23 ottobre 2014

La Duma riduce il gap orario con l'Europa:facilitate le telefonate alle mamme e l'ascolto dei programmi TV serali.

L' orologio-automa conservato all'Ermitage (San Pietroburgo)
I cittadini russi ma soprattutto i tanti espatriati non ci speravano più e si preparavano al lungo inverno russo avendo in mente una differenza di ben tre ore tra San Pietroburgo e l'Italia: tale poco piacevole situazione era attesa per la fine del mese di ottobre in coincidenza con il termine dell'ora legale estiva in gran parte d'Europa, Non è certo prassi comune andare a spulciare tra i documenti normativi ratificati dalla Duma della Federazione Russa , ma se lo aveste fatto, conoscendo o traducendo il cirillico, avreste trovato un' interessante novità, già nota ai media internazionali sin dallo scorso luglio 2014. In pratica nella notte tra il 25 e il 26 ottobre prossimo anche in territorio russo le lancette degli orologi, dopo un triennio di perenne ora estiva, dovranno essere spostate per legge un'ora indietro.
Tuttavia mentre l'ultima domenica del mese di marzo  nel 2015 gran parte dei paesi europei ripristinerà l'ora legale estiva spostando le lancette un'ora avanti. ciò invece non accadrà in Russia.
Al tempo stesso i fusi orari che ammontavano a 9 per l'intera Federazione Russa, passeranno dagli attuali nove a undici. 
Questa decisione tuttavia lascia libertà alle diverse repubbliche, di richiedere un aggiustamento, che possa rendere il sistema orario stabilito per legge, quanto più vicino all'effettivo sorgere del sole. Sembrerebbe infatti che a convincere gli organi istituzionali siano state le statistiche degli incidenti avvenuti nelle prime ore del mattino, allorquando molti si recavano al lavoro in pieno inverno, nella completa oscurità, specialmente in zone lontane dai grandi centri urbani.
 Tornando ai nostri espatriati, sicuramente molti plauderanno alla novità e potranno telefonare anche dopo cena alla mamma, sentire gli amici appena rientrati a casa e seguire via satellite qualche programma televisivo senza dover fare le ore piccole.

Per chi non avesse ancora le idee chiare, basterà dare un'occhiata agli orologi presenti a destra nel nostro blog.

17 ottobre 2014

Antiche foreste russe: sulle tracce dei larici piantati dallo zar Pietro I il Grande


Tra quegli intrepidi viaggiatori che ogni anno affrontano le forche caudine per l'ottenimento del visto necessario per recarsi nella Federazione Russa, è raro trovare qualcuno che si sia azzardato ad allontanarsi dagli itinerari consueti offerti dai tour operator. Inoltre gli itinerari offerti non tengono conto di coloro che hanno già visto sia Mosca e il suo Cremlino, sia San Pietroburgo nella classica sequenza: Ermitage, Peterhof, Pushkin e passeggiata su Nevskij, associata alla immancabile gita sui canali. Il massimo che ci si sente offrire dalle nuove leve del turismo è un sovietic-tour a bordo di una vecchia Volga del 1979 dai sedili color senape o una funambolica passeggiata sui tetti dei vecchi edifici della città non certo ideale per chi ha raggiunto l'età pensionabile.

A questa considerazione si aggiunga che molti espatriati che vivono o lavorano in terra russa, non sembrano cogliere l' opportunità di vivere, anche se temporaneamente, nel paese non solo più esteso al mondo, ma anche dotato di ettari ed ettari di aree naturali di incredibile bellezza a completa disposizione e facilmente raggiungibili a basso costo con i mezzi di trasporto pubblici.
Essendo questo post dedicato in particolare a coloro che vivono o intendono visitare la regione di Leningrado (l'area che circonda la città di San Pietroburgo) daremo qualche spunto e racconteremo qualche curiosità sui luoghi e le gite che è possibile auto-organizzare per andare alla scoperta degli ambienti naturali di questa estesa"oblast" = regione.
Citiamo senza entrare nei dettagli, alcuni dati della regione che dovrebbero convincere i prossimi viaggiatori a guardare oltre Prospektiva Nevskij, magari visitando Kronstadt e Gatchina e ricordare di aggiungere al bagaglio il necessario per effettuare gite fuori città ,alla scoperta di laghi e foreste; va detto poi che gran parte del territorio è pianeggiante visto che qui la massima altura non arriva neanche ai 300 metri s.l.m.
L'oblast di Leningrado occupa un'area di 83.908 Km.quadrati ed al suo interno scorrono vari fiumi: oltre la ben nota Neva ce ne sono molti altri, che creano insieme ad affluenti e tributari minori una rete fluvale di 50.000 Km.
Il numero dei laghi è impressionante: ce ne sono ben 1800 , senza contare il più grande bacino europeo che è il lago Ladoga (vedi post su Shlisselburg) che da solo occupa un'area di 17.700 Km quadrati; citiamo anche l'Onega poco più a nord-est che non è da meno con i suoi 9.890 Km quadrati.

Passiamo adesso alle foreste che secondo i dati ufficiali occupano  il 55,5% dell'intera oblast di Leningrado.
Stiamo parlando di un'area di 8.590 ettari, mentre le aree paludose ricche di avifauna coprono il 17% del territorio. Chi dispone di più tempo e ama i paesaggi incontaminati dovrebbe tener conto che la vicina Repubblica di Karelia, a nord di San Pietroburgo, dispone di 17.240 ettari di foreste (il parco d'Abruzzo esteso in tre regioni del centro Italia occupa 4.680 ettari).Se poi facciamo la somma dell'intero territorio della sola Russia europea, raggiungiamo i 383.180 ettari di foreste.Vi risparmio i dati per l'intera Russia solo perché alcuni imponenti incendi avvenuti in Buriazia e in altre aree siberiane hanno distrutto recentemente migliaia di ettari di foreste e quindi occorre ricalcolare i dati complessivi.
Avrete tuttavia intuito da questi pochi numeri come oltre le dimore degli zar e i giardini imperiali ci sia da scoprire questo straordinario patrimonio naturale a portata di mano ma defilato e sconosciuto a gran parte dei viaggiatori, inclusi molti cittadini russi, che conoscono magari il nome di certe riserve naturali protette, ma sono pochissimi poi quelli che realmente le hanno visitate.
Molti preferiscono infatti ritornare nello splendido parco di Pavlosk con il comodo treno dalla stazione di Vitebsk o passare una giornata nel parco Alexandrovsky a Pushkin in autunno, quando i colori dorati della vegetazione attirano un folto pubblico  fornito di macchine fotografiche, per godere degli ultimi tepori e portare a casa un ricordo vivace di quei suggestivi paesaggi tanto amati da Pushkin.

Ma prima di parlarvi della più antica foresta di larici vi faremo fare un bel salto all'indietro ai tempi dello zar Pietro I e dei suoi decreti imperiali dedicati proprio alla conservazione delle foreste.
Va detto che fino alla fine del XVII secolo non si era fatto molto in tema di protezione dell'ambiente.
Si riteneva infatti che chiunque avesse avuto bisogno di tronchi per costruire una casa o un ponte o legna per riscaldarsi o per costruire utensili, potesse farlo senza limitazioni vista l'enorme disponibilità e la scarsa densità della popolazione.La situazione cambiò allorquando lo zar Pietro I , fondata San Pietroburgo nel 1703 e avendo necessità di controllare le foreste, riservate a fornire il legname necessario alla costruzione della prima flotta dell'Impero russo, emanò vari decreti che regolamentavano sia l'accesso che l'uso delle foreste. Per la prima volta venivano anche comminate multe in denaro e pene severe, inclusi lavori forzati e pena di morte a chi avesse abbattuto querce, pini o larici  che avessero una circonferenza superiore ai 53 cm.
Alle norme e ai regolamenti fece seguito anche la nomina di speciali controllori di specifiche aree forestali e già nel 1719 esisteva il Waldmeister, un ispettore forestale incaricato di far rispettare i regolamenti imperiali.
A questa carica derivata da modelli tedeschi vennero poi associate le figure di guardie forestali di diverso grado e livello a cui vennero impartite speciali istruzioni redatte secondo i modelli stabiliti da Pietro I. La grande lungimiranza dello zar era evidente in ogni sua decisione, come quella di far piantare centinaia di ghiande di quercia lungo la strada che portava alla dimora imperiale di Peterhof.
A chi gli faceva notare sarcasticamente che lui non sarebbe sopravvissuto tanto da vedere quelle querce mature , lui replicava alla loro stupidità rispondendo che le successive generazioni avrebbero avuto grazie a lui, legna per costruire nuove navi e che lui, lo zar, non pensava a se stesso ma al futuro del suo paese.Ovviamente Pietro il Grande non si limitò a qualche decreto ma si adoperò per la creazione di un Collegio statale per esperti forestali che vide tra i primi ideatori dei programmi di studio, il grande Mikhail Vasiliyevich Lomonosov, una sorta di Leonardo da Vinci in terra russa che aveva scritto tra le tante opere riguardanti vari rami delle scienze, anche un trattato sulle foreste.
Vi abbiamo sintetizzato i primordi della scienza forestale e chi volesse approfondire la materia assai vasta ma anche appassionante, troverà in questo link maggiori informazioni in inglese.


Gli svettanti larici della Foresta Lendolovskaya (Roshino,Russia)
Passando adesso dalla teoria alla pratica, vi sveliamo che a circa 70 km da San Pietroburgo procedendo in direzione nord , ubicata a circa tre km dalla stazione ferroviaria di Roshino si trova la più antica foresta di larici d'Europa. Tale foresta chiamata Lendulovskaya rosha è stata voluta da Pietro I il Grande e i suoi esperti botanici hanno realizzato in questo luogo, ritenuto ideale, un esperimento volto alla creazione di una foresta artificiale di larici.
Essa è stata realizzata a partire dai semi raccolti nelle foreste che si affacciano sul Mar Bianco, nella regione di Archangelsk. Per i neofiti in materia diremo che quello del larice è  ritenuto tra i legni più compatti e resistenti: resiste infatti al calore, ai gas, all'umidità, agli attacchi di funghi ed anche agli insetti, ed è in grado di resistere parecchi anni senza deteriorarsi. Non è certo casuale che Pietro il Grande avesse fatto costruire una flotta di oltre 500 navi realizzate con resistentissimo legno di larice.
Lo zar del resto aveva fatto tesoro delle relazioni di Peter Simon Pallas che per parecchi anni aveva esplorato le aree siberiane collezionando e studiando piante e minerali.Il naturalista tedesco, figlio di un medico chiamato da Caterina di Russia, era stato il primo a magnificare le straordinarie qualità del larice siberiano dimostrandone scientificamente la sua resistenza alla putrefazione.
Pochi sanno che la città di Venezia come la Cattedrale di Sant'Isacco a San Pietroburgo sono entrambe costruite su una miriade di pali di larice.

Oggi a distanza di trecento anni, nella foresta protetta Lendulovskaya non si trovano più i larici originari piantati da Gabriel Fokel ed i suoi allievi, ma quelli che sono stati piantati successivamente dai forestali eredi di quella antica tradizione che accanto al taglio degli alberi, prevedeva anche l'inserimento di nuovi esemplari e di nuove specie. Oggi nei quasi 1000 ettari della foresta Lendulovskaya troverete anche pini, abeti, frassini ma anche ontani e qualche quercia.
La cura non sempre costante, qualche rovinosa tempesta e le guerre hanno fatto dei danni, ma nonostante tutto riusciamo ancora oggi ad ammirare splendidi esemplari di larici di specie diverse, dagli aghi dorati, durante l'autunno, svettanti per oltre trenta metri tra pini e cespugli di bacche eduli. Sul terreno estesi e morbidi tappeti spugnosi di sfagno color smeraldo e ovunque funghi di ogni genere e colore.
Non manca un laghetto che tuttavia non riesce a far specchiare le alte cime degli alberi che lo circondano. L'itinerario è agevole con qualche dislivello e una radura iniziale consente la sosta, per un rapido spuntino. Guardando con attenzione si potranno trovare le etichette poste sugli alberi più vetusti e la loro numerazione. La foresta Lendulovskaya è visitabile in qualsiasi periodo ma ovviamente nel periodo invernale offrirà panorami ben diversi dai colori dorati autunnali: andateci in periodi diversi e godetevi la bellezza di questi luoghi unici.
Se disponete di un'auto partendo da San Pietroburgo dovrete procedere verso Kamarovo e superato il ristorante Russkaya Ribalka (che vi consigliamo vivamente) procedete ancora per una decina di minuti fino ad un bivio dove svolterete a destra in leggera salita fino a raggiungere la stazione di Roshino; quindi riattraversate i binari a sinistra seguendo le indicazioni per Lendulovskaya Rosha e dopo pochi minuti sulla vostra sinistra troverete un grosso cartello e la strada di accesso all'area forestale che si trova 300 metri più avanti, dove si trovano tavoli con tettoie e spazi per il  parcheggio.
Un'altra località molto piacevole da visitare è Sestroretsk ubicata a Nord est sul Golfo di Finlandia e raggiungibile con i bus e marshrutke che partono da Chёrnaya Rechka di fronte alla stazione della metropolitana.Guardando lo stemma della cittadina, nota per una delle prime fabbriche di munizioni della Russia, si scopre un ramo di quercia e le onde blu del Baltico.
Le querce del Parco Dubki in un dipinto di Shishkin

Oltre al piacevole lago Razliv che forma anche un' inusuale cascata e su cui si affaccia la grande cattedrale ortodossa di San Pietro e Paolo, vale la pena di recarsi a Sestroretsk, che ha da poco festeggiato lo scorso settembre i 300 anni dalla sua fondazione risalente al 1714, soprattutto per visitare il Parco Dubky affacciato sul golfo di Finlandia sul Mar Baltico.

Qui non troverete larici siberiani ma numerose querce eredi di quelle fatte piantare da Pietro il Grande nel 1719 intorno a una residenza di cui non rimane più traccia. Si rimane alquanto stupiti nel trovare grandi alberi di questa specie protendersi verso il mare quasi a volersi tuffare nelle trasparenti ma poco invitanti acque del Baltico. Ancora di più sorprende nel vedere decine di grosse cozze variopinte fare quasi da ornamento alla base delle radici coperte di morbido muschio.Ne troverete molte anche sulla riva del mare, un mare senza odore e senza onde, ma a noi quelle cozze hanno ricordato certi dipinti di De Chirico per la forma smorta e allungata dei pallidi molluschi sparpagliati ovunque vicine e lontane dall'acqua.
Le spiagge dorate del parco invitano tuttavia a prendere il sole nella stagione estiva, fare un tour in bici o godere dei colori dorati in autunno; ricordate tuttavia che siete pur sempre sul Baltico e le brezze nordiche si fanno sentire.
Il noto pittore russo Shishkin (vedi il suo dipinto in alto a destra) diceva che la Russia è la terra dei paesaggi, se avete dubbi su questa definizione guardate con calma la galleria dei numerosi dipinti in questo link, resterete affascinati anche voi dalle foreste, gli alberi e la natura della Russia.
Il numero esteso delle riserve e delle aree protette ci obbliga a nuove esplorazioni e ricerche: non escludiamo altre entusiasmanti scoperte, quindi seguiteci o dateci i vostri suggerimenti.
A completamento di questo post dedicato a un appassionato piantatore di foreste inseriamo uno dei più noti e poetici film d'animazione realizzato da Frédérick Back e vincitore di un oscar nel 1988.
Si tratta della trasposizione del ben noto racconto di Jean Giono: L'uomo che piantava gli alberi. Fatelo vedere a figli e nipoti: vale più di tanti proclami sull'ambientalismo corrente.
  ▶ L'uomo che piantava gli alberi - YouTube


                                   

13 agosto 2014

San Pietroburgo: borseggiatori e notti in bianco


Ingresso dell'Ermitage (San Pietroburgo)
I mesi di luglio e agosto sono tra i preferiti dai turisti italiani, per visitare la città fondata nel 1703 da Pietro il Grande e resa magnifica dai tanti architetti di origine italiana.
Sebbene le notti bianche, siano per lo più legate al mese di giugno allorquando il permanente chiarore del cielo fa dimenticare le buie notti invernali, anche ad agosto turisti e cittadini russi fanno le ore piccole visto che il sole tramonta intorno alle 22,00 e i battelli fanno la spola tra i canali e la Neva fin oltre l'una di notte, per consentire di ammirare la sfilata dei palazzi ormai divenuti musei e i grandi ponti  illuminati.

Prospettiva Nevskij è da sempre il luogo privilegiato per ogni genere di attività: bere un mors (bevanda a base di bacche rosse, utile allorquando la temperatura sfiora i 30°), o gustare un bliny o fare compere nei tanti magazzini e negozi di souvenir o cenare in compagnia, magari in uno dei grandi centri commerciali come Stockman e Galeria che offrono tipologie di cibi e prezzi adatti ad ogni borsellino. In questi luoghi potrete anche trovare toilette e prese per ricaricare i vostri cellulari.
San Pietroburgo non è tuttavia esente , come tante altre metropoli , dalla presenza di criminali e borseggiatori: anche ieri sul sito della polizia cittadina si leggeva di un cittadino italiano che è stato alleggerito del portafoglio subito dopo la visita all'Ermitage, proprio mentre saliva su un autobus assieme ai figli adolescenti.
Il nostro connazionale prendeva atto della mancanza dei suoi averi solo qualche minuto dopo il furto, allorquando un giovane poliziotto in borghese, mostrando il tesserino, gli chiedeva in russo e usando qualche parola di inglese, se dalla tasca dei pantaloni non gli mancasse qualcosa. Preso atto con grande sorpresa che in effetti qualcosa gli mancava, il cinquantaduenne veniva invitato insieme ai due figli a scendere  dal mezzo pubblico proprio alla fermata successiva a quella di partenza.
Il poliziotto richiedeva quindi le caratteristiche del portafoglio mancante, ovvero colore e contenuto e subito dopo tramite cellulare si metteva in contatto con qualcuno, si presume, altri suoi colleghi anch'essi coinvolti, come si capirà in seguito, nell'operazione antiborseggio.
Dopo neanche dieci minuti , ecco apparire davanti al derubato, quasi incredulo. un terzetto assai variegato per età ed altezza : sono i colleghi del primo poliziotto ed ecco che il più alto mostra al turista italiano proprio il suo portafoglio marrone e dopo aver appurato che non mancano nè i contanti nè la carta di credito con il suo nome, a questo punto il gruppetto si sposta verso la stazione della metropolitana Admiraltesky ed è lì che dopo una ventina di minuti arriva un'auto anonima che conduce il nostro connazionale ed i due figli al commissariato di polizia, per il disbrigo delle pratiche burocratiche connesse al furto.
Se vi state appassionando alla storia, riteniamo utile rammentare che il furto è avvenuto alla fermata del bus numero 27 all'altezza del ristorante Biblioteka intorno alle 19,00  e che sorprendentemente il corpo del reato è stato recuperato dagli agenti di polizia già alle 19,10.
Ma ritorniamo in commissariato: sono passate le 20,00 e il nostro turista italiano viene accolto calorosamente insieme ai suoi ragazzi dal comandante della sezione di polizia che elenca le località italiane da lui visitate e mostra di conoscere qualche breve frase nel nostro idioma.
C'è un andirvieni di persone, tutte in borghese e nel frattempo il portafoglio, simile a preziosa reliquia, si sposta di mano in mano e poi sparisce, forse per essere usato durante gli interrogatori dei borseggiatori che si ritiene si svolgano in un piano diverso dell'edificio.
Dopo un'altra mezzora e svariate telefonate , giunge una gentile fanciulla che si presenta come interprete poliglotta; si inizia a redarre il verbale del furto che deve contenere i particolari di come si è svolto il borseggio e deve includere un minuzioso elenco del contenuto e del valore di ogni singolo elemento: -quanto vale questa tessera o abbonamento del bus? Questa carta di credito ha un valore o è solo un pezzo di plastica senza valore ? Ovviamente i dettagli hanno la loro importanza e inoltre i valori citati in euro devono essere riconvertiti in rubli e quindi talvolta si sbaglia, si usa il cancelletto, si appongono nuove firme e le ore passano. Completata l'operazione con l'aiuto dell''interprete poliglotta che traduce in inglese ma non parla italiano, ci si rilassa un po'. I ragazzi ricevono un distintivo del corpo di polizia e al maschietto viene donato un bel colbacco grigio perla con l'emblema del corpo di polizia. Ai pargoli viene offerta anche una bella cioccolata calda, nonostante la temperatura sia vicina ai 27° ma sopportabile. Tra una firma e l'altra si è fatta mezzanotte, ma tutti lavorano come se fosse mezzogiorno. Il comandante mostra di conoscere il nostro glorioso corpo dei carabinieri di cui mostra numerose foto al computer e un bel portachiavi argentato con l'effigie del tipico copricapo che fa venire subito in mente il grande De Sica con la Loren.
Le notti pietroburghesi sono lunghe anche per il nostro fortunato connazionale: occorre infatti che un altro funzionario di grado superiore ricontrolli le dichiarazioni e rediga al computer il verbale definitivo ( il primo è stato infatti compilato a mano pur con bella calligrafia ma in cirillico) facendo attenzione ai valori riportati:- qual è il valore del solo portafoglio ?  -Mi sembra di aver detto 20 euro, dichiara all'interprete il nostro compatriota ! ; - eh no, esclama in russo il giovane poliziotto sicuramente laureato con ottimi voti in matematica e scienza criminale ma non in inglese;- qui lei ha dichiarato 12 euro, allora devo ricorreggere tutti i valori e riconvertire i totali in rubli. Interviene forse per intercessione di Sant'Alessandro Nevskij , il collega anziano che suggerisce al giovane collega di mantenere il valore della prima dichiarazione senza correzioni: un respiro di sollievo per il derubato fortunato. I pargoli nel frattempo sono rimasti nella stanza accanto: hanno ottenuto l'uso del computer e nonostante la mezzanotte sia già trascorsa , non sembrano risentire nè delle ore trascorse prima all'Ermitage nè delle ore di attesa in commissariato.
Finalmente a mezzanotte e 45 minuti l' interprete poliglotta rilegge e traduce in inglese per l'ultima volta i verbali in cui si  dichiara tra l'altro che il derubato non intende essere chiamato a partecipare ai processi contro i criminali arrestati (sembra siano due) e poste le numerose firme si passa al momento più bello e quasi toccante della vicenda: la riconsegna formale del portafoglio rubato. Arrivano nella stanza due ragazze sconosciute e poco inclini al sorriso, che dopo aver esposto le loro generalità dichiarano qualcosa circa il summenzionato portafoglio e il suo contenuto e firmano vari fogli.        Le lancette segnano ormai l'una e 5 minuti e il portafoglio viene riconsegnato finalmente nelle mani del legittimo proprietario. Seguono saluti e ringraziamenti e finalmente il taxi in pochi minuti, non senza un azzardato attraversamento della Prospettiva Nevskij, riporta nel loro alloggio il nostro trio. Siamo certi che ricorderanno la " bella esperienza", della lunga notte in bianco pietroburghese ma anche la professionalità e gentilezza dei poliziotti di San Pietroburgo. Per inciso ci risulta che in Italia se vi avessero rubato una macchina fotografica di valore e questa fosse stata ritrovata avreste dovuto attendere svariati mesi prima di riaverla; qui in terra russa sembra funzioni diversamente.
Questo racconto serva da promemoria a quegli Italiani in vacanza da queste parti: godetevi le notti bianche e lasciate i passaporti originali e portafogli in hotel o negli alloggi presi in affitto. Questo accorgimento eviterà di recarsi nei commissariati e al  Consolato Italiano, redigere documenti e fare denunce oltre alle seccature legate al dover bloccare le carte di credito.
Portatevi il denaro necessario per la giornata, non chiacchierare troppo alle fermate o sui mezzi di trasporto e fate attenzione a non farvi ammaliare da certi occhi azzurri sparpagliati su Nevskij, assai poco interessati al vostro look italico ma molto interessati ai vostri averi e se avete zainetti con  macchine fotografiche costose, non perdeteli mai di vista neanche per andare alla toilette da Mc Donalds o da Teremok.
Evitate di salire sugli autobus e metro se sono particolarmente affollati. Altra soluzione: venire a San Pietroburgo fuori dai mesi estivi: l'autunno offre splendidi panorami e le file nei musei sono inesistenti.
Buon divertimento !

8 aprile 2014

San Pietroburgo a colori: itinerari tropicali sotto la neve

Sebbene il numero dei viaggiatori interessati a scoprire il territorio russo sia in continua crescita, la difficoltà della lingua e dell'alfabeto cirillico e un sistema burocratico poco invogliante del turismo fai da te, obbliga molti a rivolgersi alle offerte dei tour operator che sono per lo più standardizzate sul gusto e necessità del viaggiatore medio: sia l'organizzazione che gli itinerari  tra musei, parchi e residenze imperiali saranno senza sorprese ma potreste rimanere insoddisfatti. Il rovescio della medaglia è che coloro che volessero scoprire luoghi diversi o hanno interessi per dir così, di nicchia, dovrebbero organizzare da soli i loro viaggi oppure spendere cifre aggiuntive per trovare guide locali per accompagnarli, essendo improbabile che in pochi giorni si riesca a capire come muoversi con i mezzi pubblici e come varcare i cancelli di luoghi non frequentati di solito dai turisti.
Chi invece ha l'opportunità di risiedere in una località della Federazione Russa, o ha degli amici o parenti ivi residenti è parecchio avvantaggiato purchè sia dotato di un minimo di curiosità: partite quindi  ad  esplorare i magnifici giardini, splendidamente tenuti e poi cercate quelli botanici: le sorprese non mancheranno.
Tra i luoghi ignorati dal turismo organizzato, i giardini botanici russi che assommano a circa 150, sono tra i più numerosi al mondo ma rappresentano ancora una sorta di opportunità mancata a riprova della scarsa propensione di istituzioni e tour operator a innovare con creatività l'offerta turistica includendo patrimoni inestimabili del mondo vegetale alla stessa stregua di un dipinto di Repin, Rubens o di Raffaello. Chi si trovasse a passare da Mosca non dovrebbe ritenere secondaria una visita al giardino botanico Tsitsin che occupa un'area di circa 360 ettari e che conserva 21.000 varietà di piante, un roseto con 2500 varietà e addirittura una foresta con querce secolari.Se siete appassionati di flora alpina ma non siete mai stati in Crimea o nel Caucaso e non avete avuto occasione di fare escursioni sui Carpazi, dirigetevi all'antico giardino Lemosov che venne creato nel lontano 1706, vi troverete esemplari provenienti da tutti questi luoghi.
San Pietroburgo ospita sull'isola Apterkasky, facilmente raggiungibile in metropolitana (stazione Petrograskaya)o in tram , il Giardino Botanico Komarov, erede del primo hortus medicus voluto da Pietro I il Grande nel 1714 e poi ridenominato Giardino Botanico Imperiale nel 1823 e oggi facente parte dell'Istituto di Botanica. Da maggio a settembre è possibile accedere da Ulitsa Professora Popova, ai giardini esterni per ammirare una miriade di fiori e piante dai colori brillanti e dalle forme inaspettate: cercate i papaveri bianchi e scoprirete anche quelli rossi ma con i petali sfrangiati mai visti nei climi mediterranei.

I cittadini russi amano frequentare questo giardino e le sue serre anche in inverno dove è possibile stupirsi nell'apparente assenza di piante e fiori, di alcuni esemplari dai colori vivaci che qua e là appaiano man mano che ci si avvicina alla grande serra tropicale che è possibile visitare pagando un biglietto di 210 rubli (circa 4 euro).Il passaggio dall'esterno all'interno delle serre sarà tanto più piacevole o scioccante per alcuni, se avrete lasciato il giardino con una temperatura di pochi gradi sopra lo zero. All'interno l'umidità è notevole e la temperatura varia dagli 8° ai 20°:all'inizio vi sarà difficile fotografare in quanto le lenti si appanneranno ma a poco a poco, proseguendo nella visita guidata potrete scattare belle foto a fiori dai colori accesi e dai profumi intensi.Non mancano ovviamente palme e aurucarie ma guardando con attenzione scoprirete piante di elleboro, foglie di acanto e strani alberi contorti dai tronchi lisci come seta o spugnosi come la quercia da sughero.

Le dimensioni dei tronchi di sequoie e cedri del Libano non sono certo eccezionali ma considerando guerre, rivoluzioni, inondazioni e la dura prova dell'assedio di Leningrado, possiamo solo complimentarci con gli addetti di questo luogo di pace, conoscenza e meraviglia. Già da aprile troverete nell'ultima serra una miriade di azalee in decine di colorazioni e dal delicato profumo. Rammento che per effettuare foto occorre richiedere alla cassa un biglietto ad hoc:pochi euro per rivedere a casa con gli amici questa oasi tropicale ma vi mancheranno tuttavia i profumi. Usciamo dalla serra rimettendo la giacca imbottita e la sciarpa: la temperatura è scesa, facciamo pochi passi e inizia a nevicare; giunto davanti alla stazione della metropolitana il cielo è di nuovo azzurro e splende il sole
La stagione primaverile anche se a rilento arriva anche a San Pietroburgo...per fortuna. 

23 febbraio 2014

Gita a Pskov: in cerca di eroi, cavalieri, principesse e santi.

Il grande territorio della Federazione Russa risulta tra i più estesi al mondo, ma nonostante i cospicui finanziamenti dell'Agenzia Federale per il turismo, rimane in gran parte terra incognita.
Non è difficile constatare questa affermazione e voi stessi potete verificarlo: provate a elencare a memoria almeno tre città russe e vi renderete subito conto che oltre a Mosca e San Pietroburgo alle quali aggiungerete forse reminiscenze di nomi come Stalingrado o Leningrado non più esistenti e oggi forse inserirete Sochi sede delle Olimpiadi invernali, un medio cittadino europeo sconosce persino quella decina di città russe, che hanno da tempo superato il milione di abitanti.

Ovviamente qualche nome in più ricorderà chi ha percorso il classico tour da Mosca detto dell'Anello d'Oro che comprende località e monumenti che riportano indietro nei secoli tra i cremlini di Rostov e Suzdal, monasteri e antiche cattedrali dalle cupole multicolore, mentre gli intrepidi che hanno viaggiato in Transiberiana non possono dimenticare il nome dell'ultima stazione: Vladivostok.
Risulta ovvio quindi che solo il viaggiatore intraprendente, non intimorito dai 9 fusi orari del suo smisurato territorio  oggi abbia, con l'evolversi del settore turistico , l'opportunità di conoscere autonomamente decine di località anche meno popolate ma ricchissime di storia, personaggi ed eventi utili a comprendere non solo il passato di certe aree ma certe situazioni critiche del mondo attuale.Se tuttavia siete poco interessati al passato siamo certi che sarete in grado di apprezzare i panorami inusuali di queste terre a lungo inesplorate, soprattutto se non vi lascerete intimorire dal clima e dalla scarsa propensione dei russi per le lingue straniere.
Chi ama viaggiare in auto programmando in anticipo tappe e pernottamenti, includendo i passaggi di frontiera, potrebbe oggi pensare di raggiungere l' Estonia o la verde Lituania che sono entrambe nella comunità europea e poi, dotati di regolare visto, passare in territorio Russo.
Abbiamo scelto di portarvi lontano dalle mete consuete, raccontandovi il viaggio fatto in gennaio che ci ha fatto scoprire Pskov, una tranquilla cittadina della provincia russa abitata da circa 203.000 abitanti.La cittadina ignorata dai tour operator in favore di Veliky Novgorod, ha tuttavia forti potenzialità essendo ubicata a breve distanza dal confine con l'Estonia ( posto di controllo provenendo da Riga a Luhama sulla E 77) ma è una meta ideale per una gita di 2 giorni da San Pietroburgo. L'itinerario richiede circa 4 ore di auto, ma potrete raggiungere la cittadina senza difficoltà anche in bus (Napiter e Eurolines) e in treno dalla stazione Vitebsky. Chi è stato o vive a San Pietroburgo sa che tale metropoli di 5 milioni di abitanti ha festeggiato nel 2013 i suoi 310 anni, essendo stata fondata nel 1703 da Pietro il Grande; raggiungere Pskov consente tuttavia di fare uno straordinario balzo all'indietro, alle origini della storia russa: Pskov ha festeggiato nel 2013 il suo 1110° anniversario : le antiche Cronache indicano infatti come data di fondazione l'anno 903.

Pskov: il Cremlino e la Cattedrale della Trinità
Il viaggio in auto o bus attraverso i 280 km di percorso non presenta particolari problemi, se non il fatto che viaggiando d'inverno e quindi con la neve sempre presente, la velocità media sarà di 80 Km l'ora, anche a causa dei limiti imposti e dei controlli elettronici piuttosto frequenti.
Tranne qualche dosso, le curve sono rare e il panorama esterno é suggestivo. Le temperaure esterne sotto lo zero limiteranno le vostre fermate, pertanto munitevi di bevande calde e cibi calorici..Prevedete una breve tappa intermedia dopo 90 minuti di viaggio presso il distributore di carburante Neste, visibile poco dopo il cartello per Luga.
Il distributore fornisce cibi, bevande calde e spremute d'arancia fresche e all'esterno in un'apposita cabina protetta, anche acqua calda non per farvi il tè ma per l'eventuale pulizia rapida dei vetri e dei fari. Bene, dopo queste premesse diciamo che sarete in grado di raggiungere da soli Pskov, ma per non trasformare il vostro viaggio in un tour de force vi consigliamo di pernottare almeno una notte nella cittadina per aprezzarne i monumenti e i suggestivi tramonti e poi eplorare anche le vicine località di Pechory e Izborsk. A Pskov vi sono un buon numero di hotel e di ristoranti, tuttavia tenete presente che la cittadina si è aperta di recente al turismo europeo quindi potrebbe capitarvi di pernottare in un hotel di stile sovietico sulla via principale di Pskov. Informatevi bene se non volete ritrovarvi in una stanzetta quasi studentesca a due letti, con lenzuola lise e bagni con minuscoli rubinetti e poi fare la fila la sera per ritirare le coperte.Inoltre nonostante le vostre inutili proteste vi verrà richiesto di pagare un extra in quanto stranieri, per una registrazione che le norme in realtà escluderebbero per chi ha già una registrazione sul passaporto. Se invece cercate questo tipo di esperienze tipiche e appetibili per scrittori di viaggio, vi forniremo in basso l'indirizzo. Se riposti i bagagli sentirete la necessità di calorie vi suggeriamo il simpatico caffè ristorante Epoca (ЭПОХА ) che troverete al N° 45 di Ulitsa Sverdlova dove vi aspetta un comodo tavolo che accoglie anche 8 persone, posto proprio davanti al camino acceso. I prezzi sono corretti e potrete rifocillarvi con zuppe calde, prodotti semplici come patate al forno e peperoni ripieni ma anche piatti di carne della tradizionale cucina russa. Un breve riposino ed eccovi in pieno medio evo.In pochi minuti raggiungerete lo splendido Cremlino ubicato proprio alla confluenza di 2 fiumi che in gennaio saranno entrambi gelati.Il più piccolo è la Pskova, mentre l'altro è veramente grande e non poteva che chiamarsi: reka Velikaya cioè " fiume Grande", come l'attributo dello zar Pietro I che essendo di genere maschile diventa "Veliky".

La Pskova gelata in gennaio
Una passeggiata, con abbigliamento adatto ai 10° sotto zero, intorno alle possenti mura del cremlino o Krom, come lo chiamano gli abitanti di Pskov, risulterà piacevole ma soprattutto inusuale per molti , specialmente se proverete anche a passeggiare sulle acque gelate della Pskova e che se avrete l'abbigliamento adatto vi farà  riconsiderare e forse apprezzare l'inverno russo. La vostra emozione potrà accrescere se attenderete il tramonto che tingerà le altissime e bianche pareti della Cattedrale della Trinità e che sembrerà far risplendere solo per voi  la maggiore delle 5 cupole rivestita da 1,3 kg di oro. Sarete portati allora a rammentare la vicenda-leggenda riportata dalla Cronaca di Nestore che racconta di quando la principessa Olga passando un giorno sulla sponda opposta della Velikaya vide tre raggi di luce colpire proprio questo angolo di terra circondato dall'acqua e poichè le sembrò che tale evento rappresentasse un segno divino, diede poi disposizione che in quel luogo venisse edificata una chiesa.
Questa venne realizzata in legno e poi negli anni venne trasformata usando elementi meno deperibili e  oggi si offre ai fedeli della chiesa ortodossa e ai viaggiatori con lo stesso aspetto che aveva alla fine del 1600. Varcando il grande portone ed entrando nel cortile acciottolato del Cremlino stupiscono le dimensioni di questa piazza un tempo anche mercato e luogo simbolico di partenza per battaglie e spedizioni speciali di principi. Si fa fatica a contenere con lo sguardo l'intera struttura della cattedrale, non percepibile da lontano.Questa piazza ha un valore storico notevole:qui si riuniva in assemblea la popolazione di Pskov per prendere le decisioni collettive.Questa sorta di assemblea popolare della città denominata Veche sembra fosse comune anche alla vicina e importante Repubblica di Novgorod. La cosa che stupisce sta nel fatto che gli pskoviani come gli abitanti di Veliky Novgorod non amavano sottostare nè ai poteri regali nè a quelli religiosi e infatti erano i cittadini liberi cioè gli artigiani, i boyari proprietari terrieri e i commercianti a decidere collettivamente di affidare ad un principe l'arduo compito di "governare e mettere ordine", come si legge nelle antiche cronache, fino a quando la  Veche lo avesse voluto e in certi casi si procedeva alla defenestrazione anche violenta del principe di turno. Ripensando a queste antiche abitudini tribali slave, salite i gradini che vi condurranno alla cattedrale:solitamente è affollata di fedeli in preghiera ma nei momenti di calma potrete apprezzare le numerose icone antiche e soprattutto l'incredibile iconostasi su 7 livelli che arriva fino alla base delle cupole che si trova a 72 metri di altezza..Non mancheranno le scenette curiose che vi rammenteranno certe descrizioni di Dostoevsky o Cechov.
Ecco quella osservata durante la nostra visita: da una porticina dietro l'iconostasi esce una vecchietta con un panno vellutato in mano;comincia a passare tra i fedeli che sono sparpagliati nella cattedrale secondo l'uso ortodosso.Una signora vicino a noi flette leggermente la schiena e rivolta alla vecchina le dice che poco prima è già passata un'altra incaricata per ritirare le offerte; a quel punto la vecchina senza mutare espressione del viso rigira il suo panno e ritorna sui suoi passi senza dire nulla sparendo dalla stessa porticina da cui è venuta. Pertanto se il postino suona sempre due volte, qui a Pskov per le offerte si passa solo una volta ! Prendete nota che Pskov è piena di chiese ma essendo questa una città piccola vi potrebbe capitare di entrare casualmente in una di esse durante le funzioni e sentire ad un tratto lo sguardo respingente dei fedeli nei vostri confronti specie da parte di uomini con lunghe barbe tra i quali avrete notato figure adatte per un dipinto, dall'aspetto inquietante che vi ricorderanno il noto Rasputin. Per cena vi suggeriamo di dirigervi al ristorante Trapetzie Palati ubicato all'interno della casa di un mercante della fine del XVIII sec., oggi sapientemente ristruttura e ben gestita.La struttura comprende vari esercizi commerciali non visibili a prima vista e prende il nome di Dvor Podznoeva e si trova in Ulitsa Nekrasova 3 . Andate nella sala superiore dove l'atmosfera è più calda e vivace e dove sarete allietati per cena anche da due bravi e attempati musicisti con un repertorio assai variegato e che potrebbe spingervi ad un ballo improvvisato.
Nel ristorante troverete coppie, gruppi familiari e pochi turisti nel periodo invernale.Salta all'occhio la differenza di abbigliamento:qui non vi sono i redditi della grande città e le cameriere hanno lo sguardo ingenuo di contadinelle e sembra trovarsi in un antico dipinto alla Brueghel quando tre o quattro camerieri in costume tipico fanno l'ingresso in sala con i grandi portavivande lucidi portati in corteo; il contrasto tra questa quieta cittadina di provincia ricca di chiese e monasteri e le tenute shick e il trucco smagliante delle ragazze presenti nei ristoranti di San Pietroburgo è notevole.

Monastero Mirozhskij sulla Velikaya gelata a Pskov
 Il mattino dopo lo dedicherete alla visita dell'antico monastero Mirozhsky ubicato sulla riva opposta della Velikaya che potrete attraversare tramite un ponte, ideale per foto panoramiche o a piedi per osservare dal letto del fiume gelato i resti delle mura difensive costruite dal principe Davmont tra il 1260 e il 1290 e in lontananza il cremlino e le cupole della Cattedrale della Trinità.
Il monastero Mirozhsky prende il nome da un fiumiciattolo che fuoriesce dalla grande Velikaya e che in tempi remoti veniva usato dagli abitatori di queste rive per procurarsi il cibo per mezzo di reti e che consentivano di incanalare su questa via d'acqua secondaria carpe, lucci e forse anche incauti barcaioli di tribù non autorizzate al passaggio di persone e merci se non previo pedaggio magari in natura.. 
Voi pagherete oggi un modesto tributo di 300 rubli che vi consentirà di ammirare quel che rimane di alcuni affreschi bizantini in lista nel patrimonio dell'Unesco e che gli esperti hanno datato al XII secolo.Sembra siano stati realizzati da maestranze greche ma ormai ricordano solo vagamente la brillantezza di certi pigmenti naturali ormai introvabili come il cinabro cinese o il raro blu oltremare; tenete conto che parte degli affreschi ha subito varie operazioni di occultamento e ripristino nei secoli e gli ultimi restauri hanno solo evitato il loro dissolvimento. Ma visto che tale luogo è riconosciuto dall'Unesco bisogna considerare il valore storico del sito e i suoi legami con l'impero Romano d'oriente e Costantinopoli, più che quello artistico ormai poco percepibile.
La chiesa vicina dedicata a S.Stefano e la canonica non presentano elementi di particolare interesse. A questo punto se la fame si fa sentire farete uno spuntino ritornando da Dvor Podznoeva ma stavolta andrete alla deliziosa caffetteria specializzata in Piroghi ovvero in  torte di pasta sfoglia imbottite di verdure, carne, salmone o con frutta e marmellate. La via è sempre la stessa, ulitsa Nekrasova 3, ma entrerete nella corte e poi nella prima porta a destra. Andando via non dimenticate di acquistare anche l'ottimo pane scuro di avena sempre caldo o provate a ordinate 7 bulochki: piccoli panini tondi, profumati e caldi di forno.Noi siamo riusciti a farcene dare solo 3 !ПАЧЕМУ 3 ? Perchè solo 3 ? Nessuna risposta.Poniamo anche questo episodio tra i misteri del comportamento russo.

Montiamo in auto, mentre se siete venuti in bus o treno, chiedete prima dove prendere l'autobus per Pechory. Passando da una rotatoria vediamo la statua della principessa Olga che tiene una croce sulla mano destra e poggia l'altra su un bambino.Se non sapete nulla di Olga eccovi qualche aiuto:lei era figlia di un personaggio di rilievo di una comunità di Variaghi forse Kolbiaghi, che era stanziata in un villaggio chiamato Vybutas ubicato ad una decina di Km da Pskov. Le cronache raccontano che il principe Igor partì da Kiev per arrivare fino a Pskov per prenderla come sposa, probabilmente per suggellare anche un accordo di cooperazione tra diverse comunità o unire le forze verso un comune nemico o per sviluppare meglio certi commerci che nell'area erano gestiti da un variegato numero di soggetti non tutti raccomandabili, la cui elencazione potrebbe mettere in crisi chi non ha mai sentito parlare di  Variaghi, Kolbiaghi, Ciudi, Cazari e naturalmente dei Rus' di Kiev.
 Mi risparmio la fatica e vi rimando all'esperto in materia che per fortuna ha condiviso la sua passione per la storia medievale russa in rete e vi condurrà in queste terre inesplorate: Aldo C. Marturano.
 Comunque Olga è ricordata per essere stata la prima principessa russa convertitasi al Cristianesimo e dalle antiche Cronache si desume che verso l'anno 957 si recò a Costantinopoli su invito di Costantino VII Porfirogenito e in quella occasione ricevette il battesimo e il nome di Elena.

Diciamo che le antiche abitudini tribali e pagane di Olga non vennero dimenticate e forse i manoscritti redatti nei monasteri hanno enfatizzato nel tempo l'evento legato alla conversione di Olga essendo poco interessati a tramandare questioni politiche e commerciali. Altre leggende ad esempio ricordano che molti anni dopo l'uccisione del  principe Igor, marito di Olga e figlio del mitico Rjurik, lei si vendicò prima facendo seppellire da vivi gli ambascatori della tribù dei Derevljani che l'aveva resa vedova e che erano venuti per proporle un accordo matrimoniale. Olga era una donna paziente, qualità che forse aveva appreso da giovane facendo la traghettatrice fluviale, quindi attese i successivi inviati e poi li lascio ad arrostire a fuoco lento chiudendoli in uno di quei tipici Banja a vapore russi ancora molto in uso.Infine organizzò una banda e la mandò direttamente al villaggio dei Derevljani  ordinando la strage di tutti gli abitanti presenti e ai superstiti impose un tributo annuo.
Comunque è assodato che dopo la sua morte Olga venne canonizzata e il suo nome di santa è presente nei calendari ortodossi e spiega perchè questo nome è così diffuso in Russia.
Il bambino presente nella statua con Olga è il figlio Svyatoslav che divenuto adulto divenne principe nella Rus' di Kiev, impegnando gran parte della sua vita in continue battaglie soprattutto contro Bulgari e Cazari e rimanendo fedele al paganesimo dei suoi avi che adoravano Perun e Veles.
         
Il principe Svjatoslav
Nelle storie dell'impero bizantino scritte da Leone il diacono viene descritto come un fiero guerriero dagli occhi blu, baffi spioventi e testa rasata; portava però un ciuffo di capelli biondi al centro del capo alla maniera dei cosacchi e un abbigliamento costituito da candide casacche sempre linde e a completare il quadro c'era anche un vistoso orecchino d'oro con incastonate una pietra preziosa e due perle.
Prima di lasciare definitivamente Pskov recatevi se avete tempo al Museo Pogankin dove nei locali, un tempo dimora di un mercante del XVII secolo ripercorrete tra armi, tessuti e numerosi reperti archeologici la storia antica di Pskov.Una guida vi farà apprezzare meglio i reperti , in alternativa fate in modo che qualcuno traduca per voi dal russo quanto spiegato dal personale esperto del museo, abituato a spiegare con dovizia di particolari le antiche vicende di Pskov a scolari e pensionati in gita. Uscendo dalla cittadina passate per la collina Sokolina dove si erge uno spettacolare monumento in bronzo e granito alto circa 30 metri e dedicato al principe Alexander Nevskij in ricordo della vittoria riportata dalle forze congiunte di diverse comunità contro i cavalieri teutonici.Era il 5 di aprile del 1242 e le truppe al seguito dei cavalieri teutonici, speciali incaricati del papa Innocenzo III intendono estendere ai rozzi pagani al di là del lago Peipus le loro credenze e accaparrarsi quel che gli è dovuto, cioè un terzo dei territori e parte del bottino di questi commercianti senza dio. Ma la temperatura quell'anno non fu d'aiuto ai cavalieri che attaccati da un numeroso corpo di arceri da fronti opposte(tecnica questa che Nevskij aveva appreso dai mongoli) vennero spinti sulla superficie in disgelo del lago e si ritrovarono in breve in acqua intrappolati dalle loro stesse armature e quelli che erano sfuggiti vennero inseguiti e fatti prigionieri.ponendo così fine alla cosiddetta crociata del nord.(in basso il link del film ).
La tappa successiva è Pechory, cittadina che si trova a 52 Km da Pskov e che vi consentirà di immergervi in un' area particolamente suggestiva visto che la strada per raggiungerla attraversa splendidi boschi di abeti che in inverno assumono un aspetto quasi fiabesco.
A Pechory è d'obbligo visitare il suggestivo Monastero delle grotte al cui interno sono ubicate ben 10 chiese e una necropoli assai estesa. Le Cronache antiche fanno risalire la sua fondazione al 1473 ma vi sono elementi che indicano che anche in precedenza, l'area ricca di cavità naturali era frequentata da eremiti in cerca di isolamento e solitudine.

Monastero delle grotte a Pechory
Oggi entrando nel monastero, particolamente suggestivo in inverno, si ripercorre un sentiero detto del sangue, in ricordo della decapitazione dell'abate Cornelius avvenuta il 20 febbraio del 1570 da parte dello zar Ivan il terribile che tuttavia si pentì subito del gesto e condusse lui stesso il corpo verso la chiesa fatta costruire dallo sfortunato abate e poi continuò ad inviare doni e regalie ai monaci. Cornelius aveva speso una vita per costruire alte mura difensive, chiese anche fuori dal suo territorio,biblioteche che raccoglievano antichi manoscritti e scuole per dipingere e restaurare antiche icone e prima della sua morte con lungimiranza aveva fatto costruire anche alloggi per i pellegrini che sarebbero poi venuti ad onorare le sue reliquie. Ebbe tuttavia un premio: divenne infatti santo e le sue reliquie sono ancora conservate in quello stesso monastero dove aveva accolto i frequenti feriti e dove con una vista guidata potrete visitare una estesa necropoli dove si trovano monaci ma anche le vittime delle tante scaramucce tra le tribù di queste aree, per anni in lotta tra principi incaricati di far rispettare un'unica legge:quella del più forte. Un ultimo luogo merita una visita:si tratta di Izborsk, a soli 30 km da Pskov. In questa località potrete ammirare un'antica fortezza medievale già esistente secondo i documenti nel XII secolo.Ricerche archeologiche recenti li ritengono  insediamenti di Krivici. Gli appassionati di storia vanno ancora su questo promontorio, verdissimo in estate, per rendere omaggio alla tomba del principe Trevor che considerano un loro lontano e nobile progenitore:Trevor era fratello di Sineus e del mitico Rjurik.
L'arrivo di Rjurik, Sineus eTrevor nella terra dei Rus'
Conviene visitare questa località nella bella stagione per apprezzarne la splendida posizione panoramica che aveva convinto nella scelta anche i suoi antichi abitanti. Per chi avesse più tempo a disposizione suggerisco di dirigersi verso  il grande lago Peipus o Peipsi detto anche lago dei Ciudi: molti battelli portano turisti e merci lungo le rive suggestive del lago dove si svolse la famosa battaglia dei ghiacci, mentre se siete dotati di lingua russa o amici al seguito che tradurranno per voi, suggerisco di far visita ad una tra le tante comunità di Vecchi credenti che da tempo vivono sulle sponde di questo lago e non dimenticate di far scorta di cipolle, ottime da queste parti e provare anche l'ottimo luccio perca visto che è a km zero. Il grande storico Karamazin, narratore delle vicende del popolo russo mostrò quanto complesse e appassionanti queste storie potessero essere e non c'è dubbio che quasi tutti gli scrittori sia di favole che di novelle o lunghi romanzi abbiano attinto da esse per scrivere pagine su pagine senza sforzo .Lo stesso compositore Rimskij Korsakov scrisse un'opera in tre atti intitolata "la fanciulla di Pskov" di cui scrisse anche il libretto.Su you tube si trovano frammenti di un film realizzato da Eisenstein (link in basso) ai primordi della cinematografia e avente per tema la grande vittoria di Alexander Nevskij sui cavalieri teutonici, mentre centinaia sono i dipinti riguardanti mitici personaggi e momenti cruciali della storia russa visibili nei musei di Mosca e San Pietroburgo.

 Ecco qualche link utile per approfondimenti e per organizzare al meglio il vostro viaggio.
 Sito turistico della città di Pskov in inglese
 Sito ricco di itinerari e descrizioni in russo, traducibile aprendolo con Google Chrome: Old Pskov
 L'hotel Dvor Podzoeva  ideale per un soggiorno "sentimentale" che include Spa e piscina.
Per masochisti che amano sperimentare le stravaganze di un hotel in stile sovietico: Oktiabrskaya
Il film storico di Eizenstein su Alexander Nevskij con le musiche composte da Prokofiev 
Buon viaggio !


31 dicembre 2013

Auguri da Vado altrove con fotoquiz di fine anno

Nell'augurare un felice anno nuovo a tutti i lettori di Vado altrove, come promesso pubblichiamo il terzo fotoquiz per chiudere l'anno con un pizzico di mistero e invitarvi a seguirci anche nel 2014.


La foto a destra è stata scattata ancora una volta nella città di San Pietroburgo. Per guadagnare il premio in palio dovrete dirci entro il 10 di gennaio 2014 cosa sia il monumento raffigurato e dove effettivamente sia ubicato.
Il premio andrà al lettore che per primo invierà la soluzione corretta e consiste in un'agenda Moleskine 2014. Ricordo che per partecipare occorre risiedere anche se temporaneamente a San Pietroburgo. Scrivete la soluzione tramite il guestbook a sinistra e criptate la vostra risposta per evitare che venga letta da altri.
Inutile cercare tra i monumenti del centro....solitamente in estate e autunno il luogo è circondato da bei prati all'inglese molto adatti per passeggiate solitarie o romantiche che vi porteranno attraverso piacevoli sentieri fino ad una deliziosa spiaggia.
In bocca al lupo e auguri !


SOLUZIONE
Le guglie riprese nella foto appartengono alla Cappella gotica: l'ultima appartenuta agli zar, quasi nascosta al pubblico richiede una certa dose di curiosità essendo ubicata all'interno del parco Alexandria, alquanto esteso e che fa parte di quell'estesa tenuta imperiale degli zar nota come Peterhof.
Il parco poco noto ai turisti ma anche scarsamente frequentato dai pietroburghesi prende la sua denominazione da Alexandra Fedorovna moglie dello zar Nicola I. La tenuta oggi particolarmente suggestiva, in origine fu affidata dallo zar Pietro il Grande a Menshikov e ad altri favoriti, divenne una riserva di caccia e dopo lo spostamento a Tsarskoe Selo della corte, rimase pressochè abbandonata. Dopo il 1821 lo zar Nicola I affidò all'architetto scozzese Adam Menelaws la ristrutturazione dell'area e l'esperto paesaggista realizzò oltre alla cappella in stile gotico anche un delizioso cottage e una fattoria ancora oggi esistenti e visitabili da maggio a settembre in un contesto di prati all'inglese dove non stupirebbe veder apparire uno stuolo di cavallerizzi intenti alla caccia alla volpe.
Il modo più semplice per accedere al parco è dal varco specifico non lontano dalla fermata del bus che porta la stessa denominazione di Alexandria Park. In alternativa esiste un trenino che dal Peterhof effettua un tour tra i diversi parchi ma è consigliato alle persone più anziane o se avete pargoli al seguito.
Nella bella stagione ma anche in autunno il magnifico parco offre prati color smeraldo ma anche la possibilità di affacciarsi da una piccola baia sabbiosa  sul Golfo di Finlandia. Il luogo è l'ideale per chi ama passeggiare tra il verde e le residenze estive meno note degli zar e costituisce una piacevole alternativa per un picnic all'aria aperta rispetto ai parchi solitamente più affollati di Pavlosk e dello stesso Peterhof.
Se intendete raggiungere il parco con i mezzi di trasporto il modo più rapido è quello di arrivare in metro a Avtovo e da lì salire su una delle tante marshrutke ad es.K 424 o K 300 che vanno verso il Peterhof сhe taluni indicano come фонтани : fontane ) e proseguono in direzione di Lomonosof, altra interessante meta di cui vi parleremo. Chiedete per tempo di scendere alla fermata Alexandria calcolando una decina di minuti dopo la Strelna.


10 dicembre 2013

Il sogno nel cassetto dei viaggiatori fotografi: vedere l'aurora boreale




Quando viene l'idea di effettuare una vacanza o un viaggio di scoperta o una fuga romantica o sentiamo un impulso irrefrenabile di cambiare aria, ognuno di noi segue metodi e riti diversi, alcuni rapidi, altri meno. Mentre fino a qualche anno fa si andava nelle agenzie di viaggio e si faceva incetta  di cataloghi, ormai questo genere di ricerche si effettua comodamente a casa o al bar davanti ad un cappuccino, esplorando immagini, itinerari su mappe e offerte tagliate sui nostri gusti, con i tablets e gli smartphone ormai perennemente connessi ad internet.
Nei giorni scorsi tra i tanti post ricevuti con Google + (ormai defunto) ce n'era uno particolarmente attraente che conteneva una splendida immagine di un'aurora boreale verde brillante; i commenti erano numerosi e indubbiamente tali fenomeni naturali affascinano in tanti ma non sono numerosi quelli che l'hanno vista dal vivo, essendo il fenomeno limitato a certe località, vicine al circolo polare artico. Più numeroso è il numero dei viaggiatori che durante il solstizio d'estate raggiungono Capo Nord per assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte.
Il fenomeno dell'aurora boreale è raro alle latitudini italiane o mediterranee dove statisticamente parlando è possibile osservarne una, solo una volta ogni cento anni. La rarità dell'evento fa sì che chi ha avuto la fortuna di vederne una, descrive lo spettacolo come un'esperienza unica e in grado di suscitare forti emozioni.

Ci sono alcune località specializzate nell'offrire servizi aggiuntivi legati a tale fenomeno e quindi particolarmente adatte a chi è predisposto ad andare altrove e fare l'esperienza polare pur rimanendo in Europa. Abbiamo deciso quindi di realizzare un piccolo prontuario di viaggio e se volete anche di conoscenza, per coloro che invece di mettere sotto l'albero l'ennesimo regalo-oggetto, volessero investire una quota dei loro risparmi, la tredicesima, la vincita al lotto o il regalo dei nonni per la recente laurea, per organizzare un viaggio allo scopo di provare questa esperienza inusuale, in uno dei luoghi ubicati nell'emisfero settentrionale dove l'aurora boreale è statisticamente più frequente.
Essendo questo post dedicato soprattutto ai lettori italiani, escluderemo l'Alaska e il Nord del Canada, la Groenlandia e anche la Russia a causa della necessità del visto e accenneremo all'Islanda più adatta tuttavia per distanza ai viaggiatori britannici. Passiamo quindi alle mete non solo più facilmente raggiungibili ma anche maggiormente organizzate per l'osservazione dell'aurora boreale.

 Luoghi ideali per osservare l'aurora boreale
Abbiamo selezionato in particolare la cittadina di Tromsø nel nord della Norvegia, il parco montano di Abisko in Svezia e le località di Inari e Luosto in terra finlandese. Luosto in particolare con i suoi 200 abitanti  si trova al 67° N di latitudine e rappresenta con il suo basso inquinamento luminoso, il luogo ideale per i fotografi più esigenti ed esperti. Da queste parti se il cielo fosse sempre terso e il vento solare di media intensità , si vedrebbe l'aurora per 200 giorni all'anno. Nella mappa che simula un itinerario continuo ad anello, abbiamo aggiunto anche la nota località di Rovaniemi sia perchè dotata di aeroporto, sia per  consentire valutazioni economiche, dopo aver deciso il budget di spesa, su itinerari e distanze, in particolare a coloro che volessero regalare ai pargoli una visita al luogo di residenza di Babbo Natale, che ricordiamo può essere raggiunto anche da Helsinki con un comodo treno.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Tre sono le compagnie aeree (SAS, Finnair e Norvegian Airline) che coprono le tratte di nostro interesse e l'offerta di pacchetti tutto incluso è ampia e diversificata (vedi in basso). I tour operator ovviamente offrono diverse soluzioni e attività che non sono legate solo all'osservazione dell'aurora boreale visto che questa impegnerà solo un paio d'ore, se il cielo è senza nuvole, solitamente tra le 22 e le 2 del mattino. Il restante spazio può essere occupato con corsi di fotografia ad hoc, saune purificatrici e naturalmente con attività sportive. Mentre ad ottobre si ammireranno gli splendidi colori autunnali riflesssi nei laghi artici, da dicembre ci sarà carenza di  luce solare ma non di neve e  andare in slitta trainata da renne o husky a poca distanza dal circolo polare artico potrà per molti rappresentare un'esperienza entusiasmante anche a meno 10° sotto zero.
Se poi vi incuriosisce la vita quotidiana a queste latitudini potrete partecipare a qualche evento che vi farà conoscere cibi, cultura e tradizioni del Finnmark o del Lappland e della locale comunità Sami.

 Quando conviene partire ?
Adesso che abbiamo individuato grosso modo le mete eventuali ( benchè ce ne siano molte altre) dobbiamo decidere quando sia conveniente partire. Ve lo diciamo subito, a Natale rimanete a casa in quanto gli esperti dicono che questo, a parte le temperature, è il periodo meno favorevole, climaticamente parlando, per vedere un'aurora boreale al di sopra del 65°Nord.
L'intervallo in cui l'evento si presenta però, è  ampio e va dal 15 settembre al 31 marzo. Avete un po' di tempo quindi per riflettere, organizzarvi o costituire un gruppo per ottenere sconti ma tenete conto che da fine dicembre agli inizi di gennaio e poi da fine febbraio all' inizio di marzo è alta stagione nei paesi scandinavi, quindi non siate precipitosi ma non aspettate neanche l'ultimo momento per le vostre prenotazioni. Vorrei inoltre ricordarvi, che nonostante l'ampia attività informativa e di marketing turistico operata via web da operatori e istituzioni locali scandinave, il fenomeno dell'aurora boreale, la cui denominazione, dobbiamo a Galileo, dipende dal verificarsi di eventi extraterrestri che si verificano con un processo ciclico della durata di 11 anni e da altre decine di variabili, alcune prevedibili altre meno.

Scienza per i più curiosi
Sono stati i numerosi satelliti come il SOHO e STEREO (fate caricare le immagini in real time e stupitevi) con i loro complessi strumenti, che ci hanno permesso di ampliare le ipotesi di sir Edward Halley che aveva nel lontano 1716 postulato che l'aurora boreale e quella australe si formassero seguendo le linee del campo magnetico terrestre.
Studi recenti hanno confermato come l'apparizione delle macchie solari, peraltro già individuate in antichità e studiate e disegnate anche da Galileo sin dal 1613, (tali disegni sono conservati alla biblioteca Vaticana) sia correlato con un aumento del flusso di particelle cariche di energia (vento solare), che emesse dal sole viaggiano nello spazio ad una velocità che può variare dai 400 ai 750 Km al sec. sino a raggiungere anche la Terra. Giunte nella nostra atmosfera vengono incanalate secondo le linee del campo magnetico terrestre, verso le estremità polari; qui formano una sorta di anello chiamato ovale aurorale in continua trasformazione.
Allorquando queste particelle raggiungono la parte alta dell'atmosfera, si scontrano con atomi di ossigeno o di azoto, innescando un processo a catena che dà luogo all'emissione di luce di forma e  intensità cromatiche diverse legate anche all'altezza in cui tale collisione si verifica:
  • Verde - ossigeno, sopra i 200 Km di altezza dalla superfice terrestre
  • Rosso - ossigeno, sotto 200 Km di altezza
  • Blu - azoto, sopra i 60 Km di altezza
  • Porpora/violetto - azoto, sotto i 60 Km di altezza
http://www.swpc.noaa.gov/rt_plots/kp_3d.html
I dati scientifici hanno evidenziato che tanto più intenso è il vento solare e maggiore la sua densità, tanto più probabile sarà la formazione di una aurora boreale e maggiore sarà la sua estesione che la renderà visibile anche a latitudini lontane dal circolo polare artico.
Oggi le strumentazioni dei satelliti in orbita intorno alla terra dedicati a queste misurazioni sono decine e quindi anche noi comuni mortali possiamo conoscere da casa tali dati in tempo reale accedendo al sito web del Nooa , che fornisce l'indice Kp, il quale quando supera il valore di Kp 5 e oltre, indica una cospicua attività geomagnetica (visualizzata in rosso nel grafico del Noaa).

Siti web e link utili per organizzare il viaggio
 Qui di seguito sono riportati alcuni link utili ad organizzare il viaggio; i fotografi meno esperti troveranno specifiche indicazioni per fotografare l'aurora boreale ma vi è anche la possibilità di essere seguiti da esperti professionisti che vi forniranno anche tutta l' attrezzatura pronta ad operare anche a basse temperature e con sistemi di scatto in remoto che vi consentiranno di stare al caldo ma al tempo stesso di scattare splendide immagini temporizzate per realizzare filmati time lapse unici come quello posto in alto o come i numerosi esempi presenti nel sito ricco di tutorial di Timelapseitalia o esplorando you tube.

Molti siti sono in inglese ma qualcuno ha la traduzione italiana: se preferite potete copiare i link su Google Crome e poi salvare la versione tradotta.

Sito ufficiale del Turismo svedese
Sito ufficiale del Turismo norvegese
Sito ufficiale del Turismo finlandese 
Sito delle ferrovie finlandesi VR con sconti, mappe e suggerimenti
La pagina di Wikitravel sul Lappland Finlandese
Il sito della Finnair con offerte da Roma a Tromsø  dal 1° genn. al 28 marzo .
Il sito della Norvegian Airlines con interessanti offerte per la Scandinavia ma anche per Londra.
Il sito della Sas con speciali tariffe di sola andata da Roma a Tromsø , Helsinki e Oslo.
Il sito della località di Kiruna in Svezia
Il sito della stazione montana e resort sportivo di Abisko nell'estremo nord della Svezia
Il sito della Lapplandmedia : per corsi di fotografia dedicati all'aurora boreale in collaborazione con Canon.
Sito del Noaa con tanti suggerimenti e link per osservare un'aurora boreale (in inglese).
Altre pagine utili con i dati ottenuti dai satelliti:  http://www.swpc.noaa.gov/pmap/
Le previsioni circa l'intensità  dell'aurora  http://www.spaceweatherlive.com/en/auroral-activity/auroral-oval
Siti turistici
Il sito web dell' Icehotel tra i più originali al mondo
http://www.abiskomountainlodge.se/en/info-contact/getting-here/
Per chi preferisce il prodotto finito e accompagnatori italiani: la Giver viaggi  offre soggiorni di 4 giorni a Tromso voli compresi.
Siti meteorologici
Il sito del Foreca per le previsioni meteo in Finlandia, Norvegia e Svezia.
Nel sito di Google Play trovate le app realizzate per avvisarvi della probabilità di aurora, per cellulari Android; ovviamente tali app esistono anche per Iphone e Ipad.

Buon viaggio e raccontateci se volete il vostro incontro con l' Aurora Boreale.