3 agosto 2015

Viaggio alla scoperta della Cornovaglia

Vorrei uscire e vivere la mia vita in qualche nuova colonia, dove le cose siano appena all'inizio, nuove.Un posto lontano dalla decadenza e dal materialismo moderno.
Daphne Du Maurier (autrice di Cornovaglia magica) 


Sempre alla ricerca di luoghi nuovi da esplorare, cerchiamo talvolta di trarre suggerimenti dai tanti filmati presenti su you tube e da altri elementi a prima vista casuali e insignificanti che a poco a poco acquisiscono invece maggiore forza e determinano infine la motivazione prioritaria nella scelta della meta da raggiungere.
Il filmato che vedete in basso ci aveva colpito per la quasi assenza di insediamenti urbani e l'estensione di verde ma anche per i colori inaspettati del mare.Il video scelto tra i tanti visibili online, consente di esplorare virtualmente, con una visione aerea, il territorio della contea più a sud dell'Inghilterra, nota come Cornovaglia che vanta una linea costiera di oltre 600 chilometri.
Vi daremo quindi qualche suggerimento frutto della nostra esperienza, per creare il vostro itinerario, e se vorrete potrete utilizzare come orientamento la mappa che troverete più in basso contenente i luoghi da noi prescelti per il viaggio effettuato alla fine di maggio del 2015.
Ecco il link per visualizzare altri filmati presenti nel sito web ufficiale della Cornovaglia, chiaro e ricco di informazioni e of corse solo in inglese: Visit Cornwall .



L'elemento che durante le ricerche ci aveva particolarmente incuriosito era la sigla AONB che avevamo trovato nelle descrizioni di varie zone del sud dell'Inghilterra. Si tratta dell'acronimo di Area of Outstanding Natural Beauty ovvero Area di Eccezionale Bellezza Naturalistica; cliccando sulla sigla otterrete dalle pagine di Wikipedia ulteriori dettagli in lingua italiana, mentre se avete dimestichezza con la lingua di Shakespeare andate al sito web originale landscapeforlife dove troverete molti suggerimenti per andare alla scoperta di tali aree sparse in varie contee del Regno Unito.
Bene ! Con questi elementi abbiamo cominciato ad esplorare con largo anticipo il territorio usando Google map che ci ha consentito di valutare distanze e individuare anche alloggi durante l'itinerario. Per capire la tipologia delle strade (alcune suggestive ma dove a malapena passava un'auto) si è mostrato utilissimo a questo proposito Google street che ci ha permesso di percorrere in anticipo molti degli itinerari inizialmente previsti e selezionarne o depennarne altri anche se ritenuti interessanti.
La Cornovaglia è una delle contee che contribuisce meno al Pil della Gran Bretagna: il reddito dei suoi abitanti è tra i più bassi tra le contee inglesi. A salvare la Cornovaglia c'è il turismo, soprattutto interno e il fatto che il Principe Carlo d'Inghilterra oltre ad essere Principe del Galles è anche Duca di Cornovaglia e quindi ha tutto l'interesse nel salvaguardare un'area dove si trovano sue fattorie, vivai di piante ben connessi con i club del giardinaggio cornico, assai attivi nell'area, incluse strutture ricettive di alto livello , le quali producono ricavi ma anche reddito per le diverse comunità locali, supportate anche da speciali fondi creati ad hoc per la salvaguardia dei territori rurali.
Non stupisce quindi che sia stato per iniziativa di HRH il Principe Carlo che dal 1983 in una delle aziende lattiero-casearie ubicate in Cornovaglia, si è cominciato a produrre anche un formaggio denominato Yarg meno noto del Cheddar ma che cela nella sua denominazione attuale, il nome di colui che aveva molto tempo prima creato la ricetta per realizzarlo: un certo sig. Gray .
I tempi ristretti a nostra disposizione ci hanno impedito di visitare una Nursery per amanti del giardinaggio e dotata anche di aree per la ristorazione, ubicata vicino al castello di Restormel e chiamata appunto Duchy of Cornwall: se passate da quelle parti dateci un'occhiata.
Un viaggio in Cornovaglia è particolarmente indicato quindi a chi ama i paesaggi naturali, le scogliere aspre che in certi punti superano i 200 metri di altezza, ma anche un mare che si affaccia sul'Oceano Atlantico dai colori cangianti, incluso un inaspettato azzurro cobalto che sorprende al pari delle giornate soleggiate che ci hanno accompagnato per quasi una settimana.Il numero di giardini sia privati che gestiti dal Trust britannico è notevole e tutti sono in grado di riservare sorprese e curiosità, ma visitarli tutti è un'impresa quindi fate una scelta visitando il sito web GreatGardenofCornwall che vi consentirà di avere una panoramica di questi luoghi e delle specie botaniche, alcune ignorate dalle nostre parti in cui sono specializzati e poi godetevi le magnifiche residenze sparse nel territorio.Quella di Hiclere è veramente splendida, ma non sempre aperta al pubblico. Qui potrete trascorrere una mezza giornata intorno al castello dei Carnarvon il cui nome è legato alla scoperta della tomba di Tutankhamen e magari immaginando per un momento di essere uno dei personaggi di Downtown Abbey , lo sceneggiato che viene girato all'interno del castello.

Se avete pargoli al seguito non perdetevi l' Eden Project: un incredibile posto dove all'interno di smisurate cupole trasparenti vi ritroverete in una foresta tropicale....ma non mancano i ristoranti e la parte educativa ma pur sempre ludica: c'è sempre fila nel marchingegno che produce suoni intuibili in relazione alla produzione di gas intestinali; molto seguite sono anche le lezioni di chimica divertente con i prodotti casalinghi.Ma cliccate sui luoghi presenti nella mappa e leggerete le informazioni utili.
Il nostro tour inglese è stato effettuato con an'auto noleggiata all'aeroporto di Stanstead, dove siamo arrivati con un volo low cost della Ryan Air con partenza da Roma. In realtà sarebbe stato preferibile scegliere un aeroporto posto a sud di Londra, come Gatwich ma il costo dei voli era decisamente superiore. Suggeriamo però di valutare opportunamente queste opzioni anche in relazione al grosso traffico incontrato in uscita dall'area londinese che potrebbe farvi risparmiare varie ore di strada e km se arriverete a Gatwich.
Altro suggerimento legato alla nostra esperienza :non scegliete auto particolarmente voluminose in quanto vi capiterà di percorrere vostro malgrado strade particolarmente strette benché poco trafficate.Se usate i navigatori di molti smartphone tenete conto che per default i loro software tenderanno a farvi percorrere le strade più brevi ma anche quelle meno agevoli per chi deve guidare tra strette pareti ricoperte d'erba, mantenendosi sulla sinistra come vuole il sistema inglese. Cercate pertanto di mantenevi su strade più ampie visto che i km risparmiati sono molto pochi.
Come noterete nella mappa abbiamo segnalato anche le località non facenti parte della Cornovaglia e sarebbe da segnalare in particolare la cittadina di Salisbury dove nella cattedrale si trova una delle 4 copie della Magna Charta. Nelle vicinanze si trova inoltre la ben nota Stonehenge, tappa d'obbligo per patiti di luoghi ricchi di energia mistica e da visitare soprattutto durante i solstizi.
Se avete letto i libri di Daphne Du Maurier non potete non fermarvi a Fowey ed esplorare i luoghi da lei descritti e amati.
Per quanto riguarda la ricettività, non è difficile trovare bed and breakfast lungo il percorso, tuttavia vi suggeriamo di premunirvi prenotando l'alloggio per i primi due o tre giorni e poi cercare laddove si intende fermarsi, visto che in alcuni posti varrebbe la pena di spendere più tempo per godersi paesaggi, maree, giardini e tramonti e in altri risultano sufficienti anche solo poche ore.
Invece di annoiarvi con descrizioni di tutte le località toccate, abbiamo deciso di condividere la mappa di Google da noi usata e che include tutte le nostre tappe con le descrizioni salienti, ovvero la ragione che ci ha spinto a inserirla nel nostro itinerario di viaggio.
Con ulteriori ricerche (provate a zoommare nelle mappe di google per far apparire foto e dettagli di zone poco note:è così ad esempio che abbiamo scoperto la Lulwort Cove ma potrete tuttavia aggiungere luoghi di vostro interesse, non inseriti nella nostra mappa, per personalizzare così il vostro viaggio secondo le vostre preferenze non necessariamente uguali alle nostre.
Troverete in basso anche una selezione delle nostre foto che rappresentano alcune tappe del nostro tour in Cornovaglia.


Nel caso invece qualcuno dei lettori avesse utili suggerimenti o volesse condividere la sua esperienza di viaggio in Cornovaglia è il benvenuto e potrà contattarci con il modulo a sinistra o inserendo qualche riga nei commenti.
Buon viaggio !


8 aprile 2015

Andare in Thailandia per scoprire la diversità ma dotati della voglia di apprendere


La nature fuit le lieux fréquentés c'est au fond des forêts, au sommet des montagnes, et dans les deserts, qu'elle étale ses charmes les plus  touchants.  
                                         J.J.Rousseau, La nouvelle Héloise
I viaggiatori italiani che nel 2014 hanno scelto di raggiungere il lontano regno di Thailandia sono stati 206.500, una quota ancora limitata se paragonata agli oltre 26 milioni di turisti che nel 2013 hanno scelto di recarsi in tale straordinario paese.
Molti considerano la Thailandia, una meta troppo esotica e al di fuori del range delle destinazioni vagheggiate, altri invece l'hanno riposta in fondo al loro cassetto dei sogni. Sarebbe il caso invece di aprire la mente, essere un po' più intrepidi e tener conto piuttosto dei tanti modi che questo paese offre, per stupirsi della diversità, in un mondo che a diverse latitudini sembra ormai orientato verso l'omologazione globale. Se fate parte della schiera del"Natale con i tuoi e capodanno con chi vuoi", sappiate che in inverno nel Regno di Thailandia splende sempre il sole ed il termometro oscilla in media tra i 25 e i 33 gradi.
Se volessimo proprio trovare un impedimento riguarderebbe solo coloro che non amano viaggiare in aereo: occorrono infatti oltre undici ore di volo dall'Italia, ma nessun visto preventivo, né particolari precauzioni sanitarie, per raggiungere tale straordinario "paese del sorriso".

CHE TIPO DI FELICITA' STATE CERCANDO ?
Il web è ricchissimo di informazioni, immagini, filmati e racconti di viaggio sulla Thailandia e non mancano quindi le opportunità per andare alla scoperta di isole incontaminate tra le tante dell'arcipelago delle Similan o tra quelle, citate persino da Marco Polo, nel mar delle Andamane.
Le centinaia di immagini visibili on line consentono di vagheggiare su deserte spiagge, adatte più a novelli sposi in cerca di isolati resort, che a moderni Robinson Crusoe in cerca di avventura ma con gel dopobarba e Ipad nello zaino. Individuata la meta ideale, occorrerà poi pensare agli itinerari ed alle attività adatte al proprio stile di viaggio ed alle motivazioni che hanno spinto ad abbandonare il proprio sicuro domicilio alla ricerca di quella felicità che Goethe aveva magnificamente definito come: "il difficile equilibrio tra l'estasi del nuovo e la sicurezza dell'abitudine".
Il ventaglio di esperienze offerte è considerevole e qui ci limiteremo a citarne solo alcune: è possibile provare a vivere senza acqua calda in una capanna di bambù galleggiante o osservare la vita nella foresta alloggiando su una panoramica casa sospesa tra gli alberi; è possibile esplorare in canoa nascoste lagune celate tra monoliti calcarei, scivolando tra isolotti di mangrovie abitati da granchi e strani pesci salterini.
Gli appassionati di speleologia troveranno grotte rifugio di grandi colonie di pipistrelli, oppure potranno osservare all'opera i raccoglitori di nidi dei rondoni del genere Collocalia, tanto apprezzati nella cucina cinese o semplicemente ammirare grotte scintillanti di minerali. Se siete invece altruisti potreste offrirvi come volontari insegnando l'inglese alle comunità locali. Naturalmente se fate invece parte del club dei pigri incalliti potrete assaporare il dolce far niente su un' amaca, dormendo in uno spartano bungalow o in un resort affacciato su una laguna turchese, massaggio thai e lezioni di yoga sulla spiaggia, inclusi.
Poiché questo post nasce per invitare a provare qualcosa di diverso e inusuale , non troverete qui i soliti stereotipi sul viaggio in Thailandia, troverete ben poco sui soggiorni al mare e sul dolce far niente italico, visto che di tali argomenti è piuttosto facile trovare informazioni. Se leggete questo blog e siete invece predisposti a cercare altro e ad andare altrove, riteniamo siate dei viaggiatori un po' speciali, e quindi allacciate le cinture e preparatevi ad altri modi di apprezzare la Thailandia.

PRIMA DI PARTIRE:GUIDE DA LEGGERE E IL SITO WEB DEL TURISMO THAILANDESE
Il primo suggerimento, scontato forse, ma sottovalutato da molti, è quello di documentarsi con qualche guida sintetica e a basso costo come quella della National Geographic, soprattutto se non siete predisposti all'impegnativa lettura delle guide Lonely Planet, in verità assai dettagliate, ma utili a nostro parere solo a chi abbia parecchie settimane o mesi, per esplorare il paese, peraltro alquanto esteso sia sui rilievi, sia nei suoi territori marini.
rafting su zattere di bambù
Chi avesse scarsa disponibilità di tempo punti quindi direttamente alle  pagine messe online dall'ufficio italiano del turismo thailandese. Chi è allergico all'uso del computer e abita o si trova a Roma, potrà anche toccare con mano la proverbiale gentilezza thai recandosi in via Barberini 68. Quesiti o dubbi sulle mete ideali in relazione alle stagioni o sui numerosi festival o sulla possibilità ad esempio di scoprire la Thailandia da soli usando il treno, e noleggiando sul posto bici e risciò, otterranno risposte esaurienti. Le sorridenti impiegate saranno prodighe di suggerimenti, e pronte a fornirvi agili guide a tema da portare anche in viaggio. Una rapida lettura vi farà scoprire quel che di interessante, bello e spettacolare si trova nelle varie provincie della Thailandia. Saprete quindi dove assistere ad una pittoresca regata multietnica, dove cucinarvi un uovo in una sorgente termale, dove fare rafting su zattere di bambù, percorrere tratti di foresta o di fiumi a dorso di elefante o semplicemente trovare stupende cascate, sorgenti termali e fiori rari. Potrete sapere in quali località  trovare arboreti e giardini botanici, vivai di orchidee, caverne o residenze reali. Si scopriranno i nomi delle tante etnie minori stanziate in Thailandia e si potrà così andare alla scoperta di costumi pittoreschi, antiche tradizioni e magari alla ricerca di manufatti originali.In particolare suggeriamo di orientarsi sugli articoli tessili in seta e quelli realizzati nei villaggi Thailue e Laolue, con il tessuto "lai nan lai" che si ispira agli ambienti naturali ricchi di fiori, ruscelli e cascate; suggeriamo il tessuto "tin ciok" per chi ha invece una particolare predisposizione per il blu. Se avete un particolare interesse per gli ambienti naturali chiedete all'ufficio del turismo Thai le brochure sui numerosi parchi naturali, in verità poco visitati dai turisti italiani e se conoscete la lingua inglese potreste richiedere le pubblicazioni sulle nuove forme di turismo ecosostenibile promosse da piccole agenzie maggiormente in contatto con la popolazione locale e le varie associazioni etniche..
Dopo la lettura del post in questo link http://www.turismothailandese.it/ , potrete iniziare a scoprire la Thailandia e scaricare anche l'utile rivista Taste of Thailand che illustra le ultime novità e dimostra, con quanto impegno e professionalità, gli enti preposti si dedichino a promuovere  i tanti aspetti di questo sorprendente paese ancora tutto da scoprire.

THAINESS: OVVERO APPRENDERE LO STILE DI VITA DEI THAILANDESI
Sfogliando l'ultimo numero della rivista Taste of Thailand, sembra che la sig.a Kabkarn Wattanavrangkul , attuale ministro tailandese per il turismo e lo sport abbia colpito decisamente nel segno.
Lei che è stata definita "artista del business", con un' eclettica esperienza presso grandi aziende ed una laurea in architettura conseguita negli Stati Uniti, ha intuito con perfetto tempismo che i desideri dei futuri viaggiatori, stanno cambiando e che dopo anni di turismo " da spiaggia tropicale", in molti hanno iniziato a richiedere nuovi e più articolati modi di apprezzare la Thailandia.
Questi nuovi viaggiatori oltre al mare d'inverno e ai locali, cercano adesso  antiche vestigia e tradizioni tipiche: è l'ora di fargli apprezzare quindi la magia  delle antiche capitali del regno del Siam conducendoli ad Ayutthaya e Sukhotai, fargli fare corsi di cucina thai e magari portarli nelle fattorie sperimentali che coltivano perfino il classico broccolo romano al posto dell'oppio e che sono supportate dalla Casa Reale e da organismi internazionali.
Templi dell'antico regno di Sukhotai
Aumentano coloro che hanno deciso di trasferirsi in terra thailandese: numerosi sono i pensionati britannici seguiti come numero da intere famiglie che calano dal freddo nord Europa. Molti sono coloro che dopo aver testato il paese, provano nuovi modi di vita e di lavoro: presa confidenza con il clima e i cibi, cominciano a provare interesse per i numerosi aspetti della cultura thailandese e chiedono di comprendere il ricco patrimonio di valori unici che in un'unica parola è stato definito Thayness o thailandesità.
Anche per chi ha frequentato le spiagge più belle e si è immerso tra gli squali balena e le mante giganti dell'isola di Richelieu, potrebbe risultare quindi illuminante, ripetere ma con un altro spirito, l'esperienza di viaggio, magari cercando di carpire pur nello spazio di poche settimane, il segreto della serenità del popolo thailandese, cercando  di apprezzarne le quotidiane abitudini e magari apprenderne, praticandolo, lo stile di vita ben rappresentato nel video realizzato dall'Ente del turismo.

IL PIACERE DI APPRENDERE IN VIAGGIO
Bollo auto per l'anno 2558
Molti di coloro che sbarcano a Bangkok e poi si disperdono tra hotel, guesthouse e altre sistemazioni più spartane, al mare o al nord tra le fresche colline o in riva ai fiumi, collezionano esperienze e nuove conoscenze; altri purtroppo arrivano e ripartono avendo appreso assai poco del paese che li ha ospitati. Giungere sino a qui e non apprendere cosa sia il "wai"- il saluto tipico thailandese è una grave perdita; ma occorre certo una predisposizione alla scoperta dei particolari di viaggio per notare che in Thailandia le auto e i taxi dai vivaci colori, viola, verdi e gialli, hanno già pagato e quindi esposto il bollo per l'anno 2558. Il calendario thailandese infatti considera come anno zero dell'Era buddista, l'anno in cui il Buddha ha conseguito il "paranirvana", cioè la cessazione degli elementi fisici e psichici e il conseguente passaggio ad una nuova forma di esistenza: tale data è assai variabile nei vari paesi di religione buddhista ma per facilitarvi il calcolo vi basterà aggiungere 543 anni al nostro attuale calendario gregoriano: quindi 2015+543=2558.

IL PAESE DEI TRE CAPODANNI
Prendete nota che i thailandesi non festeggiano il loro capodanno il 31 dicembre. Il loro fine anno detto Songkran avviene tra il 13 e il 15 aprile: in questi giorni è festa nazionale e ci si dedica non solo a visitare i parenti ma anche a estese e gioiose docce collettive pubbliche che se aiutano a sopportare la calura, hanno ormai travalicato le antiche tradizioni fatte di limitate abluzioni reciproche e bene auguranti. Poiché in Thailandia vive una cospicua comunità cinese già presente sin dal XVII secolo, potrete anche assistere tra gennaio e febbraio al capodanno cinese, assai pittoresco e ricco di colore.Non perdetevi quello che si svolge nella China-town di Bangkok, aperta a tutte le ore, completamente addobbata di grandi striscioni colorati di rosso e  attraversata da numerosi taxi collettivi e pullman senza finestrini, stracolmi di varia umanità festante.
Bangkok: il quartiere di Chinatown
Troverete festeggiamenti anche in altre località della Thailandia e perfino negli hotel più grandi, che si sono adeguati, vista la notevole crescita del turismo cinese, offrendo pantagruelici banchetti accompagnati da canti e balli cinesi tipici.
Visto che nessuno dei turisti europei o americani rinuncerebbe al classico cenone del 31 dicembre, è evidente che se doveste rimanere da fine dicembre a metà aprile a Bangkok e dintorni, "rischiereste" di dover festeggiare tre capodanni in tre diversi momenti, pur rimanendo in Thailandia.


CIBI THAILANDESI: IMPARARE I NOMI DEI PIATTI E RICONOSCERNE GLI INGREDIENTI
Molti italiani habitué di questa meta, per "non rischiare" scelgono hotel gestiti da connazionali, dove anche gli chef sono italiani: si priveranno così di quelle emozioni tipiche offerte dalla tradizione gastronomica thailandese. Non avendo gustato le prelibatezze locali, avranno così perso l'opportunità di provare gli strabilianti sapori dei piatti thai, ricchi di aromi e di un sapiente quanto equilibrato mix di spezie salutari dove di solito non mancano frammenti di zenzero o galangal,  lemongrass e profumatissime fette di lime.
Alcune ricette prevedono  tipi di peperoncino più o meno piccante, il cui dosaggio da qualche tempo viene ridotto nei buffet offerti ai viaggiatori' europi, si trova tuttavia l'aglio e il coriandolo. Inoltre al posto del sale viene usata spesso una speciale salsa di pesce , mentre il sapore dolce di alcune zuppe viene ottenuto con il succo del tamarindo, pianta tra le più diffuse in Thailandia.  Il tocco finale ai diversi piatti è dato dalle foglie fresche e ricche di oli aromatici del Kaffir lime la cui pianta, il Citrus Histrex, solitamente presente in tanti giardini thailandesi è ritenuta non solo utile nel liberare la mente, ma secondo le tradizioni locali, anche particolarmente utile nel tenere lontano malanni e influenze negative.

Se siete andati in Thailandia e non avete provato il Tom Yum Kung,, è un po' come essere andati a Roma e non aver provato gli spaghetti all'amatriciana. La cucina thailandese è sorprendente e vi stupiranno anche le numerose proprietà benefiche dei tanti ingredienti naturali: il lemongrass ad esempio, il cui nome scientifico è Cymbopogom citratus, combatte tosse e raffreddori; il galangal o alpina officinarum deriva dalla stessa famiglia delle zingiberacee e sono ben note le sue proprietà digestive e antiossidanti. Che voi proviate una zuppa di gamberi o un piatto con pesce o maiale, gustatelo senza fretta; ogni cucchiaiata vi offrirà infatti una sinfonia di sensazioni uniche e sempre diverse man mano che il vostro cucchiaio capterà l'uno o l'altro ingrediente che vi suggeriamo di imparare a riconoscere anche nel nome, per ritrovarlo nei mercatini, sia fresco che essiccato.

INCONTRARE LA GENTE, CONOSCERE PIANTE E OSSERVARE GLI ANIMALI
La pianificazione di un viaggio è materia personalissima, essendo innumerevoli le motivazioni che spingono ad andare altrove. Tuttavia se si sale su un aereo e si vola per 11 ore e poi giunti a destinazione tocca spostare le lancette dell'orologio 6 ore avanti, mentre il taxi che vi porta a destinazione accetta solo valuta locale e l'occhio scopre che la segnaletica stradale comprende alfabeti illeggibili, un minimo di preparazione e di curiosità dovrebbe far parte del piacere del viaggio, anche se per caso vi siete serviti di un tour operator che vi ha preparato tutto, assicurazione medica e rischio bagaglio incluso.
Se potete, vi suggeriamo di creare un piccolo gruppo, prima di partire e poi confrontando le proposte di più tour operator, chiedete di fornirvi oltre ai voli, una guida locale e trasporti in loco, ma pretendete di gestire gli spostamenti o le tappe a modo vostro. Quindi se fa comodo al tour operator fare tappa in un laboratorio di scultura del legno con toilette e chiosco per bevande, pretendete di voler visitare anche un piccolo laboratorio per la lavorazione dell'argento o della porcellana in funzione dei vostri interessi.Tenete inoltre conto che nelle principali cittadine come Chiang Mai e Chiang Rai, oltre che a Bangkok, operano agenzie locali con guide parlanti non solo inglese, che offrono una gamma di esperienze molto più ampie e soprattutto maggiormente a contatto con la popolazione locale e con le associazioni degli artigiani delle etnie presenti nel territorio.
Questo operatore di Chiang Mai è solo  uno tra i  tanti accreditati presso l' Ente per il turismo thailandese: Chiang Mai local tour.
Sukhotai, Ayutthaya e la splendida residenza estiva reale di Bang pa in, distante 60 km da Bangkok, sono dei luoghi che meritano una lentezza che i tour standard non prevedono; tenete conto inoltre che i biglietti d'ingresso hanno un costo irrisorio (tra i 3 e i 5 euro) e pertanto godere l'atmosfera di questi siti in momenti diversi della giornata o dedicarsi alla contemplazione del paesaggio o noleggiare una bicicletta per pochi bath, per esplorare anche i dintorni, consentirebbe di respirare l'atmosfera magica di questi luoghi. Non sarà neanche difficile trovare un angolo tranquillo per meditazioni, alla maniera di Siddharta, scegliendo quindi l'albero che più vi si confà. A questo proposito vorrei invitarvi a guardarvi meglio intorno, soprattutto quando sarete nelle aree dei templi: alcuni alberi non esistono alle nostre latitudini e da queste parti raggiungono proporzioni spettacolari ed è facile trovare esemplari di ficus religiosa i cui tronchi toccano i tre metri di diametro; vi sono poi piante con fiori e frutti inconsueti, abitate da esserini anch'essi non visti o ignorati da gran parte dei viaggiatori.

Saraca indica o Ashoca tree
Ci limiteremo qui a ricordare innanzitutto gli immensi esemplari, molti pluricentenari, di Ficus religiosa che altro non è che il famoso albero sacro Bo , in sanscrito detto della Bodhi, cioè della illuminazione, riferendosi al risveglio ottenuto da Siddharta Gautama poi divenuto Buddha.
Raccoglietene le foglie a forma di cuore; diverranno con il passar del tempo un originale segnalibro dorato e vi rammenteranno a distanza di tempo il vostro viaggio. Queste foglie insieme ad altre parti della pianta sono impiegate nella medicina tradizionale e in quella ayurvedica per curare una cinquantina di disturbi e non vi sarà difficile trovare tali preparati, alquanto diffusi a livello locale e assai economici. Queste foglie per la particolare struttura cordata e il lungo peduncolo centrale, hanno la particolarità di muoversi in continuazione anche in assenza di vento; per i fedeli di religione induista questa vibrazione continua è segno evidente della presenta di spiriti, deva o deità arboree. Ci vengono in mente le numerose immagini di driadi realizzate da artisti che hanno attinto ai suggestivi miti sulla natura, comuni a quasi tutti i popoli della terra.
Albero delle fiamme della foresta
Vi sarà poi facile riconoscere la Butea Monosperma nota come albero delle fiamme della foresta a causa dei suoi grandi semi color arancio: visibili anche da lunga distanza danno l'idea di un albero dalle cui fronde sia scaturito un incendio. Tale pianta offre un colorante naturale ampiamente utilizzato sia nella tintura di tessuti che in diverse cerimonie e riti tradizionali.
Anche questa pianta offre soluzioni naturali ai consueti problemi umani quali diarrea e vermi intestinali. Esperti botanici e centri medici, soprattutto indiani, ne stanno testando l'efficacia in decine di altri malanni.


I grandi frutti, simili a noci di cocco vi aiuteranno nel riconoscere la Couroupita Guianensis dai fiori vistosissimi e profumati: essa è nota con il nome comune di albero delle palle di cannone. Visibile in molti templi buddhisti, essendo la pianta ai cui piedi si ritiene sia nato e morto Buddha, è riconoscibile per la presenza di reti protettive che evitano che i frutti del diametro di 15 cm vi colpiscano quando siano giunte a maturazione. Infine non possiamo dimenticare la splendida Saraca Indica (nella foto in alto) nota anche con il nome di Ashoka tree e che i thailandesi chiamano Sokanan: ha dei sorprendenti fiori raccolti in globi rosso arancio che colorano le piazze antistanti di molti templi e i giardini delle residenze reali; ne troverete coloratissimi esemplari lungo la strada principale di Khao Lak a nord di Phuket.

Kāmadeva insidia Shiva
Anche da questa pianta si ricavano numerosi preparati naturali, indicati per la cura di patologie endometriali e uterine, quindi particolarmente dedicati alle donne.
Non è quindi a caso che nella ricchissima mitologia indù viene raffigurato Kāmadeva il giovane dio dell'amore e della sensualità, con viso verde e dotato di arco e frecce inusuali, adatte a colpire i 5 sensi e conquistare Shiva: le armi assai speciali sono costituite infatti da 5 tipi di fiori che comprendono quello dell'Ashoka tree, il gelsomino, il loto bianco, il loto blu e il fiore del mango.
Per quanto riguarda poi la fauna , visto che le scimmie e gli scoiattoli saranno di facile visibilità, vi invito ad avvicinarvi ai tronchi degli alberi dove con facilità vedrete delle inconsuete formiche rosse con organi, addome e testa, particolarmente sviluppati.
Il loro nome scientifico mette in luce la loro straordinaria abilità che è pari a quella di infliggere morsi dolorosi a chi le disturba magari involontariamente. Tale straordinario esserino prende il nome di Oecophilla smaragdina: se focalizzerete la vostra attenzione, sugli alberi di mango, noterete che tra i rami vi sono delle foglie cucite insieme in modo da formare dei capienti cestini arborei. Per questa costruzione ecologica le nostre formiche si servono di una sorta di filo setoso che viene secreto dalle larve e che consente di mettere al sicuro le uova prodotte dalla loro prolifica regina  e proteggerne così il contenuto da eventuali aggressori ad eccezione dell'uomo, come leggerete più avanti.
Molti viaggiatori passano inconsapevoli sotto magnifici alberi di mango, che è tra i più grandi alberi da frutto al mondo, senza avere nessuna percezione che sulla loro testa si trova una megalopoli abitata da milioni di minuscoli abitanti attivi che non hanno ancora apprezzato la settimana corta, né hanno mai pensato di richiedere speciali indennità di rischio per edilizia arborea ad alta quota.

LA LINGUA THAILANDESE E IL SANSCRITO
Un altro suggerimento che ci sentiamo di dare è quello di interessarsi alla lingua thailandese: questo non vuol dire che per andare in vacanza 10 giorni dovrete apprendere l'alfabeto thai e i vari toni.
Date tuttavia un'occhiata a qualche sito con qualche frase utile o investite 10 euro nell'acquisto del frasario portatile di thailandese della Lonely Planet: è scritto in italiano e vi faciliterà, incontri e anche qualche acquisto, rendendovi più simpatici agli occhi degli abitanti che si sorprenderanno del vostro "Sawat dii Krap" oppure "Sawat dii Khaa" nel caso che siate una donna. Il classico saluto thailandese a mani giunte, detto Wai, vi accoglierà, unito ad un aperto sorriso, ovunque andiate e rappresenta uno dei tratti distintivi, particolarmente apprezzati da chi ha in mente la freddezza o il distacco, caratteristico dell'accoglienza di altri popoli.
Su you tube trovate varie lezioni realizzate per chi mastica l' l'inglese e anche simpatiche scenette; eccovi un esempio:  http://www.youtube.com/watch?v=uBpjbhHtxk0 
Se poi si rifletterà sul fatto che la lingua thai deriva dal Sanscrito e dall'antica lingua Pali, non vi stupirà di trovare parole con incredibili somiglianze con quelle usate magari dai vostri avi.
In Sicilia dove il prof Caltagirone ha tradotto numerosi reperti contenenti vocaboli in sanscrito, fino a qualche anno fa si salutavano gli anziani con un "sa-bbanadica" e oggi in Thailandia per chiedere a qualcuno come va ? si dice "Sa-bai dii mai ?" E' difficile dire che non vi siano relazioni tra queste 2 due espressioni separate da migliaia di chilometri.

IL BUDDHISMO THERAVADA
Visitare un paese dove oltre il 95% della popolazione segue il buddhismo Theravada obbliga i viaggiatori, a sapere qualcosa di questa dottrina che alcuni non ritengono di classificare come religione, ma che influenza il modo di vivere e di affrontare i problemi quotidiani dei thailandesi.

Il viaggiatore occasionale è condotto attraverso vari templi ed è invitato anche a partecipare a riti con apposizione di braccialetti, benedizioni di gruppo, responsi, apposizione di pensieri su lunghi tessuti dorati e sistemazioni propiziatorie di stendardi zodiacali; ma per lo più il turista medio rimane ignorante spettatore se non maleducato selfysta per foto irriverenti che irriterebbero in qualsiasi altro luogo religioso del mondo cristiano e islamico. Leggete magari prima del viaggio il racconto romanzato della vita di Siddharta di Herman Hesse e in viaggio , sfogliate le pagine di un libro scritto da Khyentse Norbu: si tratta di un volumetto di facile lettura intitolato "Sei sicuro di non essere buddhista ?".Se siete dotati di Kindle le possibilità di letture preventive si ampliano, essendo facilissimo inserire nella ricerca la parola buddhismo.
In molti templi, se non sarete presi dalla fretta potrete seguire corsi sulla meditazione e avere colloqui con monaci desiderosi di rispondere anche in inglese ai vostri quesiti sul buddhismo; solo così la ridondanza di statue di Buddha sparirà per far posto all'interesse per gli insegnamenti del buddhismo, a partire dal concetto di impermanenza e poi per comprendere a cosa possa servirvi la meditazione se avete un familiare malato o avete un rapporto conflittuale con gli altri o un figlio dedito alla droga.
Penetrare tuttavia la disciplina e il pensiero buddhista comporta tempi più lunghi e per certo un viaggio di poche settimane potrà solo stimolare la vostra curiosità. Viceversa se dalla curiosità si intende passare alla pratica, questa richiede applicazione, allenamento e tempi più lunghi, come racconta Rossana Campo, buddhista emotiva da anni, che ha cercato di narrare il  decennale cammino da lei percorso, nel suo autobiografico "Felice per quel che sei" edito da Giulio Perrone editore.

APPASSIONARSI AL MITO DEL RAMAKYEN
 affresco del Ramakien (Palazzo Reale di Bangkok)
Se fate parte poi della schiera dei curiosi impenitenti potreste anche cercare una traduzione della trama, magari sintetica di quei miti, lontani dalle nostre culture, ma con elementi molti simili a quelli rintracciabili ad ogni latitudine. Ci riferiamo al Ramakyen thailandese che pur con qualche adattamento deriva dal Ramayama indiano.Chi visita il Palazzo Reale a Bangkok troverà rappresentati molti dei personaggi di questa saga antica: è difficile non vedere le colossali statue di Totsakan e del figlio Indrachit dal viso verde. Sulle pareti al riparo dalla pioggia, quasi come spezzoni di un film, si segue la saga del buon re Rama privato del suo regno, del rapimento della bella Sita e delle battaglie cruente ingaggiate da eserciti di bianche scimmie capitanate dal generale Hanuman, fino alla sconfitta del terribile Totsakan e alla pacificazione generale del regno.

LA MONARCHIA PER I THAILANDESI
La Thailandia è una delle più longeve monarchie costituzionali essendosi costituita nel 1937 e pertanto anche la vostra guida vi dirà del grande rispetto che il popolo thailandese riserva al re Bhumibol Adulyadei, Rama IX sul trono da 60 anni, che giunto all'87° anno di vita è costretto ormai a vivere per motivi di salute in un' apposita struttura insieme alla regina Sirikit, sua fedele compagna di vita.
Non sarà raro trovare ovunque bandiere di colore giallo con lo stemma reale che indicano l'affetto del popolo per il loro re e ne ricordano ad ogni anniversario il compleanno avvenuto di lunedì , giorno che da queste parti è associato al colore giallo.
Prima di lasciare la Thailandia, abbiamo notato numerose bandiere colorate di viola con uno stemma reale al centro: i cittadini sanno bene qual è il nome della principessa che ha raggiunto il sessantesimo anno e ricordano bene anche il giorno in cui è nata. Se voi vi state invece incuriosendo sul tema delle principesse e delle bandiere,vi rimandiamo a questo link :
La vostra guida ometterà forse di dirvi che l'attuale re Bhumibol Adulyadei è nato a Cambridge negli Stati Uniti, il 5 dicembre del 1927 in un centro medico che venne dichiarato temporaneamente territorio del Regno di Thailandia. Suo padre era all'epoca Sua Maestà Reale Mahidol, che in quegli anni studiava medicina nella prestigiosa università di Harward. 
Sono molti gli aspetti interessanti di questa illustre testa coronata: ha ben 135 titoli accademici, è stato un apprezzato fotografo ed anche un valente sassofonista. Oltre a comporre sue musiche, ha eseguito dei brani anche con i noti gruppi jazz di Benny Goodman e Staen Getz. Inoltre ha tradotto molti libri ed è anche autore di canzoni note a tutti i thailandesi.
Oltre che "Padre della Patria" , Sua Maestà Re Bhumibol Adulyadei è stato di recente dichiarato "Padre della tecnologia" e a ragione visto che è titolare di svariati brevetti, incluso un particolare metodo atto a generare la pioggia che, chissà se un giorno potrebbe magari rallentare la desertificazione del mondo o favorire l'agricoltura laddove l'acqua è merce rara.

ALLA SCOPERTA DELLA STRAORDINARIA NATURA
Non abbiamo certo sfogliato 100 programmi, ma ci sentiamo di dire che i tour operator sono alquanto restii nell'accogliere le idiosincrasie di quei viaggiatori che richiedono di visitare in maniera diversa il territorio thailandese. Mentre tutti offrono trekking a dorso di elefante e spettacoli con gli stessi animali che si esibiscono come pittori, ballerini e calciatori, abilità certo non innate ma create con processi educativi che fanno uso di coercizioni e violenze, si fa fatica se per caso si vuole semplicemente andare nella foresta per fotografare la natura o perfino una Rafflesia Kherrii. Impreparati in materia botanica ? Si tratta di un fiore assai strano privo di radici e foglie che nasce come pianta parassita su grandi e lunghissime liane della famiglia Tetrastigma. Il diametro di questo fiore può raggiungere i 60 cm e il tipo detto Rafflesia Arnoldi con i suoi 80 cm è considerato il più grande al mondo.
Benché i principali organi del turismo thailandese abbiamo lanciato già in passato un programma che elencava 22 luoghi dove apprezzare particolarmente la flora tropicale thailandese, di queste opportunità non v'è traccia nei programmi dei tour operator italici. Noi stessi abbiamo tentato di far includere durante il nostro tour la visita al Giardino Botanico della Regina Sirikit a Chiang Mai ma tale desiderio è rimasto inevaso. Un vero peccato visto che avremmo visto oltre 60 varietà di Fiori di loto, 200 tipi di piante di banane, una cinquantina di specie di ginger e decine di sfumature di bromelie e addirittura piante rare e uniche come la Afgekia mahidolae che porta il nome della madre dell'attuale re di Thailandia.
Siamo certi che l'ufficio del turismo thailandese su specifica richiesta sia in grado di fornire utili informazioni per organizzarsi quindi da soli in loco e godere in terra thailandese della fioritura dei ciliegi himalayani al Phu Hin Rong Kla park, degli alberi di cotone giallo a Nakhon Nayok o delle pittoresche fioriture dei girasoli nani e apprezzare i suggestivi paesaggi offerti dai fiori di loto che colorano interamente il lago Nong Harn di rosa .Chi volesse provare invece la rara emozione di vedere una Rafflesia Kherrii fiorita dovrà raggiungere il parco di Kao Sok o recarsi al Tom Pariwat wildlife sanctuary nel distretto di Song Phraek.
Parco di Kao Sok
Le guardie forestali gentilissime parlano poco inglese quindi vi dovrete organizzare in anticipo, ed essere preparati, se andate a Khao Sok ad un itinerario di tre ore complessive nella foresta.
Il dislivello rende il percorso poco agevole, pur essendovi dei punti di appoggio costituiti da corde di sostegno. Queste sono usate anche da colonie di formiche poco inclini a cedervi il loro ponte sospeso. Potrebbe inoltre capitarvi di scoprire sulle vostre caviglie decine di minuscole sanguisughe intente a farvi, senza autorizzazione, micro trasfusioni di sangue che risultano fastidiose ma indolori.
Pertanto usate calzini bianchi e calzature alte e ben chiuse e magari utilizzate degli spray repellenti prima di inoltrarvi in tali aree umide. Se avrete calcolato bene le tempistiche di fioritura, facendo chiamare le guardie forestali in anticipo, potreste addirittura avere la fortuna di vedere più esemplari di Rafflesia Kherri in uno spazio di pochi metri. Vi suggeriamo di munirvi in anticipo di disinfettanti e sostanze emostatiche, ma siate certi che non vi sarà nulla di artefatto in quello che avrete visto.
Se poi vi piacciono le rarità botaniche recatevi nel Parco di Doi Phu Kha; solo qui a quasi 2000 metri di altezza in un paesaggio di rocce calcaree, tra ruscelli e foreste troverete esemplari di Bretschneideraceae sinensis hemsl che i locali chiamano semplicemente Chomhu Phu Kha; se arriverete da queste parti in febbraio potrete ammirare soprattutto al mattino una immensa distesa vegetale colorata di rosa.

MODERNITA'  E TRADIZIONE DIETRO OGNI ANGOLO E CANALE
Durante il nostro viaggio abbiamo apprezzato come in Thailandia la modernità, costituita da brulicanti centri commerciali, non abbia cancellato quegli aspetti più tradizionali che ancora oggi si trovano anche a Bangkok, una metropoli dove le stime prevedono per il 2020 una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti.In questa straordinaria quanto ordinata città, dove nessuno sente il bisogno di suonare il clacson, convivono tranquillamente grandi centri commerciali e piccoli banchetti mobili di frutta; accanto ai grattacieli degli hotel si trovano umili capannucce con pochi tavoli sempre pieni di commensali che a qualsiasi ora del giorno e della notte vi danno la possibilità di eliminare la fame offrendovi proteine di varia natura, svariati sistemi di cottura e una gamma infinita di combinazioni in cui non manca quasi mai il riso.
Ma si sa che la domanda segue l'offerta e allora ecco che il numero di strade,vicoli e mercati cresce e occupa come un liquido denso l'intera città e anche i canali periferici ancora liberi si trasformano in luoghi di scambio dalle scenografie esotiche. I turisti sciamano dotati di protuberanze metalliche che consentono di filmare e fotografare se stessi immersi in questi mondi variopinti al cui apice si trova lo straordinario mercato notturno dei fiori a Bangkok e i più noti mercati galleggianti.
Tutti vanno in cerca di merce e di esperienze di ogni genere cercando di soddisfare in pochi giorni tutti i generi di desideri: dal classico massaggio sulla spiaggia a quelli a cui non avevano pensato: come farsi benedire da un monaco buddhista e incollare lembi di foglie d'oro su effigi di Buddha; farsi fare una pedicure da microscopici pesciolini o dare la libertà a uccellini e pesci in cambio di pochi bath. C'è chi prova a mettersi un pitone sul collo, chi decide di farsi tatuare antichi talismani kmer e chi assaggia dolci gelatinosi al latte di cocco; alcuni sgranocchiano curiosi i frutti freschi del tamarindo mentre i più temerari provano l'ebbrezza di vedere una foresta dall'alto agganciati ad una fune d'acciaio.In realtà anche una corsa notturna in tuk tuk potrebbe stimolare la produzione di adrenalina e se la prenderete con senso dell'humor , vi ricorderà certe scene mozzafiato tipiche dei film di Luc Besson.


NOTE PER VIAGGIATORI CURIOSI CHE NON TEMONO LE 6 ZAMPE
Se ci si sposta verso il nord della Thailandia, dove più numerose sono le risaie e le foreste ricche di bambù che in un solo giorno possono crescere anche 25 cm, e dove sfilano in perfetto ordine altissimi alberi da cocco, centinaia di esili alberi di caucciù e coltivazioni di longan, i mercati diventano più interessanti. Le guide anch'esse abitanti di città, conducono attraverso i banchi ricchi di merce inusuale con lo scopo di consentire di scattare foto curiose ma impreparati  nel trasformare quello che viene presentato come folklore locale, in utile descrizione della cultura contadina thailandese.
L'attività agricola non è secondaria in questo paese, dove quasi il 40 % della popolazione passa il suo tempo nei campi o a raccogliere frutti e nelle umide risaie, ma anche a raccogliere, allevare e cucinare insetti.
leccornie per entomofagi
Nei cellulari e negli album fotografici dei viaggiatori che si recano in Thailandia non mancano quindi alcuni scatti a larve e uova microbiche e a insetti dalle varie forme e dai diversi tipi di trattamento che ne consente per dir così di sgranocchiarli al momento o utilizzarli dopo una polverizzazione attenta per preparazioni casalinghe, uniti a frutta, carne o zuppe più o meno piccanti.
Chi volesse aggiungere le didascalie alle foto scattate dovrebbe fare una ricerca usando alcuni nomi scientifici come il Lethocerus indicus che è un insetto acquatico detto Mengdah molto usato nella dieta thailandese e nella preparazione di salse piccanti.Gli esperti ma non i turisti sanno che l'esemplare maschio è più piccolo della femmina ma il suo prezzo è superiore a causa del suo gusto più intenso, mentre il sapore è simile a quello dei gamberi. Se in un menù leggete Nam Prik Mengdah siate certi che quello che state mangiando è ottenuto magari con l'insetto in questione che ha perso la sua fisionomia essendo stato finemente polverizzato.

Uova fresche di formiche Oecophilla smaragdina
Quando invece vedete nei mercati degli ordinatissimi mucchietti di microbiche uova bianche poste su grandi foglie di banano: eccovi davanti a delle vere prelibatezze per intenditori chiamate Kai Mot Daeng.
Sono le uova ma anche le larve appena nate delle formiche Oecophilla Smaragdina di cui vi abbiamo già parlato.Se venite dalla Sardegna e da intenditori avete provato "Su casu marzu", il formaggio con i vermi, non avrete difficoltà a ingurgitare una sana cucchiaiata di queste proteine naturali succose e morbide, simili al caviale ma che hanno un retrogusto agrumato. Naturalmente questi prodotti naturali vengono utilizzati in tante altre preparazioni culinarie che prevedono la cottura e come potrete intuire non fanno uso né di conservanti né di coloranti artificiali.
E a questo proposito se non sapete nulla del carminio e mai avete incontrato un Dactylopius coccus, vi invito a scoprire cosa c'è dietro la sigla E 120 , menzionato sulle etichette di prodotti assai diffusi nelle nostre case ed in particolare in liquori come l'Alkermes e in cosmetici come fard e rossetti.
Il tema della entomofagia è ritenuto dalle guide turistiche un tema da trattare in maniera superficiale e rapida, considerato che per lo più già la vista di bestiole dotate di 6 zampe e ali, infastidisce il turista medio, notoriamente schizzinoso in materia, ma interessato a portare a casa scatti insoliti.  Mostrando poi le foto definirà quelle cose: ora scarafaggioni, poi bacherozzi e infine grossi bruchi bianchi a riprova della sua incompetenza in materia entomologica.
Chi volesse invece capire meglio questa parte della cultura di un popolo che rispetta profondamente animali e piante e mai si sognerebbe di uccidere una formica o un uccello per puro divertimento, dovrebbe leggere questo interessante articolo su questo tema, o altri in inglese, scaricabili dal sito della Fao. Tale eminente organizzazione delle Nazioni Unite si occupa dei temi legati al cibo e all'alimentazione della popolazione del nostro pianeta, dove solo in Asia esistono ancora 525 milioni di persone con gravi problemi di malnutrizione su un totale da brivido di 805 milioni nel mondo.
Buon viaggio !













 

2 gennaio 2015

Alla scoperta della Sicilia segreta partendo da una confezione di salgemma. Parte II delle " Tecniche per andare altrove".

In un recente articolo apparso sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella, citava le parole di Raymond Bondin, presidente onorario del comitato delle città e villaggi storici riconosciuti dall'Unesco:"Nel mondo intero, non esiste alcun posto con così tanti tesori come la Sicilia. Non esiste un altro luogo con una concentrazione così densa di meraviglie". L'articolo evidenziava ancora una volta la scarsa propensione delle istituzioni isolane e dei vari enti preposti, nel promuovere in Italia e all'estero tale patrimonio, nonostante la Sicilia abbia un cospicuo numero di siti presenti nel patrimonio culturale e naturale dell'Unesco.
Ma come può constatare chiunque si avventuri alla scoperta della Sicilia meno conosciuta, in cerca di necropoli o antichi insediamenti, questi si troverà spesso davanti a spettacoli ai limiti dell'incuria, per non usare termini quali abbandono e in certi casi anche quello di abuso a danno di beni pubblici. 

Lasciamo tuttavia ai professionisti dei media la narrazione delle vicende a cui le cronache ci hanno ormai abituati da anni, dedicando invece questo post a quei lettori interessati a scoprire praticamente i tesori e le meraviglie rammentati da Bondin. Come già sanno i nostri lettori di vecchia data, vi toccherà fare qualche sforzo per apprendere come trovare alcuni luoghi segreti in Sicilia. Vi toccherà ad esempio andare al supermercato con i figli o i nipoti o con i vostri allievi più curiosi, e individuato il reparto del sale da cucina, acquistarne una confezione.
Se abitate in una grande città con un supermercato ben fornito troverete anche esotici sali rosa provenienti dall'Himalaya, grigi, rossi e persino blu provenienti dalla Persia. Prendete adesso un pacchetto di Sale di Sicilia grosso e continuate se volete la vostra spesa.
Passate alle casse e portate il prezioso minerale a casa o a scuola o se volete, portatelo a vostra zia o ancora passate in pescheria e acquistate una spigola o un'orata da fare al sale, ma non distraetevi e soprattutto non gettate il pacchetto del vostro sale.
Adesso viene il bello ! Tenendo la vostra confezione di sale di Sicilia con entrambe le mani e osservandone la faccia superiore, troverete sotto la scritta GROSSO, una sequenza di due lettere e 8 numeri.Se lo fate di rado è il momento giusto per giocarvi al lotto i numeri della vostra confezione, ricordandovi di noi però in caso di vincite consistenti; abbiate però l'accortezza di annotare prima di uscire le lettere, che potrebbero contenere alternativamente la lettera P oppure la lettera R.
Annotate le lettere dell'alfabeto riportate sulla confezione, ruotate poi il pacchetto del sale e come per magia su uno dei lati lunghi dove è riportato il quantitativo di sale (1000 g) , troverete anche la legenda che vi informerà che P sta per Petralia in provincia di Palermo, mentre R sta per Racalmuto in provincia di Agrigento.
La domanda adesso è opportuna: conoscete queste due località? Avete mai letto articoli che promuovessero la visita di antichi giacimenti di salgemma in Sicilia? Chissà perchè...lo zibibbo siciliano è riconosciuto dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità e non invece le sue miniere di salgemma che potrebbero offrire ulteriori modi per creare lavoro e soprattutto sviluppo locale, indipendentemente dalla produzione di sale che genera da tempo lavoro e cospicui fatturati.
Per completezza occorre dire che in Sicilia di miniere di salgemma ancora in funzione, oltre quella di Petralia Soprana sulle Madonie e di Racalmuto, il cui giacimento è ubicato a metà strada tra Agrigento e Caltanissetta, va aggiunto anche quello di Realmonte, ubicato a circa 11 chilometri da Agrigento. All'interno di quest'ultima miniera si trova una intera chiesa ove tutti gli elementi architettonici e le varie sculture, incluse una Santa Barbara, protettrice dei minatori, sono stati realizzati interamente con il sale.
I tre siti geologici menzionati hanno caratteristiche molto particolari che unite alle altre peculiarità del territorio, come la spettacolare falesia di marna bianca, nota con il nome di Scala dei Turchi, che attira già numerosi turisti, varrebbero da sole il viaggio.

Falesia di marna detta Scala dei turchi (Agrigento)
Ma tranne qualche associazione come Sicilia antica e qualche sporadico evento, durante il quale gruppi autonomi o fotografi internazionali hanno avuto l'opportunità di fotografare, senza interrompere le attività produttive, una delle miniere più spettacolari; non abbiamo notizie di enti o associazioni locali che in maniera organizzata e continua e quindi facilmente fruibile, si sia dedicata a far conoscere questi straordinari monumenti della natura. Rimandando ai siti internet specifici (si veda in basso), ci limitiamo qui a ricordare che la miniera di Petralia Soprana si trova a  58 km da Cefalù e si dirama lungo 70 km di gallerie, tra giganteschi ambienti realizzati artificialmente a partire dal 1972 in uno dei più ricchi giacimenti di Halite, la forma cristallina del cloruro di sodio noto con la formula chimica di NaCl. Questo gigantesco deposito di salgemma formatosi 6 milioni di anni fa nel ventre di una montagna che raggiunge i 1100 metri sul livello del mare, fornisce un prodotto che la natura nel corso dei millenni ha reso talmente puro da non necessitare, come il sale marino, ottenuto per evaporazione, di ulteriori processi al fine di eliminare impurità e sostanze minerali non compatibili con l'uso alimentare.Non sarebbe male secondo noi, portare in gita figli,nipoti o studenti, prima nelle saline ubicate nei pressi dell'antica colonia fenicia di Mozia nei pressi di Trapani ove si trovano decine di vasche per l'evaporazione e montagne di sale adatte a splendide foto mediterranee dai forti contrasti e successivamente in una miniera di salgemma come quella di Petralia Soprana. 
Naturalmente il tema del sale potrebbe essere esteso sia dal punto di vista storico che geografico:internet può soddisfare molte altre curiosità se usato cum grano salis, mentre a coloro che hanno già avuto la fortuna di visitare i siti descritti suggerisco altri luoghi(vedi link in basso) non usuali, per lo più ignorati, ma adatti sicuramente a viaggiatori con abbondante...sale in zucca.

Se avete appreso la lezione, cercate in futuro di metterla in pratica, osservando e investigando su cibi o bevande: siamo certi che i nostri suggerimenti vi porteranno a interessanti scoperte e magari vi aiuteranno a scoprire luoghi a cui non avreste mai pensato prima.
Se ad esempio vi trovaste per lavoro o per turismo in territorio russo, provate a dare un'occhiata ai vini di quell'immenso paese fatto di repubbliche ignote e decine di etnie: potreste trovare vini dell'Abkhazia o della Georgia e recentemente anche numerose etichette provenienti dalla Crimea.
Trovate nella foto a destra, a titolo di esercitazione, un' etichetta del vino rosso Херсонес prodotto a Inkerman cittadina non lontana da Sebastopoli.
Provate a trarre da questi pochi elementi utili informazioni per andare altrove, cercando notizie sulla sua denominazione e sulla località di produzione e buona scoperta !
Se non siete ferrati nell'alfabeto cirillico cercate "Chersoneso" e buon divertimento!

autore:Rolando Profita
Questo post è stato pubblicato anche sul nostro blog Sicilia segreta:
http://siciliasegreta.blogspot.com/2015/01/i-luoghi-segreti-della-sicilia-da.html

Link utili per le esplorazioni siciliane:

Link utili per ulteriori scoperte legate al mondo del sale in Italia
http://it.wikipedia.org/wiki/Margherita_di_Savoia_%28Italia%29

Link per esplorazioni all'estero:



13 novembre 2014

Tecniche originali per andare altrove: itinerario inusuale per raggiungere le isole del Mecklemburgo - Pomerania anteriore

Rügen Kreidefelsen 2006 a
Scogliere sull'isola di Rügen
"Cos'è il mio nulla in confronto allo stupore che vi attende"
A.Rimbaud


Questo post è rivolto ai viaggiatori meno pigri ma anche a chi ha scarsa dimestichezza con le mappe geografiche presenti nel web. In tanti senza saperlo imitano Rimbaud il quale diceva che "bisogna sapere che Parigi è in Francia, ma mica ti chiedono la sua latitudine !". Oggi la maggior parte degli smartphones è in grado di fornire non solo la latitudine del luogo di vostro interesse ma anche decine di altre informazioni geografiche, inclusi i dati sul vento che vi farà veleggiare verso la meta desiderata; ma come dicevano gli antichi - procedere con il vento o senza vento non fa differenza se non sapete dove andare !.
Nelle pagine dell'UNWTO,l'Organizzazione Mondiale del Turismo, si trovano i dati statistici recenti e le previsioni per i prossimi anni: nel 2013 hanno viaggiato 1.087.000.000 di persone e nel 2020 si prevede che a spostarsi saranno  1.400.000.000 viaggiatori. In fondo a questo articolo trovate un piccolo test utile per appurare se avete esplorato in maniera creativa le mappe delle aree non troppo distanti dall'Italia: valutatene voi stessi il risultato.
Tanti pensano che nella top ten dei luoghi preferiti ci sia ancora il Colosseo con i suoi 5.100.000 visitatori, invece c'è da fare tabula rasa di queste credenze. Se andate a leggere on line la lista pubblicata dalla rivista Travel & Leisure, in testa a questo elenco troverete il Gran Bazar di Istanbul che vede passare ogni anno per la gioia dei suoi 5000 venditori, ben 91.250.000 persone o meglio potenziali clienti.
Anche gli 11.000.000 di pellegrini che si recano a San Pietro in Vaticano ogni anno, appaiano meno della metà di fronte ai 30.000.000 di fedeli e turisti che varcano ogni anno le porte del tempio Shinto Shrine di Tokyo e se impressionano i 15.340.000 che fanno la fila ogni anno per ammirare la Città Proibita degli imperatori cinesi a Pechino, va detto che sono ben 18.588.000 quelli che invece varcano con intenti più ludici e meno culturali, le porte di Disneyworld a Orlando in Florida.
Se fate parte di quella sparuta schiera di viaggiatori che non è interessata ai mondi fiabeschi abitati da Pluto, Topolino e Pippo e pensate che i pellegrinaggi siano un colto argomento adatto per appassionati di itinerari medievali, allora trarrete vantaggio nel continuare la vostra lettura.
Abbiamo infatti pensato di condividere alcuni metodi pratici e originali, per individuare quelle terre incognite a cui abbiamo accennato prima, e che tuttavia risultano alla portata di qualsiasi viaggiatore mediamente acculturato, geneticamente curioso, quindi portato alla scoperta dell'altrove.

Chiariamo subito che tali località si trovano già nelle mappe di Google, ma non sempre sono evidenti, inoltre non ci si sveglia al mattino con l'idea di raggiungere Rügen o il mare di Wadden o la Curlandia. Siamo certi tuttavia che con qualche esercizio, anche voi sarete in grado di individuare decine di luoghi idilliaci ricchi di paesaggi naturali, dove potrete andare in bicicletta , passeggiare su spiagge non affollate e la notte ascoltare i suoni della natura o percepire profumi dimenticati o ignoti, mentre nell'immensità del cielo quasi per magia vi appariranno ammassi di stelle e galassie che mai avevate ammirato dalle finestre di casa vostra.
Ora noi non dubitiamo circa le capacità dei nostri lettori di trovare posti simili e anzi li invitiamo a suggerircene qualcuno, scrivendo un commento o per e-mail con il form a sinistra, ma ci piace seguire il suggerimento di Alexandre Dumas, grande scrittore ma anche grande viaggiatore.
Leggendo il  prologo di A.Dumas al suo Viaggio nel Caucaso pubblicato nel 1859  egli stesso chiarisce il suo metodo che prevede di scrivere "come se egli sapesse cose che i lettori non sanno".
Vogliamo seguire la lezione dell'autore del Conte di Montecristo, procediamo quindi con la nostra prima lezione di tecnica per la ricerca dell'altrove.

Non sappiamo se conoscete l'iniziativa denominata "libri randagi":in pratica se avete un libro che è di troppo nella vostra libreria o non vi è piaciuto o ne avete due copie, potete liberarvene senza sensi di colpa, lasciandolo in appositi spazi, dove altri lettori, magari incuriositi, li prenderanno gratuitamente, magari lasciando a loro volta un altro libro. Bene a noi è capitato tempo fa di incontrare per caso fortuito, nella biblioteca vicino casa, un libro randagio di Daphne Du Maurier che ci aveva attratto, essendo l'autrice ben nota per la creazione di personaggi quali Rebecca e Rachele,  utilizzati da Hitchcock  in due suoi famosi film.

Tra i tanti libri sparsi, ad attrarci era stata innanzitutto l'immagine di copertina: parte di un dipinto, con in primo piano una donna con un vestito rosso ottocentesco, con il dito indice puntato in basso verso i picchi aguzzi di  un' altissima scogliera bianca, con sullo sfondo un mare turchino con due barche a vela. 
Abbiamo portato il libro a casa e per un po' di tempo è rimasto impilato assieme ad altri volumi su cercatori di piante, orde d'oro e un racconto di Kawabata, dove in copertina c'era un tipico paesaggio innevato giapponese. Nulla univa questi libri con quello della Du Maurier, che pubblicato nel 1929 raccontava la saga attraverso quattro generazioni, della famiglia Coombe, ambientato tra i picchi ventosi e le scogliere della Cornovaglia.
Conoscete la Cornovaglia?...No ! Peccato
Ma evitiamo deviazioni dal percorso originale.
Trascorso qualche mese riprendiamo il libro randagio e mentre leggiamo le vicende di Janet e della sua famiglia ci accorgiamo che sul retro di copertina, molto in piccolo, si legge il titolo del dipinto in copertina e apprendiamo il nome del suo autore: "Rocce calcaree a Rügen" di Caspar David Friedrich.

Per un certo tempo restiamo nella convinzione che quelle bianche scogliere si trovino in Cornovaglia, dove certo non mancano alte scogliere a picco sul mare, ma poi decidiamo di leggere la biografia di Caspar David Friedrich e appuriamo allora che l'impaginatore del libro, avendo necessità di rappresentare con un certo impatto l'ambiente del romanzo, non ne ha rispettato il contesto geografico.
Il romanzo della Du Maurier si svolge infatti a Plyn, luogo fittizio, ma ambientato nella Cornovaglia, regione nel sud della Gran Bretagna, tanto amata dalla scrittrice che ci visse per molti anni; le scogliere di Rügen che in verità sono di gesso e argilla e non di calcare, si trovano invece in un altro luogo e in una diversa nazione, anzi su un'isola.
Sicuramente sapete che i tedeschi amano le isole, il sole, il mare ma anche stare a stretto contatto con la natura; tuttavia riteniamo che siano in pochi coloro che possano dire di conoscere le isole della Germania che si affacciano sul mar Baltico. Rarissimi sono poi, secondo noi, quelli che hanno scoperto l'esistenza di  un arcipelago di isole in parte tedesche, alcune olandesi, affacciate sul Mare del nord note anche come isole Frisone, nel cui nome è rimasta la traccia di eventi assai lontani di un'antica terra chiamata Frisia che fu alleata dei Romani nel 12 a.C. Oggi molti citano le pregiate vacche di razza frisona, ma delle isole Frisone non ne hanno mai sentito parlare e ignorano l'esistenza della lingua Frisona, dal 2004 seconda lingua ufficiale di tali regioni oltre che dell'isola di Helgoland.
Se avete già aperto i  link qui sopra, avrete forse con meraviglia scoperto che la Germania dispone di numerose isole dotate di ampie spiagge e luoghi piacevoli, certo non adatte al turismo durante il gelido inverno, ma affacciate sul baltico troverete candide dune e parchi naturali adatti per appassionati di birdwatching e  avrete soprattutto appurato che la più grande di queste isole con una superficie di 926 Kmq si chiama proprio Rügen .
Era  proprio questa l'isola dove amava recarsi spesso il pittore Caspar David Friedrich, per trovare ispirazione, ma anche per soddisfare il suo bisogno di ampi spazi  naturali, che lo spingeva sia tra i boschi della Pomerania che sulle creste granitiche dello Harz,, divenuto oggi riserva naturale protetta.
Il dipinto da cui siamo partiti, realizzato dopo il 1918, raffigura le persone più vicine all'autore: la moglie Caroline ed il fratello Christian; la figura al centro rappresenta l'autore stesso del dipinto.
Ci sono numerose interpretazioni sui particolari del dipinto, ma noi ne vogliamo dare una nostra assai semplice:i tre personaggi rappresentano tre modi diversi di rapportarsi con il mondo naturale; la donna rappresenta coloro che vedono la natura come qualcosa di misterioso, da trattare con cautela e diffidenza. Il nostro Caspar al centro, quasi genuflesso, rappresenta coloro che riconoscono la meraviglia del creato e hanno un atteggiamento di stupore e reverenza verso ogni fenomeno naturale. L'uomo a destra nelle sembianze del fratello, rappresenta infine l'atteggiamento di indifferenza e al tempo stesso fatalista di chi sa che il corso della natura non può essere cambiato dagli esseri umani.

Rügen Postkarte 048
Sassnitz sull'isola di Rügen nel 1910
Nei suoi dipinti ricchi di particolari e di simbologie si percepisce ancor oggi quanto Caspar Friedrich fosse ammaliato  dall'immensità di certi paesaggi, poi divenuti usuali nei quadri dei pittori del Romanticismo, mentre dalla sua biografia si desume l'interesse che aveva per i pensatori più illustri del suo tempo: Shelling, noto per il suo Discorso su Arte figurativa e natura, ma soprattutto Schleiermacher che vedeva nella contemplazione della natura uno strumento indispensabile per l'elevazione dello spirito.


Scendendo ai livelli dei comuni mortali e usando le mappe di Google voi potrete invece visualizzare la posizione  della cittadina anseatica di Straslund da cui si diparte il ponte che la collega all'isola di Rügen, scoprendo così che è possibile creare un itinerario originale, sicuramente controcorrente rispetto ai flussi estivi e ideale per il calmo autunno, scoprendo magari se siete particolarmente curiosi che anche Philipp Hackert che fece conoscere la bellezza della Campagna Romana e fu pittore alla corte di Ferdinando IV a Napoli, ha raffigurato queste isole prima di Caspar Friedrich, essendo stato ospite del barone Olthoff nella residenza di Boldevitz (intorno al 1765), dove oggi è possibile ammirare ancora alcuni suoi affreschi su carta da parati, restaurati di recente. 
Di recente varie cittadine, sotto l'egida dell' UNESCO, hanno creato uno specifico itinerario culturale che tocca nazioni e cittadine diverse, accomunate dal fatto che storicamente tali località hanno fatto parte della cosiddetta Lega Anseatica, le cui origini vengono fatte risalire al XII secolo.
Se a questo punto intendete organizzare per la prossima bella stagione un itinerario da queste parti per godere non solo delle bianche scogliere di Rügen e del parco Jasmund che le comprende, ma anche per esplorare le altre isole di Hiddensee, Usedom e Poel , vi suggeriamo di scegliere un itinerario che vi consenta di unire spiagge, parchi e incantevoli porticcioli e al tempo stesso di effettuare escursioni tra le diverse attrazioni naturali, usando la bicicletta magari servoassistita o usando i frequenti bus locali.
In basso troverete alcuni link utili da esplorare.
Abbiamo trovato ben fatto in particolare un sito commerciale( questo il link) che contiene molti itinerari completi di mappe e descrizioni in lingua inglese adatte a chi vuole conoscere su due ruote l'isola di Rügen. I camminatori invece potranno esplorarla a piedi attraversando i parchi e gli incantevoli  laghi come il Nonnensee che è un vero paradiso per gli uccelli migratori.Chi aspira al relax totale diriga verso la soleggiata isola di Hiddensee, e ne esplori senza fretta i dintorni andando a piedi.Chi ama tornare indietro nel tempo sappia che partendo da Putbus si potrà percorrere un buon tratto dell'isola a bordo di un trenino a vapore chiamato Rasender Roland. Se avete qualche giorno in più suggeriamo di esplorare altre località lacustri della regione del Mecklemburgo Pomerania anteriore, partendo dallo splendido castello di Schverin.
Spero che la prima lezione sia stata piacevole ma soprattutto istruttiva; se tornerete nel blog o vi iscriverete, troverete altre lezioni pratiche e suggerimenti, ma come avrete intuito non c'è un programma definito e le nostre scoperte non seguono percorsi lineari, quindi aspettatevi molti voli pindarici ma siate certi che tra non molto avrete in mente nuovi metodi di ricerca e una nuova geografia per i vostri viaggi.



Ecco alcuni link utili per saperne di più e organizzare un viaggio alla scoperta dell'isola di Rügen e dintorni:

Il sito del museo svizzero dove si trova il dipinto originale di Caspar D. Friedrich
http://museumoskarreinhart.ch/en/sehen/highlights.html
Sito istituzionale dell'isola di Rugen in lingua inglese
http://www.ruegen.de/en/service.html
Sito della Regione del Mecklemburgo-Pomerania, che include anche varie isole
http://www.off-to-mv.com/en/islands-of-ruegen-and-hiddensee
Sito istituzionale sul turismo in Germania dove esplorare varie regioni e creare itinerari personali:
http://www.germany.travel/it/index.html
Se vi piace anche andare in barca e poi in bici alla scoperta delle isole del baltico:
http://www.rueckenwind.de/en/tour/cycle-ship-tour-rugen-usedom_t_15104

TEST: Cercate prima di rispondere, e solo dopo cliccate sui link evidenziati

1)Sapete dove si trova l'area denominata Costa Jurassica , sito patrimonio dell'Umanità?

2)Sapete dove si trovano le isole Hyeres che comprendono anche un'isola parzialmente militarizzata dove è obbligatorio andare nudi in spiaggia?

3)Verso che località vi dirigereste per percorrere la Strada della Mimosa ?

4)Dove andreste per vedere in una sola stagione 6 milioni di uccelli migratori, praticare il mudflat hiking sul più grande mare salato d'Europa e fotografare centinaia di piante fiorite di vario tipo ?

5)Se vi proponessero un soggiorno nel territorio della regione dell'antica Curlandia verso quale paese andreste ?

Adesso che avete appena iniziato a scoprire l'esistenza dell'altrove, vi toccherà aspettare per leggere altri istruttivi test. Nel frattempo esercitatevi, magari scrivendo in inglese su Google il nome di una località arcinota  come Mont  Saint Michel che quindi diventerà St Michael's Mount.
Buon divertimento !

Rolando












23 ottobre 2014

La Duma riduce il gap orario con l'Europa:facilitate le telefonate alle mamme e l'ascolto dei programmi TV serali.

L' orologio-automa conservato all'Ermitage (San Pietroburgo)
I cittadini russi ma soprattutto i tanti espatriati non ci speravano più e si preparavano al lungo inverno russo avendo in mente una differenza di ben tre ore tra San Pietroburgo e l'Italia: tale poco piacevole situazione era attesa per la fine del mese di ottobre in coincidenza con il termine dell'ora legale estiva in gran parte d'Europa, Non è certo prassi comune andare a spulciare tra i documenti normativi ratificati dalla Duma della Federazione Russa , ma se lo aveste fatto, conoscendo o traducendo il cirillico, avreste trovato un' interessante novità, già nota ai media internazionali sin dallo scorso luglio 2014. In pratica nella notte tra il 25 e il 26 ottobre prossimo anche in territorio russo le lancette degli orologi, dopo un triennio di perenne ora estiva, dovranno essere spostate per legge un'ora indietro.
Tuttavia mentre l'ultima domenica del mese di marzo  nel 2015 gran parte dei paesi europei ripristinerà l'ora legale estiva spostando le lancette un'ora avanti. ciò invece non accadrà in Russia.
Al tempo stesso i fusi orari che ammontavano a 9 per l'intera Federazione Russa, passeranno dagli attuali nove a undici. 
Questa decisione tuttavia lascia libertà alle diverse repubbliche, di richiedere un aggiustamento, che possa rendere il sistema orario stabilito per legge, quanto più vicino all'effettivo sorgere del sole. Sembrerebbe infatti che a convincere gli organi istituzionali siano state le statistiche degli incidenti avvenuti nelle prime ore del mattino, allorquando molti si recavano al lavoro in pieno inverno, nella completa oscurità, specialmente in zone lontane dai grandi centri urbani.
 Tornando ai nostri espatriati, sicuramente molti plauderanno alla novità e potranno telefonare anche dopo cena alla mamma, sentire gli amici appena rientrati a casa e seguire via satellite qualche programma televisivo senza dover fare le ore piccole.

Per chi non avesse ancora le idee chiare, basterà dare un'occhiata agli orologi presenti a destra nel nostro blog.