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9 aprile 2017

10 strane cose da fare a San Pietroburgo ( adatte ai nuovi residenti, agli espatriati e ai viaggiatori audaci)

Esplorando il web e navigando tra i forum dedicati a San Pietroburgo si intuisce quanto stereotipata e quindi limitata sia la conoscenza di questa città. Parlando poi con amici italiani qui residenti ma anche russi, si coglie la sensazione che questa metropoli  riveli meno di quello che cela o conserva e solo dopo lunghi ripensamenti disveli pur centellinandoli i suoi tesori . Luoghi, storie e attività  vanno quindi ricercati con un pizzico di caparbietà e perseveranza ma confidando anche alla maniera degli antichi , nell'aiuto della dea Fortuna ma anche di Google map.
Una delle caratteristiche salienti infatti di un viaggio nella città fondata da Pietro il Grande è proprio quella di offrire una varietà di esperienze non standardizzate che possono integrare la classica sequenza: Ermitage, Palazzo di Caterina II, Chiesa del Salvatore sul sangue versato, gita in battello tra i canali ed escursione al Peterhof. Naturalmente è d'obbligo lo struscio su Nevskij condito o meno con borsh, blinì, pishky,matriosche, magneti per frigo, aringa impellicciata e filetto alla Stroganoff.
Da queste considerazioni nasce l'idea di regalare ad amici e futuri viaggiatori, una selezione di una decina di cose da fare che non trovate nelle guide in commercio e che i tour operator difficilmente vi proporranno. La scelta deriva dalle nostre personali escursioni protrattesi per vari anni in questa metropoli nordica con al seguito amici, parenti e pargoli di varie età.
Scegliete dall'elenco quelle attività che più si adattano al vostro spirito esplorativo e se avete qualche dubbio o siete in cerca di maggiori stranezze, scriveteci usando  il guestbook.

1)Fotografare rari fiori tropicali nella serra del Giardino Botanico di Pietro il Grande 


Anche in periodi non turistici quindi anche nei freddi mesi di gennaio o in aprile quando molti giungono qui a nord approfittando delle vacanze di Pasqua, è possibile visitare le serre tropicali del Giardino Botanico di San Pietroburgo. Anche quando all'esterno fa freddo, le temperature dentro le serre saranno di oltre 25°. L'ingresso costa 300 rubli ed è consentito solo con visita guidata e solo in lingua russa ad orari fissi. Se avete tempo disponibile richiedete anche un ulteriore biglietto (200 rubli) per esplorare da soli stavolta, la serra Sub-tropicale ricca di splendide azalee già da fine marzo.
Potrete, rimanendo in coda al gruppo, effettuare originali foto con tutta calma. Le sorprese non mancheranno e potrete mostrare ai vostri amici le inusuali immagini "tropicali"scattate in Russia, come questo esemplare in alto: si tratta del fiore dell'albero del baobab; l'etichetta ne riporta il nome botanico: Adinsonia za originaria del Madagascar.

Indirizzo del Giardino Botanico: Ul. Professora Popova 1
Metro:Petrogradskaya poi aiutarsi con una mappa o Google map.
PS: evitate le macchine automatiche per tè e caffè: entrambi imbevibili.

2) Portare nocciole ai socievoli scoiattoli del Parco di Pavlosk

I cittadini russi che si recano nel magnifico Parco di Pavlosk, raggiungibile facilmente in treno da San Pietroburgo, sono di solito ben forniti di nocciole e semi vari reperibili nei supermercati ma disponibili anche all'ingresso del parco.
Queste leccornie saranno utili per attirare facilmente i numerosi scoiattoli che vivono negli oltre 200 ettari di parco. Noterete che anche gli uccellini sono avvezzi a prendere il cibo offerto, specie quando la confusione è minore o quando la fame è inversamente proporzionale alla temperatura. Un paio d'ore al parco dotati di viveri e bevande vi consentiranno di apprezzare l'opera dei paesaggisti, anche italiani, che sin dal tempo dello zar Paolo I hanno creato queste oasi di verde e di relax.
Il treno per Pavlosk parte dalla stazione Vitebsky (nei pressi della metro Pushkinskaya) e  numerose sono le corse giornaliere. Il tragitto è di circa 35 minuti. Accedete dal lato destro della stazione dove troverete una biglietteria dedicata, salite dopo i tornelli le scale per raggiungere il binario di partenza.
Acquistate 1 biglietto di solo andata;(dite Tudà, bies abratna); vi consigliamo infatti di tornare in città
con uno dei minibus (299) che sostano all'ingresso del parco e che vi condurranno alla metro Moskovskaya senza dover attendere il treno per il ritorno.

3) Raggiungere il villaggio di Repino affacciato sul mar Baltico per provare l'ebbrezza di una tintarella sul Golfo di Finlandia.


Il villaggio di Repino è a nord di San Pietroburgo e prende il nome dal pittore russo Repin (molte sue opere sono al Museo Russo) che tra i boschi di questo villaggio un tempo chiamato Kuokkala essendo in territorio finlandese, aveva costruito la sua abitazione-studio, oggi preservata e ancora visitabile nella suggestiva tenuta detta dei Penati: dal nome degli  dei protettori del focolare domestico, in uso pressi gli antichi Romani.
Estese spiagge di sabbia dorata, bordate di balsamici abeti caratterizzano questi luoghi mai affollati che si affacciano sul mar Baltico.
Anche in inverno lo spettacolo delle onde del Baltico gelate è inusuale, basta solo avere gli indumenti adatti.

Si raggiunge Repino con l'autobus 211 ; raggiungetene il capolinea nei pressi della metropolitana Chornaya Rechka; la bigliettaia vi chiederà la vostra destinazione: direte " Penati" o " Musej Rjepina" in russo: se avete un navigatore sullo smartphone potete verificare l'approssimarsi della meta.
Scenderete proprio davanti alla suggestiva residenza museo di Repin che potrete visitare con guida registrata in cattivo italiano (verificate gli orari) magari dopo aver passato un po' di tempo al mare, raggiungibile dopo aver attraversato la strada con cautela inoltrandovi sulla collinetta tra gli abeti.
Nelle vicinanze del parcheggio troverete un ristorante turistico e delle toilette pubbliche, spesso affollate di signore Avendo invece la disponibilità di un'auto raggiungete la vicina Kamarovo dove si trova Ruskaya Ribalka un bel ristorante con un ricco menù e numerose terrazze soleggiate o protette affacciate sul mare.
Se non è ora di pranzo rifornitevi di bignè con panna (alla cassa ) da consumare tra i boschi o sulla spiaggia ma se vorrete cimentarvi nella pesca, canne e storioni sono a vostra disposizione in un minuscolo laghetto ma poi vi toccherà pagarli e anche mangiarli.

4)Collezionare idilliaci paesaggi pittorici nella cittadina di Gatchina

Gatchina: il lago nero e il Priorato di Malta in autunno
La cittadina di Gatchina dista circa 45 Km da San Pietroburgo ma nonostante sia presente una reggia imperiale e magnifici giardini paesaggistici è pressoché ignorata dai turisti.
Ad eccezione del periodo invernale quando i diversi laghi gelano e tutta l'area assume un colore uniforme, sia in estate ma soprattutto in autunno, l'intero parco che circonda il palazzo imperiale regala paesaggi con colori straordinari che richiedono tuttavia una certa predisposizione alla lentezza per poter cogliere da diverse angolazioni i giochi di luce, i riflessi e le simmetrie vegetali sulle acque dei tre laghi.
Nell'area hanno lavorato come progettisti due italiani: Antonio Rinaldi e Vincenzo Brenna che oltre a dedicarsi al palazzo, hanno messo in pratica i dettami di J.J. Rousseau nella composizione dei vari elementi del parco: si devono a loro i nomi di Lago bianco, Lago nero, Lago d'argento. Andate magari alla scoperta dell'isola dell'amore o del padiglione di Venere.Nella foto potete vedere un esempio del paesaggio autunnale del lago nero, con al centro il Priorato dei Cavalieri di Malta progettato da Nikolaj Lvov: l'eclettico architetto fu un antesignano nell'edilizia eco sostenibile infatti utilizzò terra cruda per  realizzare tale struttura nel 1799.
Il complesso paesaggistico nasce tuttavia nel 1765 quando Caterina II fece dono al suo favorito, il conte Grigorj Orlov  di questa tenuta usata inizialmente come riserva di caccia.
Sarà poi dimora  di ben 4 zar: Paolo I, Nicola I, Alessandro II e Alessandro III

Gatchina è facilmente raggiungibile in circa un'ora con il treno assai frequente che parte dalla stazione Baltiskaya. Il Palazzo imperiale e il parco si raggiungono in 10 minuti a piedi dalla stazione.
Utilizzando invece uno dei minibus  K18, K18 A (marshrutka) che stazionano a Moskovskaya, alle spalle della statua di Lenin, potrete scendere un po' prima del Palazzo imperiale e approfittarne per passeggiare nella cittadina nei pressi della cattedrale dai campanili blu e magari per  fotografare o raggiungere il Priorato di Malta posto separatamente e a sinistra del parco di Gatchina. Meglio portare viveri e bevande al sacco: calcolate almeno 2 ore per un'esplorazione del parco con poche soste e tre ore se siete fotografi pignoli. Il parco è gratuito ma assai esteso. Le toilette sono vicine al ponte, visibile appena entrati svoltando a destra del palazzo.


5)Andare in metrò ai laghi di Ozerki per prendere il sole, fare sci nautico o praticare il surf su onde artificiali.

Un tempo Ozerki che in russo si traduce con "stagni", era una zona periferica dove si trovavano poche dacie in legno di proprietà di artisti e imprenditori.
Oggi l'area è completamente urbanizzata e dotata di supermercati, bus e metropolitana. Difficile però vedere turisti da queste parti. Qui si possono tuttavia cogliere vari aspetti della vita russa non visibili passeggiando su Prospettiva Nevskij.
Incontrerete specie quando fa caldo le seguenti categorie:donne in tuta con cagnolino a passeggio; ragazze intente a spalmarsi di crema solare e attempate signore concentrate sulla spiaggia nell'obiettivo di immolarsi al dio sole e far giungere i raggi solari nei punti più reconditi; gruppetti di uomini di etnie varie intenti a rosolare salsicce su griglie minuscole; ciclisti in corsa lungo i sentieri, pescatori pazienti, famiglie con prole con vagoni di cibarie e giovani intenti a fare sci nautico trainati da un sistema automatico rotante.

Se volete provare tutto questo o parte di esso, prendete la metropolitana e scendete a Ozerki (linea 2 blu); attraversate utilizzando le strisce l'ampia Viborgskoye Shosse e sarete davanti al primo lago che si chiama Suzdal: se è estate portate il costume e bevande fresche; per la stuoia andate prima al supermercato vicino alla metropolitana.Evitate di andarci di sera anche se vi sembra chiaro.
Facendo poi il periplo del lago arriverete al secondo laghetto dove si trova il centro sportivo Sunpark e che potrà fornirvi di tutto il necessario per praticare lo sci nautico; un gommone è pronto a recuperarvi se doveste mollare il gancio trainante che consente di percorrere un itinerario ad anello che comprende trampolini di varia difficoltà non adatti certo ai neofiti. Vi interessa il surf ? Qui potrete scivolare su onde artificiali all'interno di un impianto tecnologico che consente di praticare questo sport lontano dal mare e con qualsiasi situazione metereologica.

6)Pescare, navigare sul Baltico, andare in bici o fare una gita romantica in barca sull'isola di Yelagin.

L'isola di Yelagin è uno dei luoghi preferiti dagli abitanti di San Pietroburgo per rilassarsi durante il fine settimana. Nei 94 ettari del suo territorio si trovano laghetti, canali, ponti, sentieri ciclabili e strutture sportive inclusa una spiaggia che si affaccia su un ramo della Neva. Nel parco Kirov al suo interno si possono praticare diverse attività
oppure semplicemente stare sdraiati a prendere il sole (in estate ovviamente).In inverno si pratica lo sci di fondo o si passeggia sulla Neva gelata.
Si trovano biciclette a noleggio, qualche chiosco per snack e bevande e un modesto bar ristorante.
Una buona soluzione per esplorare l'isola è percorrerne i diversi canali con una barchetta o un pedalò facilmente noleggiabili (i vari punti sono visibili sulla mappa all'ingresso).
Se volete cimentarvi nella pesca basta procurarsi una canna economica  e poi attendere con calma; in alternativa se sapete qualche parola di russo cercate di socializzare con chi ha già posizionato la canna e magari dividete con lui biscotti, una birra o ricette di pesca. Non sappiamo tuttavia se occorra una licenza per la pesca amatoriale; noi non abbiamo mai visto controlli nei parchi.

L'isola di Yelagin si raggiunge facilmente con la linea 5 della metropolitana scendendo a Krestovskij ostrov proprio davanti al Luna Park (Divo Ostrov).Usciti dalla metropolitana dirigetevi a destra e in pochi minuti raggiungerete il vicino ponte sulla Neva grande dove si trovano le biglietterie del Parco Kirov. Il costo è irrisorio.
Superato poi il ponte e proseguendo, sul lato sinistro del parco si trova l'ormeggio di una imbarcazione che effettua un interessante tour di un paio d'ore a orari fissi giungendo sul mar Baltico e poi rientrando in città. Tornati sui vostri passi e superato il ponte, svoltate a destra per raggiungere un battello-ristorante nel caso in cui il movimento vi abbia fatto venire fame: vi consigliamo carni alla griglia. Nell'area ma vicino allo stadio si trova anche un brioso ristorante in stile bavarese: Fredrerik  si anima in estate e durante il periodo dell'October fest allorquando decine di cameriere in tipico costume fanno la spola per servire i numerosi clienti seduti ai tavoli ai vari piani del locale o in terrazza.


7)Andare al Museo zoologico per ammirare uno smisurato scheletro di balena blu, fotografare la rara tigre dell'Amur, farsi un selfie con un mammuth di 400.000 anni, guardare negli occhi un dugongo e cercare un rarissimo esemplare di Mucca di mare di Steller.

Museo zoologico di San Pietroburgo: tigre di Amur
Il Museo zoologico di San Pietroburgo non rientra nella terna dei più gettonati musei della città. La ragione nasce forse dall'idea che esso non abbia niente di più di tanti altri musei del genere sparsi per il mondo o che San Pietroburgo non sia un luogo adatto a viaggi con bambini.
Entrambi queste supposizioni sono errate.
Molti viaggiatori dimenticano di trovarsi a oltre tremila km da casa e in un paese tra i più estesi al mondo dove le esplorazioni sono iniziate ad opera di illustri personaggi come Simon Pallas, Vitus Bering e Przhevalsky. Numerosi sono stati gli scienziati e naturalisti che da oltre tre secoli hanno raccolto, analizzato e conservato per le successive generazioni esemplari di flora ma anche di fauna di ogni ambiente, terrestre, marino e aereo.

Avendo l'accortezza di evitare i periodi di vacanze scolastiche, recatevi al Museo con macchina fotografica e scorta di batterie. Vi accoglierà lo scheletro completo del più grande mammifero vissuto sulla terra: una smisurata balena blu che raggiunge i 27 metri di lunghezza.
Numerose sono le ricostruzioni degli ambienti che includono varie specie di animali, note e meno note:i più piccoli si appassioneranno alle colonie dei pinguini ma non mancano renne, alci e i piccoli fennec abitatori dei deserti.Numerosissimi sono gli uccelli e non mancano certo quelle specie tipiche degli ambienti siberiani:potete senza timore avvicinarvi ad una splendida Tigre dell'Amur e ripetere lo scatto che trovate in questo post.Qui si trovano inoltre vari esemplari di mammuth di diversa età incluso il minuscolo Baby Dima. Potrebbe esssere istruttivo avere un faccia a faccia con dugonghi e lamantini;osservate l'incredibile architettura dalle strane forme elicoidali di alcune spugne marine: vi rammenterà la struttura di uno stent , ammesso che ne abbiate mai visto qualcuno.
Andate a cercare la rarissima Ritina di Steller nota anche come Mucca di mare di Steller (Hydrodamalis giga): si tratta di un mite e indifeso mammifero erbivoro, scoperto nel 1741 dal medico naturalista G.W.Steller durante la Grande Esplorazione a Nord di Bering, finanziata dall'impero russo al fine di cercare un passaggio verso il continente americano e intraprendere nuovi rapporti commerciali con i coloni americani.
Guardando questo raro scheletro (un altro sta in Finlandia) potreste riflettere sulla rara capacità dell' Homo sapiens di distruggere una pacifica specie vivente in tempi brevissimi: dalla sua scoperta avvenuta nel 1741, ci sono voluti solo 27 anni per decimarne l'intera specie e far estinguere per sempre questi mastodonti marini.

Il Museo Zoologico di San Pietroburgo che nel 2017 compirà i 185 anni, si trova sull'isola Vasilievsky al N°1 del Lungofiume dell'Università ed è facilmente raggiungibile attraversando il ponte Dvortsovy most  a poca distanza dall' Ermitage e subito prima del Museo detto KunstKamera che fu il luogo da cui sono originate le collezioni dei reperti naturalistici acquistate e raccolte dallo zar Pietro il Grande.
Il giorno di chiusura è il martedì e ogni secondo mercoledì del mese per operazioni di pulizia.


8)Provare un incontro ravvicinato con decine di farfalle di ogni forma e colore che si poseranno senza timore sulle vostre mani  e assistere in diretta alla nascita di una farfalla.

Al contrario delle nostre italiche complicazioni, a queste latitudini chi ha un'idea di business valida e in grado di generare profitto, non trova molti ostacoli. Creare luoghi dove grandi e piccoli possono provare l'esperienza di vivere per un breve lasso di tempo a diretto contatto con variopinte farfalle tropicali sembra incontrare il favore del pubblico russo che apprezza tali iniziative che sono tuttavia ignorate o misconosciute dai turisti presi dai loro frenetici tour imperiali
Se avete sempre desiderato fotografare una farfalla tropicale o tenerne una sul palmo della mano, qui a San Pietroburgo potrete finalmente soddisfare questo desiderio per pochi rubli.
In città di giardini con farfalle è possibile trovarne un certo numero, ma crescendo l'attività con nuovi partner in franchising potreste trovarne uno più comodo per voi: guardate i manifesti nelle classiche rivendite di biglietti per eventi e spettacoli.
Uno non lontano da Ulitsa Marata in centro lo trovate al Centro Mindo in Улица Правды, дом № 12 (Ulitsa Pravdij edificio 12). Un'altro in attività da vari anni è ubicato non lontano da Sennaya ploshad in Мучной пер, 3, (Muchnoj pereuloq 3 ). I prezzi variano da 250 a 500 rubli con un pacchetto famiglia per 4 a 1200 rubli.

9)Fare un bagno tra gialle ninfee fiorite e poi fare un picnic sulle rive di un lago che sembra di montagna mentre in realtà siete ancora a San Pietroburgo nel Parco Shuvalovsky, considerato monumento storico pubblico.

Il parco Shuvalovsky è quel classico luogo di cui in molti hanno sentito parlare ma pochi realmente possono dire di aver visto.
Ovviamente non si trova nelle aree turistiche della città e questo certamente lo rende a prima vista irraggiungibile per chi ha scarsa dimestichezza con la lingua russa utile per trovare l'opportuno mezzo di trasporto.
Non si trova neanche nelle guide turistiche in altre lingue ma a dispetto di tutto questo è riconosciuto come luogo di interesse storico pur essendo frequentato solo dagli abitanti della zona e da qualche sportivo in vena di impegnative scalate in mountain bike o discese repentine con sci e slittini in inverno.
Facile intuire dal nome che il parco e il lago faccia parte di un' antica tenuta appartenente alla famiglia Shuvalov, di cui un Peter Ivanovich Shuvalov (1711-1762) prima cadetto alla corte di Pietro I, fu nominato conte in seguito ai servigi militari prestati al tempo di Elisabetta Petrovna.
Numerose, complesse e incerte sono le vicende riguardanti questa area che molto prima che nascesse San Pietroburgo era frequentata da famiglie finlandesi.Vi sono vari siti che offrono informazioni aggiuntive ma dovrete tradurli dal russo. L'idea comunque era solo quella di stimolarvi a raggiungere questo idilliaco luogo in una bella giornata estiva e seguire l'esempio dei russi presenti: troverete chi fa il bagno tra le ninfee fiorite, chiacchierando a lungo nell'acqua, chi prepara pesce o carne alla brace e chi passeggia in lungo e largo per il parco provando a scalare il Parnaso - una collinetta rara da queste parti che eleverà il vostro sguardo fino a 61 metri d'altezza e se il cielo è limpido vi consentirà di vedere la cupola di Sant'Isacco. Un'altra curiosità sono i due laghetti di origine artificiale risalenti al XVIII secolo che hanno una forma assai curiosa rappresentando uno il cappello e l'altro la giubba di Napoleone.(Si riconoscono meglio con Google map, sebbene la vegetazione abbia modificato in parte il disegno originario).Nel parco troverete anche una chiesa gotica progettata da Alexander Brjullov e una imponente dacha costruita da Messmacher, ma vi lascio il piacere di individuare da soli tutto questo e altro ancora.

Il modo più semplice per giungere al Parco Shuvalovsky è arrivare in metrò a Ozerki e poi prendere un minibus su Viborskoe shosse che vi lascerà alla fermata più vicina all'ingresso del parco. In auto se avete un navigatore dovrete impostare la località di Pargalovo e poi deviare nelle vicinanze del parco parcheggiando su Parkovaya ulitsa, appena vedrete uno slargo a sinistra nei pressi di uno degli accessi visibili a destra, da cui si dipartono i sentieri segnalati da cartelli. Meglio portare cibi e bevande se vorrete godere della tranquillità di questa oasi ricca di abeti centenari e rare orchidee.


10)Andare alle origini delle "Montagne russe" visitando il Parco imperiale di Lomonosov dove si trova la stazione di partenza progettata da Antonio Rinaldi per una complessa struttura avente lo scopo di divertire la corte di Caterina II .

Lomonosov è una località a ovest di San Pietroburgo, dove è ubicato uno dei più antichi Palazzi Imperiali denominato Oranienbaum.
Menshikov, principale consigliere di Pietro il Grande aveva costruito nella tenuta non lontana dal Golfo di Finlandia una residenza estiva che alla sua morte  era stata nuovamente acquisita tra i beni imperiali. Nel 1743 l'imperatrice Elisabetta ne fece dono al nipote, il futuro zar Pietro III.
Anche Caterina II, pur se per brevi periodi utilizzò la reggia accogliendo importanti ospiti nel suo personale padiglione cinese: difficile sintetizzarne il complesso contenuto artistico che un architetto come Benois sintetizzò con: "un risultato pari ad una sinfonia di Haydin o Mozart".
Sebbene nella fase iniziale di progettazione, Menshikov avesse impiegato l'architetto Rastrelli, in seguito Pietro III chiamò Antonio Rinaldi per la realizzazione della maggior parte degli edifici ancora visibili nel Parco di Lomonosov.
Quello nella foto a destra è uno dei gioielli barocchi nati dal genio e creatività di Rinaldi: in russo è noto come Katal'naya gorka traducibile con "montagne russe" anche se questo termine nacque molto tempo dopo di questa realizzazione ad opera di imprenditori che prima esportarono l'idea in europa e poi subendo modifiche e miglioramenti si diffuse in America. Difficile a prima vista associare tale elegante struttura color pastello con delle montagne russe ma ciò è dato dal fatto che quello che appare in foto è solo la stazione di partenza ubicata al secondo piano dell'edificio, ad almeno 20 metri di altezza. Da queste terrazze decorate un tempo da centinaia di vasi di alabastro si dipartivano delle rampe in legno che attraverso 160 piloni e 772 colonne costituivano un percorso di 532 metri che garantiva una discesa per inerzia di slitte riccamente decorate in forma di animali, gondole e carri trionfali con a bordo i membri della corte: gli uomini stavano dietro in piedi e le signore erano sedute comodamente davanti. Un ingegnoso meccanismo riportava, finita la corsa, le slitte al piano di partenza per prolungare all'infinito il divertimento.La struttura in legno non ha superato la prova del tempo, mentre oggi dopo vari anni di incuria anche gli interni ideati da Rastrelli e realizzati da decine di artigiani italiani sono stati egregiamente restaurati e sono visitabili a pagamento.
Potrete dedicare un paio d'ore al complesso di Lomonosov, mettendovi però subito in coda per l'acquisto dei biglietti al padiglione cinese e poi esplorando il resto del parco caratterizzato da una certa naturalità e ben diverso da quello curatissimo e ricco di fontane e giochi d'acqua del Peterhof.

Il modo migliore per raggiungere Lomonosov è con il comodo treno che parte dalla stazione Baltiskaya e che in un'ora vi porterà a destinazione. Il parco è a una decina di minuti dalla stazione. Evitate i venditori di telefoni:  sono per lo più rubati a San Pietroburgo.
Dalla metropolitana Avtovo (attraversata la strada con il sottopasso) partono invece varie marshrutke che portano al Peterhof e proseguono poi per Lomonosov. Sono assai frequenti ma più affollate in estate.

Buona esplorazione !


6 ottobre 2016

Alla scoperta dei cortili segreti di San Pietroburgo














Uno strabiliante mosaico nascosto in un anonimo condominio

San Pietroburgo è ritenuta una città sorprendente che stupisce chiunque la visiti, soprattutto dopo aver appreso della sua giovane età: nel 2020 ha festeggiato il suo 317° anno dalla fondazione, attribuita a Pietro il Grande. Ben nota per i suoi musei e per i numerosi palazzi legati all'aristocrazia di corte, nonché per i numerosi eventi storici che ancor oggi è possibile ripercorrere semplicemente alzando lo sguardo sui tanti edifici del centro storico o passeggiando tra i curatissimi giardini dove è raro non trovare statue e busti di personaggi noti e meno noti ma anche di scienziati, eroi e salvatori della patria.
Non è difficile riconoscere i diversi stili architettonici ed in particolare quello degli architetti italiani che hanno contribuito attraverso diverse generazioni nell' edificare una città che fosse all'altezza delle corti europee. Con una certa attenzione si troveranno in giro per la città quei modelli che qui si continuano a reiterare da qualche secolo: ovunque si trovano colonne, cariatidi e muscolosi atlanti. Quelli più esperti riconosceranno in ponti, facciate e chiese quelle forme geometriche e dettagli derivanti dalla scuola del Palladio ma anche certi dettagli risalenti addirittura al medioevo occidentale e non russo. Con una certa predisposizione all'esplorazione si troveranno però anche begli edifici eclettici molto originali che riportano ai nomi dei loro fantasiosi architetti.
Se la maggior parte dei turisti stranieri bazzica per lo più su Prospettiva Nevskij e poche altre arterie cittadine, un modo originale di afferrare l'anima di questa metropoli ricca di angoli nascosti e storie altrettanto intriganti è quello di perdersi tra i suoi cortili. ( il cortile degli scacchi in Zagorodny Prospect 8 e la città di smeraldo in Ul.Pravdy 4 ne sono un esempio). Tra i cortili nascosti, quello più strabiliante è senza dubbio quello della Piccola Accademia d'Arte, ubicato all'interno di un condominio che si affaccia sul canale della Fontanka ma che è raggiungibile da Tchaichovskaya Ulitsa 2/7.
Un cortile che ricorda l'estro di Gaudì, nel cuore di San Pietroburgo
C'era fino al 1984 un cupo cortile come tanti, che si affacciava sul canale della Fontanka, non lontano dal Giardino d'estate. Questo piccolo cortile, nascosto da grigi edifici e da una rossa ciminiera di mattoni si trovava dietro via Tchaikovsky. Il promotore del cambiamento è stato Vladimir Vasilievich Lubenko un artista che ha fatto di questo cortile una sorta di laboratorio creativo all'aperto fondando nello stesso luogo la Piccola Accademia delle Arti.
Artista russo pluridecorato ma anche filosofo e innovatore in campo pedagogico Lubenko insieme  agli allievi dell'Accademia ha trasformato giorno dopo giorno il cortile in un luogo luminoso e allegro come pochi qui in città. Tutti gli spazi disponibili sono stati decorati con una serie di sculture e bassorilievi utilizzando una miriade di tessere di vetro multicolore, in modo che le figure e composizioni statiche potessero rappresentare l'allegria della vita. Le composizioni ricordano quelle eccentriche del grande artista catalano Gaudí , un ribelle in campo architettonico le cui opere hanno sfidato il conservatorismo dell'arte del suo tempo. Il cortile di Ulitsa Tchaikovsky, è ormai considerato un museo a cielo aperto, essendo arricchito di una varietà di oggetti d'arte che rappresentano storie con personaggi ed animali. Si trovano anche degli angioletti allineati in fila per due e un orologio solare; assai originali sono anche la fontana e la struttura dedicata a parco giochi per i bambini chiamata "Mosaico Olimpico" con scivoli e altalene.
Ogni pannello è costituito da diverse figure a bassorilievo e costituiscono diverse opere d'arte, che sono state poi armoniosamente combinate tra loro in modo da formare un'unica composizione. Guardando con attenzione si scoprirà che anche il marciapiede è stato ricoperto di numerosi frammenti di mosaico. Se in estate i raggi solari sembrano dare particolare vivacità alle tante tessere multicolori, una visita in autunno con uno sfondo dorato di foglie autunnali, o in inverno quando il contrasto con la neve mette ancor più in evidenza i mille colori dei mosaici è in grado di rallegrare l'umore anche in una tediosa giornata invernale.

Come raggiungere il cortile della Piccola Accademia d'Arte
Per arrivare al cortile della Piccola Accademia non è difficile banché dobbiate aggirare il lungo edificio al cui interno è ubicata l'Accademia di Arte applicata e i suoi coloratissimi mosaici.  

13 marzo 2016

Al mercato di Udelnaya (San Pietroburgo) a caccia di originali souvenir, cimeli sovietici o dell'affare del secolo


Gli abitanti di San Pietroburgo conoscono bene la stazione della metropolitana di Udelnaya per due ragioni: la prima è che dalla vicina stazione ferroviaria si prende "l'elektriciska", il treno, affollato in estate, che porta verso le località soleggiate e balneari ubicate sul Golfo di Finlandia;la seconda perché nei pressi di queste stazioni contigue, appena attraversati i binari, ci si trova nel più esteso mercato di pulci della città.
Come e quando andare
Il sabato è il giorno ideale per trovare il maggior numero di venditori ma anche il maggior assortimento di merci.Il luogo si raggiunge facilmente utilizzando la linea 2 della metropolitana che va verso il capolinea di Parnas. Partendo da Sennaia o dalla stazione di Nevskij, impiegherete circa 15 minuti per raggiungere la vostra meta.Meglio arrivare entro le 10 del mattino, specie se è una giornata tiepida e soleggiata; solo così potrete gironzolare con calma tra i vari banchi e gli incredibili miscugli di chincaglieria esposti dai numerosi venditori e dalle immancabili vecchiette(babushke), prima che arrivi il grosso del pubblico.
Raggiungere l'area del mercato

Per arrivare al mercato delle pulci dovrete tuttavia superare i negozi di abbigliamento sia sportivo che da caccia e pesca sia i banchi degli indumenti usati. Quando comincerete a vedere decine di piccoli spazi stracolmi di oggetti di ogni genere, allora sarete arrivati. Osservate con attenzione, prendete in mano quello che vi incuriosisce, tranne che sia una zavorra da 50 Kg, e chiedetene il prezzo. Naturalmente se potrete imparare a dire Skolka stoit ?(quanto costa ?), riteniamo improbabile voi possiate capire in pochi giorni una risposta del tipo:Trista-divenosta-piat , come dire 395 rubli.
Da queste parti i turisti sono rari e anche i venditori che parlano le lingue straniere !
Cosa trovare
Alla domanda cosa si può trovare di interessante in questo mercato, è assai difficile rispondere, ma orientativamente diciamo che gli oggetti che possono interessare un viaggiatore non russo sono: i libri specie quelli con disegni o stampe, gli album di foto e cartoline di epoche passate; gli oggetti in porcellana e le numerose statuette in bronzo dai tipici soggetti russi. Interessanti sono i banchi con le monete di tutte le Repubbliche Russe: noi abbiamo acquistato per soli 40 rubli una moneta da 10 Rubli della lontana Repubblica di Yakutia, ma si trovano anche banconote antiche a prezzi assai abbordabili.Se siete in cerca di vecchi dischi di vinile, qui ne trovate a migliaia a partire da 250 rubli (poco meno di 5 euro).Incredibile e variegata è poi l'offerta di valige di cartone di tutte le dimensioni e non mancano i cimeli sovietici: si va dai distintivi commemorativi classici fino a ingombranti teste di Lenin che da sole vi farebbero superare il limite consentito per il bagaglio aereo.

Numerosi i dipinti, alcuni di autori noti, in Russia ovviamente, altri sono semplici prove d'artista ignoto ma gradevoli per riempire una parete vuota.
Si trovano anche album con disegni e progetti architettonici. Non mancano le vecchie icone; tuttavia quelle apparentemente più antiche o interessanti raggiungono cifre elevate e se non siete portati per la negoziazione potreste sentirsi chiedere un ammontare in rubli pari a 100 e anche 300 euro per icone in scuro stile bizantino o per una madonna con bambino dagli occhi troppo grandi, dipinta o ridipinta forse su uno stipite di legno adeguatamente antichizzato. Inoltre è bene sapere che tali oggetti, qualunque sia il loro valore, senza un certificato che attesti la loro età, potrebbero essere sequestrati dagli scrupolosi doganieri russi.
Che fare allora ? Noi suggeriamo di esplorare prima tutto il mercato e poi una volta individuati gli articoli di vostro interesse e dopo aver chiesto un po' di prezzi, partire decisi alla conquista dell'oggetto agognato.Se farete presto ad acquistare un disco poco noto e qualche cartolina, toccherà negoziare se volete accaparrarvi un LP dei Beatles.Se poi non sapete come ascoltare questi vecchi dischi a 45 o 33 giri, niente paura: qui trovate molti modelli di giradischi perfettamente funzionanti.
Non mancano poi le possibilità di fare qualche affare, come trovare un beauty case Samsonite nuovo per soli 500 rubli, meno di 7 euro o un vecchio orologio dal design curioso e tipicamente sovietico.
Vi serve un componente per un vecchio Pc, niente paura, qui trovate centinaia di circuiti con i componenti ancora utilizzabili a prezzi ridicoli.
Tecniche di negoziazione
La nostra guida esperta del mercato di Udelnaya
Per un pezzo di porcellana imperiale di antica produzione, la tecnica generale prevede che il venditore vi mostri un catalogo contenente proprio quella statuina che vi interessa, avente un prezzo di centinaia di dollari. Mostratevi dispiaciuto per non poter spendere la cifra richiesta che si aggira tra i 4000 e i 12.000 rubli. Continuate tuttavia a guardare altri oggetti e a chiederne il prezzo; se siete con amici offrite voi una cifra totale per più articoli.Se il venditore capisce che voi potete dare una svolta alla sua giornata, vedrete che accetterà la vostra offerta cumulativa , pari alla metà della cifra iniziale e magari aggiungerà un piccolo omaggio di modico valore per stimolarvi a tornare ancora da lui.
Se oltre agli acquisti volete dare un'occhiata nei dintorni, portate con voi dei cibi al sacco o acquistateli nei chioschi nei pressi della metropolitana. Dirigete poi verso i grandi palazzi che vedete dalla stazione e in pochi minuti raggiungerete il Parco di Udelny. Qui potrete rilassarvi su grandi distese di prati verdi solitamente affollati in estate di famigliole in costume da bagno. A destra ma all'esterno del mercato poi vi suggeriamo, dopo gli acquisti di dare un'occhiata alla suggestiva chiesa in legno intagliato di San Pantaleone.
Buon divertimento!










3 agosto 2015

Viaggio alla scoperta della Cornovaglia

Vorrei uscire e vivere la mia vita in qualche nuova colonia, dove le cose siano appena all'inizio, nuove.Un posto lontano dalla decadenza e dal materialismo moderno.
Daphne Du Maurier (autrice di Cornovaglia magica) 


Sempre alla ricerca di luoghi nuovi da esplorare, cerchiamo talvolta di trarre suggerimenti dai tanti filmati presenti su you tube e da altri elementi a prima vista casuali e insignificanti che a poco a poco acquisiscono invece maggiore forza e determinano infine la motivazione prioritaria nella scelta della meta da raggiungere.
Il filmato che vedete in basso ci aveva colpito per la quasi assenza di insediamenti urbani e l'estensione di verde ma anche per i colori inaspettati del mare.Il video scelto tra i tanti visibili online, consente di esplorare virtualmente, con una visione aerea, il territorio della contea più a sud dell'Inghilterra, nota come Cornovaglia che vanta una linea costiera di oltre 600 chilometri.
Vi daremo quindi qualche suggerimento frutto della nostra esperienza, per creare il vostro itinerario, e se vorrete potrete utilizzare come orientamento la mappa che troverete più in basso contenente i luoghi da noi prescelti per il viaggio effettuato alla fine di maggio del 2015.
Ecco il link per visualizzare altri filmati presenti nel sito web ufficiale della Cornovaglia, chiaro e ricco di informazioni e of corse solo in inglese: Visit Cornwall .



L'elemento che durante le ricerche ci aveva particolarmente incuriosito era la sigla AONB che avevamo trovato nelle descrizioni di varie zone del sud dell'Inghilterra. Si tratta dell'acronimo di Area of Outstanding Natural Beauty ovvero Area di Eccezionale Bellezza Naturalistica; cliccando sulla sigla otterrete dalle pagine di Wikipedia ulteriori dettagli in lingua italiana, mentre se avete dimestichezza con la lingua di Shakespeare andate al sito web originale landscapeforlife dove troverete molti suggerimenti per andare alla scoperta di tali aree sparse in varie contee del Regno Unito.
Bene ! Con questi elementi abbiamo cominciato ad esplorare con largo anticipo il territorio usando Google map che ci ha consentito di valutare distanze e individuare anche alloggi durante l'itinerario. Per capire la tipologia delle strade (alcune suggestive ma dove a malapena passava un'auto) si è mostrato utilissimo a questo proposito Google street che ci ha permesso di percorrere in anticipo molti degli itinerari inizialmente previsti e selezionarne o depennarne altri anche se ritenuti interessanti.
La Cornovaglia è una delle contee che contribuisce meno al Pil della Gran Bretagna: il reddito dei suoi abitanti è tra i più bassi tra le contee inglesi. A salvare la Cornovaglia c'è il turismo, soprattutto interno e il fatto che il Principe Carlo d'Inghilterra oltre ad essere Principe del Galles è anche Duca di Cornovaglia e quindi ha tutto l'interesse nel salvaguardare un'area dove si trovano sue fattorie, vivai di piante ben connessi con i club del giardinaggio cornico, assai attivi nell'area, incluse strutture ricettive di alto livello , le quali producono ricavi ma anche reddito per le diverse comunità locali, supportate anche da speciali fondi creati ad hoc per la salvaguardia dei territori rurali.
Non stupisce quindi che sia stato per iniziativa di HRH il Principe Carlo che dal 1983 in una delle aziende lattiero-casearie ubicate in Cornovaglia, si è cominciato a produrre anche un formaggio denominato Yarg meno noto del Cheddar ma che cela nella sua denominazione attuale, il nome di colui che aveva molto tempo prima creato la ricetta per realizzarlo: un certo sig. Gray .
I tempi ristretti a nostra disposizione ci hanno impedito di visitare una Nursery per amanti del giardinaggio e dotata anche di aree per la ristorazione, ubicata vicino al castello di Restormel e chiamata appunto Duchy of Cornwall: se passate da quelle parti dateci un'occhiata.
Un viaggio in Cornovaglia è particolarmente indicato quindi a chi ama i paesaggi naturali, le scogliere aspre che in certi punti superano i 200 metri di altezza, ma anche un mare che si affaccia sul'Oceano Atlantico dai colori cangianti, incluso un inaspettato azzurro cobalto che sorprende al pari delle giornate soleggiate che ci hanno accompagnato per quasi una settimana.Il numero di giardini sia privati che gestiti dal Trust britannico è notevole e tutti sono in grado di riservare sorprese e curiosità, ma visitarli tutti è un'impresa quindi fate una scelta visitando il sito web GreatGardenofCornwall che vi consentirà di avere una panoramica di questi luoghi e delle specie botaniche, alcune ignorate dalle nostre parti in cui sono specializzati e poi godetevi le magnifiche residenze sparse nel territorio.Quella di Hiclere è veramente splendida, ma non sempre aperta al pubblico. Qui potrete trascorrere una mezza giornata intorno al castello dei Carnarvon il cui nome è legato alla scoperta della tomba di Tutankhamen e magari immaginando per un momento di essere uno dei personaggi di Downtown Abbey , lo sceneggiato che viene girato all'interno del castello.

Se avete pargoli al seguito non perdetevi l' Eden Project: un incredibile posto dove all'interno di smisurate cupole trasparenti vi ritroverete in una foresta tropicale....ma non mancano i ristoranti e la parte educativa ma pur sempre ludica: c'è sempre fila nel marchingegno che produce suoni intuibili in relazione alla produzione di gas intestinali; molto seguite sono anche le lezioni di chimica divertente con i prodotti casalinghi.Ma cliccate sui luoghi presenti nella mappa e leggerete le informazioni utili.
Il nostro tour inglese è stato effettuato con an'auto noleggiata all'aeroporto di Stanstead, dove siamo arrivati con un volo low cost della Ryan Air con partenza da Roma. In realtà sarebbe stato preferibile scegliere un aeroporto posto a sud di Londra, come Gatwich ma il costo dei voli era decisamente superiore. Suggeriamo però di valutare opportunamente queste opzioni anche in relazione al grosso traffico incontrato in uscita dall'area londinese che potrebbe farvi risparmiare varie ore di strada e km se arriverete a Gatwich.
Altro suggerimento legato alla nostra esperienza :non scegliete auto particolarmente voluminose in quanto vi capiterà di percorrere vostro malgrado strade particolarmente strette benché poco trafficate.Se usate i navigatori di molti smartphone tenete conto che per default i loro software tenderanno a farvi percorrere le strade più brevi ma anche quelle meno agevoli per chi deve guidare tra strette pareti ricoperte d'erba, mantenendosi sulla sinistra come vuole il sistema inglese. Cercate pertanto di mantenevi su strade più ampie visto che i km risparmiati sono molto pochi.
Come noterete nella mappa abbiamo segnalato anche le località non facenti parte della Cornovaglia e sarebbe da segnalare in particolare la cittadina di Salisbury dove nella cattedrale si trova una delle 4 copie della Magna Charta. Nelle vicinanze si trova inoltre la ben nota Stonehenge, tappa d'obbligo per patiti di luoghi ricchi di energia mistica e da visitare soprattutto durante i solstizi.
Se avete letto i libri di Daphne Du Maurier non potete non fermarvi a Fowey ed esplorare i luoghi da lei descritti e amati.
Per quanto riguarda la ricettività, non è difficile trovare bed and breakfast lungo il percorso, tuttavia vi suggeriamo di premunirvi prenotando l'alloggio per i primi due o tre giorni e poi cercare laddove si intende fermarsi, visto che in alcuni posti varrebbe la pena di spendere più tempo per godersi paesaggi, maree, giardini e tramonti e in altri risultano sufficienti anche solo poche ore.
Invece di annoiarvi con descrizioni di tutte le località toccate, abbiamo deciso di condividere la mappa di Google da noi usata e che include tutte le nostre tappe con le descrizioni salienti, ovvero la ragione che ci ha spinto a inserirla nel nostro itinerario di viaggio.
Con ulteriori ricerche (provate a zoommare nelle mappe di google per far apparire foto e dettagli di zone poco note:è così ad esempio che abbiamo scoperto la Lulwort Cove ma potrete tuttavia aggiungere luoghi di vostro interesse, non inseriti nella nostra mappa, per personalizzare così il vostro viaggio secondo le vostre preferenze non necessariamente uguali alle nostre.
Troverete in basso anche una selezione delle nostre foto che rappresentano alcune tappe del nostro tour in Cornovaglia.


Nel caso invece qualcuno dei lettori avesse utili suggerimenti o volesse condividere la sua esperienza di viaggio in Cornovaglia è il benvenuto e potrà contattarci con il modulo a sinistra o inserendo qualche riga nei commenti.
Buon viaggio !


2 gennaio 2015

Alla scoperta della Sicilia segreta partendo da una confezione di salgemma. Parte II delle " Tecniche per andare altrove".

In un recente articolo apparso sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella, citava le parole di Raymond Bondin, presidente onorario del comitato delle città e villaggi storici riconosciuti dall'Unesco:"Nel mondo intero, non esiste alcun posto con così tanti tesori come la Sicilia. Non esiste un altro luogo con una concentrazione così densa di meraviglie". L'articolo evidenziava ancora una volta la scarsa propensione delle istituzioni isolane e dei vari enti preposti, nel promuovere in Italia e all'estero tale patrimonio, nonostante la Sicilia abbia un cospicuo numero di siti presenti nel patrimonio culturale e naturale dell'Unesco.
Ma come può constatare chiunque si avventuri alla scoperta della Sicilia meno conosciuta, in cerca di necropoli o antichi insediamenti, questi si troverà spesso davanti a spettacoli ai limiti dell'incuria, per non usare termini quali abbandono e in certi casi anche quello di abuso a danno di beni pubblici. 

Lasciamo tuttavia ai professionisti dei media la narrazione delle vicende a cui le cronache ci hanno ormai abituati da anni, dedicando invece questo post a quei lettori interessati a scoprire praticamente i tesori e le meraviglie rammentati da Bondin. Come già sanno i nostri lettori di vecchia data, vi toccherà fare qualche sforzo per apprendere come trovare alcuni luoghi segreti in Sicilia. Vi toccherà ad esempio andare al supermercato con i figli o i nipoti o con i vostri allievi più curiosi, e individuato il reparto del sale da cucina, acquistarne una confezione.
Se abitate in una grande città con un supermercato ben fornito troverete anche esotici sali rosa provenienti dall'Himalaya, grigi, rossi e persino blu provenienti dalla Persia. Prendete adesso un pacchetto di Sale di Sicilia grosso e continuate se volete la vostra spesa.
Passate alle casse e portate il prezioso minerale a casa o a scuola o se volete, portatelo a vostra zia o ancora passate in pescheria e acquistate una spigola o un'orata da fare al sale, ma non distraetevi e soprattutto non gettate il pacchetto del vostro sale.
Adesso viene il bello ! Tenendo la vostra confezione di sale di Sicilia con entrambe le mani e osservandone la faccia superiore, troverete sotto la scritta GROSSO, una sequenza di due lettere e 8 numeri.Se lo fate di rado è il momento giusto per giocarvi al lotto i numeri della vostra confezione, ricordandovi di noi però in caso di vincite consistenti; abbiate però l'accortezza di annotare prima di uscire le lettere, che potrebbero contenere alternativamente la lettera P oppure la lettera R.
Annotate le lettere dell'alfabeto riportate sulla confezione, ruotate poi il pacchetto del sale e come per magia su uno dei lati lunghi dove è riportato il quantitativo di sale (1000 g) , troverete anche la legenda che vi informerà che P sta per Petralia in provincia di Palermo, mentre R sta per Racalmuto in provincia di Agrigento.
La domanda adesso è opportuna: conoscete queste due località? Avete mai letto articoli che promuovessero la visita di antichi giacimenti di salgemma in Sicilia? Chissà perchè...lo zibibbo siciliano è riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità e non invece le sue miniere di salgemma che potrebbero offrire ulteriori modi per creare lavoro e soprattutto sviluppo locale, indipendentemente dalla produzione di sale che genera da tempo lavoro e cospicui fatturati.
Per completezza occorre dire che in Sicilia di miniere di salgemma ancora in funzione, oltre quella di Petralia Soprana sulle Madonie e di Racalmuto, il cui giacimento è ubicato a metà strada tra Agrigento e Caltanissetta, va aggiunto anche quello di Realmonte, ubicato a circa 11 chilometri da Agrigento. All'interno di quest'ultima miniera si trova una intera chiesa ove tutti gli elementi architettonici e le varie sculture, incluse una Santa Barbara, protettrice dei minatori, sono stati realizzati interamente con il sale.
I tre siti geologici menzionati hanno caratteristiche molto particolari che unite alle altre peculiarità del territorio, come la spettacolare falesia di marna bianca, nota con il nome di Scala dei Turchi, che attira già numerosi turisti, varrebbero da sole il viaggio.

Falesia di marna detta Scala dei turchi (Agrigento)
Ma tranne qualche associazione come Sicilia antica e qualche sporadico evento, durante il quale gruppi autonomi o fotografi internazionali hanno avuto l'opportunità di fotografare, senza interrompere le attività produttive, una delle miniere più spettacolari; non abbiamo notizie di enti o associazioni locali che in maniera organizzata e continua e quindi facilmente fruibile, si sia dedicata a far conoscere questi straordinari monumenti della natura. Rimandando ai siti internet specifici (si veda in basso), ci limitiamo qui a ricordare che la miniera di Petralia Soprana si trova a  58 km da Cefalù e si dirama lungo 70 km di gallerie, tra giganteschi ambienti realizzati artificialmente a partire dal 1972 in uno dei più ricchi giacimenti di Halite, la forma cristallina del cloruro di sodio noto con la formula chimica di NaCl. Questo gigantesco deposito di salgemma formatosi 6 milioni di anni fa nel ventre di una montagna che raggiunge i 1100 metri sul livello del mare, fornisce un prodotto che la natura nel corso dei millenni ha reso talmente puro da non necessitare, come il sale marino, ottenuto per evaporazione, di ulteriori processi al fine di eliminare impurità e sostanze minerali non compatibili con l'uso alimentare.Non sarebbe male secondo noi, portare in gita figli,nipoti o studenti, prima nelle saline ubicate nei pressi dell'antica colonia fenicia di Mozia nei pressi di Trapani ove si trovano decine di vasche per l'evaporazione e montagne di sale adatte a splendide foto mediterranee dai forti contrasti e successivamente in una miniera di salgemma come quella di Petralia Soprana. 
Naturalmente il tema del sale potrebbe essere esteso sia dal punto di vista storico che geografico:internet può soddisfare molte altre curiosità se usato cum grano salis, mentre a coloro che hanno già avuto la fortuna di visitare i siti descritti suggerisco altri luoghi(vedi link in basso) non usuali, per lo più ignorati, ma adatti sicuramente a viaggiatori con abbondante...sale in zucca.

Se avete appreso la lezione, cercate in futuro di metterla in pratica, osservando e investigando su cibi o bevande: siamo certi che i nostri suggerimenti vi porteranno a interessanti scoperte e magari vi aiuteranno a scoprire luoghi a cui non avreste mai pensato prima.
Se ad esempio vi trovaste per lavoro o per turismo in territorio russo, provate a dare un'occhiata ai vini di quell'immenso paese fatto di repubbliche ignote e decine di etnie: potreste trovare vini dell'Abkhazia o della Georgia e recentemente anche numerose etichette provenienti dalla Crimea.
Trovate nella foto a destra, a titolo di esercitazione, un' etichetta del vino rosso Херсонес prodotto a Inkerman cittadina non lontana da Sebastopoli.
Provate a trarre da questi pochi elementi utili informazioni per andare altrove, cercando notizie sulla sua denominazione e sulla località di produzione e buona scoperta !
Se non siete ferrati nell'alfabeto cirillico cercate "Chersoneso" e buon divertimento!

autore:Rolando Profita
Questo post è stato pubblicato anche sul nostro blog Sicilia segreta:
http://siciliasegreta.blogspot.com/2015/01/i-luoghi-segreti-della-sicilia-da.html

Link utili per le esplorazioni siciliane:

Link utili per ulteriori scoperte legate al mondo del sale in Italia
http://it.wikipedia.org/wiki/Margherita_di_Savoia_%28Italia%29

Link per esplorazioni all'estero:



13 novembre 2014

Tecniche originali per andare altrove: itinerario inusuale per raggiungere le isole del Mecklemburgo - Pomerania anteriore

Rügen Kreidefelsen 2006 a
Scogliere sull'isola di Rügen
"Cos'è il mio nulla in confronto allo stupore che vi attende"
A.Rimbaud


Questo post è rivolto ai viaggiatori meno pigri ma anche a chi ha scarsa dimestichezza con le mappe geografiche presenti nel web. In tanti senza saperlo imitano Rimbaud il quale diceva che "bisogna sapere che Parigi è in Francia, ma mica ti chiedono la sua latitudine !". Oggi la maggior parte degli smartphones è in grado di fornire non solo la latitudine del luogo di vostro interesse ma anche decine di altre informazioni geografiche, inclusi i dati sul vento che vi farà veleggiare verso la meta desiderata; ma come dicevano gli antichi - procedere con il vento o senza vento non fa differenza se non sapete dove andare !.
Nelle pagine dell'UNWTO,l'Organizzazione Mondiale del Turismo, si trovano i dati statistici recenti e le previsioni per i prossimi anni: nel 2013 hanno viaggiato 1.087.000.000 di persone e nel 2020 si prevede che a spostarsi saranno  1.400.000.000 viaggiatori. In fondo a questo articolo trovate un piccolo test utile per appurare se avete esplorato in maniera creativa le mappe delle aree non troppo distanti dall'Italia: valutatene voi stessi il risultato.
Tanti pensano che nella top ten dei luoghi preferiti ci sia ancora il Colosseo con i suoi 5.100.000 visitatori, invece c'è da fare tabula rasa di queste credenze. Se andate a leggere on line la lista pubblicata dalla rivista Travel & Leisure, in testa a questo elenco troverete il Gran Bazar di Istanbul che vede passare ogni anno per la gioia dei suoi 5000 venditori, ben 91.250.000 persone o meglio potenziali clienti.
Anche gli 11.000.000 di pellegrini che si recano a San Pietro in Vaticano ogni anno, appaiano meno della metà di fronte ai 30.000.000 di fedeli e turisti che varcano ogni anno le porte del tempio Shinto Shrine di Tokyo e se impressionano i 15.340.000 che fanno la fila ogni anno per ammirare la Città Proibita degli imperatori cinesi a Pechino, va detto che sono ben 18.588.000 quelli che invece varcano con intenti più ludici e meno culturali, le porte di Disneyworld a Orlando in Florida.
Se fate parte di quella sparuta schiera di viaggiatori che non è interessata ai mondi fiabeschi abitati da Pluto, Topolino e Pippo e pensate che i pellegrinaggi siano un colto argomento adatto per appassionati di itinerari medievali, allora trarrete vantaggio nel continuare la vostra lettura.
Abbiamo infatti pensato di condividere alcuni metodi pratici e originali, per individuare quelle terre incognite a cui abbiamo accennato prima, e che tuttavia risultano alla portata di qualsiasi viaggiatore mediamente acculturato, geneticamente curioso, quindi portato alla scoperta dell'altrove.

Chiariamo subito che tali località si trovano già nelle mappe di Google, ma non sempre sono evidenti, inoltre non ci si sveglia al mattino con l'idea di raggiungere Rügen o il mare di Wadden o la Curlandia. Siamo certi tuttavia che con qualche esercizio, anche voi sarete in grado di individuare decine di luoghi idilliaci ricchi di paesaggi naturali, dove potrete andare in bicicletta , passeggiare su spiagge non affollate e la notte ascoltare i suoni della natura o percepire profumi dimenticati o ignoti, mentre nell'immensità del cielo quasi per magia vi appariranno ammassi di stelle e galassie che mai avevate ammirato dalle finestre di casa vostra.
Ora noi non dubitiamo circa le capacità dei nostri lettori di trovare posti simili e anzi li invitiamo a suggerircene qualcuno, scrivendo un commento o per e-mail con il form a sinistra, ma ci piace seguire il suggerimento di Alexandre Dumas, grande scrittore ma anche grande viaggiatore.
Leggendo il  prologo di A.Dumas al suo Viaggio nel Caucaso pubblicato nel 1859  egli stesso chiarisce il suo metodo che prevede di scrivere "come se egli sapesse cose che i lettori non sanno".
Vogliamo seguire la lezione dell'autore del Conte di Montecristo, procediamo quindi con la nostra prima lezione di tecnica per la ricerca dell'altrove.

Non sappiamo se conoscete l'iniziativa denominata "libri randagi":in pratica se avete un libro che è di troppo nella vostra libreria o non vi è piaciuto o ne avete due copie, potete liberarvene senza sensi di colpa, lasciandolo in appositi spazi, dove altri lettori, magari incuriositi, li prenderanno gratuitamente, magari lasciando a loro volta un altro libro. Bene a noi è capitato tempo fa di incontrare per caso fortuito, nella biblioteca vicino casa, un libro randagio di Daphne Du Maurier che ci aveva attratto, essendo l'autrice ben nota per la creazione di personaggi quali Rebecca e Rachele,  utilizzati da Hitchcock  in due suoi famosi film.

Tra i tanti libri sparsi, ad attrarci era stata innanzitutto l'immagine di copertina: parte di un dipinto, con in primo piano una donna con un vestito rosso ottocentesco, con il dito indice puntato in basso verso i picchi aguzzi di  un' altissima scogliera bianca, con sullo sfondo un mare turchino con due barche a vela. 
Abbiamo portato il libro a casa e per un po' di tempo è rimasto impilato assieme ad altri volumi su cercatori di piante, orde d'oro e un racconto di Kawabata, dove in copertina c'era un tipico paesaggio innevato giapponese. Nulla univa questi libri con quello della Du Maurier, che pubblicato nel 1929 raccontava la saga attraverso quattro generazioni, della famiglia Coombe, ambientato tra i picchi ventosi e le scogliere della Cornovaglia.
Conoscete la Cornovaglia?...No ! Peccato
Ma evitiamo deviazioni dal percorso originale.
Trascorso qualche mese riprendiamo il libro randagio e mentre leggiamo le vicende di Janet e della sua famiglia ci accorgiamo che sul retro di copertina, molto in piccolo, si legge il titolo del dipinto in copertina e apprendiamo il nome del suo autore: "Rocce calcaree a Rügen" di Caspar David Friedrich.

Per un certo tempo restiamo nella convinzione che quelle bianche scogliere si trovino in Cornovaglia, dove certo non mancano alte scogliere a picco sul mare, ma poi decidiamo di leggere la biografia di Caspar David Friedrich e appuriamo allora che l'impaginatore del libro, avendo necessità di rappresentare con un certo impatto l'ambiente del romanzo, non ne ha rispettato il contesto geografico.
Il romanzo della Du Maurier si svolge infatti a Plyn, luogo fittizio, ma ambientato nella Cornovaglia, regione nel sud della Gran Bretagna, tanto amata dalla scrittrice che ci visse per molti anni; le scogliere di Rügen che in verità sono di gesso e argilla e non di calcare, si trovano invece in un altro luogo e in una diversa nazione, anzi su un'isola.
Sicuramente sapete che i tedeschi amano le isole, il sole, il mare ma anche stare a stretto contatto con la natura; tuttavia riteniamo che siano in pochi coloro che possano dire di conoscere le isole della Germania che si affacciano sul mar Baltico. Rarissimi sono poi, secondo noi, quelli che hanno scoperto l'esistenza di  un arcipelago di isole in parte tedesche, alcune olandesi, affacciate sul Mare del nord note anche come isole Frisone, nel cui nome è rimasta la traccia di eventi assai lontani di un'antica terra chiamata Frisia che fu alleata dei Romani nel 12 a.C. Oggi molti citano le pregiate vacche di razza frisona, ma delle isole Frisone non ne hanno mai sentito parlare e ignorano l'esistenza della lingua Frisona, dal 2004 seconda lingua ufficiale di tali regioni oltre che dell'isola di Helgoland.
Se avete già aperto i  link qui sopra, avrete forse con meraviglia scoperto che la Germania dispone di numerose isole dotate di ampie spiagge e luoghi piacevoli, certo non adatte al turismo durante il gelido inverno, ma affacciate sul baltico troverete candide dune e parchi naturali adatti per appassionati di birdwatching e  avrete soprattutto appurato che la più grande di queste isole con una superficie di 926 Kmq si chiama proprio Rügen .
Era  proprio questa l'isola dove amava recarsi spesso il pittore Caspar David Friedrich, per trovare ispirazione, ma anche per soddisfare il suo bisogno di ampi spazi  naturali, che lo spingeva sia tra i boschi della Pomerania che sulle creste granitiche dello Harz,, divenuto oggi riserva naturale protetta.
Il dipinto da cui siamo partiti, realizzato dopo il 1918, raffigura le persone più vicine all'autore: la moglie Caroline ed il fratello Christian; la figura al centro rappresenta l'autore stesso del dipinto.
Ci sono numerose interpretazioni sui particolari del dipinto, ma noi ne vogliamo dare una nostra assai semplice:i tre personaggi rappresentano tre modi diversi di rapportarsi con il mondo naturale; la donna rappresenta coloro che vedono la natura come qualcosa di misterioso, da trattare con cautela e diffidenza. Il nostro Caspar al centro, quasi genuflesso, rappresenta coloro che riconoscono la meraviglia del creato e hanno un atteggiamento di stupore e reverenza verso ogni fenomeno naturale. L'uomo a destra nelle sembianze del fratello, rappresenta infine l'atteggiamento di indifferenza e al tempo stesso fatalista di chi sa che il corso della natura non può essere cambiato dagli esseri umani.

Rügen Postkarte 048
Sassnitz sull'isola di Rügen nel 1910
Nei suoi dipinti ricchi di particolari e di simbologie si percepisce ancor oggi quanto Caspar Friedrich fosse ammaliato  dall'immensità di certi paesaggi, poi divenuti usuali nei quadri dei pittori del Romanticismo, mentre dalla sua biografia si desume l'interesse che aveva per i pensatori più illustri del suo tempo: Shelling, noto per il suo Discorso su Arte figurativa e natura, ma soprattutto Schleiermacher che vedeva nella contemplazione della natura uno strumento indispensabile per l'elevazione dello spirito.


Scendendo ai livelli dei comuni mortali e usando le mappe di Google voi potrete invece visualizzare la posizione  della cittadina anseatica di Straslund da cui si diparte il ponte che la collega all'isola di Rügen, scoprendo così che è possibile creare un itinerario originale, sicuramente controcorrente rispetto ai flussi estivi e ideale per il calmo autunno, scoprendo magari se siete particolarmente curiosi che anche Philipp Hackert che fece conoscere la bellezza della Campagna Romana e fu pittore alla corte di Ferdinando IV a Napoli, ha raffigurato queste isole prima di Caspar Friedrich, essendo stato ospite del barone Olthoff nella residenza di Boldevitz (intorno al 1765), dove oggi è possibile ammirare ancora alcuni suoi affreschi su carta da parati, restaurati di recente. 
Di recente varie cittadine, sotto l'egida dell' UNESCO, hanno creato uno specifico itinerario culturale che tocca nazioni e cittadine diverse, accomunate dal fatto che storicamente tali località hanno fatto parte della cosiddetta Lega Anseatica, le cui origini vengono fatte risalire al XII secolo.
Se a questo punto intendete organizzare per la prossima bella stagione un itinerario da queste parti per godere non solo delle bianche scogliere di Rügen e del parco Jasmund che le comprende, ma anche per esplorare le altre isole di Hiddensee, Usedom e Poel , vi suggeriamo di scegliere un itinerario che vi consenta di unire spiagge, parchi e incantevoli porticcioli e al tempo stesso di effettuare escursioni tra le diverse attrazioni naturali, usando la bicicletta magari servoassistita o usando i frequenti bus locali.
In basso troverete alcuni link utili da esplorare.
Abbiamo trovato ben fatto in particolare un sito commerciale( questo il link) che contiene molti itinerari completi di mappe e descrizioni in lingua inglese adatte a chi vuole conoscere su due ruote l'isola di Rügen. I camminatori invece potranno esplorarla a piedi attraversando i parchi e gli incantevoli  laghi come il Nonnensee che è un vero paradiso per gli uccelli migratori.Chi aspira al relax totale diriga verso la soleggiata isola di Hiddensee, e ne esplori senza fretta i dintorni andando a piedi.Chi ama tornare indietro nel tempo sappia che partendo da Putbus si potrà percorrere un buon tratto dell'isola a bordo di un trenino a vapore chiamato Rasender Roland. Se avete qualche giorno in più suggeriamo di esplorare altre località lacustri della regione del Mecklemburgo Pomerania anteriore, partendo dallo splendido castello di Schverin.
Spero che la prima lezione sia stata piacevole ma soprattutto istruttiva; se tornerete nel blog o vi iscriverete, troverete altre lezioni pratiche e suggerimenti, ma come avrete intuito non c'è un programma definito e le nostre scoperte non seguono percorsi lineari, quindi aspettatevi molti voli pindarici ma siate certi che tra non molto avrete in mente nuovi metodi di ricerca e una nuova geografia per i vostri viaggi.



Ecco alcuni link utili per saperne di più e organizzare un viaggio alla scoperta dell'isola di Rügen e dintorni:

Il sito del museo svizzero dove si trova il dipinto originale di Caspar D. Friedrich
http://museumoskarreinhart.ch/en/sehen/highlights.html
Sito istituzionale dell'isola di Rugen in lingua inglese
http://www.ruegen.de/en/service.html
Sito della Regione del Mecklemburgo-Pomerania, che include anche varie isole
http://www.off-to-mv.com/en/islands-of-ruegen-and-hiddensee
Sito istituzionale sul turismo in Germania dove esplorare varie regioni e creare itinerari personali:
http://www.germany.travel/it/index.html
Se vi piace anche andare in barca e poi in bici alla scoperta delle isole del baltico:
http://www.rueckenwind.de/en/tour/cycle-ship-tour-rugen-usedom_t_15104

TEST: Cercate prima di rispondere, e solo dopo cliccate sui link evidenziati

1)Sapete dove si trova l'area denominata Costa Jurassica , sito patrimonio dell'Umanità?

2)Sapete dove si trovano le isole Hyeres che comprendono anche un'isola parzialmente militarizzata dove è obbligatorio andare nudi in spiaggia?

3)Verso che località vi dirigereste per percorrere la Strada della Mimosa ?

4)Dove andreste per vedere in una sola stagione 6 milioni di uccelli migratori, praticare il mudflat hiking sul più grande mare salato d'Europa e fotografare centinaia di piante fiorite di vario tipo ?

5)Se vi proponessero un soggiorno nel territorio della regione dell'antica Curlandia verso quale paese andreste ?

Adesso che avete appena iniziato a scoprire l'esistenza dell'altrove, vi toccherà aspettare per leggere altri istruttivi test. Nel frattempo esercitatevi, magari scrivendo in inglese su Google il nome di una località arcinota  come Mont  Saint Michel che quindi diventerà St Michael's Mount.
Buon divertimento !

Rolando












17 ottobre 2014

Antiche foreste russe: sulle tracce dei larici piantati dallo zar Pietro I il Grande


Tra quegli intrepidi viaggiatori che ogni anno affrontano le forche caudine per l'ottenimento del visto necessario per recarsi nella Federazione Russa, è raro trovare qualcuno che si sia azzardato ad allontanarsi dagli itinerari consueti offerti dai tour operator. Inoltre gli itinerari offerti non tengono conto di coloro che hanno già visto sia Mosca e il suo Cremlino, sia San Pietroburgo nella classica sequenza: Ermitage, Peterhof, Pushkin e passeggiata su Nevskij, associata alla immancabile gita sui canali. Il massimo che ci si sente offrire dalle nuove leve del turismo è un sovietic-tour a bordo di una vecchia Volga del 1979 dai sedili color senape o una funambolica passeggiata sui tetti dei vecchi edifici della città non certo ideale per chi ha raggiunto l'età pensionabile.

A questa considerazione si aggiunga che molti espatriati che vivono o lavorano in terra russa, non sembrano cogliere l' opportunità di vivere, anche se temporaneamente, nel paese non solo più esteso al mondo, ma anche dotato di ettari ed ettari di aree naturali di incredibile bellezza a completa disposizione e facilmente raggiungibili a basso costo con i mezzi di trasporto pubblici.
Essendo questo post dedicato in particolare a coloro che vivono o intendono visitare la regione di Leningrado (l'area che circonda la città di San Pietroburgo) daremo qualche spunto e racconteremo qualche curiosità sui luoghi e le gite che è possibile auto-organizzare per andare alla scoperta degli ambienti naturali di questa estesa"oblast" = regione.
Citiamo senza entrare nei dettagli, alcuni dati della regione che dovrebbero convincere i prossimi viaggiatori a guardare oltre Prospektiva Nevskij, magari visitando Kronstadt e Gatchina e ricordare di aggiungere al bagaglio il necessario per effettuare gite fuori città ,alla scoperta di laghi e foreste; va detto poi che gran parte del territorio è pianeggiante visto che qui la massima altura non arriva neanche ai 300 metri s.l.m.
L'oblast di Leningrado occupa un'area di 83.908 Km.quadrati ed al suo interno scorrono vari fiumi: oltre la ben nota Neva ce ne sono molti altri, che creano insieme ad affluenti e tributari minori una rete fluvale di 50.000 Km.
Il numero dei laghi è impressionante: ce ne sono ben 1800 , senza contare il più grande bacino europeo che è il lago Ladoga (vedi post su Shlisselburg) che da solo occupa un'area di 17.700 Km quadrati; citiamo anche l'Onega poco più a nord-est che non è da meno con i suoi 9.890 Km quadrati.

Passiamo adesso alle foreste che secondo i dati ufficiali occupano  il 55,5% dell'intera oblast di Leningrado.
Stiamo parlando di un'area di 8.590 ettari, mentre le aree paludose ricche di avifauna coprono il 17% del territorio. Chi dispone di più tempo e ama i paesaggi incontaminati dovrebbe tener conto che la vicina Repubblica di Karelia, a nord di San Pietroburgo, dispone di 17.240 ettari di foreste (il parco d'Abruzzo esteso in tre regioni del centro Italia occupa 4.680 ettari).Se poi facciamo la somma dell'intero territorio della sola Russia europea, raggiungiamo i 383.180 ettari di foreste.Vi risparmio i dati per l'intera Russia solo perché alcuni imponenti incendi avvenuti in Buriazia e in altre aree siberiane hanno distrutto recentemente migliaia di ettari di foreste e quindi occorre ricalcolare i dati complessivi.
Avrete tuttavia intuito da questi pochi numeri come oltre le dimore degli zar e i giardini imperiali ci sia da scoprire questo straordinario patrimonio naturale a portata di mano ma defilato e sconosciuto a gran parte dei viaggiatori, inclusi molti cittadini russi, che conoscono magari il nome di certe riserve naturali protette, ma sono pochissimi poi quelli che realmente le hanno visitate.
Molti preferiscono infatti ritornare nello splendido parco di Pavlosk con il comodo treno dalla stazione di Vitebsk o passare una giornata nel parco Alexandrovsky a Pushkin in autunno, quando i colori dorati della vegetazione attirano un folto pubblico  fornito di macchine fotografiche, per godere degli ultimi tepori e portare a casa un ricordo vivace di quei suggestivi paesaggi tanto amati da Pushkin.

Ma prima di parlarvi della più antica foresta di larici vi faremo fare un bel salto all'indietro ai tempi dello zar Pietro I e dei suoi decreti imperiali dedicati proprio alla conservazione delle foreste.
Va detto che fino alla fine del XVII secolo non si era fatto molto in tema di protezione dell'ambiente.
Si riteneva infatti che chiunque avesse avuto bisogno di tronchi per costruire una casa o un ponte o legna per riscaldarsi o per costruire utensili, potesse farlo senza limitazioni vista l'enorme disponibilità e la scarsa densità della popolazione.La situazione cambiò allorquando lo zar Pietro I , fondata San Pietroburgo nel 1703 e avendo necessità di controllare le foreste, riservate a fornire il legname necessario alla costruzione della prima flotta dell'Impero russo, emanò vari decreti che regolamentavano sia l'accesso che l'uso delle foreste. Per la prima volta venivano anche comminate multe in denaro e pene severe, inclusi lavori forzati e pena di morte a chi avesse abbattuto querce, pini o larici  che avessero una circonferenza superiore ai 53 cm.
Alle norme e ai regolamenti fece seguito anche la nomina di speciali controllori di specifiche aree forestali e già nel 1719 esisteva il Waldmeister, un ispettore forestale incaricato di far rispettare i regolamenti imperiali.
A questa carica derivata da modelli tedeschi vennero poi associate le figure di guardie forestali di diverso grado e livello a cui vennero impartite speciali istruzioni redatte secondo i modelli stabiliti da Pietro I. La grande lungimiranza dello zar era evidente in ogni sua decisione, come quella di far piantare centinaia di ghiande di quercia lungo la strada che portava alla dimora imperiale di Peterhof.
A chi gli faceva notare sarcasticamente che lui non sarebbe sopravvissuto tanto da vedere quelle querce mature , lui replicava alla loro stupidità rispondendo che le successive generazioni avrebbero avuto grazie a lui, legna per costruire nuove navi e che lui, lo zar, non pensava a se stesso ma al futuro del suo paese.Ovviamente Pietro il Grande non si limitò a qualche decreto ma si adoperò per la creazione di un Collegio statale per esperti forestali che vide tra i primi ideatori dei programmi di studio, il grande Mikhail Vasiliyevich Lomonosov, una sorta di Leonardo da Vinci in terra russa che aveva scritto tra le tante opere riguardanti vari rami delle scienze, anche un trattato sulle foreste.
Vi abbiamo sintetizzato i primordi della scienza forestale e chi volesse approfondire la materia assai vasta ma anche appassionante, troverà in questo link maggiori informazioni in inglese.


Gli svettanti larici della Foresta Lendolovskaya (Roshino,Russia)
Passando adesso dalla teoria alla pratica, vi sveliamo che a circa 70 km da San Pietroburgo procedendo in direzione nord , ubicata a circa tre km dalla stazione ferroviaria di Roshino si trova la più antica foresta di larici d'Europa. Tale foresta chiamata Lendulovskaya rosha è stata voluta da Pietro I il Grande e i suoi esperti botanici hanno realizzato in questo luogo, ritenuto ideale, un esperimento volto alla creazione di una foresta artificiale di larici.
Essa è stata realizzata a partire dai semi raccolti nelle foreste che si affacciano sul Mar Bianco, nella regione di Archangelsk. Per i neofiti in materia diremo che quello del larice è  ritenuto tra i legni più compatti e resistenti: resiste infatti al calore, ai gas, all'umidità, agli attacchi di funghi ed anche agli insetti, ed è in grado di resistere parecchi anni senza deteriorarsi. Non è certo casuale che Pietro il Grande avesse fatto costruire una flotta di oltre 500 navi realizzate con resistentissimo legno di larice.
Lo zar del resto aveva fatto tesoro delle relazioni di Peter Simon Pallas che per parecchi anni aveva esplorato le aree siberiane collezionando e studiando piante e minerali.Il naturalista tedesco, figlio di un medico chiamato da Caterina di Russia, era stato il primo a magnificare le straordinarie qualità del larice siberiano dimostrandone scientificamente la sua resistenza alla putrefazione.
Pochi sanno che la città di Venezia come la Cattedrale di Sant'Isacco a San Pietroburgo sono entrambe costruite su una miriade di pali di larice.

Oggi a distanza di trecento anni, nella foresta protetta Lendulovskaya non si trovano più i larici originari piantati da Gabriel Fokel ed i suoi allievi, ma quelli che sono stati piantati successivamente dai forestali eredi di quella antica tradizione che accanto al taglio degli alberi, prevedeva anche l'inserimento di nuovi esemplari e di nuove specie. Oggi nei quasi 1000 ettari della foresta Lendulovskaya troverete anche pini, abeti, frassini ma anche ontani e qualche quercia.
La cura non sempre costante, qualche rovinosa tempesta e le guerre hanno fatto dei danni, ma nonostante tutto riusciamo ancora oggi ad ammirare splendidi esemplari di larici di specie diverse, dagli aghi dorati, durante l'autunno, svettanti per oltre trenta metri tra pini e cespugli di bacche eduli. Sul terreno estesi e morbidi tappeti spugnosi di sfagno color smeraldo e ovunque funghi di ogni genere e colore.
Non manca un laghetto che tuttavia non riesce a far specchiare le alte cime degli alberi che lo circondano. L'itinerario è agevole con qualche dislivello e una radura iniziale consente la sosta, per un rapido spuntino. Guardando con attenzione si potranno trovare le etichette poste sugli alberi più vetusti e la loro numerazione. La foresta Lendulovskaya è visitabile in qualsiasi periodo ma ovviamente nel periodo invernale offrirà panorami ben diversi dai colori dorati autunnali: andateci in periodi diversi e godetevi la bellezza di questi luoghi unici.
Se disponete di un'auto partendo da San Pietroburgo dovrete procedere verso Kamarovo e superato il ristorante Russkaya Ribalka (che vi consigliamo vivamente) procedete ancora per una decina di minuti fino ad un bivio dove svolterete a destra in leggera salita fino a raggiungere la stazione di Roshino; quindi riattraversate i binari a sinistra seguendo le indicazioni per Lendulovskaya Rosha e dopo pochi minuti sulla vostra sinistra troverete un grosso cartello e la strada di accesso all'area forestale che si trova 300 metri più avanti, dove si trovano tavoli con tettoie e spazi per il  parcheggio.
Un'altra località molto piacevole da visitare è Sestroretsk ubicata a Nord est sul Golfo di Finlandia e raggiungibile con i bus e marshrutke che partono da Chёrnaya Rechka di fronte alla stazione della metropolitana.Guardando lo stemma della cittadina, nota per una delle prime fabbriche di munizioni della Russia, si scopre un ramo di quercia e le onde blu del Baltico.
Le querce del Parco Dubki in un dipinto di Shishkin

Oltre al piacevole lago Razliv che forma anche un' inusuale cascata e su cui si affaccia la grande cattedrale ortodossa di San Pietro e Paolo, vale la pena di recarsi a Sestroretsk, che ha da poco festeggiato lo scorso settembre i 300 anni dalla sua fondazione risalente al 1714, soprattutto per visitare il Parco Dubky affacciato sul golfo di Finlandia sul Mar Baltico.

Qui non troverete larici siberiani ma numerose querce eredi di quelle fatte piantare da Pietro il Grande nel 1719 intorno a una residenza di cui non rimane più traccia. Si rimane alquanto stupiti nel trovare grandi alberi di questa specie protendersi verso il mare quasi a volersi tuffare nelle trasparenti ma poco invitanti acque del Baltico. Ancora di più sorprende nel vedere decine di grosse cozze variopinte fare quasi da ornamento alla base delle radici coperte di morbido muschio.Ne troverete molte anche sulla riva del mare, un mare senza odore e senza onde, ma a noi quelle cozze hanno ricordato certi dipinti di De Chirico per la forma smorta e allungata dei pallidi molluschi sparpagliati ovunque vicine e lontane dall'acqua.
Le spiagge dorate del parco invitano tuttavia a prendere il sole nella stagione estiva, fare un tour in bici o godere dei colori dorati in autunno; ricordate tuttavia che siete pur sempre sul Baltico e le brezze nordiche si fanno sentire.
Il noto pittore russo Shishkin (vedi il suo dipinto in alto a destra) diceva che la Russia è la terra dei paesaggi, se avete dubbi su questa definizione guardate con calma la galleria dei numerosi dipinti in questo link, resterete affascinati anche voi dalle foreste, gli alberi e la natura della Russia.
Il numero esteso delle riserve e delle aree protette ci obbliga a nuove esplorazioni e ricerche: non escludiamo altre entusiasmanti scoperte, quindi seguiteci o dateci i vostri suggerimenti.
A completamento di questo post dedicato a un appassionato piantatore di foreste inseriamo uno dei più noti e poetici film d'animazione realizzato da Frédérick Back e vincitore di un oscar nel 1988.
Si tratta della trasposizione del ben noto racconto di Jean Giono: L'uomo che piantava gli alberi. Fatelo vedere a figli e nipoti: vale più di tanti proclami sull'ambientalismo corrente.
  ▶ L'uomo che piantava gli alberi - YouTube