia al tesoro, dove il premio consiste proprio nello scoprire man mano luoghi che non si conoscevano prima, individuando, saputone il nome, più facilmente il modo per raggiungerlo.
Per questo primo luogo vi anticipiamo solo che si tratta di un giardino ubicato alle spalle della residenza di uno dei massimi poeti russi. Tale personaggio è immortalato al di sotto della imponente statua di Caterina II nel giardino di Piazza Ostrovsky, insieme ad altri notissimi personaggi dell'epoca. Inoltre abbiamo pensato che sarebbe stato utile consentire ai nostri lettori la condivisione di tali luoghi in verità poco noti. Potrete inviare quindi ad amici e parenti la foto dopo averla salvata. In basso troverete inoltre un riquadro con un codice QR assai utile: se siete dotati dell'apposita app sul vostro smartphone, potrete decriptarne facilmente il contenuto nascosto. Otterrete così la stessa immagine conservata in Google Drive, direttamente sullo schermo del vostro cellulare e potrete condividerla con whatsapp o gli altri social network preferiti. Daremo la soluzione del nostro primo enigma topologico tra qualche settimana.












SOLUZIONE: il giardino in foto era noto in passato come Giardino Polacco; nel 2003 in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di San Pietroburgo ha subito un restauro completo ed è divenuto parte integrante del Museo Derzhavin che si affaccia invece sulle rive della Fontanka. Oggi esso rappresenta una piccola oasi sempre curata, frequentata da giovani mamme con pargoli in carrozzina e da chi vuole trovare un angolo tranquillo per leggere o chiacchierare all'aria aperta. Per godere di questa oasi, nella bella stagione occorre pagare un biglietto ma se lo visiterete in autunno non vi pentirete dei pochi rubli richiesti per ammirare gli splendidi cromatismi creati dalle siepi di Berberis che contrastano con i deliziosi ponti dipinti di bianco mentre i numerosi uccellini si cibano  delle vistosissime bacche che ricoprono gli alberi lungo il perimetro esterno del giardino.
In metropolitana il giardino è raggiungibile dalla fermata Technologicesky Institute dopo aver attraversato la strada e percorso circa 200 metri su Crasnoarmenskaya Ulitsa, verso le grandi cupole azzurre della Cattedrale della Trinità. Con Google map vi basterà scrivere come destinazione finale "Derzhavin Pereulok" e otterrete facilmente l'itinerario per raggiungere la vostra meta.
Eccovi la mappa per orientarvi e raggiungere con facilità questo suggestivo giardino fuori dai consueti itinerari descritti nelle guide.

13 novembre 2014

Tecniche originali per andare altrove: itinerario inusuale per raggiungere le isole del Mecklemburgo - Pomerania anteriore

Rügen Kreidefelsen 2006 a
Scogliere sull'isola di Rügen
"Cos'è il mio nulla in confronto allo stupore che vi attende"
A.Rimbaud


Questo post è rivolto ai viaggiatori meno pigri ma anche a chi ha scarsa dimestichezza con le mappe geografiche presenti nel web. In tanti senza saperlo imitano Rimbaud il quale diceva che "bisogna sapere che Parigi è in Francia, ma mica ti chiedono la sua latitudine !". Oggi la maggior parte degli smartphones è in grado di fornire non solo la latitudine del luogo di vostro interesse ma anche decine di altre informazioni geografiche, inclusi i dati sul vento che vi farà veleggiare verso la meta desiderata; ma come dicevano gli antichi - procedere con il vento o senza vento non fa differenza se non sapete dove andare !.
Nelle pagine dell'UNWTO,l'Organizzazione Mondiale del Turismo, si trovano i dati statistici recenti e le previsioni per i prossimi anni: nel 2013 hanno viaggiato 1.087.000.000 di persone e nel 2020 si prevede che a spostarsi saranno  1.400.000.000 viaggiatori. In fondo a questo articolo trovate un piccolo test utile per appurare se avete esplorato in maniera creativa le mappe delle aree non troppo distanti dall'Italia: valutatene voi stessi il risultato.
Tanti pensano che nella top ten dei luoghi preferiti ci sia ancora il Colosseo con i suoi 5.100.000 visitatori, invece c'è da fare tabula rasa di queste credenze. Se andate a leggere on line la lista pubblicata dalla rivista Travel & Leisure, in testa a questo elenco troverete il Gran Bazar di Istanbul che vede passare ogni anno per la gioia dei suoi 5000 venditori, ben 91.250.000 persone o meglio potenziali clienti.
Anche gli 11.000.000 di pellegrini che si recano a San Pietro in Vaticano ogni anno, appaiano meno della metà di fronte ai 30.000.000 di fedeli e turisti che varcano ogni anno le porte del tempio Shinto Shrine di Tokyo e se impressionano i 15.340.000 che fanno la fila ogni anno per ammirare la Città Proibita degli imperatori cinesi a Pechino, va detto che sono ben 18.588.000 quelli che invece varcano con intenti più ludici e meno culturali, le porte di Disneyworld a Orlando in Florida.
Se fate parte di quella sparuta schiera di viaggiatori che non è interessata ai mondi fiabeschi abitati da Pluto, Topolino e Pippo e pensate che i pellegrinaggi siano un colto argomento adatto per appassionati di itinerari medievali, allora trarrete vantaggio nel continuare la vostra lettura.
Abbiamo infatti pensato di condividere alcuni metodi pratici e originali, per individuare quelle terre incognite a cui abbiamo accennato prima, e che tuttavia risultano alla portata di qualsiasi viaggiatore mediamente acculturato, geneticamente curioso, quindi portato alla scoperta dell'altrove.

Chiariamo subito che tali località si trovano già nelle mappe di Google, ma non sempre sono evidenti, inoltre non ci si sveglia al mattino con l'idea di raggiungere Rügen o il mare di Wadden o la Curlandia. Siamo certi tuttavia che con qualche esercizio, anche voi sarete in grado di individuare decine di luoghi idilliaci ricchi di paesaggi naturali, dove potrete andare in bicicletta , passeggiare su spiagge non affollate e la notte ascoltare i suoni della natura o percepire profumi dimenticati o ignoti, mentre nell'immensità del cielo quasi per magia vi appariranno ammassi di stelle e galassie che mai avevate ammirato dalle finestre di casa vostra.
Ora noi non dubitiamo circa le capacità dei nostri lettori di trovare posti simili e anzi li invitiamo a suggerircene qualcuno, scrivendo un commento o per e-mail con il form a sinistra, ma ci piace seguire il suggerimento di Alexandre Dumas, grande scrittore ma anche grande viaggiatore.
Leggendo il  prologo di A.Dumas al suo Viaggio nel Caucaso pubblicato nel 1859  egli stesso chiarisce il suo metodo che prevede di scrivere "come se egli sapesse cose che i lettori non sanno".
Vogliamo seguire la lezione dell'autore del Conte di Montecristo, procediamo quindi con la nostra prima lezione di tecnica per la ricerca dell'altrove.

Non sappiamo se conoscete l'iniziativa denominata "libri randagi":in pratica se avete un libro che è di troppo nella vostra libreria o non vi è piaciuto o ne avete due copie, potete liberarvene senza sensi di colpa, lasciandolo in appositi spazi, dove altri lettori, magari incuriositi, li prenderanno gratuitamente, magari lasciando a loro volta un altro libro. Bene a noi è capitato tempo fa di incontrare per caso fortuito, nella biblioteca vicino casa, un libro randagio di Daphne Du Maurier che ci aveva attratto, essendo l'autrice ben nota per la creazione di personaggi quali Rebecca e Rachele,  utilizzati da Hitchcock  in due suoi famosi film.

Tra i tanti libri sparsi, ad attrarci era stata innanzitutto l'immagine di copertina: parte di un dipinto, con in primo piano una donna con un vestito rosso ottocentesco, con il dito indice puntato in basso verso i picchi aguzzi di  un' altissima scogliera bianca, con sullo sfondo un mare turchino con due barche a vela. 
Abbiamo portato il libro a casa e per un po' di tempo è rimasto impilato assieme ad altri volumi su cercatori di piante, orde d'oro e un racconto di Kawabata, dove in copertina c'era un tipico paesaggio innevato giapponese. Nulla univa questi libri con quello della Du Maurier, che pubblicato nel 1929 raccontava la saga attraverso quattro generazioni, della famiglia Coombe, ambientato tra i picchi ventosi e le scogliere della Cornovaglia.
Conoscete la Cornovaglia?...No ! Peccato
Ma evitiamo deviazioni dal percorso originale.
Trascorso qualche mese riprendiamo il libro randagio e mentre leggiamo le vicende di Janet e della sua famiglia ci accorgiamo che sul retro di copertina, molto in piccolo, si legge il titolo del dipinto in copertina e apprendiamo il nome del suo autore: "Rocce calcaree a Rügen" di Caspar David Friedrich.

Per un certo tempo restiamo nella convinzione che quelle bianche scogliere si trovino in Cornovaglia, dove certo non mancano alte scogliere a picco sul mare, ma poi decidiamo di leggere la biografia di Caspar David Friedrich e appuriamo allora che l'impaginatore del libro, avendo necessità di rappresentare con un certo impatto l'ambiente del romanzo, non ne ha rispettato il contesto geografico.
Il romanzo della Du Maurier si svolge infatti a Plyn, luogo fittizio, ma ambientato nella Cornovaglia, regione nel sud della Gran Bretagna, tanto amata dalla scrittrice che ci visse per molti anni; le scogliere di Rügen che in verità sono di gesso e argilla e non di calcare, si trovano invece in un altro luogo e in una diversa nazione, anzi su un'isola.
Sicuramente sapete che i tedeschi amano le isole, il sole, il mare ma anche stare a stretto contatto con la natura; tuttavia riteniamo che siano in pochi coloro che possano dire di conoscere le isole della Germania che si affacciano sul mar Baltico. Rarissimi sono poi, secondo noi, quelli che hanno scoperto l'esistenza di  un arcipelago di isole in parte tedesche, alcune olandesi, affacciate sul Mare del nord note anche come isole Frisone, nel cui nome è rimasta la traccia di eventi assai lontani di un'antica terra chiamata Frisia che fu alleata dei Romani nel 12 a.C. Oggi molti citano le pregiate vacche di razza frisona, ma delle isole Frisone non ne hanno mai sentito parlare e ignorano l'esistenza della lingua Frisona, dal 2004 seconda lingua ufficiale di tali regioni oltre che dell'isola di Helgoland.
Se avete già aperto i  link qui sopra, avrete forse con meraviglia scoperto che la Germania dispone di numerose isole dotate di ampie spiagge e luoghi piacevoli, certo non adatte al turismo durante il gelido inverno, ma affacciate sul baltico troverete candide dune e parchi naturali adatti per appassionati di birdwatching e  avrete soprattutto appurato che la più grande di queste isole con una superficie di 926 Kmq si chiama proprio Rügen .
Era  proprio questa l'isola dove amava recarsi spesso il pittore Caspar David Friedrich, per trovare ispirazione, ma anche per soddisfare il suo bisogno di ampi spazi  naturali, che lo spingeva sia tra i boschi della Pomerania che sulle creste granitiche dello Harz,, divenuto oggi riserva naturale protetta.
Il dipinto da cui siamo partiti, realizzato dopo il 1918, raffigura le persone più vicine all'autore: la moglie Caroline ed il fratello Christian; la figura al centro rappresenta l'autore stesso del dipinto.
Ci sono numerose interpretazioni sui particolari del dipinto, ma noi ne vogliamo dare una nostra assai semplice:i tre personaggi rappresentano tre modi diversi di rapportarsi con il mondo naturale; la donna rappresenta coloro che vedono la natura come qualcosa di misterioso, da trattare con cautela e diffidenza. Il nostro Caspar al centro, quasi genuflesso, rappresenta coloro che riconoscono la meraviglia del creato e hanno un atteggiamento di stupore e reverenza verso ogni fenomeno naturale. L'uomo a destra nelle sembianze del fratello, rappresenta infine l'atteggiamento di indifferenza e al tempo stesso fatalista di chi sa che il corso della natura non può essere cambiato dagli esseri umani.

Rügen Postkarte 048
Sassnitz sull'isola di Rügen nel 1910
Nei suoi dipinti ricchi di particolari e di simbologie si percepisce ancor oggi quanto Caspar Friedrich fosse ammaliato  dall'immensità di certi paesaggi, poi divenuti usuali nei quadri dei pittori del Romanticismo, mentre dalla sua biografia si desume l'interesse che aveva per i pensatori più illustri del suo tempo: Shelling, noto per il suo Discorso su Arte figurativa e natura, ma soprattutto Schleiermacher che vedeva nella contemplazione della natura uno strumento indispensabile per l'elevazione dello spirito.


Scendendo ai livelli dei comuni mortali e usando le mappe di Google voi potrete invece visualizzare la posizione  della cittadina anseatica di Straslund da cui si diparte il ponte che la collega all'isola di Rügen, scoprendo così che è possibile creare un itinerario originale, sicuramente controcorrente rispetto ai flussi estivi e ideale per il calmo autunno, scoprendo magari se siete particolarmente curiosi che anche Philipp Hackert che fece conoscere la bellezza della Campagna Romana e fu pittore alla corte di Ferdinando IV a Napoli, ha raffigurato queste isole prima di Caspar Friedrich, essendo stato ospite del barone Olthoff nella residenza di Boldevitz (intorno al 1765), dove oggi è possibile ammirare ancora alcuni suoi affreschi su carta da parati, restaurati di recente. 
Di recente varie cittadine, sotto l'egida dell' UNESCO, hanno creato uno specifico itinerario culturale che tocca nazioni e cittadine diverse, accomunate dal fatto che storicamente tali località hanno fatto parte della cosiddetta Lega Anseatica, le cui origini vengono fatte risalire al XII secolo.
Se a questo punto intendete organizzare per la prossima bella stagione un itinerario da queste parti per godere non solo delle bianche scogliere di Rügen e del parco Jasmund che le comprende, ma anche per esplorare le altre isole di Hiddensee, Usedom e Poel , vi suggeriamo di scegliere un itinerario che vi consenta di unire spiagge, parchi e incantevoli porticcioli e al tempo stesso di effettuare escursioni tra le diverse attrazioni naturali, usando la bicicletta magari servoassistita o usando i frequenti bus locali.
In basso troverete alcuni link utili da esplorare.
Abbiamo trovato ben fatto in particolare un sito commerciale( questo il link) che contiene molti itinerari completi di mappe e descrizioni in lingua inglese adatte a chi vuole conoscere su due ruote l'isola di Rügen. I camminatori invece potranno esplorarla a piedi attraversando i parchi e gli incantevoli  laghi come il Nonnensee che è un vero paradiso per gli uccelli migratori.Chi aspira al relax totale diriga verso la soleggiata isola di Hiddensee, e ne esplori senza fretta i dintorni andando a piedi.Chi ama tornare indietro nel tempo sappia che partendo da Putbus si potrà percorrere un buon tratto dell'isola a bordo di un trenino a vapore chiamato Rasender Roland. Se avete qualche giorno in più suggeriamo di esplorare altre località lacustri della regione del Mecklemburgo Pomerania anteriore, partendo dallo splendido castello di Schverin.
Spero che la prima lezione sia stata piacevole ma soprattutto istruttiva; se tornerete nel blog o vi iscriverete, troverete altre lezioni pratiche e suggerimenti, ma come avrete intuito non c'è un programma definito e le nostre scoperte non seguono percorsi lineari, quindi aspettatevi molti voli pindarici ma siate certi che tra non molto avrete in mente nuovi metodi di ricerca e una nuova geografia per i vostri viaggi.



Ecco alcuni link utili per saperne di più e organizzare un viaggio alla scoperta dell'isola di Rügen e dintorni:

Il sito del museo svizzero dove si trova il dipinto originale di Caspar D. Friedrich
http://museumoskarreinhart.ch/en/sehen/highlights.html
Sito istituzionale dell'isola di Rugen in lingua inglese
http://www.ruegen.de/en/service.html
Sito della Regione del Mecklemburgo-Pomerania, che include anche varie isole
http://www.off-to-mv.com/en/islands-of-ruegen-and-hiddensee
Sito istituzionale sul turismo in Germania dove esplorare varie regioni e creare itinerari personali:
http://www.germany.travel/it/index.html
Se vi piace anche andare in barca e poi in bici alla scoperta delle isole del baltico:
http://www.rueckenwind.de/en/tour/cycle-ship-tour-rugen-usedom_t_15104

TEST: Cercate prima di rispondere, e solo dopo cliccate sui link evidenziati

1)Sapete dove si trova l'area denominata Costa Jurassica , sito patrimonio dell'Umanità?

2)Sapete dove si trovano le isole Hyeres che comprendono anche un'isola parzialmente militarizzata dove è obbligatorio andare nudi in spiaggia?

3)Verso che località vi dirigereste per percorrere la Strada della Mimosa ?

4)Dove andreste per vedere in una sola stagione 6 milioni di uccelli migratori, praticare il mudflat hiking sul più grande mare salato d'Europa e fotografare centinaia di piante fiorite di vario tipo ?

5)Se vi proponessero un soggiorno nel territorio della regione dell'antica Curlandia verso quale paese andreste ?

Adesso che avete appena iniziato a scoprire l'esistenza dell'altrove, vi toccherà aspettare per leggere altri istruttivi test. Nel frattempo esercitatevi, magari scrivendo in inglese su Google il nome di una località arcinota  come Mont  Saint Michel che quindi diventerà St Michael's Mount.
Buon divertimento !

Rolando












8 aprile 2014

San Pietroburgo a colori: itinerari tropicali sotto la neve

Sebbene il numero dei viaggiatori interessati a scoprire il territorio russo sia in continua crescita, la difficoltà della lingua e dell'alfabeto cirillico e un sistema burocratico poco invogliante del turismo fai da te, obbliga molti a rivolgersi alle offerte dei tour operator che sono per lo più standardizzate sul gusto e necessità del viaggiatore medio: sia l'organizzazione che gli itinerari  tra musei, parchi e residenze imperiali saranno senza sorprese ma potreste rimanere insoddisfatti. Il rovescio della medaglia è che coloro che volessero scoprire luoghi diversi o hanno interessi per dir così, di nicchia, dovrebbero organizzare da soli i loro viaggi oppure spendere cifre aggiuntive per trovare guide locali per accompagnarli, essendo improbabile che in pochi giorni si riesca a capire come muoversi con i mezzi pubblici e come varcare i cancelli di luoghi non frequentati di solito dai turisti.
Chi invece ha l'opportunità di risiedere in una località della Federazione Russa, o ha degli amici o parenti ivi residenti è parecchio avvantaggiato purchè sia dotato di un minimo di curiosità: partite quindi  ad  esplorare i magnifici giardini, splendidamente tenuti e poi cercate quelli botanici: le sorprese non mancheranno.
Tra i luoghi ignorati dal turismo organizzato, i giardini botanici russi che assommano a circa 150, sono tra i più numerosi al mondo ma rappresentano ancora una sorta di opportunità mancata a riprova della scarsa propensione di istituzioni e tour operator a innovare con creatività l'offerta turistica includendo patrimoni inestimabili del mondo vegetale alla stessa stregua di un dipinto di Repin, Rubens o di Raffaello. Chi si trovasse a passare da Mosca non dovrebbe ritenere secondaria una visita al giardino botanico Tsitsin che occupa un'area di circa 360 ettari e che conserva 21.000 varietà di piante, un roseto con 2500 varietà e addirittura una foresta con querce secolari.Se siete appassionati di flora alpina ma non siete mai stati in Crimea o nel Caucaso e non avete avuto occasione di fare escursioni sui Carpazi, dirigetevi all'antico giardino Lemosov che venne creato nel lontano 1706, vi troverete esemplari provenienti da tutti questi luoghi.
San Pietroburgo ospita sull'isola Apterkasky, facilmente raggiungibile in metropolitana (stazione Petrograskaya)o in tram , il Giardino Botanico Komarov, erede del primo hortus medicus voluto da Pietro I il Grande nel 1714 e poi ridenominato Giardino Botanico Imperiale nel 1823 e oggi facente parte dell'Istituto di Botanica. Da maggio a settembre è possibile accedere da Ulitsa Professora Popova, ai giardini esterni per ammirare una miriade di fiori e piante dai colori brillanti e dalle forme inaspettate: cercate i papaveri bianchi e scoprirete anche quelli rossi ma con i petali sfrangiati mai visti nei climi mediterranei.

I cittadini russi amano frequentare questo giardino e le sue serre anche in inverno dove è possibile stupirsi nell'apparente assenza di piante e fiori, di alcuni esemplari dai colori vivaci che qua e là appaiano man mano che ci si avvicina alla grande serra tropicale che è possibile visitare pagando un biglietto di 210 rubli (circa 4 euro).Il passaggio dall'esterno all'interno delle serre sarà tanto più piacevole o scioccante per alcuni, se avrete lasciato il giardino con una temperatura di pochi gradi sopra lo zero. All'interno l'umidità è notevole e la temperatura varia dagli 8° ai 20°:all'inizio vi sarà difficile fotografare in quanto le lenti si appanneranno ma a poco a poco, proseguendo nella visita guidata potrete scattare belle foto a fiori dai colori accesi e dai profumi intensi.Non mancano ovviamente palme e aurucarie ma guardando con attenzione scoprirete piante di elleboro, foglie di acanto e strani alberi contorti dai tronchi lisci come seta o spugnosi come la quercia da sughero.

Le dimensioni dei tronchi di sequoie e cedri del Libano non sono certo eccezionali ma considerando guerre, rivoluzioni, inondazioni e la dura prova dell'assedio di Leningrado, possiamo solo complimentarci con gli addetti di questo luogo di pace, conoscenza e meraviglia. Già da aprile troverete nell'ultima serra una miriade di azalee in decine di colorazioni e dal delicato profumo. Rammento che per effettuare foto occorre richiedere alla cassa un biglietto ad hoc:pochi euro per rivedere a casa con gli amici questa oasi tropicale ma vi mancheranno tuttavia i profumi. Usciamo dalla serra rimettendo la giacca imbottita e la sciarpa: la temperatura è scesa, facciamo pochi passi e inizia a nevicare; giunto davanti alla stazione della metropolitana il cielo è di nuovo azzurro e splende il sole
La stagione primaverile anche se a rilento arriva anche a San Pietroburgo...per fortuna. 

31 dicembre 2013

Auguri da Vado altrove con fotoquiz di fine anno

Nell'augurare un felice anno nuovo a tutti i lettori di Vado altrove, come promesso pubblichiamo il terzo fotoquiz per chiudere l'anno con un pizzico di mistero e invitarvi a seguirci anche nel 2014.


La foto a destra è stata scattata ancora una volta nella città di San Pietroburgo. Per guadagnare il premio in palio dovrete dirci entro il 10 di gennaio 2014 cosa sia il monumento raffigurato e dove effettivamente sia ubicato.
Il premio andrà al lettore che per primo invierà la soluzione corretta e consiste in un'agenda Moleskine 2014. Ricordo che per partecipare occorre risiedere anche se temporaneamente a San Pietroburgo. Scrivete la soluzione tramite il guestbook a sinistra e criptate la vostra risposta per evitare che venga letta da altri.
Inutile cercare tra i monumenti del centro....solitamente in estate e autunno il luogo è circondato da bei prati all'inglese molto adatti per passeggiate solitarie o romantiche che vi porteranno attraverso piacevoli sentieri fino ad una deliziosa spiaggia.
In bocca al lupo e auguri !


SOLUZIONE
Le guglie riprese nella foto appartengono alla Cappella gotica: l'ultima appartenuta agli zar, quasi nascosta al pubblico richiede una certa dose di curiosità essendo ubicata all'interno del parco Alexandria, alquanto esteso e che fa parte di quell'estesa tenuta imperiale degli zar nota come Peterhof.
Il parco poco noto ai turisti ma anche scarsamente frequentato dai pietroburghesi prende la sua denominazione da Alexandra Fedorovna moglie dello zar Nicola I. La tenuta oggi particolarmente suggestiva, in origine fu affidata dallo zar Pietro il Grande a Menshikov e ad altri favoriti, divenne una riserva di caccia e dopo lo spostamento a Tsarskoe Selo della corte, rimase pressochè abbandonata. Dopo il 1821 lo zar Nicola I affidò all'architetto scozzese Adam Menelaws la ristrutturazione dell'area e l'esperto paesaggista realizzò oltre alla cappella in stile gotico anche un delizioso cottage e una fattoria ancora oggi esistenti e visitabili da maggio a settembre in un contesto di prati all'inglese dove non stupirebbe veder apparire uno stuolo di cavallerizzi intenti alla caccia alla volpe.
Il modo più semplice per accedere al parco è dal varco specifico non lontano dalla fermata del bus che porta la stessa denominazione di Alexandria Park. In alternativa esiste un trenino che dal Peterhof effettua un tour tra i diversi parchi ma è consigliato alle persone più anziane o se avete pargoli al seguito.
Nella bella stagione ma anche in autunno il magnifico parco offre prati color smeraldo ma anche la possibilità di affacciarsi da una piccola baia sabbiosa  sul Golfo di Finlandia. Il luogo è l'ideale per chi ama passeggiare tra il verde e le residenze estive meno note degli zar e costituisce una piacevole alternativa per un picnic all'aria aperta rispetto ai parchi solitamente più affollati di Pavlosk e dello stesso Peterhof.
Se intendete raggiungere il parco con i mezzi di trasporto il modo più rapido è quello di arrivare in metro a Avtovo e da lì salire su una delle tante marshrutke ad es.K 424 o K 300 che vanno verso il Peterhof сhe taluni indicano come фонтани : fontane ) e proseguono in direzione di Lomonosof, altra interessante meta di cui vi parleremo. Chiedete per tempo di scendere alla fermata Alexandria calcolando una decina di minuti dopo la Strelna.


10 dicembre 2013

Il sogno nel cassetto dei viaggiatori fotografi: vedere l'aurora boreale




Quando viene l'idea di effettuare una vacanza o un viaggio di scoperta o una fuga romantica o sentiamo un impulso irrefrenabile di cambiare aria, ognuno di noi segue metodi e riti diversi, alcuni rapidi, altri meno. Mentre fino a qualche anno fa si andava nelle agenzie di viaggio e si faceva incetta  di cataloghi, ormai questo genere di ricerche si effettua comodamente a casa o al bar davanti ad un cappuccino, esplorando immagini, itinerari su mappe e offerte tagliate sui nostri gusti, con i tablets e gli smartphone ormai perennemente connessi ad internet.
Nei giorni scorsi tra i tanti post ricevuti con Google + (ormai defunto) ce n'era uno particolarmente attraente che conteneva una splendida immagine di un'aurora boreale verde brillante; i commenti erano numerosi e indubbiamente tali fenomeni naturali affascinano in tanti ma non sono numerosi quelli che l'hanno vista dal vivo, essendo il fenomeno limitato a certe località, vicine al circolo polare artico. Più numeroso è il numero dei viaggiatori che durante il solstizio d'estate raggiungono Capo Nord per assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte.
Il fenomeno dell'aurora boreale è raro alle latitudini italiane o mediterranee dove statisticamente parlando è possibile osservarne una, solo una volta ogni cento anni. La rarità dell'evento fa sì che chi ha avuto la fortuna di vederne una, descrive lo spettacolo come un'esperienza unica e in grado di suscitare forti emozioni.

Ci sono alcune località specializzate nell'offrire servizi aggiuntivi legati a tale fenomeno e quindi particolarmente adatte a chi è predisposto ad andare altrove e fare l'esperienza polare pur rimanendo in Europa. Abbiamo deciso quindi di realizzare un piccolo prontuario di viaggio e se volete anche di conoscenza, per coloro che invece di mettere sotto l'albero l'ennesimo regalo-oggetto, volessero investire una quota dei loro risparmi, la tredicesima, la vincita al lotto o il regalo dei nonni per la recente laurea, per organizzare un viaggio allo scopo di provare questa esperienza inusuale, in uno dei luoghi ubicati nell'emisfero settentrionale dove l'aurora boreale è statisticamente più frequente.
Essendo questo post dedicato soprattutto ai lettori italiani, escluderemo l'Alaska e il Nord del Canada, la Groenlandia e anche la Russia a causa della necessità del visto e accenneremo all'Islanda più adatta tuttavia per distanza ai viaggiatori britannici. Passiamo quindi alle mete non solo più facilmente raggiungibili ma anche maggiormente organizzate per l'osservazione dell'aurora boreale.

 Luoghi ideali per osservare l'aurora boreale
Abbiamo selezionato in particolare la cittadina di Tromsø nel nord della Norvegia, il parco montano di Abisko in Svezia e le località di Inari e Luosto in terra finlandese. Luosto in particolare con i suoi 200 abitanti  si trova al 67° N di latitudine e rappresenta con il suo basso inquinamento luminoso, il luogo ideale per i fotografi più esigenti ed esperti. Da queste parti se il cielo fosse sempre terso e il vento solare di media intensità , si vedrebbe l'aurora per 200 giorni all'anno. Nella mappa che simula un itinerario continuo ad anello, abbiamo aggiunto anche la nota località di Rovaniemi sia perchè dotata di aeroporto, sia per  consentire valutazioni economiche, dopo aver deciso il budget di spesa, su itinerari e distanze, in particolare a coloro che volessero regalare ai pargoli una visita al luogo di residenza di Babbo Natale, che ricordiamo può essere raggiunto anche da Helsinki con un comodo treno.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Tre sono le compagnie aeree (SAS, Finnair e Norvegian Airline) che coprono le tratte di nostro interesse e l'offerta di pacchetti tutto incluso è ampia e diversificata (vedi in basso). I tour operator ovviamente offrono diverse soluzioni e attività che non sono legate solo all'osservazione dell'aurora boreale visto che questa impegnerà solo un paio d'ore, se il cielo è senza nuvole, solitamente tra le 22 e le 2 del mattino. Il restante spazio può essere occupato con corsi di fotografia ad hoc, saune purificatrici e naturalmente con attività sportive. Mentre ad ottobre si ammireranno gli splendidi colori autunnali riflesssi nei laghi artici, da dicembre ci sarà carenza di  luce solare ma non di neve e  andare in slitta trainata da renne o husky a poca distanza dal circolo polare artico potrà per molti rappresentare un'esperienza entusiasmante anche a meno 10° sotto zero.
Se poi vi incuriosisce la vita quotidiana a queste latitudini potrete partecipare a qualche evento che vi farà conoscere cibi, cultura e tradizioni del Finnmark o del Lappland e della locale comunità Sami.

 Quando conviene partire ?
Adesso che abbiamo individuato grosso modo le mete eventuali ( benchè ce ne siano molte altre) dobbiamo decidere quando sia conveniente partire. Ve lo diciamo subito, a Natale rimanete a casa in quanto gli esperti dicono che questo, a parte le temperature, è il periodo meno favorevole, climaticamente parlando, per vedere un'aurora boreale al di sopra del 65°Nord.
L'intervallo in cui l'evento si presenta però, è  ampio e va dal 15 settembre al 31 marzo. Avete un po' di tempo quindi per riflettere, organizzarvi o costituire un gruppo per ottenere sconti ma tenete conto che da fine dicembre agli inizi di gennaio e poi da fine febbraio all' inizio di marzo è alta stagione nei paesi scandinavi, quindi non siate precipitosi ma non aspettate neanche l'ultimo momento per le vostre prenotazioni. Vorrei inoltre ricordarvi, che nonostante l'ampia attività informativa e di marketing turistico operata via web da operatori e istituzioni locali scandinave, il fenomeno dell'aurora boreale, la cui denominazione, dobbiamo a Galileo, dipende dal verificarsi di eventi extraterrestri che si verificano con un processo ciclico della durata di 11 anni e da altre decine di variabili, alcune prevedibili altre meno.

Scienza per i più curiosi
Sono stati i numerosi satelliti come il SOHO e STEREO (fate caricare le immagini in real time e stupitevi) con i loro complessi strumenti, che ci hanno permesso di ampliare le ipotesi di sir Edward Halley che aveva nel lontano 1716 postulato che l'aurora boreale e quella australe si formassero seguendo le linee del campo magnetico terrestre.
Studi recenti hanno confermato come l'apparizione delle macchie solari, peraltro già individuate in antichità e studiate e disegnate anche da Galileo sin dal 1613, (tali disegni sono conservati alla biblioteca Vaticana) sia correlato con un aumento del flusso di particelle cariche di energia (vento solare), che emesse dal sole viaggiano nello spazio ad una velocità che può variare dai 400 ai 750 Km al sec. sino a raggiungere anche la Terra. Giunte nella nostra atmosfera vengono incanalate secondo le linee del campo magnetico terrestre, verso le estremità polari; qui formano una sorta di anello chiamato ovale aurorale in continua trasformazione.
Allorquando queste particelle raggiungono la parte alta dell'atmosfera, si scontrano con atomi di ossigeno o di azoto, innescando un processo a catena che dà luogo all'emissione di luce di forma e  intensità cromatiche diverse legate anche all'altezza in cui tale collisione si verifica:
  • Verde - ossigeno, sopra i 200 Km di altezza dalla superfice terrestre
  • Rosso - ossigeno, sotto 200 Km di altezza
  • Blu - azoto, sopra i 60 Km di altezza
  • Porpora/violetto - azoto, sotto i 60 Km di altezza
http://www.swpc.noaa.gov/rt_plots/kp_3d.html
I dati scientifici hanno evidenziato che tanto più intenso è il vento solare e maggiore la sua densità, tanto più probabile sarà la formazione di una aurora boreale e maggiore sarà la sua estesione che la renderà visibile anche a latitudini lontane dal circolo polare artico.
Oggi le strumentazioni dei satelliti in orbita intorno alla terra dedicati a queste misurazioni sono decine e quindi anche noi comuni mortali possiamo conoscere da casa tali dati in tempo reale accedendo al sito web del Nooa , che fornisce l'indice Kp, il quale quando supera il valore di Kp 5 e oltre, indica una cospicua attività geomagnetica (visualizzata in rosso nel grafico del Noaa).

Siti web e link utili per organizzare il viaggio
 Qui di seguito sono riportati alcuni link utili ad organizzare il viaggio; i fotografi meno esperti troveranno specifiche indicazioni per fotografare l'aurora boreale ma vi è anche la possibilità di essere seguiti da esperti professionisti che vi forniranno anche tutta l' attrezzatura pronta ad operare anche a basse temperature e con sistemi di scatto in remoto che vi consentiranno di stare al caldo ma al tempo stesso di scattare splendide immagini temporizzate per realizzare filmati time lapse unici come quello posto in alto o come i numerosi esempi presenti nel sito ricco di tutorial di Timelapseitalia o esplorando you tube.

Molti siti sono in inglese ma qualcuno ha la traduzione italiana: se preferite potete copiare i link su Google Crome e poi salvare la versione tradotta.

Sito ufficiale del Turismo svedese
Sito ufficiale del Turismo norvegese
Sito ufficiale del Turismo finlandese 
Sito delle ferrovie finlandesi VR con sconti, mappe e suggerimenti
La pagina di Wikitravel sul Lappland Finlandese
Il sito della Finnair con offerte da Roma a Tromsø  dal 1° genn. al 28 marzo .
Il sito della Norvegian Airlines con interessanti offerte per la Scandinavia ma anche per Londra.
Il sito della Sas con speciali tariffe di sola andata da Roma a Tromsø , Helsinki e Oslo.
Il sito della località di Kiruna in Svezia
Il sito della stazione montana e resort sportivo di Abisko nell'estremo nord della Svezia
Il sito della Lapplandmedia : per corsi di fotografia dedicati all'aurora boreale in collaborazione con Canon.
Sito del Noaa con tanti suggerimenti e link per osservare un'aurora boreale (in inglese).
Altre pagine utili con i dati ottenuti dai satelliti:  http://www.swpc.noaa.gov/pmap/
Le previsioni circa l'intensità  dell'aurora  http://www.spaceweatherlive.com/en/auroral-activity/auroral-oval
Siti turistici
Il sito web dell' Icehotel tra i più originali al mondo
http://www.abiskomountainlodge.se/en/info-contact/getting-here/
Per chi preferisce il prodotto finito e accompagnatori italiani: la Giver viaggi  offre soggiorni di 4 giorni a Tromso voli compresi.
Siti meteorologici
Il sito del Foreca per le previsioni meteo in Finlandia, Norvegia e Svezia.
Nel sito di Google Play trovate le app realizzate per avvisarvi della probabilità di aurora, per cellulari Android; ovviamente tali app esistono anche per Iphone e Ipad.

Buon viaggio e raccontateci se volete il vostro incontro con l' Aurora Boreale.