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13 marzo 2016

Al mercato di Udelnaya (San Pietroburgo) a caccia di originali souvenir, cimeli sovietici o dell'affare del secolo


Gli abitanti di San Pietroburgo conoscono bene la stazione della metropolitana di Udelnaya per due ragioni: la prima è che dalla vicina stazione ferroviaria si prende "l'elektriciska", il treno, affollato in estate, che porta verso le località soleggiate e balneari ubicate sul Golfo di Finlandia;la seconda perché nei pressi di queste stazioni contigue, appena attraversati i binari, ci si trova nel più esteso mercato di pulci della città.
Come e quando andare
Il sabato è il giorno ideale per trovare il maggior numero di venditori ma anche il maggior assortimento di merci.Il luogo si raggiunge facilmente utilizzando la linea 2 della metropolitana che va verso il capolinea di Parnas. Partendo da Sennaia o dalla stazione di Nevskij, impiegherete circa 15 minuti per raggiungere la vostra meta.Meglio arrivare entro le 10 del mattino, specie se è una giornata tiepida e soleggiata; solo così potrete gironzolare con calma tra i vari banchi e gli incredibili miscugli di chincaglieria esposti dai numerosi venditori e dalle immancabili vecchiette(babushke), prima che arrivi il grosso del pubblico.
Raggiungere l'area del mercato

Per arrivare al mercato delle pulci dovrete tuttavia superare i negozi di abbigliamento sia sportivo che da caccia e pesca sia i banchi degli indumenti usati. Quando comincerete a vedere decine di piccoli spazi stracolmi di oggetti di ogni genere, allora sarete arrivati. Osservate con attenzione, prendete in mano quello che vi incuriosisce, tranne che sia una zavorra da 50 Kg, e chiedetene il prezzo. Naturalmente se potrete imparare a dire Skolka stoit ?(quanto costa ?), riteniamo improbabile voi possiate capire in pochi giorni una risposta del tipo:Trista-divenosta-piat , come dire 395 rubli.
Da queste parti i turisti sono rari e anche i venditori che parlano le lingue straniere !
Cosa trovare
Alla domanda cosa si può trovare di interessante in questo mercato, è assai difficile rispondere, ma orientativamente diciamo che gli oggetti che possono interessare un viaggiatore non russo sono: i libri specie quelli con disegni o stampe, gli album di foto e cartoline di epoche passate; gli oggetti in porcellana e le numerose statuette in bronzo dai tipici soggetti russi. Interessanti sono i banchi con le monete di tutte le Repubbliche Russe: noi abbiamo acquistato per soli 40 rubli una moneta da 10 Rubli della lontana Repubblica di Yakutia, ma si trovano anche banconote antiche a prezzi assai abbordabili.Se siete in cerca di vecchi dischi di vinile, qui ne trovate a migliaia a partire da 250 rubli (poco meno di 5 euro).Incredibile e variegata è poi l'offerta di valige di cartone di tutte le dimensioni e non mancano i cimeli sovietici: si va dai distintivi commemorativi classici fino a ingombranti teste di Lenin che da sole vi farebbero superare il limite consentito per il bagaglio aereo.

Numerosi i dipinti, alcuni di autori noti, in Russia ovviamente, altri sono semplici prove d'artista ignoto ma gradevoli per riempire una parete vuota.
Si trovano anche album con disegni e progetti architettonici. Non mancano le vecchie icone; tuttavia quelle apparentemente più antiche o interessanti raggiungono cifre elevate e se non siete portati per la negoziazione potreste sentirsi chiedere un ammontare in rubli pari a 100 e anche 300 euro per icone in scuro stile bizantino o per una madonna con bambino dagli occhi troppo grandi, dipinta o ridipinta forse su uno stipite di legno adeguatamente antichizzato. Inoltre è bene sapere che tali oggetti, qualunque sia il loro valore, senza un certificato che attesti la loro età, potrebbero essere sequestrati dagli scrupolosi doganieri russi.
Che fare allora ? Noi suggeriamo di esplorare prima tutto il mercato e poi una volta individuati gli articoli di vostro interesse e dopo aver chiesto un po' di prezzi, partire decisi alla conquista dell'oggetto agognato.Se farete presto ad acquistare un disco poco noto e qualche cartolina, toccherà negoziare se volete accaparrarvi un LP dei Beatles.Se poi non sapete come ascoltare questi vecchi dischi a 45 o 33 giri, niente paura: qui trovate molti modelli di giradischi perfettamente funzionanti.
Non mancano poi le possibilità di fare qualche affare, come trovare un beauty case Samsonite nuovo per soli 500 rubli, meno di 7 euro o un vecchio orologio dal design curioso e tipicamente sovietico.
Vi serve un componente per un vecchio Pc, niente paura, qui trovate centinaia di circuiti con i componenti ancora utilizzabili a prezzi ridicoli.
Tecniche di negoziazione
La nostra guida esperta del mercato di Udelnaya
Per un pezzo di porcellana imperiale di antica produzione, la tecnica generale prevede che il venditore vi mostri un catalogo contenente proprio quella statuina che vi interessa, avente un prezzo di centinaia di dollari. Mostratevi dispiaciuto per non poter spendere la cifra richiesta che si aggira tra i 4000 e i 12.000 rubli. Continuate tuttavia a guardare altri oggetti e a chiederne il prezzo; se siete con amici offrite voi una cifra totale per più articoli.Se il venditore capisce che voi potete dare una svolta alla sua giornata, vedrete che accetterà la vostra offerta cumulativa , pari alla metà della cifra iniziale e magari aggiungerà un piccolo omaggio di modico valore per stimolarvi a tornare ancora da lui.
Se oltre agli acquisti volete dare un'occhiata nei dintorni, portate con voi dei cibi al sacco o acquistateli nei chioschi nei pressi della metropolitana. Dirigete poi verso i grandi palazzi che vedete dalla stazione e in pochi minuti raggiungerete il Parco di Udelny. Qui potrete rilassarvi su grandi distese di prati verdi solitamente affollati in estate di famigliole in costume da bagno. A destra ma all'esterno del mercato poi vi suggeriamo, dopo gli acquisti di dare un'occhiata alla suggestiva chiesa in legno intagliato di San Pantaleone.
Buon divertimento!










25 novembre 2015

Alla scoperta della Russia partendo dalle Poste di San Pietroburgo

    Il piacere è conseguenza della conoscenza ,
come l'ombra del corpo
(Averroé) 

Originali plichi postali come ai tempi di Pietro il grande
La Russia, o più precisamente la Federazione Russa, è uno dei paesi più estesi al mondo: il suo territorio occupa infatti ben 17.098.242 Km quadrati. Raramente si leggono o si ascoltano però sui media europei, i nomi di località che non siano quelle di Mosca e San Pietroburgo. Lo scorso luglio la Rai ha trasmesso da Kazan le gare del XVI Campionato Mondiale di Nuoto, e l'Italia ha conquistato ben 3 medaglie d'oro, tuttavia nutriamo forti dubbi che tra gli ascoltatori ci sia adesso qualcuno che abbia in mente dove sia la Repubblica autonoma del Tatarstan. In questo post suggeriamo un metodo assai originale ed economico per andare alla scoperta del territorio russo Per chi si trovasse temporaneamente, o svolgesse una qualche attività a San Pietroburgo, occorrerà semplicemente raggiungere l'Ufficio centrale delle Poste in Ulitsa Pochtamskaya 9 , non lontano dalla Cattedrale di Sant'Isacco e a soli quindici minuti dall' Ermitage.

Scrivere una lettera come al tempo di Pietro il grande
Se dovesse fare particolarmente freddo e sentite la necessità di qualcosa di caldo, sappiate che varcato il portone principale delle Poste, troverete diversi distributori automatici di bevande: evitate i vari caffè da 60 ml e optate invece per un cappuccino. Rifocillati di zuccheri, entrate e proseguite senza fretta verso il padiglione centrale, esplorando dal basso in alto con lo sguardo per ammirare i particolari dell' architettura liberty perfettamente conservati.
Vi colpirà l'ordine e soprattutto  l'assenza di quella confusione di uomini e cose, tipica degli uffici postali di tante città italiane.
Una guardia è sempre presente, evitate quindi di scattare foto, ma esplorate invece le diverse bacheche orizzontali e le vetrine tutt'intorno: troverete esposti album tematici con francobolli di eroi, aviatori, cosmonauti, ma anche di scialli tipici russi (platok), antichi palazzi e riproduzioni minuscole di quadri di Shishkin e Repin. Anche senza conoscere il cirillico forse riconoscerete l'album con Pushkin e altri letterati e magari capirete dal disegno delle mappe che trattasi di un album dedicato agli intrepidi esploratori dell'Artico.
Chi fosse in cerca di originali souvenir troverà qui calendari di diverse dimensioni e altri gadget a basso costo e ovviamente i tipici articoli per chi ha l'hobby della filatelia. Se avete qualche amico/a dotato/a di bella calligrafia capace di scrivere in cirillico, potrete cimentarvi insieme nel confezionare un originale plico postale come ai tempi dello zar Pietro il grande (vedi foto in alto) con tanto di sigillo in ceralacca.Tale plico verrà recapitato al destinatario dai servizi postali russi e potrebbe essere un'idea originale per un compleanno o una dichiarazione d'amore.
Sul lato destro del grande salone troverete uno sportello filatelico: date un'occhiata ai ripiani in basso e scoprirete coloratissimi francobolli freschi di stampa. Anche se non avete grande dimestichezza con la lingua russa, potrete indicare alla commessa quali francobolli volete acquistare, puntando il dito sul prodotto di vostro interesse e dicendo Eta = questo, e poi i termini numerici adin per 1, dva per 2, oppure tri per 3. Tenete presente che la commessa deve rilasciarvi uno scontrino dettagliato con tutti gli articoli che state per pagare, quindi siate pazienti.

Da alcuni semplici francobolli è possibile come vedrete, partire per sorprendenti viaggi attraverso territori ignorati fino ad oggi che difficilmente avreste scoperto da soli. Eccovi il resoconto dell'ultima visita effettuata qualche giorno fa alle  Poste di San Pietroburgo, allorquando abbiamo speso 130 rubli , meno di due euro, per realizzare questi sorprendenti viaggi, per il momento solo virtuali.

Francobollo delle Poste Russe per il Bimillenario di Derbent
Il Dagestan e l'antica città di Derbent
Il primo francobollo che nelle vetrine aveva attirato la nostra attenzione, aveva il disegno di una torre merlata e riportava l'indicazione 2000 (let) anni, ed in alto il nome della città di Дербент che però era scritto usando i caratteri corsivi dell'alfabeto cirillico.
Avevamo intuito tuttavia, trattarsi del bi-millenario della città di Derbent, ma brancolavamo nel buio sulla sua localizzazione geografica. Con l'aiuto di internet e le mappe di Google siamo arrivati nella lontana Repubblica del Dagestan. Tale stato autonomo è ubicato in territorio caucasico ed è in gran parte affacciato sul Mar Caspio. Ci limiteremo solo a ricordare che la rivista online "Russia beyond the lines", definisce il Dagestan come "un incrocio strepitoso di lingue e di culture". Purtroppo però si legge anche che nei primi 5 mesi del 2015 le azioni criminali legate al terrorismo sono state 307 e l'anno precedente erano state 472. !

Derbent benchè non sia la capitale del Dagestan è sempre stato un luogo di strategica importanza, di cui hanno parlato Ecateo di Mileto, Strabone ed  Erodoto. Numerose etnie si sono stanziate nel suo territorio che risulta, secondo i dati archeologici, abitato da oltre 5000 anni. Le sue terre hanno visto succedersi popoli e regnanti; da qui infatti sono passati Sciti, Sarmati, Avari, Alani, Unni, Khazari, Arabi, Sassanidi persiani e Selgiuchidi; attraverso le sue alte gole sono passate le legioni Romane e Alessandro il Macedone e non sono mancati i Cosacchi con Pietro il grande.
La cittadina è stata per millenni un crocevia di culture, lingue e merci tra l'Europa e l'Asia e tra il nord e il sud. Tra i tanti nomi ricevuti dalla città, molti richiamavano l'antico toponimo latino di Pylae Caspiae, cioè Porte del Caspio o assimilandole con le mitiche Porte già esistenti ma attribuite ad Alessandro il Macedone.
Ancora oggi Derbent con i suoi quasi tre milioni di abitanti comprende parecchie dozzine di etnie e nazionalità, mentre la presenza di antichi edifici di culto rammenta il passaggio di musulmani, cristiani ed ebrei che qui si sono stanziati, coabitando in un territorio grande come la Danimarca, creando mercati, botteghe artigiane e quindi ricchezza e sviluppo. Derbent è citata come la più grande delle città medievali esistenti nell'area caucasica: da qui partivano mercanti carichi di ceramiche, seta, lino,vetro, carta, sapone e tappeti.Le navi ormeggiate sul Caspio caricavano zafferano e per molti anni hanno trasportato le radici di una pianta, usata per anni come colorante per tessuti e pelli: la robbia. Essa venne impiegata fino al 1873, allorquando i coloranti artificiali chimici scoperti in Germania la soppianteranno rapidamente. L'importanza della radice della robbia per Derbent è ancora evidente nello stemma della città che contiene la raffigurazione di alcuni garofani rossi intrecciati alle radici di Rubia tinctoria. Qualche anno fa su internet circolava un articolo intitolato "Dagestan il luogo più pericoloso della terra", oggi la situazione è apparentemente più controllata e vari forum si sono tenuti nella sua capitale Makhackala, per trovare soluzioni concrete contro queste azioni criminali. Tuttavia nel sito Viaggiare sicuri del Ministero degli Esteri Italiano, si sconsiglia ancora di recarsi nel Caucaso del nord ed in particolare sia nel Dagestan che nei territori confinanti come la Cecenia e l' Inguscezia. Toccherà quindi attendere tempi migliori se volete conoscere questi luoghi.

Nizhny Novgorod e l'architetto italiano Frjazin
Il secondo francobollo rappresenta un gruppo di persone di alto rango ed un architetto con un suo assistente, abbigliati com'era d'uso nel 500 russo.Tutti sono intenti a verificare e approvare il progetto già realizzato visibile sullo sfondo, costituito da un magnifico cremlino ovvero una estesa struttura fortificata in pietra.Scoprire quale località fosse quella raffigurata non è stata impresa facile a causa del doppio nome della cittadina; Nizhny Novgorod si traduce con "Nuova città minore" per distinguerla dall'altra ancora più antica cittadina di Veliky Novgorod cioè Nuova città grande;il francobollo in questione commemora i 500 anni dalla costruzione del cremlino in pietra di Nizhny Novgorod.
  Francobollo emesso per i 500 anni del Cremlino di Nizhny Novgorod

Nizhny Novgorod è dopo Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk ed Ekaterinburg, la quinta cittadina più popolosa della Federazione Russa; nel 2010 contava 1.250.619 abitanti.
Da Wikipedia leggiamo in particolare che tra il 1508 ed il 1515, in tempi relativamente rapidi, sorse l'imponente e massiccia struttura in pietra del cremlino. I lavori, scopriamo con sorpresa, vennero diretti dall'architetto italiano Pietro Francesco detto Frjazin, termine che nell'antica Moscovia indicava i genovesi e poi per estensione tutti gli italiani. Da Mosca dove aveva lavorato nella costruzione del grande Cremlino, il Frjazin fu inviato a Nizhny Novgorod nel 1509, su incarico del sovrano russo Basilio III. Le vecchie fortificazioni realizzate con legno di quercia, erano andate distrutte nel 1513 a causa di un incendio e occorreva difendere la città dai nemici. Costituito da mura rinforzate lunghe due chilometri, il nuovo cremlino, completato nel 1515, fu circondato da 13 torri (oggi solo dodici sono ancora visibili) e dotato di una guarnigione permanente e di una solida artiglieria da campagna. Divenne la base principale per le operazioni contro i tartari di Kazan e sopportò vari assedi (nel 1521, nel 1536 e nel 1574), senza essere mai espugnato.
Nizhny si trova a est di Mosca ed è facilmente raggiungibile in 4 ore, usando il treno Stritz dalla stazione Kursky di Mosca. La compagnia aerea Utah ha dei voli convenienti che impiegano poco più di un'ora da Mosca e poco meno di due ore da San Pietroburgo.
A fine estate, senza le orde dei vacanzieri, potrebbe essere piacevole arrivarci come un tempo, per vie fluviali, navigando lentamente in battello, con una crociera di 4 giorni lungo il Volga, partendo da Mosca. Se invece optate per le ferrovie russe badate che sull'orario dei treni non dovrete cercate Nizhny Novgorod ma la vecchia denominazione  di Gorky, legata al noto scrittore Maxim Gorky, che in quella cittadina visse per lungo tempo.

Il Parco Lenskie Stolby- LENA PILLAR  

L'ultimo francobollo è stato quello che ci ha dato più filo da torcere: tradurre qualcosa che non si conosce per nulla è piuttosto complicato, ma chi la dura la vince: state per conoscere la Repubblica  Sacha, detta comunemente Yakutia.
Tale repubblica è decisamente da record: ha un territorio di 3.083.523 di km quadrati e vi scorrono, se non sono gelati, 443.000 corsi d'acqua.
Lo splendido esemplare filatelico tratto da una foto, raffigura il parco Lenskie Stolby (Pilastri della Lena) riconosciuto dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità": se cercherete nelle mappe di Google lo troverete giusto al centro della Repubblica di Yakutia.
Il parco è caratterizzato da una formazione di alte rocce calcaree che si estende per una decina di Km,  in forma di pilastri e torrioni che svettano oltre i 100 metri e che si sono  formati oltre 500 milioni di anni fa a partire dal periodo Cambriano.
Il parco è visitabile in estate, quando la temperatura media si aggira sui 13°, con un comodo tour in battello. Anche in inverno non mancano però gli intrepidi che si recano in Yakutia, nel villaggio di Ojmjakon chiamato non a caso Polo del freddo, proprio per sperimentare questo clima estremo che ha visto in tempi ormai lontani i termometri toccare la temperatura record di meno 68,2° C sotto zero. Oggi per gli abitanti locali una temperatura intorno ai 50° C sotto zero  fa dir loro frasi come: "ha fatto caldo !", oppure "quest'anno non abbiamo visto l'inverno".
Sono diverse comunque le combinazioni per godere di questi paesaggi unici al mondo: se amate la vera avventura potreste prenotare ad esempio un tour tra gennaio e febbraio per visitare il parco percorrendo in motoslitta e con adeguato abbigliamento, il fiume Lena completamente ghiacciato.

Link per approfondire:

Articoli utili sulla Repubblica del Dagestan e la città di Derbent
http://it.rbth.com/turismo/2013/10/28/daghestan_terra_di_meraviglie_dimenticate_27613
http://whc.unesco.org/en/list/1070

Link su Nizhny Novgorod
http://www.nizhnynovgorod.com/welcome/
Programma dell'agenzia Intourist per crociere di 13 giorni sul Volga:
http://www.incoming-russia.com/crociere-fluviali-russia/crociere-fluviali-mosca-astrakhan/

Tour organizzzati in Yakutia e articoli sul Polo del Freddo:
http://www.yakutiatravel.com/category/ethnotours
http://askyakutia.com/tag/lena-pillars-nature-park-russia/
http://visityakutia.com/lena-river-pillars-nature-park-summer-tours-travel-yakutia-siberia-russia/
http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_02_17/Ojmjakon-Polo-del-freddo-mondiale-0019/
Alcune foto del Parco naturale Lena Pillar:
http://imgur.com/gallery/yNmGg

Buona esplorazione ! 


 

15 agosto 2015

Passeggiare tra i giardini segreti di San Pietroburgo


La città di San Pietroburgo di anno in anno accoglie sempre più turisti ma i tempi ristretti di visita o l'esigenza di seguire tour preorganizzati impedisce alla maggior parte di questi viaggiatori di scoprire numerose meraviglie.
Rimangono così inesplorati sia gli estesi parchi lontani dal centro storico, ma anche molti deliziosi giardini urbani che essendo ubicati in aree defilate, restano in gran parte ignorati. In realtà sia in città che nei dintorni, sono numerose le sorprese per chi, dotato di mappe ormai disponibili su computer e telefoni, vuole scoprire invece queste oasi, verdi e fiorite d'estate, con laghetti idilliaci ricoperti di ninfee. I cromatismi cambiano con le stagioni e la vegetazione diviene dorata e tendente al rosso in autunno, mentre con il diminuire delle temperature i prati e i laghi assumono un colore uniforme  già dalla fine di ottobre quando la prima neve ricopre tutto di bianco e i laghetti si trasformano in piste per il pattinaggio. Tuttavia per incuriosire i nostri lettori abbiamo deciso di trasformare la scoperta di questi luoghi in una sorta di istrutttiva caccia al tesoro, dove il premio consiste proprio nello scoprire man mano luoghi che non si conoscevano prima, individuando, saputone il nome, più facilmente il modo per raggiungerlo.
Per questo primo luogo vi anticipiamo solo che si tratta di un giardino ubicato alle spalle della residenza di uno dei massimi poeti russi. Tale personaggio è immortalato al di sotto della imponente statua di Caterina II nel giardino di Piazza Ostrovsky, insieme ad altri notissimi personaggi dell'epoca. Inoltre abbiamo pensato che sarebbe stato utile consentire ai nostri lettori la condivisione di tali luoghi in verità poco noti. Potrete inviare quindi ad amici e parenti la foto dopo averla salvata. In basso troverete inoltre un riquadro con un codice QR assai utile: se siete dotati dell'apposita app sul vostro smartphone, potrete decriptarne facilmente il contenuto nascosto. Otterrete così la stessa immagine conservata in Google Drive, direttamente sullo schermo del vostro cellulare e potrete condividerla con whatsapp o gli altri social network preferiti. Daremo la soluzione del nostro primo enigma topologico tra qualche settimana.












SOLUZIONE: il giardino in foto era noto in passato come Giardino Polacco; nel 2003 in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di San Pietroburgo ha subito un restauro completo ed è divenuto parte integrante del Museo Derzhavin che si affaccia invece sulle rive della Fontanka. Oggi esso rappresenta una piccola oasi sempre curata, frequentata da giovani mamme con pargoli in carrozzina e da chi vuole trovare un angolo tranquillo per leggere o chiacchierare all'aria aperta. Per godere di questa oasi, nella bella stagione occorre pagare un biglietto ma se lo visiterete in autunno non vi pentirete dei pochi rubli richiesti per ammirare gli splendidi cromatismi creati dalle siepi di Berberis che contrastano con i deliziosi ponti dipinti di bianco mentre i numerosi uccellini si cibano  delle vistosissime bacche che ricoprono gli alberi lungo il perimetro esterno del giardino.
In metropolitana il giardino è raggiungibile dalla fermata Technologicesky Institute dopo aver attraversato la strada e percorso circa 200 metri su Crasnoarmenskaya Ulitsa, verso le grandi cupole azzurre della Cattedrale della Trinità. Con Google map vi basterà scrivere come destinazione finale "Derzhavin Pereulok" e otterrete facilmente l'itinerario per raggiungere la vostra meta.
Eccovi la mappa per orientarvi e raggiungere con facilità questo suggestivo giardino fuori dai consueti itinerari descritti nelle guide.

23 ottobre 2014

La Duma riduce il gap orario con l'Europa:facilitate le telefonate alle mamme e l'ascolto dei programmi TV serali.

L' orologio-automa conservato all'Ermitage (San Pietroburgo)
I cittadini russi ma soprattutto i tanti espatriati non ci speravano più e si preparavano al lungo inverno russo avendo in mente una differenza di ben tre ore tra San Pietroburgo e l'Italia: tale poco piacevole situazione era attesa per la fine del mese di ottobre in coincidenza con il termine dell'ora legale estiva in gran parte d'Europa, Non è certo prassi comune andare a spulciare tra i documenti normativi ratificati dalla Duma della Federazione Russa , ma se lo aveste fatto, conoscendo o traducendo il cirillico, avreste trovato un' interessante novità, già nota ai media internazionali sin dallo scorso luglio 2014. In pratica nella notte tra il 25 e il 26 ottobre prossimo anche in territorio russo le lancette degli orologi, dopo un triennio di perenne ora estiva, dovranno essere spostate per legge un'ora indietro.
Tuttavia mentre l'ultima domenica del mese di marzo  nel 2015 gran parte dei paesi europei ripristinerà l'ora legale estiva spostando le lancette un'ora avanti. ciò invece non accadrà in Russia.
Al tempo stesso i fusi orari che ammontavano a 9 per l'intera Federazione Russa, passeranno dagli attuali nove a undici. 
Questa decisione tuttavia lascia libertà alle diverse repubbliche, di richiedere un aggiustamento, che possa rendere il sistema orario stabilito per legge, quanto più vicino all'effettivo sorgere del sole. Sembrerebbe infatti che a convincere gli organi istituzionali siano state le statistiche degli incidenti avvenuti nelle prime ore del mattino, allorquando molti si recavano al lavoro in pieno inverno, nella completa oscurità, specialmente in zone lontane dai grandi centri urbani.
 Tornando ai nostri espatriati, sicuramente molti plauderanno alla novità e potranno telefonare anche dopo cena alla mamma, sentire gli amici appena rientrati a casa e seguire via satellite qualche programma televisivo senza dover fare le ore piccole.

Per chi non avesse ancora le idee chiare, basterà dare un'occhiata agli orologi presenti a destra nel nostro blog.

17 ottobre 2014

Antiche foreste russe: sulle tracce dei larici piantati dallo zar Pietro I il Grande


Tra quegli intrepidi viaggiatori che ogni anno affrontano le forche caudine per l'ottenimento del visto necessario per recarsi nella Federazione Russa, è raro trovare qualcuno che si sia azzardato ad allontanarsi dagli itinerari consueti offerti dai tour operator. Inoltre gli itinerari offerti non tengono conto di coloro che hanno già visto sia Mosca e il suo Cremlino, sia San Pietroburgo nella classica sequenza: Ermitage, Peterhof, Pushkin e passeggiata su Nevskij, associata alla immancabile gita sui canali. Il massimo che ci si sente offrire dalle nuove leve del turismo è un sovietic-tour a bordo di una vecchia Volga del 1979 dai sedili color senape o una funambolica passeggiata sui tetti dei vecchi edifici della città non certo ideale per chi ha raggiunto l'età pensionabile.

A questa considerazione si aggiunga che molti espatriati che vivono o lavorano in terra russa, non sembrano cogliere l' opportunità di vivere, anche se temporaneamente, nel paese non solo più esteso al mondo, ma anche dotato di ettari ed ettari di aree naturali di incredibile bellezza a completa disposizione e facilmente raggiungibili a basso costo con i mezzi di trasporto pubblici.
Essendo questo post dedicato in particolare a coloro che vivono o intendono visitare la regione di Leningrado (l'area che circonda la città di San Pietroburgo) daremo qualche spunto e racconteremo qualche curiosità sui luoghi e le gite che è possibile auto-organizzare per andare alla scoperta degli ambienti naturali di questa estesa"oblast" = regione.
Citiamo senza entrare nei dettagli, alcuni dati della regione che dovrebbero convincere i prossimi viaggiatori a guardare oltre Prospektiva Nevskij, magari visitando Kronstadt e Gatchina e ricordare di aggiungere al bagaglio il necessario per effettuare gite fuori città ,alla scoperta di laghi e foreste; va detto poi che gran parte del territorio è pianeggiante visto che qui la massima altura non arriva neanche ai 300 metri s.l.m.
L'oblast di Leningrado occupa un'area di 83.908 Km.quadrati ed al suo interno scorrono vari fiumi: oltre la ben nota Neva ce ne sono molti altri, che creano insieme ad affluenti e tributari minori una rete fluvale di 50.000 Km.
Il numero dei laghi è impressionante: ce ne sono ben 1800 , senza contare il più grande bacino europeo che è il lago Ladoga (vedi post su Shlisselburg) che da solo occupa un'area di 17.700 Km quadrati; citiamo anche l'Onega poco più a nord-est che non è da meno con i suoi 9.890 Km quadrati.

Passiamo adesso alle foreste che secondo i dati ufficiali occupano  il 55,5% dell'intera oblast di Leningrado.
Stiamo parlando di un'area di 8.590 ettari, mentre le aree paludose ricche di avifauna coprono il 17% del territorio. Chi dispone di più tempo e ama i paesaggi incontaminati dovrebbe tener conto che la vicina Repubblica di Karelia, a nord di San Pietroburgo, dispone di 17.240 ettari di foreste (il parco d'Abruzzo esteso in tre regioni del centro Italia occupa 4.680 ettari).Se poi facciamo la somma dell'intero territorio della sola Russia europea, raggiungiamo i 383.180 ettari di foreste.Vi risparmio i dati per l'intera Russia solo perché alcuni imponenti incendi avvenuti in Buriazia e in altre aree siberiane hanno distrutto recentemente migliaia di ettari di foreste e quindi occorre ricalcolare i dati complessivi.
Avrete tuttavia intuito da questi pochi numeri come oltre le dimore degli zar e i giardini imperiali ci sia da scoprire questo straordinario patrimonio naturale a portata di mano ma defilato e sconosciuto a gran parte dei viaggiatori, inclusi molti cittadini russi, che conoscono magari il nome di certe riserve naturali protette, ma sono pochissimi poi quelli che realmente le hanno visitate.
Molti preferiscono infatti ritornare nello splendido parco di Pavlosk con il comodo treno dalla stazione di Vitebsk o passare una giornata nel parco Alexandrovsky a Pushkin in autunno, quando i colori dorati della vegetazione attirano un folto pubblico  fornito di macchine fotografiche, per godere degli ultimi tepori e portare a casa un ricordo vivace di quei suggestivi paesaggi tanto amati da Pushkin.

Ma prima di parlarvi della più antica foresta di larici vi faremo fare un bel salto all'indietro ai tempi dello zar Pietro I e dei suoi decreti imperiali dedicati proprio alla conservazione delle foreste.
Va detto che fino alla fine del XVII secolo non si era fatto molto in tema di protezione dell'ambiente.
Si riteneva infatti che chiunque avesse avuto bisogno di tronchi per costruire una casa o un ponte o legna per riscaldarsi o per costruire utensili, potesse farlo senza limitazioni vista l'enorme disponibilità e la scarsa densità della popolazione.La situazione cambiò allorquando lo zar Pietro I , fondata San Pietroburgo nel 1703 e avendo necessità di controllare le foreste, riservate a fornire il legname necessario alla costruzione della prima flotta dell'Impero russo, emanò vari decreti che regolamentavano sia l'accesso che l'uso delle foreste. Per la prima volta venivano anche comminate multe in denaro e pene severe, inclusi lavori forzati e pena di morte a chi avesse abbattuto querce, pini o larici  che avessero una circonferenza superiore ai 53 cm.
Alle norme e ai regolamenti fece seguito anche la nomina di speciali controllori di specifiche aree forestali e già nel 1719 esisteva il Waldmeister, un ispettore forestale incaricato di far rispettare i regolamenti imperiali.
A questa carica derivata da modelli tedeschi vennero poi associate le figure di guardie forestali di diverso grado e livello a cui vennero impartite speciali istruzioni redatte secondo i modelli stabiliti da Pietro I. La grande lungimiranza dello zar era evidente in ogni sua decisione, come quella di far piantare centinaia di ghiande di quercia lungo la strada che portava alla dimora imperiale di Peterhof.
A chi gli faceva notare sarcasticamente che lui non sarebbe sopravvissuto tanto da vedere quelle querce mature , lui replicava alla loro stupidità rispondendo che le successive generazioni avrebbero avuto grazie a lui, legna per costruire nuove navi e che lui, lo zar, non pensava a se stesso ma al futuro del suo paese.Ovviamente Pietro il Grande non si limitò a qualche decreto ma si adoperò per la creazione di un Collegio statale per esperti forestali che vide tra i primi ideatori dei programmi di studio, il grande Mikhail Vasiliyevich Lomonosov, una sorta di Leonardo da Vinci in terra russa che aveva scritto tra le tante opere riguardanti vari rami delle scienze, anche un trattato sulle foreste.
Vi abbiamo sintetizzato i primordi della scienza forestale e chi volesse approfondire la materia assai vasta ma anche appassionante, troverà in questo link maggiori informazioni in inglese.


Gli svettanti larici della Foresta Lendolovskaya (Roshino,Russia)
Passando adesso dalla teoria alla pratica, vi sveliamo che a circa 70 km da San Pietroburgo procedendo in direzione nord , ubicata a circa tre km dalla stazione ferroviaria di Roshino si trova la più antica foresta di larici d'Europa. Tale foresta chiamata Lendulovskaya rosha è stata voluta da Pietro I il Grande e i suoi esperti botanici hanno realizzato in questo luogo, ritenuto ideale, un esperimento volto alla creazione di una foresta artificiale di larici.
Essa è stata realizzata a partire dai semi raccolti nelle foreste che si affacciano sul Mar Bianco, nella regione di Archangelsk. Per i neofiti in materia diremo che quello del larice è  ritenuto tra i legni più compatti e resistenti: resiste infatti al calore, ai gas, all'umidità, agli attacchi di funghi ed anche agli insetti, ed è in grado di resistere parecchi anni senza deteriorarsi. Non è certo casuale che Pietro il Grande avesse fatto costruire una flotta di oltre 500 navi realizzate con resistentissimo legno di larice.
Lo zar del resto aveva fatto tesoro delle relazioni di Peter Simon Pallas che per parecchi anni aveva esplorato le aree siberiane collezionando e studiando piante e minerali.Il naturalista tedesco, figlio di un medico chiamato da Caterina di Russia, era stato il primo a magnificare le straordinarie qualità del larice siberiano dimostrandone scientificamente la sua resistenza alla putrefazione.
Pochi sanno che la città di Venezia come la Cattedrale di Sant'Isacco a San Pietroburgo sono entrambe costruite su una miriade di pali di larice.

Oggi a distanza di trecento anni, nella foresta protetta Lendulovskaya non si trovano più i larici originari piantati da Gabriel Fokel ed i suoi allievi, ma quelli che sono stati piantati successivamente dai forestali eredi di quella antica tradizione che accanto al taglio degli alberi, prevedeva anche l'inserimento di nuovi esemplari e di nuove specie. Oggi nei quasi 1000 ettari della foresta Lendulovskaya troverete anche pini, abeti, frassini ma anche ontani e qualche quercia.
La cura non sempre costante, qualche rovinosa tempesta e le guerre hanno fatto dei danni, ma nonostante tutto riusciamo ancora oggi ad ammirare splendidi esemplari di larici di specie diverse, dagli aghi dorati, durante l'autunno, svettanti per oltre trenta metri tra pini e cespugli di bacche eduli. Sul terreno estesi e morbidi tappeti spugnosi di sfagno color smeraldo e ovunque funghi di ogni genere e colore.
Non manca un laghetto che tuttavia non riesce a far specchiare le alte cime degli alberi che lo circondano. L'itinerario è agevole con qualche dislivello e una radura iniziale consente la sosta, per un rapido spuntino. Guardando con attenzione si potranno trovare le etichette poste sugli alberi più vetusti e la loro numerazione. La foresta Lendulovskaya è visitabile in qualsiasi periodo ma ovviamente nel periodo invernale offrirà panorami ben diversi dai colori dorati autunnali: andateci in periodi diversi e godetevi la bellezza di questi luoghi unici.
Se disponete di un'auto partendo da San Pietroburgo dovrete procedere verso Kamarovo e superato il ristorante Russkaya Ribalka (che vi consigliamo vivamente) procedete ancora per una decina di minuti fino ad un bivio dove svolterete a destra in leggera salita fino a raggiungere la stazione di Roshino; quindi riattraversate i binari a sinistra seguendo le indicazioni per Lendulovskaya Rosha e dopo pochi minuti sulla vostra sinistra troverete un grosso cartello e la strada di accesso all'area forestale che si trova 300 metri più avanti, dove si trovano tavoli con tettoie e spazi per il  parcheggio.
Un'altra località molto piacevole da visitare è Sestroretsk ubicata a Nord est sul Golfo di Finlandia e raggiungibile con i bus e marshrutke che partono da Chёrnaya Rechka di fronte alla stazione della metropolitana.Guardando lo stemma della cittadina, nota per una delle prime fabbriche di munizioni della Russia, si scopre un ramo di quercia e le onde blu del Baltico.
Le querce del Parco Dubki in un dipinto di Shishkin

Oltre al piacevole lago Razliv che forma anche un' inusuale cascata e su cui si affaccia la grande cattedrale ortodossa di San Pietro e Paolo, vale la pena di recarsi a Sestroretsk, che ha da poco festeggiato lo scorso settembre i 300 anni dalla sua fondazione risalente al 1714, soprattutto per visitare il Parco Dubky affacciato sul golfo di Finlandia sul Mar Baltico.

Qui non troverete larici siberiani ma numerose querce eredi di quelle fatte piantare da Pietro il Grande nel 1719 intorno a una residenza di cui non rimane più traccia. Si rimane alquanto stupiti nel trovare grandi alberi di questa specie protendersi verso il mare quasi a volersi tuffare nelle trasparenti ma poco invitanti acque del Baltico. Ancora di più sorprende nel vedere decine di grosse cozze variopinte fare quasi da ornamento alla base delle radici coperte di morbido muschio.Ne troverete molte anche sulla riva del mare, un mare senza odore e senza onde, ma a noi quelle cozze hanno ricordato certi dipinti di De Chirico per la forma smorta e allungata dei pallidi molluschi sparpagliati ovunque vicine e lontane dall'acqua.
Le spiagge dorate del parco invitano tuttavia a prendere il sole nella stagione estiva, fare un tour in bici o godere dei colori dorati in autunno; ricordate tuttavia che siete pur sempre sul Baltico e le brezze nordiche si fanno sentire.
Il noto pittore russo Shishkin (vedi il suo dipinto in alto a destra) diceva che la Russia è la terra dei paesaggi, se avete dubbi su questa definizione guardate con calma la galleria dei numerosi dipinti in questo link, resterete affascinati anche voi dalle foreste, gli alberi e la natura della Russia.
Il numero esteso delle riserve e delle aree protette ci obbliga a nuove esplorazioni e ricerche: non escludiamo altre entusiasmanti scoperte, quindi seguiteci o dateci i vostri suggerimenti.
A completamento di questo post dedicato a un appassionato piantatore di foreste inseriamo uno dei più noti e poetici film d'animazione realizzato da Frédérick Back e vincitore di un oscar nel 1988.
Si tratta della trasposizione del ben noto racconto di Jean Giono: L'uomo che piantava gli alberi. Fatelo vedere a figli e nipoti: vale più di tanti proclami sull'ambientalismo corrente.
  ▶ L'uomo che piantava gli alberi - YouTube


                                   

13 agosto 2014

San Pietroburgo: borseggiatori e notti in bianco


Ingresso dell'Ermitage (San Pietroburgo)
I mesi di luglio e agosto sono tra i preferiti dai turisti italiani, per visitare la città fondata nel 1703 da Pietro il Grande e resa magnifica dai tanti architetti di origine italiana.
Sebbene le notti bianche, siano per lo più legate al mese di giugno allorquando il permanente chiarore del cielo fa dimenticare le buie notti invernali, anche ad agosto turisti e cittadini russi fanno le ore piccole visto che il sole tramonta intorno alle 22,00 e i battelli fanno la spola tra i canali e la Neva fin oltre l'una di notte, per consentire di ammirare la sfilata dei palazzi ormai divenuti musei e i grandi ponti  illuminati.

Prospettiva Nevskij è da sempre il luogo privilegiato per ogni genere di attività: bere un mors (bevanda a base di bacche rosse, utile allorquando la temperatura sfiora i 30°), o gustare un bliny o fare compere nei tanti magazzini e negozi di souvenir o cenare in compagnia, magari in uno dei grandi centri commerciali come Stockman e Galeria che offrono tipologie di cibi e prezzi adatti ad ogni borsellino. In questi luoghi potrete anche trovare toilette e prese per ricaricare i vostri cellulari.
San Pietroburgo non è tuttavia esente , come tante altre metropoli , dalla presenza di criminali e borseggiatori: anche ieri sul sito della polizia cittadina si leggeva di un cittadino italiano che è stato alleggerito del portafoglio subito dopo la visita all'Ermitage, proprio mentre saliva su un autobus assieme ai figli adolescenti.
Il nostro connazionale prendeva atto della mancanza dei suoi averi solo qualche minuto dopo il furto, allorquando un giovane poliziotto in borghese, mostrando il tesserino, gli chiedeva in russo e usando qualche parola di inglese, se dalla tasca dei pantaloni non gli mancasse qualcosa. Preso atto con grande sorpresa che in effetti qualcosa gli mancava, il cinquantaduenne veniva invitato insieme ai due figli a scendere  dal mezzo pubblico proprio alla fermata successiva a quella di partenza.
Il poliziotto richiedeva quindi le caratteristiche del portafoglio mancante, ovvero colore e contenuto e subito dopo tramite cellulare si metteva in contatto con qualcuno, si presume, altri suoi colleghi anch'essi coinvolti, come si capirà in seguito, nell'operazione antiborseggio.
Dopo neanche dieci minuti , ecco apparire davanti al derubato, quasi incredulo. un terzetto assai variegato per età ed altezza : sono i colleghi del primo poliziotto ed ecco che il più alto mostra al turista italiano proprio il suo portafoglio marrone e dopo aver appurato che non mancano nè i contanti nè la carta di credito con il suo nome, a questo punto il gruppetto si sposta verso la stazione della metropolitana Admiraltesky ed è lì che dopo una ventina di minuti arriva un'auto anonima che conduce il nostro connazionale ed i due figli al commissariato di polizia, per il disbrigo delle pratiche burocratiche connesse al furto.
Se vi state appassionando alla storia, riteniamo utile rammentare che il furto è avvenuto alla fermata del bus numero 27 all'altezza del ristorante Biblioteka intorno alle 19,00  e che sorprendentemente il corpo del reato è stato recuperato dagli agenti di polizia già alle 19,10.
Ma ritorniamo in commissariato: sono passate le 20,00 e il nostro turista italiano viene accolto calorosamente insieme ai suoi ragazzi dal comandante della sezione di polizia che elenca le località italiane da lui visitate e mostra di conoscere qualche breve frase nel nostro idioma.
C'è un andirvieni di persone, tutte in borghese e nel frattempo il portafoglio, simile a preziosa reliquia, si sposta di mano in mano e poi sparisce, forse per essere usato durante gli interrogatori dei borseggiatori che si ritiene si svolgano in un piano diverso dell'edificio.
Dopo un'altra mezzora e svariate telefonate , giunge una gentile fanciulla che si presenta come interprete poliglotta; si inizia a redarre il verbale del furto che deve contenere i particolari di come si è svolto il borseggio e deve includere un minuzioso elenco del contenuto e del valore di ogni singolo elemento: -quanto vale questa tessera o abbonamento del bus? Questa carta di credito ha un valore o è solo un pezzo di plastica senza valore ? Ovviamente i dettagli hanno la loro importanza e inoltre i valori citati in euro devono essere riconvertiti in rubli e quindi talvolta si sbaglia, si usa il cancelletto, si appongono nuove firme e le ore passano. Completata l'operazione con l'aiuto dell''interprete poliglotta che traduce in inglese ma non parla italiano, ci si rilassa un po'. I ragazzi ricevono un distintivo del corpo di polizia e al maschietto viene donato un bel colbacco grigio perla con l'emblema del corpo di polizia. Ai pargoli viene offerta anche una bella cioccolata calda, nonostante la temperatura sia vicina ai 27° ma sopportabile. Tra una firma e l'altra si è fatta mezzanotte, ma tutti lavorano come se fosse mezzogiorno. Il comandante mostra di conoscere il nostro glorioso corpo dei carabinieri di cui mostra numerose foto al computer e un bel portachiavi argentato con l'effigie del tipico copricapo che fa venire subito in mente il grande De Sica con la Loren.
Le notti pietroburghesi sono lunghe anche per il nostro fortunato connazionale: occorre infatti che un altro funzionario di grado superiore ricontrolli le dichiarazioni e rediga al computer il verbale definitivo ( il primo è stato infatti compilato a mano pur con bella calligrafia ma in cirillico) facendo attenzione ai valori riportati:- qual è il valore del solo portafoglio ?  -Mi sembra di aver detto 20 euro, dichiara all'interprete il nostro compatriota ! ; - eh no, esclama in russo il giovane poliziotto sicuramente laureato con ottimi voti in matematica e scienza criminale ma non in inglese;- qui lei ha dichiarato 12 euro, allora devo ricorreggere tutti i valori e riconvertire i totali in rubli. Interviene forse per intercessione di Sant'Alessandro Nevskij , il collega anziano che suggerisce al giovane collega di mantenere il valore della prima dichiarazione senza correzioni: un respiro di sollievo per il derubato fortunato. I pargoli nel frattempo sono rimasti nella stanza accanto: hanno ottenuto l'uso del computer e nonostante la mezzanotte sia già trascorsa , non sembrano risentire nè delle ore trascorse prima all'Ermitage nè delle ore di attesa in commissariato.
Finalmente a mezzanotte e 45 minuti l' interprete poliglotta rilegge e traduce in inglese per l'ultima volta i verbali in cui si  dichiara tra l'altro che il derubato non intende essere chiamato a partecipare ai processi contro i criminali arrestati (sembra siano due) e poste le numerose firme si passa al momento più bello e quasi toccante della vicenda: la riconsegna formale del portafoglio rubato. Arrivano nella stanza due ragazze sconosciute e poco inclini al sorriso, che dopo aver esposto le loro generalità dichiarano qualcosa circa il summenzionato portafoglio e il suo contenuto e firmano vari fogli.        Le lancette segnano ormai l'una e 5 minuti e il portafoglio viene riconsegnato finalmente nelle mani del legittimo proprietario. Seguono saluti e ringraziamenti e finalmente il taxi in pochi minuti, non senza un azzardato attraversamento della Prospettiva Nevskij, riporta nel loro alloggio il nostro trio. Siamo certi che ricorderanno la " bella esperienza", della lunga notte in bianco pietroburghese ma anche la professionalità e gentilezza dei poliziotti di San Pietroburgo. Per inciso ci risulta che in Italia se vi avessero rubato una macchina fotografica di valore e questa fosse stata ritrovata avreste dovuto attendere svariati mesi prima di riaverla; qui in terra russa sembra funzioni diversamente.
Questo racconto serva da promemoria a quegli Italiani in vacanza da queste parti: godetevi le notti bianche e lasciate i passaporti originali e portafogli in hotel o negli alloggi presi in affitto. Questo accorgimento eviterà di recarsi nei commissariati e al  Consolato Italiano, redigere documenti e fare denunce oltre alle seccature legate al dover bloccare le carte di credito.
Portatevi il denaro necessario per la giornata, non chiacchierare troppo alle fermate o sui mezzi di trasporto e fate attenzione a non farvi ammaliare da certi occhi azzurri sparpagliati su Nevskij, assai poco interessati al vostro look italico ma molto interessati ai vostri averi e se avete zainetti con  macchine fotografiche costose, non perdeteli mai di vista neanche per andare alla toilette da Mc Donalds o da Teremok.
Evitate di salire sugli autobus e metro se sono particolarmente affollati. Altra soluzione: venire a San Pietroburgo fuori dai mesi estivi: l'autunno offre splendidi panorami e le file nei musei sono inesistenti.
Buon divertimento !

8 aprile 2014

San Pietroburgo a colori: itinerari tropicali sotto la neve

Sebbene il numero dei viaggiatori interessati a scoprire il territorio russo sia in continua crescita, la difficoltà della lingua e dell'alfabeto cirillico e un sistema burocratico poco invogliante del turismo fai da te, obbliga molti a rivolgersi alle offerte dei tour operator che sono per lo più standardizzate sul gusto e necessità del viaggiatore medio: sia l'organizzazione che gli itinerari  tra musei, parchi e residenze imperiali saranno senza sorprese ma potreste rimanere insoddisfatti. Il rovescio della medaglia è che coloro che volessero scoprire luoghi diversi o hanno interessi per dir così, di nicchia, dovrebbero organizzare da soli i loro viaggi oppure spendere cifre aggiuntive per trovare guide locali per accompagnarli, essendo improbabile che in pochi giorni si riesca a capire come muoversi con i mezzi pubblici e come varcare i cancelli di luoghi non frequentati di solito dai turisti.
Chi invece ha l'opportunità di risiedere in una località della Federazione Russa, o ha degli amici o parenti ivi residenti è parecchio avvantaggiato purchè sia dotato di un minimo di curiosità: partite quindi  ad  esplorare i magnifici giardini, splendidamente tenuti e poi cercate quelli botanici: le sorprese non mancheranno.
Tra i luoghi ignorati dal turismo organizzato, i giardini botanici russi che assommano a circa 150, sono tra i più numerosi al mondo ma rappresentano ancora una sorta di opportunità mancata a riprova della scarsa propensione di istituzioni e tour operator a innovare con creatività l'offerta turistica includendo patrimoni inestimabili del mondo vegetale alla stessa stregua di un dipinto di Repin, Rubens o di Raffaello. Chi si trovasse a passare da Mosca non dovrebbe ritenere secondaria una visita al giardino botanico Tsitsin che occupa un'area di circa 360 ettari e che conserva 21.000 varietà di piante, un roseto con 2500 varietà e addirittura una foresta con querce secolari.Se siete appassionati di flora alpina ma non siete mai stati in Crimea o nel Caucaso e non avete avuto occasione di fare escursioni sui Carpazi, dirigetevi all'antico giardino Lemosov che venne creato nel lontano 1706, vi troverete esemplari provenienti da tutti questi luoghi.
San Pietroburgo ospita sull'isola Apterkasky, facilmente raggiungibile in metropolitana (stazione Petrograskaya)o in tram , il Giardino Botanico Komarov, erede del primo hortus medicus voluto da Pietro I il Grande nel 1714 e poi ridenominato Giardino Botanico Imperiale nel 1823 e oggi facente parte dell'Istituto di Botanica. Da maggio a settembre è possibile accedere da Ulitsa Professora Popova, ai giardini esterni per ammirare una miriade di fiori e piante dai colori brillanti e dalle forme inaspettate: cercate i papaveri bianchi e scoprirete anche quelli rossi ma con i petali sfrangiati mai visti nei climi mediterranei.

I cittadini russi amano frequentare questo giardino e le sue serre anche in inverno dove è possibile stupirsi nell'apparente assenza di piante e fiori, di alcuni esemplari dai colori vivaci che qua e là appaiano man mano che ci si avvicina alla grande serra tropicale che è possibile visitare pagando un biglietto di 210 rubli (circa 4 euro).Il passaggio dall'esterno all'interno delle serre sarà tanto più piacevole o scioccante per alcuni, se avrete lasciato il giardino con una temperatura di pochi gradi sopra lo zero. All'interno l'umidità è notevole e la temperatura varia dagli 8° ai 20°:all'inizio vi sarà difficile fotografare in quanto le lenti si appanneranno ma a poco a poco, proseguendo nella visita guidata potrete scattare belle foto a fiori dai colori accesi e dai profumi intensi.Non mancano ovviamente palme e aurucarie ma guardando con attenzione scoprirete piante di elleboro, foglie di acanto e strani alberi contorti dai tronchi lisci come seta o spugnosi come la quercia da sughero.

Le dimensioni dei tronchi di sequoie e cedri del Libano non sono certo eccezionali ma considerando guerre, rivoluzioni, inondazioni e la dura prova dell'assedio di Leningrado, possiamo solo complimentarci con gli addetti di questo luogo di pace, conoscenza e meraviglia. Già da aprile troverete nell'ultima serra una miriade di azalee in decine di colorazioni e dal delicato profumo. Rammento che per effettuare foto occorre richiedere alla cassa un biglietto ad hoc:pochi euro per rivedere a casa con gli amici questa oasi tropicale ma vi mancheranno tuttavia i profumi. Usciamo dalla serra rimettendo la giacca imbottita e la sciarpa: la temperatura è scesa, facciamo pochi passi e inizia a nevicare; giunto davanti alla stazione della metropolitana il cielo è di nuovo azzurro e splende il sole
La stagione primaverile anche se a rilento arriva anche a San Pietroburgo...per fortuna. 

31 dicembre 2013

Auguri da Vado altrove con fotoquiz di fine anno

Nell'augurare un felice anno nuovo a tutti i lettori di Vado altrove, come promesso pubblichiamo il terzo fotoquiz per chiudere l'anno con un pizzico di mistero e invitarvi a seguirci anche nel 2014.


La foto a destra è stata scattata ancora una volta nella città di San Pietroburgo. Per guadagnare il premio in palio dovrete dirci entro il 10 di gennaio 2014 cosa sia il monumento raffigurato e dove effettivamente sia ubicato.
Il premio andrà al lettore che per primo invierà la soluzione corretta e consiste in un'agenda Moleskine 2014. Ricordo che per partecipare occorre risiedere anche se temporaneamente a San Pietroburgo. Scrivete la soluzione tramite il guestbook a sinistra e criptate la vostra risposta per evitare che venga letta da altri.
Inutile cercare tra i monumenti del centro....solitamente in estate e autunno il luogo è circondato da bei prati all'inglese molto adatti per passeggiate solitarie o romantiche che vi porteranno attraverso piacevoli sentieri fino ad una deliziosa spiaggia.
In bocca al lupo e auguri !


SOLUZIONE
Le guglie riprese nella foto appartengono alla Cappella gotica: l'ultima appartenuta agli zar, quasi nascosta al pubblico richiede una certa dose di curiosità essendo ubicata all'interno del parco Alexandria, alquanto esteso e che fa parte di quell'estesa tenuta imperiale degli zar nota come Peterhof.
Il parco poco noto ai turisti ma anche scarsamente frequentato dai pietroburghesi prende la sua denominazione da Alexandra Fedorovna moglie dello zar Nicola I. La tenuta oggi particolarmente suggestiva, in origine fu affidata dallo zar Pietro il Grande a Menshikov e ad altri favoriti, divenne una riserva di caccia e dopo lo spostamento a Tsarskoe Selo della corte, rimase pressochè abbandonata. Dopo il 1821 lo zar Nicola I affidò all'architetto scozzese Adam Menelaws la ristrutturazione dell'area e l'esperto paesaggista realizzò oltre alla cappella in stile gotico anche un delizioso cottage e una fattoria ancora oggi esistenti e visitabili da maggio a settembre in un contesto di prati all'inglese dove non stupirebbe veder apparire uno stuolo di cavallerizzi intenti alla caccia alla volpe.
Il modo più semplice per accedere al parco è dal varco specifico non lontano dalla fermata del bus che porta la stessa denominazione di Alexandria Park. In alternativa esiste un trenino che dal Peterhof effettua un tour tra i diversi parchi ma è consigliato alle persone più anziane o se avete pargoli al seguito.
Nella bella stagione ma anche in autunno il magnifico parco offre prati color smeraldo ma anche la possibilità di affacciarsi da una piccola baia sabbiosa  sul Golfo di Finlandia. Il luogo è l'ideale per chi ama passeggiare tra il verde e le residenze estive meno note degli zar e costituisce una piacevole alternativa per un picnic all'aria aperta rispetto ai parchi solitamente più affollati di Pavlosk e dello stesso Peterhof.
Se intendete raggiungere il parco con i mezzi di trasporto il modo più rapido è quello di arrivare in metro a Avtovo e da lì salire su una delle tante marshrutke ad es.K 424 o K 300 che vanno verso il Peterhof сhe taluni indicano come фонтани : fontane ) e proseguono in direzione di Lomonosof, altra interessante meta di cui vi parleremo. Chiedete per tempo di scendere alla fermata Alexandria calcolando una decina di minuti dopo la Strelna.


27 novembre 2013

Dedicato ai più curiosi: ecco il 2° fotoquiz sui luoghi nascosti di San Pietroburgo

Il primo fotoguiz ha messo a dura prova i lettori soprattutto quelli meno avvezzi ad andare a piedi e a frequentare musei nascosti. Anche il luogo di questo secondo Fotoquiz darà filo da torcere specie a chi si muove solo in macchina o con i mezzi pubblici ma spero farà venire voglia di esplorare a piedi la città, entrando in cortili nascosti, a prima vista senza interesse ma al contrario questo luogo è veramente speciale e non dista che  quindici minuti a piedi dalla Prospettiva Nevskij. Nell'immagine a destra è stata fotografata solo una piccolissima parte dell'intera opera che lascia quasi a bocca aperta anche se è l'intera area ad essere sorprendente. 
Consultate amici e conoscenti e diteci per tempo dove si trovano questi galletti ben allineati e date la vostra soluzione tramite il guestbook (a sinistra) entro le 24 dell'8 dicembre 2013.
Il primo lettore o lettrice, residente anche temporaneamente a San Pietroburgo. che avrà inviato la risposta esatta potrà accaparrarsi un'agenda Moleskine offerta da Vado altrove, da ritirare presso un esercizio commerciale che verrà indicato al momento della pubblicazione della soluzione.
Buona caccia !

SOLUZIONE
La foto ritrae una piccola parte delle numerose realizzazioni a mosaico realizzate da allievi e docenti della Malaja Akademia Isskustv (Piccola Accademia d'Arte). Per visitare il giardino dove si trovano basta raggiungere Ulitsa Ciajkovskava 2 (vicino al Giardino d'estate) e svoltare a sinistra nella strada interna; poi costeggiato tutto il caseggiato verso una ciminiera, entrare poi nel giardino a destra.
Per uscire usate invece il cancello posto a poca distanza dal grande mosaico, che vi riporterà sul canale della Fontanka.
Buona passeggiata !


24 novembre 2013

Pizza e tiramisu o moussakà, dolma e gulab jamuna: dilemmi gastronomici alla Fiera di beneficenza di San Pietroburgo

L'ultima domenica di novembre all'interno dell'Hotel Astoria di San Pietroburgo si tiene da qualche anno, un evento promosso dal'International Women's Club, che è ormai divenuto un appuntamento fisso, sia per i cittadini russi, che per i numerosi stranieri presenti in città.
Si tratta di un mercatino di beneficenza che vede la partecipazione delle rappresentanze consolari presenti in città e di alcune onlus locali.
Il ricavato delle vendite che nel 2012 ha superato il milione di rubli, viene interamente versato a diversi orfanatrofi e organizzazioni umanitarie.
Oltre alla possibilità di trovare oggetti di artigianato e vincere dei buoni offerti da sponsor e società private, nei diversi stand si trovano anche souvenir e prodotti tipici di ogni nazione rappresentata. Molti stand offrono la possibilità di assaggiare piatti tipici e acquistare prodotti gastronomici doc.Ogni anno i paesi partecipanti cambiano e si aggiunge qualche nuova rappresentanza (quest'anno è presente la Lettonia ). Ciò consente agli habituè, non solo di  sperimentare cibi e sapori nuovi ogni anno, ma di conoscere anche luoghi o culture poco note,  come la Corea, il Giappone o la Norvegia, attraverso pubblicazioni e brochure informative. Lo stand italiano riscuote sempre un discreto successo grazie all'ampia offerta di preparazioni gastronomiche molto apprezzate dai cittadini russi. A parte però qualche sconfinamento nei formaggi svizzeri o nei dolcetti olandesi sono pochi coloro che approfittano dell'evento per sperimentare ad esempio il classico Bento della tradizione giapponese e pochi intrepidi tentano di avvicinarsi alle preparazioni dei paesi dell'America latina. I russi pur essendo curiosi per natura, ma anche gli stranieri presenti, non sembrano portati per le sperimentazioni gastronomiche tra ingredienti, gusti e lingue diverse. Vi proponiamo quindi di prendere spunto dal nostro personale tour, svoltosi  attraverso 8 paesi diversi proprio il 24 di novembre 2013 . Il tour inizia allo stand di Cipro dove prenderete una confezione di ottime olive ricordando che proprio in questa isola a 14 km da Limassol, nel villaggio di Kato Pyrgos si trova il più antico frantoio dell'età del bronzo di tutto il bacino mediterraneo; ma oltre ai tesori archeologici si trovano anche splendidi luoghi per vacanze di relax, lontani dalle mete affollate e eden ideali per chi ama andare altrove. Torniamo al nostro tour: vi sposterete quindi rapidamente allo stand italiano per ottenere un bicchiere di Martini a cui farete seguire una porzione di pizza cotta al volo dal'infaticabile Luigi, a cui chiederete un supplemento di origano doc di Calabria. Fate poi un giro panoramico, magari assistendo ai cori nel salone attiguo, approfittandone per sbirciare, pensando al prossimo Natale, tra i tanti simpatici oggettini realizzati dalle  organizzazioni volontarie di beneficenza
Finita l'esplorazione, puntate decisi verso lo stand della Grecia e dopo aver salutato con un Kalimera ! direte: "ena moussakà parakalò"; vi verrà data una succulenta porzione di moussakà alle melanzane che vi farà venire voglia di andare subito in vacanza in un'isoletta greca come Karpathos o anche Skopelos..A questo punto l'immagine del mar mediterraneo si associa con quella di un buon bicchiere di vino rosso e pertanto dovrete tornare allo stand italiano dove ormai sarete di casa e otterrete una calorosa accoglienza.Continuate quindi il tour e se avete sempre rimandato l'acquisto di un coltellino svizzero dirigetevi verso lo stand elvetico e regalatevi tale utile accessorio e magari assaggiate il tris di formaggi tipici.Vi piacciono i sapori più decisi ? Puntate allo stand norvegese dove troverete confezioni triangolari di ottimo formaggio spalmabile di capra che costituiranno insieme alle baguette fornite dallo stand francese, gli ingredienti ideali per una cenetta improvvisata tra amici con l'aggiunta eventuale di un vasetto di caviale rosso. Fate un altro giro e fermatevi allo stand della Turchia dove vi farete dare un piattino misto con ottimi stuzzichini a base di carne e pomodori o i dolma riconoscibili dalla foglia che avvolge un ripieno di riso e carne.Se non conoscete le delizie della cucina turca o volete sapere come si prepara il caffè alla turca ecco il link utile, mentre per i dolci turchi vi suggeriamo di prenderli ma di provarli  a casa accompagnati da un Prosecco doc. Ma il tour non è ancora completo, allora andrete allo stand dell'India dove verrete accolti dal sorriso di numerose signore indiane abbigliate con sari dagli splendidi colori e che in ottimo inglese vi illustreranno le numerose preparazioni e anche i nomi delle numerose spezie usate nelle loro ricette.Fatevi preparare un piatto con riso e verdure oppure optate per qualche kebab dorato poi chiedete un bicchiere con una sorta di porridge giallo zafferano e un piattino con delle frittelle tonde chiamate Gulab Jamuna, particolarmente dolci. A questo punto se non lo avete prenotato, vi toccherà saltare il tiramisu preparato dalle abili signore dello stand italiano, anche perchè va a ruba in tempi brevi e non ne troverete più dopo le 13,00, tuttavia avrete sempre la possibilità di sorseggiare un buon caffè o in alternativa dissetarvi con un bicchiere di chinotto.Se poi nel pomeriggio siete ancora assetati, ritornate allo stand indiano e ampliate le vostre conoscenze etno-gastronomiche bevendo un caldo masala tea: i sentori di cardamomo e zenzero vi prepareranno ad  uscire dal tepore dell'Hotel Astoria, verso l'esterno e quindi a Piazza Sant'Isacco, dove la temperatura a fine novembre potrebbe essere prossima allo zero.
Per conoscere quando si terrà la prossima edizione del Mercatino di Natale, intorno alla metà di novembre 2014 date un'occhiata alla newsletter del Consolato Generale d'Italia a San Pietroburgo o di qualche altro consolato presente in città e cominciate a preparare mentalmente il vostro personalissimo tour tra paesi e sapori, alla scoperta della diversità del mondo.

24 ottobre 2013

Alla scoperta di San Pietroburgo:il primo fotoquiz per viaggiatori curiosi

Correva l'anno 1936 e Raymond Queneau, il noto autore di Esercizi di stile, ebbe l'idea di porre ai lettori del quotidiano francese L'Intransigeant, tre quesiti al giorno riguardanti la città di Parigi. L'idea ebbe un tale successo che l'iniziativa andò avanti per due anni e Queneau redasse oltre duemila domande, da quelle semplici come :"In che anno venne creato il Jardin des Plants ? " , a quelle più articolate come: "Quale è l'illustre filosofo di cui il cranio si trova in un museo e il corpo in una chiesa ?".
Da quell'esperimento sono passati molti anni ma chi abita in città ricche di storia e monumenti dovrebbe avere la stessa curiosità dei lettori di Queneau. Ma oggi reperire informazioni è molto più semplice e con l'aiuto di Google è ormai questione di pochi minuti. Inoltre con la possibilità offerta da Google map di visitare luoghi lontani e camminare virtualmente per strade ubicate a migliaia di Km da casa nostra, diventa facile rispondere a quesiti relativi a luoghi all'aperto. Detto questo , vi rassicuro: non intendiamo propinarvi strane domande su Parigi ne sulla città di San Pietroburgo, da dove stiamo scrivendo, ma avendo appurato che anche qui come a Roma non sono molti  i residenti, inclusi gli italiani, che possono dire di conoscere veramente questa  città, abbiamo deciso di stimolare la curiosità dei lettori o dei futuri visitatori, con la nostra caccia al luogo nascosto.
Si tratta di un banale fotoquiz realizzato con un collage di  particolari interessanti, fotografati a San Pietroburgo in luoghi diversi: sarà speriamo un modo divertente di farvi conoscere la città e il suo circondario e speriamo che il gioco stimoli anche i più pigri a dedicare qualche ora alla settimana alla scoperta di questa metropoli nordica, che lasciatecelo dire, è piena di luoghi sorprendenti e curiosi. Ci piacerebbe che qualche soggetto commerciale possa sponsorizzare l'iniziativa così da legare la nostra caccia al luogo nascosto, con premi, sconti o minime consumazioni, libri o semplici gadget.
Scriveteci dal guestbook per contattarci, il fotoquiz potrebbe divenire grazie a voi ancora più stimolante e coinvolgere più lettori.
Bene, a questo punto datevi da fare: guardate bene la cartolina in alto a destra; essa contiene un collage di immagini scattate da noi in un luogo non molto lontano dal Giardino d'Estate a San Pietroburgo.Cercate di ricordare se avete già visto quei particolari; potete salvare la cartolina o anche stamparla in formato 13x18, o girarla via mail ad amici e parenti per chiedere il loro aiuto. Se avete individuato il luogo esatto inviate la vs risposta dal guestbook (a sinistra del post, sotto" Lascia traccia del tuo passaggio") e non usate lo spazio dei commenti, altrimenti aiutereste gli altri lettori.
Tra una settimana circa verrà pubblicata la risposta che includerà i dettagli del luogo nascosto, indirizzo e mappa per raggiungerlo ed eventualmente i nomi di chi ha azzeccato con maggiore rapidità la soluzione.
Invito poi ad iscriversi al blog se volete essere informati tempestivamente sui successivi foto-quiz e naturalmente sui  futuri post pubblicati.
Buon divertimento !

LA SOLUZIONE: le decorazioni assemblate nel collage sono state fotografate all'interno del Museo Stieglitz ubicato in Pereulok Solyanoy 13 a San Pietroburgo; a breve scriveremo un post sulla figura di Alexandr Stieglitz che oltre a banchiere e governatore della Banca dell'Impero Russo fu un appassionato filantropo e benefattore.

1 ottobre 2013

Al tavolo con Pietro il Grande e gli architetti di San Pietroburgo

Passeggiare per San Pietroburgo senza avere una meta precisa è un' attività che soprattutto in autunno riserva piacevoli sorprese. Verso fine settembre è possibile apprezzare, senza la presenza dei turisti, i numerosi viali alberati colorati di tinte  che vanno dal giallo al rosso porpora. Deviando dalle vie ricche di esercizi commerciali e nuove insegne di ristoranti è possibile trovare anche angoli curiosi e talvolta realizzazioni artistiche di notevole effetto.
Sebbene i monumenti più importanti siano tutti a poca distanza dall'asse fondamentale rappresentato dalla lunghissima prospettiva Nevskij, le sorprese maggori avvengono inoltrandosi per i cosiddetti "pereulok" o traverse laterali.
Talvolta capita di seguire un particolare profumo come di menta o di sostanze resinose e capita di entrare nei grandi cortili dei complessi abitativi composti quasi sempre da parchi giochi e ampi giardini dotati di comode panchine, mentre girovagando tra le tante stradine dei numerosi parchi urbani si trovano spesso statue, monumenti e realizzazioni in pietra dal particolare design, molto spesso donati da società private alla città in occasione del suo compleanno.
Uscendo dalla metropolitana Gorkovskaya utile per recarsi alla fortezza di Pietro il grande, suggeriamo di non passare per il marciapiede esterno ma di inoltrarsi tra i vialetti del vicino parco Alexandrovky , per trovare una composizione scultorea assai originale e di effetto che prende il nome di "Gli Architetti".
Come si vede nell'immagine (in parte ridotta) si tratta di un'opera assai complessa realizzata dal valente scultore Taratynov che ha rappresentato lo zar Pietro I attorniato dai suoi  architetti proprio nel momento in cui si discute della costruzione di San Pietroburgo. Accanto allo zar si trova infatti Carlo Rossi, in piedi è rappresentato Bartolomeo Rastrelli, mentre dalla parte opposta si trova Trezzini. Poi vi sono Monferrand, Thomas de Thomon, Voronikhin, Zakharov e Bazhenov.
Nonostante alcune critiche e lamentele sulla scarsa manutenzione ed il controllo su quest'opera donata dal noto gruppo Gazprom insieme ad una rappresentazione in miniatura dei principali monumenti di San Pietroburgo (Mini-City), i cittadini sembrano invece apprezzare molto questo genere scultoreo tridimensionale. La particolare struttura essendo all'aperto e messa gratuitamente a disposizione di tutti, invoglia grandi e piccoli ad interagire con i personaggi rappresentati in bronzo, favorendo così la conoscenza della storia della città anche attraverso le numerose foto effettuate dai telefoni e ritrasmesse a catena.
Ovviamente la disposizione dei personaggi è stata ben studiata dallo scultore Taratynov, non nuovo a queste composizioni tridimensionali, proprio con lo scopo di coinvolgere il pubblico e portarlo istintivamente a familiarizzare con i diversi personaggi.
Naturalmente i visitatori cercano di interpretare un proprio ruolo nella composizione con lo scopo di ottenere una foto originale da condividere con amici e parenti e come abbiamo potuto osservare, la fantasia non manca nè ai bambini nè soprattutto alle giovani russe che ritengono (come si vede nella foto) che anche nel 1703 dopo il dovere, i giovani architetti dello zar dovessero dedicarsi anche al piacere.
Vi invito quindi ad andare a trovare questi grandi architetti e a prendere posto nella composizione, magari mentre sussurrate qualcosa all'orecchio del giovane Pietro I o conversate amabilmente con Rastrelli.
Sedetevi invece sulla sedia vuota, appositamente realizzata da Taratynov, se ritenete di poter divenire in futuro un valente architetto o comunque un creatore di grandi opere o se vi sentite degno di stare al tavolo con il fondatore della città e con gli illustri progettisti dei suoi più noti monumenti. 
Se lo desiderate potrete aggiungere il vostro personale scatto a quelli della nostra galleria su Picasa accedendo a questo link : magari potrebbe venirne fuori una mostra o un evento tra appassionati di sculture urbane ma anche un modo per scambiare due chiacchiere e condividere luoghi e curiosità cittadine.
Per contatti con l'autore usate il guestbook a sinistra.
Buon divertimento !


23 settembre 2013

San Pietroburgo: nel giardino d'estate dove le muse portano gli stivaletti e i tacchi alti

Tra i luoghi più amati dai cittadini di San Pietroburgo, il Giardino d'estate occupa il primo posto e tra i siti storici legati al nome di Pietro il Grande è secondo in lista, dopo la Casetta Rossa in legno usata nei mesi estivi dallo zar durante la costruzione di San Pietroburgo. In tutte le stagioni è piacevole fare due passi a una decina di minuti dalla prospettiva Nevskij e passeggiare tra tigli e aceri altissimi pur rimanendo in città. I viali rettilinei delimitati dal canale dei cigni e dalle acque della Fontanka sono intervallati da statue e busti e consentono di incontrare Cesare e il Re Mida e numerosi personaggi della mitologia antica.Quasi sempre si vedono mamme o nonni pazienti che si soffermano davanti alle statue spiegando ai pargoli il significato delle allegorie rappresentate dalle sculture. I nomi degli artisti sono italiani quali Pietro Baratta, Giovanni Bonazza e F.Cabianca. La statua della  giustizia o quella della brevità della vita, ma anche l'allegoria della bellezza sono quelle che attirano maggiormente il pubblico.Notiamo invece che Il gruppo con Amore e Psiche sembra invece lasciare indifferenti i pietroburghesi, forse perchè hanno capito che una cosa è vedere un gruppo scultoreo realizzato dal Canova altro è vederne una copia, quindi vanno ad ammirarne l'originale, magari in inverno, direttamente all'Ermitage, forse hanno dimenticato che ormai dopo il recente restauro tutte le statue del giardino sono copie e molte non sono neanche di marmo scolpito ma di resina.
Mentre in estate il parco è affollato di turisti, in autunno sono i cittadini a riappropriarsene, soprattutto nei fine settimana e il flusso aumenta con l'accentuarsi degli splendidi cromatismi autunnali che spinge anche i meno esperti ad utilizzare macchine fotografiche e smartphone per fissare questi autentici capolavori naturali.

Se leggendo qualsiasi guida turistica o consultando qualche pagina su internet si ottengono le informazioni di base circa l'origine del Giardino d'estate voluto e in parte progettato dallo stesso zar Pietro I nel lontano 1704, solo passeggiando al suo interno e aguzzando la vista si scoprono alcuni particolari curiosi.
Per apprezzare la più curiosa delle nostre scoperte occorre rammentare che Pietro I richiedeva direttamente in Italia, soprattutto a Venezia e Roma, tramite i suoi fidati collaboratori Kologrivov e Raguzinskij, il tipo di statue e busti che avrebbe voluto per il suo giardino, tuttavia non si limitava a scegliere le opere in marmo ma si occupava anche della scelta delle piante, sia ornamentali che da frutto e perfino degli ortaggi (la qual cosa suscitava le critiche  di chi non apprezzava che lo zar si occupasse di cose ritenute futili come il giardinaggio o si interessasse dell' esito della spedizione delle peonie o dell'erba balsamina ).
Va ricordato anche che lo zar effettuava numerosi spostamenti per coordinare tutte le opere necessarie alla costruzione di San Pietroburgo, ufficialmente fondata nel 1703, non passava quindi molto tempo con le mani in mano ma preferiva essere presente quasi ovunque, specie laddove si costruiva un nuovo bastione della fortezza di Pietro e Paolo o si varava una nuova imbarcazione o se c'era da contrastare qualche tentativo di attacco per mare da parte degli svedesi che aveva cacciato qualche anno prima dalla fortezza di Shlisselburg sul lago Ladoga.
Durante questi frequenti spostamenti si era creato un affiatato quartetto composto dall'amico fidato Menshikov e da due donne:Darja e Marta.
Menshikov sposerà Darja nel 1706 e lo zar sposerà Marta che convertitasi alla religione ortodossa prenderà il nome di Caterina.Il primo matrimonio sarà celebrato nel 1707 e verrà tenuto segreto mentre quello pubblico avverrà nel 1712, ma lei aveva già dato a Pietro ben tre figli e in totale saranno 11, ma solo due sopravviveranno . Le peripezie di Caterina sono ben note: nata Marta Skavronskaya era figlia di un contadino lituano poi trasferitosi in Livonia (Svezia). Rimane presto orfana e si occupa di lei un pastore luterano presso il quale in pratica svolge il ruolo di cameriera.Poi con l'arrivo delle truppe russe in terra svedese inizialmente fa la vivandiera e poi passa a servizio presso la residenza del luogotenente Seremetev.Infine Menshikov fidato collaboratore di Pietro I convince Seremetev a cedergli la ragazza che così entra nell'entourage imperiale all'età di diciannove anni e inizia a frequentare il suo futuro marito e zar di tutte le Russie che all'epoca ha trentuno anni e si è già ammogliato una prima volta.
Caterina non viene descritta come donna avvenente, aveva occhi neri e capelli biondi ed era sicuramente dotata di fascino ma soprattutto era buona di spirito, generosa , spontanea e portata per l'allegria.La sua paarticolare vivacità e il suo senso pratico uniti ad una buona salute e a un linguaggio spiccio e diretto la facevano la compagna ideale per un uomo sempre attivo sia in tempi di pace che sui terreni di battaglia, essendo questa la vita condotta dal giovane Pietro I.Lei seppe con intelligenza guadagnarsi l'affetto dello zar e nonostante il suo carattere burbero riuscì a capire quando trattarlo da bambinone, curarlo con affetto durante i suoi attacchi epilettici o consigliarlo nelle faccende più tormentate soprattutto quando era portato a prendere decisioni istintive contro i suoi stessi collaboratori che approfittavano della sua benevolenza, scatenando la sua ira.
Adesso che vi siete, speriamo, appassionati a queste vicende, andate ancora più indietro con la memoria alla mitologia classica e cercate di rammentare qualche notizia sulle Muse.Vi facciamo aiutare da Esiodo che spiega come le Muse fossero figlie di Zeus e Mnemosyne, la memoria. Erano divinità benefiche che facevano cessare ogni angustia e dimenticare ogni male,quindi a ben vedere operavano come Caterina.Nove sono le Muse e cantando il presente, il passato e l'avvenire sono in grado di allietare gli dei dell'Olimpo seguendo le melodie di Apollo.Come si sa ad ogni Musa è assegnato il patrocinio di un genere artistico o letterario: Clio rappresenta la Storia mentre Calliope la Poesia narrativa, Melpomene e Talia raffigurano la Tragedia e la Commedia. Lasciamo ai lettori la scoperta dei generi affidati a Euterpe, Erato,Tersicore,Urania e Polimmia.
Ritorniamo adesso al Giardino d'Estate di San Pietroburgo e andiamo a cercare Talia o Thalia: la troverete in fondo alla lunga galleria di tralicci coperti di vegetazione. Benchè sul basamento ci sia scritto il suo nome non ha in mano la classica maschera teatrale, attributo che l'avrebbe distinta tra le numerose figure di donne presenti nel giardino.
Se non ne leggessimo il nome potremmo assimilarla a una qualsiasi dea della bellezza visto l'atteggiamento e la nudità.Ma scendete alle gambe e alle calzature indossate da questa musa un po' speciale e scoprirete che forse questa statua nel lontano 1716 fu richiesta dallo zar non per mostrare il suo amore dell'arte ma per dimostrare il suo affetto a Caterina che ovviamente a queste latitudini indossava sempre dei graziosi stivaletti con tacco alto, eccovi allora al cospetto di una decima speciale musa dalla pettinatura barocca che allieta con lo sguardo e rasserena con il suo petto materno ma che ha abbandonato i tradizionali sandali per indossare come è giusto a queste latitudini, calzature adatte alla neve, ai pantani e ai percorsi accidentati in slitta.

Per chi volesse approfondire l'argomento suggerisco la lettura di questi libri:
V.O.Kljucevskij  Pietro il grande ( volume introvabile in libreria)
Robert K.Massie Pietro il grande (un testo ricchissimo di aneddoti e curiosità)
F.Ramorino Mitologia Classica illustrata (Un classico della Hoepli )